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Israele e Hamas «distanti» nel raggiungimento di un accordo sul cessate il fuoco

Biden: «Lanceremo aiuti a Gaza dagli aerei» – Strage alla distribuzione di aiuti umanitari, Josep Borrell: «Inorridito dalle notizie di ulteriori massacri» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Israele e Hamas «distanti» nel raggiungimento di un accordo sul cessate il fuoco
Red. Online
01.03.2024 06:37
21:31
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Biden: «Lanceremo aiuti a Gaza dagli aerei»

«Gli Usa parteciperanno ad una grande operazione di aiuti a Gaza» che prevede il lancio di assistenza umanitaria dai jet militari. Lo ha annunciato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Biden ha precisato che il lancio degli aiuti dagli aerei a Gaza inizierà «nei prossimi giorni». In un incontro con la premier italiana Giorgia Meloni nello Studio Ovale, il presidente ha inoltre ribadito che gli Stati Uniti continuano a lavorare ad un «accordo sugli ostaggi e ad una tregua» nel conflitto.

21:30
21:30
Il Nicaragua denuncia Berlino all'Aia per il sostegno a Israele

Il Nicaragua di Daniel Ortega ha denunciato la Germania alla Corte di giustizia internazionale dell'Aja per presunte violazioni della Convenzione sul genocidio commesse da Israele nella Striscia di Gaza.

Secondo una nota della Corte, il regime di Managua sostiene che Berlino, "fornendo sostegno politico, finanziario e militare a Israele e interrompendo i finanziamenti all'Unrwa, facilita il genocidio e, in ogni caso, disattende al suo obbligo di fare tutto il possibile per impedirlo".

20:57
20:57
L'Egitto: «Gaza è allo stremo, serve un cessate il fuoco prima del Ramadan»

«Gaza è allo stremo, gli aiuti sono lenti ad arrivare e insufficienti, ed è improcrastinabile dichiarare un cessate il fuoco permanente prima del Ramadan» a cui mancano ormai solo una decina di giorni. E' stato un accorato appello quello pronunciato oggi dal ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry al Forum Diplomatico di Antalya, in Turchia.

Nel corso di una sessione speciale su Gaza, presenti un rappresentante palestinese e uno della Turchia, Shoukry ha ribadito - ha riferito il suo portavoce Abu Zeid - che «la situazione estremamente critica nella Striscia di Gaza richiede che la comunità internazionale si assuma la propria responsabilità per alleviare le sofferenze dei civili e attivi il meccanismo internazionale volto a facilitare e monitorare l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza, ai sensi della risoluzione n. 2720 del Consiglio di sicurezza».

Dall'8 ottobre - ha sottolineato - «l'Egitto ha mantenuto aperto il valico di Rafah, ma i nostri continui sforzi per fornire aiuti alla Striscia di Gaza incontrano ostacoli che ne impediscono l'ingresso nella Striscia». A ciò si aggiungono le sfide cui deve far fronte l'Unrwa in seguito alla sospensione da parte di alcuni Paesi donatori dei loro contributi finanziari, aumentando così la portata della tragedia umanitaria in atto«.

Il ministro egiziano ha poi ribadito la preoccupazione per le »ripercussioni estremamente negative« che potrebbe avere un attacco israeliano di terra a Rafah, e per »il deterioramento della situazione sul terreno in Cisgiordania con il ritmo crescente delle incursioni militari israeliane, che rischiano di far esplodere la situazione«.

»L'Egitto - ha concluso - sta facendo ogni sforzo con i suoi partner per raggiungere un cessate il fuoco prima del mese di Ramadan«, nonostante il tempo stringa.

20:29
20:29
Israele e Hamas restano «distanti» nel raggiungimento di un accordo sul cessate il fuoco

Hamas ha congelato le comunicazioni con i mediatori dopo la strage degli aiuti a Gaza e minacciato di ritirarsi completamente dalle trattative nel caso in cui un tale incidente dovesse ripetersi nuovamente. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcuni funzionari egiziani.

Secondo queste fonti, Israele e Hamas restano «distanti» nel raggiungimento di un accordo sul cessate il fuoco «in parte perché Israele non è d'accordo sul meccanismo per la consegna di maggiori aiuti». L'Egitto, aggiungono le fonti, ha messo in guardia sul fatto che ricorrerà al lancio di aiuti umanitari a prescindere dall'approvazione di Israele

20:28
20:28
Oltre 200 parlamentari di 12 Paesi chiedono un embargo sulle armi a Israele

Più di 200 parlamentari di 12 Paesi si sono impegnati a cercare di persuadere i loro governi a imporre un divieto sulla vendita di armi a Israele, sostenendo che non saranno complici della «grave violazione del diritto internazionale da parte di Israele» nel suo attacco a Gaza. Lo scrive il Guardian.

La lettera, organizzata da Progressive International, una rete di parlamentari e attivisti socialisti per la giustizia internazionale, è vista come la migliore misura pratica possibile per portare lo sdegno internazionale per la morte di 30.000 palestinesi a Gaza nel cuore dei parlamenti, dove le richieste per un cessate il fuoco immediato e incondizionato sono finora cadute nel vuoto o sono state respinte dai governi nazionali.

Gli organizzatori ritengono che i governi che forniscono armi siano vulnerabili alle sfide legali data la portata della devastazione a Gaza che, secondo loro, va oltre ogni definizione di autodifesa o proporzionalità. I firmatari sono tutti parlamentari in Paesi in cui i governi consentono la vendita di armi a Israele.

Nove sono attuali o ex leader di partiti politici, tra cui l'ex leader del partito laburista britannico Jeremy Corbyn; la leader del partito dei Verdi al Senato australiano, Larissa Waters; il coordinatore di France Unbowed, Manuel Bompard; il segretario nazionale del Partito dei Lavoratori del Belgio, Peter Mertens; il deputato canadese e membro del consiglio dell'Internazionale Progressista, Niki Ashton; il deputato federale brasiliano Nilto Tatto; l'ex leader di Die Linke, Bernd Riexinger; la leader del partito spagnolo Podemos, Ione Belarra; il leader del partito socialista olandese, Jimmy Dijk; l'irlandese Thomas Pringle; e l'ex copresidente del Partito Democratico Popolare in Turchia, Sezai Temelli.

L'unico firmatario statunitense è la deputata del Michigan, Rashida Tlaib. L'azione dei parlamentari è sostenuta dal fondatore di France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, dal ministro del governo spagnolo Pablo Bustinduy e dal noto politico indiano Jignesh Mevani.

Nel Regno Unito, 39 parlamentari hanno firmato la lettera, tra cui parlamentari laburisti, del Partito nazionale scozzese, indipendenti e del Partito socialdemocratico e laburista (Sdlp).

Nella loro lettera i politici sostengono che, dopo che la Corte internazionale di giustizia ha ordinato a Israele di garantire che le sue forze armate non commettessero atti di genocidio a Gaza, «un embargo sulle armi è andato oltre la sola necessità morale, per diventare un requisito legale». Questa settimana, gli esperti delle Nazioni Unite hanno fatto una dichiarazione simile, sostenendo che «qualsiasi trasferimento di armi o munizioni a Israele che venga utilizzato a Gaza probabilmente violerebbe il diritto internazionale umanitario e deve cessare immediatamente».

20:22
20:22
Guterres: sui morti a Gaza serve un'indagine indipendente

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha affermato che le morti avvenute ieri a Gaza richiedono un'indagine efficace e indipendente.

Parlando a St. Vincent e Grenadine a margine di un vertice latinoamericano, Guterres si è detto «scioccato» dall'ultimo episodio della guerra tra Israele e Hamas, mentre riguardo l'inazione del Consiglio di Sicurezza Onu ha sottolineato che l'aggravarsi delle divisioni geopolitiche ha «trasformato il potere di veto in un efficace strumento di paralisi dell'azione del Consiglio».

«Sono totalmente convinto che abbiamo bisogno di un cessate il fuoco umanitario e del rilascio incondizionato e immediato degli ostaggi - ha aggiunto - e che dovremmo avere un Consiglio di Sicurezza in grado di raggiungere questi obiettivi».

18:03
18:03
Hamas annuncia la morte di 7 ostaggi israeliani «in seguito a un bombardamento sionista»

Hamas ha annunciato su Telegram la morte di 7 ostaggi israeliani «in seguito a un bombardamento sionista», rendendo noti per ora i nomi di tre dei sette: Haim Gershon Perri, Yoram Itach Metzger e Amiram Israel Cooper.

Hamas ha aggiunto che farà sapere i nomi degli altri quattro «dopo aver avuto conferma delle loro identità».

La fazione islamica ha poi detto che «il numero dei prigionieri nemici che sono stati uccisi come risultato delle operazioni militari dell'esercito nemico nella Striscia può superare i settanta».

«Al tempo stesso - prosegue Hamas - affermiamo che il prezzo che esigeremo in cambio di cinque o dieci dei prigionieri vivi è lo stesso prezzo che avremmo chiesto in cambio di tutti i prigionieri se i bombardamenti del nemico non li avessero uccisi».

Hamas non precisa meglio i termini di questa possibile transazione. La fazione islamica ha inoltre diffuso un video dei tre ostaggi dichiarati oggi morti, immagini che aveva già divulgato circa due mesi fa.

12:05
12:05
La Commissione UE verserà 50 milioni all'Unrwa

La Commissione europea procederà al pagamento di 50 milioni di euro all'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, e ad aumentare il sostegno di emergenza ai palestinesi di 68 milioni di euro nel 2024. Lo comunica l'esecutivo comunitario in una nota.

Il 29 gennaio la Commissione europea aveva annunciato una valutazione dei finanziamenti all'Unrwa alla luce delle accuse su diversi membri del personale dell'agenzia negli attacchi del 7 ottobre. A seguito degli scambi con la Commissione, l'Unrwa ha indicato di essere pronta a garantire che venga effettuata una revisione del suo personale per confermare che non abbia partecipato agli attacchi e che siano messi in atto ulteriori controlli per mitigare tali rischi in futuro. Ha acconsentito all'avvio di un audit condotto da esperti esterni nominati dall'Ue, che esaminerà i sistemi di controllo per prevenire il possibile coinvolgimento del personale e delle risorse in attività terroristiche.

L'Unrwa è d'accordo sul rafforzamento del suo dipartimento di investigazioni interne e della governance che lo circonda. Oggi l'agenzia e la Commissione hanno confermato un'intesa su tali punti. Su questa base, l'esecutivo erogherà quindi una prima tranche di 50 milioni di euro degli 82 milioni di euro previsti per l'Unrwa per il 2024. La seconda e la terza tranche di 16 milioni di euro saranno erogate in linea con l'attuazione dell'accordo.

Quanto agli ulteriori 68 milioni di euro a sostegno della popolazione palestinese in tutta la regione, verranno finanziati attraverso partner internazionali come la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa. Si aggiungono a previsti aiuti per 82 milioni di euro da implementare attraverso l'Unrwa nel 2024, portando il totale a 150 milioni di euro. L'esecutivo blustellato ha anche stanziato 125 milioni in aiuti umanitari a favore dei palestinesi per quest'anno e annuncia che oggi appalta i primi aiuti per 16 milioni di euro.

«Siamo al fianco del popolo palestinese a Gaza e altrove nella regione. I palestinesi innocenti non dovrebbero pagare il prezzo per i crimini del gruppo terroristico Hamas - afferma la presidente della Commissione Ursula von der Leyen -. Si trovano ad affrontare condizioni terribili che mettono a rischio la loro vita a causa della mancanza di accesso a cibo sufficiente e ad altri bisogni primari. Ecco perché quest'anno rafforziamo il nostro sostegno con altri 68 milioni di euro».

11:49
11:49
Haaretz contro la guerra: «È il momento di fermarsi»

Un appello alla cessazione immediata delle operazioni militari a Gaza e al raggiungimento in tempi serrati di un accordo con Hamas per lo scambio di prigionieri è stato lanciato oggi dall'autorevole quotidiano Haaretz nel suo editoriale, alla luce della morte a Gaza di decine di civili palestinesi in cerca di aiuti umanitari. In attesa di conoscere quali siano state le cause, il giornale rileva che ''quelle morti superflue dimostrano il livello di anarchia che la occupazione israeliana ha creato in quella area di Gaza''. ''Un momento prima che Gaza diventi una nuova Somalia - sostiene il quotidiano, che si trova in totale antagonismo col governo Netanyahu - occorre riportare a casa gli ostaggi, consentire all'esercito di recuperare forze, avviare indagini sulle sua mancanze e riportare gli sfollati israeliani nelle loro abitazioni nel Negev e in Galilea. Questo - conclude - è il momento di fermarsi''.

09:46
09:46
Israele libera a sorpresa 50 detenuti palestinesi

Israele ha liberato la scorsa notte a sorpresa circa 50 detenuti palestinesi che erano stati arrestati dopo il 7 ottobre.

I media citano un comunicato dello Shin Bet (sicurezza interna) e dell'esercito secondo cui la decisione è giunta in seguito ad un sovraffollamento nelle carceri. Ma il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha scritto su X che in realtà quelle scarcerazioni sono state decise dallo Shin Bet come gesto di distensione in vista del Ramadan.

Una mossa a suo parere errata, ha aggiunto, essendo avvenuta «nel giorno in cui due ebrei sono stati uccisi in un attentato» in Cisgiordania.

Il sito Ynet spiega che si tratta di «detenuti amministrativi», sospettati cioè di attività anti-israeliane ma non condotti di fronte ad alcun giudice per la conferma della detenzione. Fonti dello Shin Bet e dell'esercito, citate dal sito, hanno aggiunto che il periodo di detenzione stabilito per loro stava comunque per scadere.

Riguardo al sovraffollamento nelle carceri Ynet cita dati secondo cui dal 7 ottobre si sono aggiunti 3.400 nuovi detenuti. Molti di loro sono «terroristi di Hamas», fra cui centinaia di membri della sua unità speciale 'Nukhbe' responsabile dei massacri nei kibbutz e nelle cittadine di frontiera nel Negev. Inoltre sono stati reclusi in questi mesi anche numerosi membri di Hamas arrestati nel corso di continue retate in Cisgiordania.

09:46
09:46
Macron: «La situazione a Gaza è drammatica, subito un cessate il fuoco»

«A Gaza la situazione è drammatica. Tutte le popolazioni civili devono essere protette. Un cessate il fuoco va immediatamente istituito per consentire la distribuzione dell'aiuto umanitario»: lo scrive il presidente francese, Emmanuel Macron, in un messaggio pubblicato su X. In un altro tweet trasmesso nella notte, Macron ha espresso «profonda indignazione per le immagini provenienti da Gaza in cui i civili vengono presi di mira dai soldati israeliani.Esprimo la mia più forte condanna per queste sparatorie e chiedo verità, giustizia e rispetto del diritto internazionale».

09:22
09:22
Strage alla distribuzione di aiuti: Parigi chiede un'inchiesta indipendente

Parigi chiede «un'inchiesta indipendente» sulle persone uccise a Gaza durante la distribuzione di aiuti: lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Stéphane Séjourné. Parlando ai microfoni di France Inter, Séjourné ha detto: «voglio essere molto chiaro oggi, noi chiederemo spiegazioni e servirà un'inchiesta indipendente per determinare quello che è successo».

09:21
09:21
Due combattenti di Hezbollah uccisi in Libano

Hezbollah ha annunciato stamani l'uccisione in raid israeliani nel sud del Libano di altri suoi due combattenti, facendo salire a 222 il numero dei miliziani filo-iraniani uccisi dallo scoppio del conflitto con lo Stato ebraico lo scorso 8 ottobre.

Secondo altre fonti di stampa libanesi e panarabe, sono più di 280 i combattenti di Hezbollah uccisi in Siria e Libano da ottobre a oggi.

Questi conteggi però variano a seconda di quali gruppi armati locali vengono inclusi o esclusi dalla lista di «combattenti di Hezbollah».

Il Partito di Dio infatti sul terreno, sia in Siria che in Libano, coordina le attività di altri gruppi armati, tra cui Hamas, Jihad islamica e altre sigle minori libanesi e siriane.

09:08
09:08
Israele ha dato all'Egitto i nomi dei palestinesi che non è disposto a liberare

Channel 12 ha riferito che una delegazione israeliana al Cairo questa settimana per discutere con funzionari egiziani i dettagli di un possibile accordo sul rilascio degli ostaggi ha fornito un elenco di detenuti di palestinesi che non è disposto a liberare se verrà raggiunto un accordo con Hamas.

Lo riferisce Times of Israel. La delegazione tornerà al Cairo la prossima settimana per ulteriori colloqui.

08:38
08:38
La Cina condanna l'uccisione di civili palestinesi alla consegna di aiuti

La Cina ha dichiarato di «condannare fermamente» l'uccisione di decine di palestinesi durante una consegna di aiuti nel nord della Striscia di Gaza.

«La Cina è scioccata da questo incidente e lo condanna con forza», ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. «Esprimiamo il nostro dolore per le vittime e la nostra solidarietà per i feriti».

06:37
06:37
Il punto alle 6.30

Orrore, a Bruxelles, per la «nuova carneficina a Gaza». Il capo della diplomazia europea Josep Borrell ha denunciato ieri sera «una nuova carneficina» e vittime «totalmente inaccettabili» dopo la morte di un centinaio di persone durante una distribuzione di aiuti a Gaza. «Sono inorridito dalle notizie di ulteriori massacri tra i civili di Gaza che erano alla disperata ricerca di aiuti umanitari», ha scritto Borrell su X. «Queste morti sono completamente inaccettabili», ha detto l'alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza.

Secondo Hamas, 112 palestinesi sono stati uccisi e altri 760 feriti ieri quando una folla si è precipitata contro un convoglio di aiuti alimentari nella città di Gaza. Il movimento islamico palestinese sostiene che l'esercito israeliano ha aperto il fuoco sulle persone, mentre Israele riconosce un «tiro limitato» da parte dei soldati che si sono sentiti «minacciati», assicurando che la maggior parte delle persone rimaste uccise si trovavano in una situazione di caos.

«Privare le persone degli aiuti umanitari costituisce una grave violazione» del diritto umanitario internazionale, ha affermato Borrell. «Deve essere garantito l'accesso umanitario senza ostacoli a Gaza», ha aggiunto il capo della diplomazia europea.

Intanto, secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, almeno quattro persone sono morte e diverse altre rimaste ferite in un bombardamento israeliano che nelle prime ore di oggi ha colpito una casa del campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza.