Medio Oriente

«Israele e Hezbollah hanno sorpassato una soglia: la guerra si sta allargando»

L'ex direttore della CIA Leon Panetta, in un'intervista alla CNN: «Gli Stati Uniti continueranno a sostenere Israele, ma è importante chiarire i limiti: non possiamo permetterci una guerra totale nella regione»
©Mohammed Zaatari
Red. Online
25.09.2024 14:30

Continuano, in queste ore, gli attacchi reciproci a cavallo del confine israelo-libanese. Diverse località del Paese dei cedri sono state colpite, nella notte, dai raid israeliani, mentre le sirene d'allarme sono state attivate nel centro di Tel Aviv e a Gush alle 5.30 (ora svizzera) per il lancio, da parte di Hezbollah, di un missile terra-terra, poi intercettato dal sistema di difesa aerea David's Sling senza danni o vittime. Le ostilità si sono intensificate, in questi giorni, in seguito all'operazione compiuta da Israele con i cercapersone in dotazione a membri di Hezbollah, e dopo la serie di bombardamenti che, in Libano, ha ucciso oltre 500 persone (almeno 50 bambini) ferendone migliaia.

La situazione preoccupa la comunità internazionale. Tanto che il consiglio di sicurezza ONU ha annunciato, ieri sera, la convocazione di una riunione d'urgenza nell'ambito dell'Assemblea generale in corso a New York.

«Sorpassata la soglia»

Interrogato dalla CNN, l'ex direttore della CIA Leon Panetta ha affermato: «Non c'è dubbio che all'ONU si parlerà molto di questo conflitto. E del fatto che è diventato, ormai, una guerra più ampia». Al di là dell'escalation delle violenze in Libano, è lo stagnare delle negoziazioni per un cessate il fuoco a Gaza – vera chiave di volta per calmare le acque nella regione – a preoccupare. «Credo che le argomentazioni per un cessate il fuoco vadano portate avanti: Biden dovrebbe continuare a fare pressioni».

Ma le milizie impegnate nel conflitto con Israele – Hamas, Hezbollah, Houthi – tutte vengono finanziate dall'Iran. Teheran vorrà parlare di pace? «L'Iran è sempre stato al centro del problema, da molto tempo rifornisce queste forze che fanno il lavoro sporco in una guerra proxy. In questi mesi, Teheran ha dichiarato molto chiaramente che continuerà a farlo. Se c'è o meno un'opportunità con il nuovo presidente dell'Iran di iniziare un qualche tipo di dialogo? Non lo so. Probabilmente vale la pena provarci, ma credo che in questo momento, ad essere sinceri, abbiamo superato una soglia. Il conflitto che cerca di applicare una certa moderazione si è trasformato in una guerra più ampia. Stiamo chiaramente entrando in una guerra estesa. E questo rende molto più difficile per tutte le parti accettare qualsiasi tipo di soluzione».

Capacità

Ma Israele ha le capacità militari di combattere, contemporaneamente, Hamas e Hezbollah? «Non c'è dubbio che le capacità israeliane siano state messe a dura prova. Ora Tel Aviv ha dovuto spostare alcune forze da Gaza verso il nord, concentrandosi nella guerra con il Libano. Naturalmente, Israele continuerà a ricevere rifornimenti dagli Stati Uniti, ma non c'è dubbio che più la situazione si protrae, maggiore sarà la pressione sulle capacità israeliane di combattere questa guerra».

Dubbi, però, sorgono su questi rifornimenti. Quanto a lungo Washington potrà inviare armi a Israele, mentre il numero di vittime civili – a Gaza e in Libano – aumenta senza sosta? «Gli Stati Uniti devono chiarire quali sono i propri limiti», ha spiegato Panetta alla CNN. «Ovviamente Washington continuerà ad aiutare Israele in virtù del rapporto che lega i due Paesi. Ma allo stesso tempo è importante chiarire che non possiamo avere una guerra totale in Medio Oriente in questo momento. Tutti pagherebbero un prezzo che sarà devastante, soprattutto sul lungo termine». Gli Stati Uniti, ha insistito l'ex leader della CIA, «devono continuare a spingere le parti verso un qualche tipo di cessate il fuoco». Le prospettive rimangono fosche. «Le guerre passate in Medio Oriente ci insegnano che, solitamente, entrambi i fronti devono estenuarsi prima di essere pronti a parlare di qualsiasi tipo di risoluzione».