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«Israele accetta la proposta sullo scambio detenuti-ostaggi avanzata dagli USA»

Lo afferma la stampa israeliana secondo cui si attende una reazione di Hamas alla proposta – Philippe Lazzarini: «Israele ha informato l'ONU che non approverà più i convogli alimentari dell'UNRWA verso nord» - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Israele accetta la proposta sullo scambio detenuti-ostaggi avanzata dagli USA»
Red. Online
24.03.2024 07:03
22:06
22:06
Borrell: «La confisca dei territori palestinesi è illegale»

«La confisca delle terre occupate viola il diritto internazionale. L'Ue non riconoscerà le modifiche ai confini del 1967, inclusa Gerusalemme, se non concordato dalle parti». Lo scrive su X l'Alto rappresentante Ue Joesp Borrell. «Tali azioni illegali servono solo ad alimentare le tensioni e a minare la sicurezza di Israele, a cui l'Unione europea è impegnata», aggiunge il politico spagnolo.

19:19
19:19
Macron sottolinea «la ferma opposizione» all'offensiva israeliana su Rafah

Il presidente francese Emmanuel Macron ha alzato oggi la voce nei confronti del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, sottolineando ancora una volta «la sua ferma opposizione» all'offensiva israeliana su Rafah e avvertendo che «il trasferimento forzato della popolazione costituisce un crimine di guerra».

Durante un colloquio telefonico con il capo del governo israeliano, il leader francese ha inoltre ribadito il suo appello per «un cessate il fuoco immediato e duraturo a Gaza» e «ha condannato fermamente gli ultimi annunci israeliani sulla colonizzazione». Venerdì Israele aveva infatti annunciato la confisca di 800 ettari di terreno nella Cisgiordania occupata con l'obiettivo di costruirvi nuovi insediamenti.

19:06
19:06
L'appello dell'OMS: Israele revochi il blocco dei convogli UNRWA per Gaza

«Bloccare le consegne di cibo da parte dell'Unrwa significa di fatto negare alle persone che muoiono di fame la possibilità di sopravvivere. Questa decisione deve essere urgentemente revocata». Lo scrive su X il direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus, commentando il post del capo dell'Unrwa Philippe Lazzarini, nel quale lo svizzero afferma che Israele ha informato le Nazioni Unite che non approverà più i convogli alimentari dell'Unrwa verso il nord di Gaza.

«I livelli di fame sono acuti. Tutti gli sforzi per consegnare il cibo non solo dovrebbero essere consentiti, ma ci dovrebbe essere un'immediata accelerazione delle consegne di cibo», afferma il numero uno dell'Oms.

17:25
17:25
Lazzarini: «Israele non approverà più i convogli alimentari UNRWA verso nord»

Il capo dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) Philippe Lazzarini afferma su X che Israele ha informato le Nazioni Unite che non approverà più i convogli alimentari dell'UNRWA verso il nord di Gaza.

«Nonostante la tragedia che si sta consumando sotto i nostri occhi, le autorità israeliane hanno comunicato all'ONU che non approveranno più alcun convoglio alimentari UNRWA verso il nord», dice il 60.enne svizzero. «Questo è oltraggioso e rende intenzionale ostacolare l'assistenza salvavita durante una carestia provocata dall'uomo».

16:50
16:50
Hamas «insoddisfatto» dai colloqui a Doha

Hamas è rimasto insoddisfatto dalle posizioni presentate a Doha dalla delegazione di Israele. Lo scrive Maariv, citando informazioni divulgate dalla rete televisiva al-Arabiya.

«Israele - secondo Hamas - non ha fatto riferimento al cessate il fuoco e al ritiro delle forze da Gaza». «Le nostre richieste erano realistiche - ha aggiunto Hamas, secondo la emittente saudita - ma non c'è una volontà di Israele di raggiungere un accordo. Noi vogliamo un meccanismo chiaro e reale per un cessate il fuoco e per il rientro degli sfollati».

16:44
16:44
«Israele ha bisogno di reclutare urgentemente migliaia di soldati»

Dopo quasi sei mesi di guerra, le forze armate israeliane (Zahal) necessitano un reclutamento urgente di altri 7000 soldati e di 7500 ufficiali e comandanti di altri genere, oltre ai militari che comunque prevedono di reclutare il prossimo aprile.

Lo scrive il quotidiano Yediot Ahronot secondo cui i vertici militari provano forte preoccupazione e comprendono che devono non solo riempire le file assottigliatesi nei combattimenti ma anche far fronte a nuove necessità di difesa che non erano previste un anno fa.

Dall'attacco del 7 ottobre l'esercito ha perso 596 militari (di cui 252 dall'inizio delle operazioni di terra, a fine ottobre). Inoltre migliaia di soldati sono rimasti feriti, nel corpo o nello spirito, e fra questi una buona parte non è in grado di tornare a combattere nel prossimo futuro. Elevata inoltre la percentuale degli ufficiali uccisi in combattimento, in base alla pratica israeliana che sono loro a condurre le forze in aree nemiche. Per creare nuovi quadri di comando, nota il giornale, sarà necessario un periodo prolungato.

Dopo il 7 ottobre Zahal si vede poi costretto ad accrescere le difese delle proprie basi militari, delle zone di confine nonché le difese aeree, sempre più messe alla prova dalle grandi quantità di razzi a disposizione di Hamas e degli Hezbollah.

Riferendosi alle polemiche relative al possibile esonero in massa dei giovani ortodossi (esaminato in questi giorni nella coalizione di governo di Benyamin Netanyahu) Yediot Ahronot precisa che oggi l'esercito recluta annualmente solo 1200 giovani ortodossi in un totale di 11-12'000.

14:46
14:46
Guterres chiede il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza

Il rilascio immediato degli ostaggi israeliani a Gaza è stato chiesto dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres in una conferenza stampa svolta al Cairo dopo un incontro con il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, presenti il ministro degli Esteri Sameh Shoukry e il capo dell'Unrwa, l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini.

«Nulla giustifica la punizione collettiva dei palestinesi nella Striscia di Gaza», ha aggiunto tornando a sollecitare «un cessate il fuoco immediato». Ha quindi invitato i paesi membri a non far mancare i finanziamenti all'Unrwa, che «svolge un ruolo vitale».

Guterres ha poi concordato con i vertici egiziani sulla necessità di respingere lo spostamento forzato dei palestinesi e di evitare qualunque azione che possa esacerbare e ampliare il conflitto, come un attacco massiccio sulla Rafah palestinese. Ha infine ammesso che «abbiamo divisioni in Consiglio di Sicurezza che impediscono diverse decisioni».

Il presidente egiziano ha messo l'accento sugli aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza, ancora insufficienti nonostante gli sforzi internazionali via terra e via aerea, Al Sisi ha sottolineato l'importanza che «il Consiglio di Sicurezza si assuma le proprie responsabilità al riguardo e ha sottolineato il pericolo della sospensione dei finanziamenti da parte di alcuni paesi all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA), che è considerata una punizione collettiva di palestinesi innocenti».

Guterres ha infine elogiato l'Egitto per il suo ruolo di «pilastro di stabilità», elogiando i suoi sforzi per «portare avanti un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, così come il suo impegno a mantenere aperto ininterrottamente il valico di frontiera di Rafah negli ultimi mesi dall'inizio della guerra».

Infine, Al Sisi e Guterres hanno sottolineato «l'inevitabilità della soluzione a due Stati come unica via per raggiungere giustizia, sicurezza e stabilità nella regione, e la necessità di creare condizioni favorevoli alla sua attuazione».

12:34
12:34
Guterres in Egitto rinnova l'appello per un cessate il fuoco immediato

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha incontrato oggi al Cairo, in privato, il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry. Secondo quanto riferito dal portavoce egiziano, Guterres ha «rinnovato il suo appello per un cessate il fuoco immediato e la necessità imperativa di porre fine alla catastrofica crisi umanitaria a Gaza».

Ha anche affermato di «apprezzare molto gli sforzi in atto per fermare la guerra in corso a Gaza».

11:56
11:56
Vasta operazione israeliana a Khan Yunis

Una vasta operazione finalizzata allo «smantellamento di infrastrutture terroristiche e alla eliminazione di terroristi» è stata lanciata la scorsa notte dall'esercito israeliano nel rione al-Amal di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il portavoce militare.

«L' attività - ha aggiunto - è iniziata con una serie di attacchi contro circa 40 obiettivi terroristici, incluse basi militari, nonchè tunnel ed altre infrastrutture».

«Le truppe - ha affermato il portavoce - hanno accerchiato la zona e continuano ad eliminare terroristi in scontri ravvicinati».

Fonti locali riferiscono che nelle ultime ore mezzi blindati, accompagnati da ruspe militari, hanno preso posizione nelle immediate vicinanze degli ospedali Amal e Nasser, situati in due diversi rioni di Khan Yunis.

11:41
11:41
«Scambio ostaggi-prigionieri: Israele accetta il compromesso»

La delegazione israeliana a Doha ha accettato una proposta di compromesso, avanzata dagli Usa, circa il rapporto che dovrebbe essere stabilito fra la liberazione di ciascun israeliano ostaggio di Hamas ed il numero di prigionieri palestinesi reclusi in Israele che dovrebbero essere rilasciati. Lo afferma oggi la stampa israeliana secondo cui si attende adesso una reazione di Hamas a quella proposta.

La scorsa notte, secondo la radio pubblica Kan, sono rientrati il capo del Mossad David Barnea ed il capo dello Shin Bet (sicurezza interna) Ronen Bar, ma hanno lasciato nel Qatar i loro collaboratori per portare avanti i contatti.

Secondo il Jerusalem Post la delegazione israeliana è stata autorizzata ad affrontare la questione del ritorno di civili palestinesi nel nord della striscia. Israele, aggiunge Yediot Ahronot, ha invece respinto la richiesta di rinunciare ad un corridoio terrestre creato, a fini operativi militari, nel centro della striscia di Gaza. Secondo il giornale su diversi punti le posizioni di Israele e Hamas restano distanti.

Barnea e Bar sono comunque pronti a tornare nel Qatar in ogni momento, secondo i media. Oggi intanto il ministro della difesa Yoav Gallant parte per gli Usa dove incontrerà il segretario alla Difesa Lloyd Austin, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ed il capo della Cia William Burns, che ha preso parte attiva alle consultazioni di Doha sullo scambio dei prigionieri e su un cessate il fuoco nella Striscia.

09:56
09:56
«A Gaza morte almeno 32.226 persone»

Il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas ha affermato che almeno 32'226 persone sono state uccise nel territorio durante più di cinque mesi di guerra. Il bilancio comprende almeno 84 morti nelle ultime 24 ore, si legge in una nota del ministero, aggiungendo che 74'518 persone sono state ferite nella Striscia dall'inizio della guerra.

09:43
09:43
«Catturati 480 terroristi nell'ospedale al-Shifa»

Proseguono anche oggi le perlustrazioni negli edifici dell'ospedale al-Shifa di Gaza dove - secondo quanto ha informato il portavoce militare - sono stati finora catturati «480 terroristi affiliati a Hamas e alla Jihad islamica».

Queste operazioni, in corso da una settimana, sono condotte «con precisione» ha ribadito il portavoce, «e senza che siano causati danni ai civili, ai pazienti, alle squadre mediche e alle apparecchiature mediche».

Negli edifici ispezionati «sono state trovate armi ed infrastrutture terroristiche». Nel descrivere una situazione sostanzialmente statica, il portavoce ha menzionato attività dell'esercito a Beit Hanun (nel nord della Striscia) e nel settore centrale, dove è stata colpita una fabbrica per la produzione di droni a fini militari.

Secondo i media al momento Israele schiera nella Striscia forze relativamente ridotte, composte da circa quattro brigate. Fonti locali aggiungono che oggi forze di terra israeliane si sono dirette verso l'ospedale Nasser a Khan Yunis e che una unità speciale ha cercato di catturare al suo interno un ricercato. Queste informazioni non hanno finora conferma in Israele.

09:34
09:34
Il direttore svizzero dell'UNRWA accusa Israele di tortura

Il direttore svizzero dell'UNRWA Philippe Lazzarini accusa Israele di torturare i dipendenti dell'agenzia delle Nazione Unite arrestati: «Abbiamo testimonianze di prima mano che accusano Israele di maltrattamenti e torture sistematiche».

Lazzarini ha dichiarato in un'intervista al domenicale «SonntagsBlick» di sapere da persone che sono state rilasciate che sono state costrette a fornire false testimonianze. L'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (UNRWA) ha chiesto chiarimenti a Israele.

Nell'intervista, Lazzarini ha anche criticato la difficile situazione finanziaria dell'organizzazione. «È terribile che l'UNRWA sia sempre sull'orlo del collasso finanziario», ha dichiarato. Diversi Stati hanno sospeso i loro pagamenti all'agenzia delle Nazioni Unite, tra cui gli Stati Uniti e la Svizzera. Alla base di tutto ciò ci sono le accuse di Israele di coinvolgimento di singoli dipendenti dell'UNRWA nel massacro perpetrato da Hamas il 7 ottobre.

Lo scioglimento dell'UNRWA richiesto da Israele non è un'opzione, ha detto Lazzarini. «Non c'è nessun'altra agenzia delle Nazioni Unite che possa fare quello che facciamo noi. Non esiste un'altra organizzazione delle Nazioni Unite che offra ai bambini un'istruzione pubblica». Anche il Programma alimentare mondiale non è un'alternativa. «Hanno solo 30-40 persone a Gaza. Non abbiamo bisogno solo di aiuti d'emergenza, ma anche di piani per i prossimi anni. Se continuate a tagliare gli aiuti allo sviluppo ora, state seminando i semi per l'odio e il risentimento futuri», ha detto il capo elvetico dell'UNRWA.

07:03
07:03
IL PUNTO ALLE 7

L'esercito israeliano ha annunciato di aver colpito un sito di produzione di armi nella regione di Baalbeck, roccaforte di Hezbollah nel Libano orientale, al confine con la Siria.

«Aerei da combattimento delle forze di difesa israeliane hanno colpito un sito di produzione di armi nell'area di Baalbeck», si legge in un messaggio pubblicato su Telegram.

Successivamente, prosegue l'esercito, sono stati avvistati «circa 50 lanci» dal Libano «in direzione del nord di Israele». Un numero imprecisato di questi lanci è stato intercettato e diversi dei lanciatori coinvolti sono stati colpiti dagli aerei israeliani.

Tre persone sarebbero rimaste ferite nell'attacco: lo ha riferito un corrispondente dell'agenzia di stampa Afp. Secondo il corrispondente, «l'aeronautica israeliana ha lanciato cinque missili contro un edificio abitato a due piani ad al-Osseira, alla periferia di Baalbeck».