«Israele fermi l'operazione a Rafah o disastro sicuro»

Il portavoce delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, Jens Laerke, ha avvertito che «ulteriori movimenti militari nella città palestinese di Rafah causerebbero molti problemi e porterebbero a un disastro sicuro».
In un intervento sul canale Al-Qahera News, Laerke ha espresso la disponibilità delle Nazioni Unite a fornire maggiori aiuti ai palestinesi della Striscia di Gaza, osservando che però «la perdurante continua chiusura dei valichi terrestri come Rafah e Kerem Shalom lo impedisce». «E' perciò necessario - ha aggiunto - aprirli immediatamente per evitare di far morire la gente di fame».
Il portavoce dell'Onu ha poi definito «una fantasia» la promessa israeliana di provvedere a «rifugi sicuri», sottolineando come 810.000 cittadini siano stati sfollati dalla Rafah palestinese «verso aree che Israele ritiene sicure mentre tutte le strade sono pericolose e spaventose, soprattutto con il collasso delle infrastrutture».
«I pochi aiuti che entrano a Gaza attraverso il molo galleggiante degli Stati Uniti - ha aggiunto - stanno finendo rapidamente poiché persistono carestia e grave carenza di cibo».
«L'attraversamento della terraferma e un cessate il fuoco sono essenziali per evitare l'incombente catastrofe umanitaria» - ha concluso - sottolineando «la necessità di affrontare l'intransigenza israeliana riguardo all'ingresso degli aiuti nella Striscia di Gaza, nonché l'importanza di facilitare il lavoro del personale umanitario internazionale e di soccorso all'interno della Striscia di Gaza».