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Rilevati 61 attacchi aerei in meno di cinque ore – La Turchia è pronta a fornire aiuti militari alle nuove autorità siriane – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:42
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«Israele colpisce obiettivi militari sulla costa siriana»
L'Osservatorio per i diritti umani in Siria ha riferito che Israele ha effettuato attacchi aerei contro obiettivi militari nella regione costiera di Tartus, definendoli «gli attacchi più pesanti» nell'area da oltre un decennio.
«Velivoli da guerra israeliani hanno lanciato attacchi» mirati a una serie di obiettivi, tra cui unità di difesa aerea e «depositi di missili terra-terra», ha dichiarato l'Osservatorio siriano per i diritti umani, sottolineando che si tratta «degli attacchi più intensi nella regione costiera della Siria dall'inizio delle operazioni nel 2012».
22:10
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Siria: al-Jolani ha incontrato l'inviato dell'ONU
Abu Muhammad al-Jolani, il leader islamista siriano il cui gruppo ha guidato l'offensiva che ha rovesciato Bashar al-Assad ha incontrato l'inviato delle Nazioni Unite Geir Pedersen, in visita a Damasco, secondo quanto riportato da un comunicato sul canale Telegram dei ribelli. Il leader di Hayat Tahrir al-Sham ha discusso con Pedersen «dei cambiamenti avvenuti sulla scena politica che rendono necessario aggiornare» una risoluzione del 2015 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che stabiliva una tabella di marcia per una soluzione politica in Siria, «per adattarla alla nuova realtà», si legge nella dichiarazione.
22:08
22:08
Protezione civile di Gaza: «12 morti in raid di Israele»
La Protezione civile di Gaza ha dichiarato che domenica un attacco aereo israeliano ha colpito una scuola usata come rifugio per i palestinesi sfollati dalla guerra, uccidendo almeno 12 persone, tra cui alcuni bambini. Il portavoce dell'agenzia, Mahmud Bassal, ha dichiarato che almeno altre 35 persone sono rimaste ferite nell'edificio scolastico Ahmed bin Abdul Aziz a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Contattato dall'agenzia francese AFP, l'esercito israeliano ha detto che stava esaminando la notizia.
21:48
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Merkel: «Fu giusto accogliere i rifugiati siriani nel 2015»
«In Europa abbiamo una responsabilità umanitaria, dobbiamo accogliere i rifugiati, i migranti, chi sta peggio, ma le persone non devono pagare gli scafisti, non si devono affidare a loro».
Lo ha detto l'ex cancelliera tedesca Angela Merkel, presentando il suo libro «Libertà», edito in italiano da Rizzoli.
Parlando della sua decisione di accogliere oltre un milione di rifugiati siriani nel 2015, a Merkel è stato chiesto se condivide la scelta di molti paesi europei di sospendere le richieste di asilo dei siriani: «fu giusto accogliere quei rifugiati nel 2015. Ora la situazione si sta sviluppando velocemente, Assad è caduto, ma non sappiamo cosa succederà, e mi auguro ci sia uno sviluppo pacifico in Siria. Vediamo cosa accadrà, e chi è oggi responsabile prenderà le decisioni necessarie», ha risposto.
«All'epoca - ha ricordato - dissi ai tedeschi, ce la faremo. E l'abbiamo fatto insieme, tante persone hanno supportato i rifugiati. D'altra parte quale sarebbe stata l'alternativa? Respingere i profughi alle frontiere con gli idranti? Non lo feci all'epoca e non lo farei oggi. Alla fine facemmo anche l'accordo con la Turchia per limitare la migrazione illegale».
Non pensavo ad un attacco russo
«No, non immaginavo che la Russia avrebbe attaccato in tutta l'Ucraina. Pensavo che Putin avrebbe colpito in maniera limitata», ha aggiunto l'ex cancelliera tedesca.
«Secondo me il Covid ha contribuito a questa situazione. Putin aveva molta paura del Covid, per cui è diventato impossibile parlarci di persona, comunicare direttamente con lui», ha osservato Merkel, difendendo la decisione di stringere numerosi accordi commerciali con Mosca quando era al governo a Berlino.
«Noi non abbiamo rotto alcun patto con la Russia. Ma la Russia ha attaccato l'Ucraina», ha detto in risposta a una domanda se Ue e Nato abbiano in qualche modo cambiato i rapporti con Mosca con l'espansione verso Est.
21:09
21:09
Il Qatar riaprirà l'ambasciata a Damasco martedì
L'ambasciata del Qatar in Siria riprenderà le operazioni martedì dopo la cacciata del presidente Bashar al-Assad da parte dei ribelli islamisti, ha annunciato il Paese del Golfo.
«Il Qatar annuncia la ripresa delle attività della sua ambasciata nella sorella Repubblica Araba Siriana a partire da dopodomani, martedì», ha dichiarato il ministero degli Esteri in un comunicato, aggiungendo che il ritorno dopo una pausa di 13 anni è «un'espressione della posizione di principio dello Stato del Qatar nei confronti della rivoluzione del popolo siriano».
21:00
21:00
«L'accordo sugli ostaggi possibile entro Natale»
Un accordo sugli ostaggi con Hamas sarà probabilmente completato entro Hanukkah, ossia la sera del 25 dicembre. Lo ha detto un funzionario israeliano al giornale Hayom, secondo quanto riporta il Times of Israel.
Per ora, tuttavia, i colloqui sono sospesi sul numero di ostaggi da liberare, secondo Channel 13. Hamas insiste nel rilasciarne molti meno di quanti ne richieda Israele, e lo Stato ebraico non è disposto a cedere.
Secondo Channel 12, il primo ministro Benajamin Netanyahu ha detto ieri sera al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump che gli Stati Uniti devono fare pressione su Egitto e Qatar affinché a loro volta spingano Hamas a rilasciare più ostaggi.
Dal canto suo, Al Jazeera ha condannato l'uccisione di uno dei suoi giornalisti in un attacco israeliano a Gaza, definendo la morte un «omicidio mirato».
«Al Jazeera Media Network condanna con la massima fermezza l'uccisione del suo cameraman, Ahmad Baker Al-Louh, 39 anni, da parte delle forze di occupazione israeliane. »È stato brutalmente ucciso in un attacco aereo che ha preso di mira una postazione della Protezione Civile nell'area del mercato del campo di Al-Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale«, ha dichiarato la rete in un comunicato.
18:44
18:44
«Assad ha inviato 250 milioni in contanti a Mosca»
Il regime di Bashar al-Assad ha inviato 250 milioni di dollari in contanti a Mosca fra il 2018 e il 2019, quando Assad era indebitato con il Cremlino per il sostegno militare e i suoi familiari stavano segretamente acquistando asset in Russia.
Lo riporta il Financial Times, sottolineando che l'ex leader della Siria ha spedito quasi due tonnellate di banconote da 100 dollari e 500 euro all'aeroporto di Mosca per essere depositati in banche russe soggette a sanzioni.
18:17
18:17
Israele approva un piano per raddoppiare la popolazione nel Golan
Il governo israeliano ha approvato un piano per raddoppiare la popolazione delle Alture del Golan occupate e annesse, in seguito alla caduta di Bashar al-Assad in Siria.
Il governo ha «approvato all'unanimità» il «piano da 40 milioni di shekel (11 milioni di dollari) per lo sviluppo demografico del Golan alla luce della guerra e del nuovo fronte in Siria e del desiderio di raddoppiare la popolazione», ha dichiarato l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Israele occupa la maggior parte delle alture del Golan dal 1967 e ha annesso l'area nel 1981 con una mossa riconosciuta solo dagli Stati Uniti.
Il premier israeliano Netanyahu ha dichiarato in serata che Israele non ha «alcun interesse a scontrarsi» con la Siria. La dichiarazione del premier arriva pochi giorni dopo aver ordinato alle sue truppe di conquistare la zona cuscinetto controllata dalle Nazioni Unite che separa i due Paesi sulle alture del Golan. «Non abbiamo alcun interesse a scontrarci con la Siria, definiremo la politica di Israele verso la Siria in base alla realtà sul terreno», ha dichiarato in un video pubblicato dal suo ufficio.
«La Siria non è la stessa Siria», ha affermato, sostenendo che Israele sta cambiando il Medio Oriente. «Il Libano non è lo stesso Libano, Gaza non è la stessa Gaza e il leader dell'asse - l'Iran - non è lo stesso Iran».
Dal canto suo, il ministero degli Esteri siriano ha condannato lunedì la decisione di Israele di raddoppiare il numero di coloni sulle alture del Golan definendola una «escalation pericolosa e senza precedenti», ha riferito la televisione di Stato. Lo riporta Ynet.
A sua volta, l'Arabia Saudita ha condannato il piano del governo israeliano per raddoppiare la popolazione nella parte del Golan siriano occupata e annessa da Israele, denunciando un «sabotaggio» delle «opportunità di ripristinare la sicurezza e la stabilità in Siria».
In una dichiarazione, il ministero degli Esteri saudita ha espresso la «condanna e la denuncia del Regno della decisione del governo di occupazione israeliano di espandere gli insediamenti nel Golan occupato», considerandola un «continuo sabotaggio delle opportunità di ripristinare la sicurezza e la stabilità in Siria» dopo la caduta di Bashar al-Assad.
Nel frattempo, una «parte» del personale diplomatico russo ha lasciato la Siria in aereo. Lo hanno annunciato le autorità di Mosca. «Il 15 dicembre, il ritiro di parte del personale della rappresentanza russa a Damasco è avvenuto con un volo speciale dell'aeronautica russa partito dalla base aerea di Hmeimim» in Siria, si legge sul profilo Telegram del Dipartimento per le situazioni di crisi del Ministero degli Esteri.
Da parte sua, il Regno Unito ha avviato contatti diplomatici con il gruppo islamista HTS che ha preso il potere in Siria. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri britannico David Lammy.
Frattanto, una delegazione del Qatar è arrivata in Siria e ha incontrato i funzionari del governo di transizione del Paese dopo la cacciata del presidente Bashar al-Assad da parte dei ribelli islamisti. Lo ha reso noto l'emirato del Golfo. La delegazione diplomatica «è arrivata a Damasco per completare le procedure necessarie all'apertura dell'ambasciata del Qatar», ha dichiarato in un comunicato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, aggiungendo che i qatarini hanno incontrato il governo provvisorio e ribadito il «pieno impegno di Doha a sostenere il fraterno popolo siriano».
Intanto, ieri sera Netanyhu ha avuto con colloquio telefonico con il presidente eletto Donald Trump, nel corso del quale i due leader hanno parlato di un possibile accordo per la liberazione degli ostaggi, della guerra contro Hamas e Gaza e della situazione in Siria. Lo riportano i media israeliani.
Nella telefonata con Trump Netanyahu ha pralto della determinazione di Israele a continuare ad agire contro l'Iran e i suoi alleati armati ogni volta che tenteranno di danneggiare lo Stato ebraico. La conferma è arrivata dallo stesso premier israeliano in una dichiarazione video riportata dal Times of Israel.
Netanyahu ha affermato che si è trattato di una «conversazione molto amichevole, molto calorosa e molto importante» sulla necessità per Israele di «completare la sua vittoria». «Siamo impegnati a impedire a Hezbollah di riarmarsi», afferma. «Questo è un test continuo per Israele, dobbiamo affrontarlo, e lo faremo. Dico a Hezbollah e all'Iran in termini inequivocabili: per impedirvi di farci del male, continueremo ad agire contro di voi per quanto necessario, in ogni luogo e in ogni momento».
Netanyahu ha ribadito, poi, che i recenti attacchi aerei contro i siti militari siriani sono stati effettuati per garantire che le armi non sarebbero state utilizzate contro Israele in futuro. Israele ha anche colpito le rotte di fornitura di armi a Hezbollah, ha affermato.
17:56
17:56
Al Jazeera: «Un nostro cameraman ucciso in un raid israeliano a Gaza»
Al Jazeera ha denunciato che uno dei suoi giornalisti è rimasto ucciso durante un raid israeliano a Gaza.
«Il cameraman Ahmed al-Louh è stato ucciso oggi, in un bombardamento israeliano», ha riferito il sito web in lingua araba della rete, aggiungendo che l'attacco aveva come obiettivo il campo profughi di Nuseirat nella parte centrale di Gaza.
15:14
15:14
Dublino: «La chiusura dell'ambasciata israeliana è deplorevole»
Il primo ministro irlandese Simon Harris ha definito la decisione di Israele di chiudere la sua ambasciata a Dublino «profondamente deplorevole» a causa di quelle che le autorità israeliane hanno descritto come attività «anti-israeliane».
«Si tratta di una decisione profondamente deplorevole del governo di Netanyahu. Respingo categoricamente l'affermazione secondo cui l'Irlanda è anti-israeliana. L'Irlanda sostiene la pace, i diritti umani e il diritto internazionale», ha affermato Harris su X.
15:13
15:13
La Russia auspica altri incontri sulla situazione in Siria con la Turchia e l'Iran
La Russia auspica altri incontri sulla situazione in Siria con la Turchia e l'Iran. Lo ha dichiarato alla Tass il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov.
«Vedremo. Spero che altri incontri avranno certamente luogo. Manteniamo buone relazioni sia con la Turchia che con l'Iran e penso che sarebbe utile continuare a discutere sulla Siria», ha dichiarato Bogdanov, che ricopre anche il ruolo di inviato speciale del presidente per il Medio Oriente e l'Africa.
15:12
15:12
Israele chiude l'ambasciata a Dublino
Israele ha annunciato che chiuderà la sua ambasciata in Irlanda. «La decisione di chiudere l'ambasciata israeliana a Dublino è stata presa alla luce delle estreme politiche anti-israeliane del governo irlandese», si legge in una dichiarazione.
La mossa è stata decisa in seguito a una serie di iniziative del governo irlandese, a partire dal riconoscimento formale di uno stato palestinese e dal sostegno a un caso della Corte internazionale di giustizia che accusa Israele di «genocidio» a Gaza. Il ministro degli esteri israeliano Gideon Saar ha parlato di «azioni e retorica antisemite».
«Le azioni e la retorica antisemite che l'Irlanda sta adottando contro Israele si basano sulla delegittimazione e demonizzazione dello stato ebraico e su doppi standard», afferma Saar. «L'Irlanda ha oltrepassato tutte le linee rosse nelle sue relazioni con Israele. Israele investirà le sue risorse nella promozione delle relazioni bilaterali con i paesi del mondo in base a priorità che derivano anche dall'atteggiamento dei vari paesi nei suoi confronti».
Israele aveva richiamato il suo ambasciatore a maggio dopo che l'Irlanda era diventata uno dei tre paesi dell'Ue ad annunciare che avrebbe riconosciuto unilateralmente uno stato palestinese. Ma Dublino non ha richiamato il suo rappresentante in Israele. La scorsa settimana, il governo irlandese ha votato per unirsi al caso del Sudafrica che accusa Israele di «genocidio» presso la Corte penale internazionale dell'Aia, ricordano i media israeliani.
15:10
15:10
Una missione diplomatica francese sarà in Siria martedì
Una missione diplomatica francese si recherà martedì a Damasco per la prima volta in 12 anni. Lo ha annunciato su France Inter il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot.
L'obiettivo dei quattro diplomatici inviati in Siria sarà quello di «riprendere possesso delle nostre partecipazioni sul terreno», «stabilire i primi contatti» con le nuove autorità e «valutare gli urgenti bisogni umanitari della popolazione», ha dichiarato. Si tratterà anche di «verificare se le dichiarazioni piuttosto incoraggianti di questa nuova autorità, che ha invitato alla calma e apparentemente non si è lasciata andare ad atti di violenza, siano seguite sul campo».
14:23
14:23
Un sistema giudiziario «credibile» in Siria per evitare atti di «vendetta»
L'istituzione di un sistema giudiziario «credibile» in Siria è necessaria per evitare atti di «vendetta»: lo ha detto l'inviato delle Nazioni Unite, Geir Pedersen, al suo arrivo a Damasco.
«Dobbiamo fare in modo che ci siano giustizia e responsabilità per i crimini commessi. Dobbiamo assicurarci che ciò avvenga attraverso un sistema giudiziario credibile e che non ci siano vendette», ha affermato Pedersen.
14:07
14:07
Berlino: «I torturatori al servizio di Assad non si rifugino da noi»
La ministra degli Esteri tedesca ha messo in guardia chiunque sia coinvolto nelle atrocità per conto del governo siriano deposto dal cercare rifugio in Germania: in caso contrario, ha sottolineato, affronteranno «la piena forza della legge». Lo riferisce il domenicale Bild am Sonntag.
La Germania è stata una delle principali destinazioni per i rifugiati siriani nell'ultimo decennio, e diverse centinaia di migliaia di cittadini siriani vivono tuttora nel Paese. In sentenze emesse a partire dal 2021, ex agenti della polizia segreta siriana sono già stati condannati in Germania per aver supervisionato o facilitato abusi su detenuti.
«A tutti i torturatori al servizio dell'ex presidente Bashar Assad che potrebbero pensare di fuggire in Germania, posso solo dire chiaramente che porteremo tutti gli scagnozzi del regime a rispondere dei loro terribili crimini con tutta la forza della legge», ha dichiarato Annalena Baerbock al giornale. Baerbock ha quindi invitato le autorità di sicurezza internazionali e i servizi di intelligence a collaborare strettamente.
14:00
14:00
La Turchia è pronta a fornire aiuti militari alle nuove autorità siriane
La Turchia è pronta a fornire aiuti militari alle nuove autorità siriane. Lo ha annunciato il ministro della Difesa di Ankara, Yasar Guler, citato dai media turchi.
Guler ha affermato che al nuovo governo, guidato dai ribelli islamisti che hanno rovesciato il presidente siriano Bashar al-Assad una settimana fa, dovrebbe essere data una possibilità e che la Turchia è «pronta a fornire il supporto necessario se la nuova amministrazione lo richiede».
«Nella loro prima dichiarazione, la nuova amministrazione che ha spodestato Assad ha annunciato che avrebbe rispettato tutte le istituzioni governative, le Nazioni Unite e le altre organizzazioni internazionali», ha dichiarato Guler ai giornalisti ad Ankara, scrive il Guardian.
«Pensiamo che sia necessario vedere cosa farà la nuova amministrazione e darle una possibilità».
Alla domanda se la Turchia stesse valutando la possibilità di cooperare militarmente con il nuovo governo siriano, Guler ha risposto che Ankara ha già accordi di cooperazione e addestramento militare con molti Paesi.
«La Turchia è pronta a fornire il sostegno necessario se ce lo chiederanno», ha precisato.
13:43
13:43
I morti a Gaza sono 44.976
Il bilancio dei morti a Gaza dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas è salito a quota 44.976, di cui 46 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 106.759, secondo la stessa fonte, riferisce Al Jazeera.
12:52
12:52
Inviato delle Nazioni Unite per la Siria a Damasco
L'inviato delle Nazioni Unite per la Siria, Geir Pedersen, è arrivato questa mattina a Damasco. Lo rende noto la sua portavoce, senza rivelare il suo programma.
«È appena arrivato», ha detto Jenifer Fenton e «ci si aspetta che parli al suo arrivo», ha aggiunto senza precisare se incontrerà Abu Muhammad al-Jolani, il leader della coalizione armata dominata dagli islamisti che ha preso il potere in Siria.
12:48
12:48
Ankara: oltre 7.600 siriani rientrati in cinque giorni
Oltre 7.600 siriani sono tornati in Siria attraverso il confine turco in 5 giorni dopo la caduta di Assad. Lo riferisce il ministro degli Interni turco.
In una dichiarazione su X, Ali Yerlikaya ha elencato il numero totale di siriani «che sono tornati volontariamente dalla Turchia» ogni giorno tra il 9 e il 13 dicembre, con un totale di 7.621 migranti nei cinque giorni.
10:47
10:47
Gli alunni tornano a scuola a Damasco
Decine di alunni in uniforme sono tornati a scuola a Damasco questa mattina per la prima volta dalla caduta del governo di Bashar al-Assad una settimana fa.
Nelle strade della capitale siriana, dove l'8 dicembre è entrata la coalizione di fazioni ribelli guidata dal gruppo islamista radicale Hayat Tahrir al-Sham (Hts), l'atmosfera di festa e l'euforia hanno lasciato il posto alla calma della vita quotidiana.
«La scuola ci ha (...) chiesto di mandare gli alunni della scuola secondaria a lezione. I più piccoli ricominceranno tra due giorni», ha dichiarato all'Afp Raghida Ghosn, 56enne madre di tre figli. Secondo un dipendente di una scuola statale, il tasso di frequenza domenica «non ha superato il 30%», ma «le cifre dovrebbero aumentare gradualmente».
Anche le università hanno riaperto, ma questa mattina era presente solo poco personale amministrativo. «La maggior parte degli studenti proviene da altre province e ci vorrà un po' di tempo perché tutto torni alla normalità», ha detto uno di loro.
La vita è tornata alla normalità anche nei negozi e nelle aziende e i residenti si sono recati in ufficio fin dalle prime ore del mattino. Sui marciapiedi si sono visti venditori ambulanti che offrivano taniche di benzina ai residenti. A Damasco, come in tutta la Siria, le ripetute interruzioni di corrente sono all'ordine del giorno. Alcuni quartieri rimangono elettricità fino a 20 ore al giorno.
10:45
10:45
Almeno 14 morti in nuovi raid di Israele su Gaza
Almeno 14 persone sono rimaste uccise e altre 30 ferite, tra cui donne e bambini, in seguito a una serie di attacchi aerei israeliani su Gaza avvenuti questa mattina: lo riferiscono l'agenzia palestinese Wafa e Al Jazeera.
Secondo le testimonianze, uno dei raid più letali si è verificato nella città di Izbat Beit Hanoun, nel nord di Gaza, dove è stata colpita una tenda che ospitava sfollati.
In un altro attacco, un proiettile dell'artiglieria israeliana ha centrato un'area residenziale, a Beit Hanoun, uccidendo un uomo, la moglie e due figlie. Gli altri attacchi sono avvenuti a ovest e nel centro di Gaza City.
09:03
09:03
«I curdi saranno parte integrante dello Stato» siriano
Il leader jihadista siriano Ahmad Sharaa (conosciuto anche come Abu Muhammad al-Jolani) ha rassicurato la comunità internazionale sulla sorte dei curdi nel Paese, affermando che essi faranno parte a pieno titolo dello Stato.
«I curdi fanno parte della patria e, come noi, sono stati oppressi dal precedente regime. Con la caduta del regime, questa oppressione sarà eliminata... Se Allah vuole, i curdi saranno parte integrante dello Stato. Tutti riceveranno i loro diritti secondo la legge», ha detto Sharaa, come riporta il canale israeliano Abu Ali Express.
07:33
07:33
Il punto alle 07.30
Più di 60 attacchi aerei israeliani hanno preso di mira siti militari in tutta la Siria nel giro di poche ore, quasi una settimana dopo la caduta di Bashar al-Assad. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha riportato di aver rilevato 61 attacchi aerei in meno di cinque ore nella serata di sabato. Israele continua a intensificare i suoi attacchi aerei contro il territorio siriano, mirando in particolare ai tunnel sotto le montagne che contengono depositi di missili balistici«, ha aggiunto l'Ong, che ha contato 446 raid aerei israeliani dalla caduta di Assad l'8 dicembre.
Il governo di transizione siriano ha chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di agire per costringere Israele a fermare immediatamente i suoi attacchi sul territorio siriano e a ritirarsi dalle aree in cui è penetrato.
Migliaia di persone hanno manifestato ieri sera in diverse città di Israele per mantenere la pressione sul governo affinché ottenga il rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza. Circa 2.000 persone si sono radunate fuori dal quartier generale dell'esercito a Tel Aviv per inveire contro il governo e chiedere un accordo sugli ostaggi, scrive il Times of Israel. Tra loro, Einav Zangauker, madre di uno degli ostaggi, Matan Zangauker, ancora in mano ad Hamas. La donna ha parlato in pubblico e ha accusato il primo ministro Benjamin Netanyahu di aver deliberatamente fatto deragliare i negoziati: sarò il tuo «peggior incubo» se non riuscirai a riportare indietro vivo mio figlio, ha detto la donna. «Hai detto che sei impegnato a riportare tutti i prigionieri a casa, ma stai pianificando di riportarne solo pochi e uccidere il resto con la pressione militare», ha proseguito. «Non ti sto minacciando, ti sto solo dicendo che non avrai perdono, né clemenza».