Mondo
La diretta
Microesplosioni hanno causato almeno 8 morti e migliaia di ferimenti fra i militanti del gruppo islamista – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
22:16
22:16
Sale a 11 morti e 4000 feriti il bilancio delle vittime in Libano
Sale a 11 morti e 4000 feriti il bilancio delle vittime in seguito all'esplosione dei cercapersone in Libano. Lo rende noto la tv libanese Al Jadeed citando fonti mediche.
21:48
21:48
Israele arruola richiedenti asilo offrendo permessi di soggiorno
Ormai a corto di uomini, Israele sta arruolando richiedenti asilo, soprattutto africani, da impegnare nel conflitto mediorientale, offrendo in cambio permessi di soggiorno permanente nel Paese. Lo scrive l'israeliano Haaretz.
"Il reclutamento di richiedenti asilo da parte di Iran, Russia e Turchia è stato studiato e ora viene applicato in Israele" scrive il quotidiano sul suo sito, "che a quanto pare è entrato a far parte del club dei Paesi che fanno affidamento sui mercenari oltre che sulle loro forze armate regolari".
In Israele, la riserva di potenziali reclute composta da richiedenti asilo, rifugiati e lavoratori stranieri è molto più esigua rispetto ai numeri disponibili in Russia, Turchia e Iran, secondo Haaretz. In Iran ci sono circa tre milioni di afghani richiedenti asilo, sono 6 milioni i residenti stranieri in Russia. In Israele vivono attualmente 30'000 richiedenti asilo attualmente vivono in Israele.
19:54
19:54
Il governo libanese si riunisce e condanna Israele
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha tenuto una riunione di gabinetto dopo le esplosioni simultanee che si sono verificate nel Paese. Il governo ha "condannato all'unanimità questa aggressione criminale israeliana, che viola palesemente la sovranità del Libano", ha reso noto l'ufficio stampa al termine della riunione.
Intanto è salito a nove il numero dei morti accertati, ha comunicato il ministro della Sanità Firass Abiad, aggiungendo che tra le vittime c'è una bambina di otto anni della Valle di Bekaa. I feriti sono 2'800, 200 in condizioni critiche.
19:41
19:41
Esperti ipotizzano: «10-20 grammi di esplosivo nei cercapersone»
I dispositivi esplosi in Libano e Siria "contenevano probabilmente dai 10 ai 20 grammi ciascuno di esplosivo ad alto potenziale, nascosto all'interno di un componente elettronico falso". È quanto spiega alla BBC un esperto di munizioni, in passato nell'esercito britannico, che ha chiesto di restare anonimo. L'esplosivo, ha spiegato, sarebbe stato armato da un segnale, qualcosa chiamato messaggio di testo alfanumerico.
Si tratta probabilmente "di uno degli attacchi fisici alla supply chain più estesi della storia", ha invece commentato un altro esperto di sicurezza, Dmitri Alperovitch su X, secondo cui gli attacchi alla supply chain rappresentano una preoccupazione crescente nel mondo della sicurezza informatica: di recente si sono verificati numerosi attacchi informatici di alto profilo, causati da hacker che hanno ottenuto l'accesso ai prodotti mentre erano in fase di sviluppo.
Ma questi attacchi sono solitamente limitati al software. Gli attacchi alla supply chain hardware sono molto più rari perché implicano l'acquisizione del dispositivo stesso. Se si fosse trattato davvero di un attacco alla supply chain, avrebbe comportato - sottolinea Alperovitch - "un'operazione su vasta scala per aprire i cercapersone in un ambiente simile a quello di una fabbrica e manometterli segretamente in qualche modo".
19:40
19:40
Manomessa la fornitura, così ha colpito Israele
L'attacco elettronico attribuito a Israele e che ha causato morti e feriti tra Libano e Siria, per lo più membri di Hezbollah, è stato preparato da tempo ed è la dimostrazione delle elevate capacità israeliane di operare nell'ambito dello spionaggio industriale, mettendo a nudo l'incapacità del movimento armato filo-iraniano di mettere in sicurezza i suoi quadri.
Lo afferma Elijah Magnier, esperto di intelligence e di tecnologie militari, a lungo basato a Beirut e con più di 30 anni di esperienza in teatri di guerra in tutta la regione.
Con un articolato intervento su X, Magnier ha analizzato a caldo quello che appare come il più vasto e letale attacco israeliano alla struttura di sicurezza di Hezbollah.
Prima di tutto, afferma Magnier, va compresa la capacità di Israele di intromettersi tecnicamente nei cercapersone fatti detonare con delle micro cariche di esplosivo: "Per poter integrare un innesco esplosivo in un lotto di cercapersone, Israele avrà probabilmente avuto bisogno dell'accesso alla catena di approvvigionamento di questi dispositivi". Secondo Magnier, i servizi segreti israeliani potrebbero essersi quindi "infiltrati nel processo di produzione, aggiungendo ai cercapersone una componente esplosiva", oltre a "un meccanismo di attivazione a distanza senza destare sospetti".
L'altro aspetto è il coinvolgimento di una terza parte: il venditore di dispositivi, che potrebbe essere stato "una copertura per i servizi di intelligence (israeliani) o un intermediario che lavora con Israele per facilitare la distribuzione di questi dispositivi agli Hezbollah". Secondo fonti di sicurezza locali, il lotto di cercapersone usato per questo attacco era da poco stato distribuito ai quadri del partito.
Il terzo punto critico analizzato da Magnier è l'attivazione a distanza degli esplosivi: questa può essere stata resa possibile "utilizzando una frequenza specifica o un segnale codificato che attiva l'ordigno esplosivo all'interno del ricevitore. Ciò richiede sia sofisticazione tecnica che tempismo preciso per massimizzare le vittime", ha scritto Magnier.
Diverse testimonianze giunte dal Libano affermano che in alcuni casi i cercapersone si sono surriscaldati prima dell'esplosione, allertando i membri di Hezbollah in tempo prima della detonazione. In altri casi sembra che dei messaggi siano apparsi sul display del dispositivo. L'ultimo punto discusso dall'analista è la violazione da parte di Israele della sicurezza di Hezbollah: "Questo incidente rivela una falla significativa nei protocolli di sicurezza di Hezbollah", afferma. "L'incapacità dell'organizzazione di rilevare i cercapersone manomessi prima della distribuzione suggerisce che esiste una lacuna nel controllo della catena di fornitura e nelle misure di sicurezza interna".
18:27
18:27
Beirut condanna l'aggressione israeliana
Il ministro dell'informazione libanese Ziad Makary ha dichiarato, incontrando i giornalisti a Beirut, che il suo Paese condanna «l'aggressione israeliana» dopo le esplosioni dei cercapersone che hanno provocato migliaia di feriti, tra cui molti combattenti di Hezbollah. Makary è il primo rappresentante del governo libanese ad accusare direttamente Israele.
18:22
18:22
Riunione d'emergenza in Israele per i vertici della sicurezza con il governo
I più alti responsabili della sicurezza israeliana sono stati convocati per un incontro d'emergenza con il governo. L'incontro è avvenuto dopo le esplosioni multiple in Libano e a Damasco, in Siria, in cui sono morte otto persone e rimaste ferite altre 2'750. Lo riporta Haaretz.
L'intelligence israeliana ha rilevato segnali insoliti di preparativi militari di Hezbollah nel Libano meridionale. L'apparato di sicurezza ritiene che le tempistiche attuali non consentiranno la nomina di Gideon Sa'ar a ministro della difesa al posto di Yoav Gallant. Sa'ar tra l'altro non ha familiarità con i piani operativi dell'IDF per il Libano.
18:21
18:21
«200 gravi tra i 2'750 feriti per le esplosioni»
Il ministro della Salute libanese Firass Abiad ha affermato in una conferenza stampa che le esplosioni che hanno interessato i cercapersone "hanno ucciso otto persone, tra cui una ragazza". "Circa 2'750 persone sono rimaste ferite, più di 200 di loro in modo critico", ha aggiunto.
18:20
18:20
«7 morti a Damasco nell'esplosione dei cercapersone»
Secondo Saberin News, media affiliato al Corpo delle guardie della rivoluzione islamica iraniano, sette membri di Hezbollah sono stati uccisi in Siria dall'esplosione coordinata dei cercapersone. Le vittime si trovavano nel quartiere di Seyedah Zeinab a Damasco, una roccaforte sciita.
17:39
17:39
Esplosione dei cercapersone: almeno 8 morti e 2.750 feriti fra Libano e Siria
Oggi a mezzogiorno sono esplosi contemporaneamente a Beirut, nel sud del Libano e a Damasco, in Siria, i cercapersone di miliziani Hezbollah. Il ministro della sanità libanese ha annunciato che ci sono almeno 8 morti e oltre 2'750 feriti.
Secondo alcune fonti le esplosioni sarebbero state causate da un attacco alle reti di comunicazione interne di Hezbollah, che riferisce che tra i deceduti c'è anche una bambnina di nove anni, oltre che diversi "combattenti" di Hezbollah, uno dei quali sarebbe il figlio di un deputato del gruppo.
Stando a quanto riferiscono i media libanesi, che citano fonti sanitarie nelle varie regioni del paese colpite, i feriti sono centinaia. In Libano le esplosioni sono avvenute nella periferia sud di Beirut, roccaforte del partito libanese; la valle della Bekaa, retrovia del movimento armato; e il sud del Paese, impegnato da un anno nella guerra di logoramento con Israele.
Un funzionario di Hezbollah, citato da Haaretz, ha affermato che l'esplosione oggi dei cercapersone è stata "la più grande violazione della sicurezza" a cui il gruppo abbia mai assistito in 12 mesi di conflitto.
Stando a Haartez, anche l'ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amani è rimasto ferito in una delle esplosioni dei cercapersone.
15:55
15:55
Attacco hacker israeliano in Libano: mille feriti a causa di microesplosioni
I media israeliani riferiscono che martedì a mezzogiorno sono esplosi contemporaneamente a Beirut, nel sud del Libano e a Damasco, in Siria, i cercapersone di miliziani Hezbollah, ci sarebbero mille feriti.
Secondo alcune fonti le esplosioni sarebbero state causate da un attacco alle reti di comunicazione interne di Hezbollah.
Stando a quanto riferiscono i media libanesi, che citano fonti sanitarie nelle varie regioni del paese colpite, i feriti sono centinaia. In Libano le esplosioni sono avvenute nella periferia sud di Beirut, roccaforte del partito libanese; la valle della Bekaa, retrovia del movimento armato; e il sud del Paese, impegnato da un anno nella guerra di logoramento con Israele.
Un funzionario di Hezbollah, citato da Haaretz, ha affermato che l'esplosione oggi dei cercapersone è stata «la più grande violazione della sicurezza» a cui il gruppo abbia mai assistito in 12 mesi di conflitto.
Stando a Haaretz, anche l'ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amani è rimasto ferito in una delle esplosioni dei cercapersone.
14:14
14:14
Libano, 3 morti nel raid israeliano nel sud
Il Ministero della Sanità libanese ha annunciato poco fa che l'attacco israeliano a Blida, nel distretto meridionale libanese di Marjeyoun, ha provocato tre morti e due feriti. Non si conoscono ancora le identità delle vittime.
12:56
12:56
Hezbollah ha rivendicato una serie di attacchi contro Israele
Hezbollah ha rivendicato nelle ultime ore una serie di attacchi contro le postazioni israeliane a ridosso della linea di demarcazione con Israele. Il partito armato libanese ha dichiarato di aver colpito il sito di al Abbad, di fronte a Hula, utilizzando missili guidati. Il Partito di Dio ha quindi affermato di aver teso un'imboscata a una pattuglia israeliana nei pressi di Bayyad Blida.
Poco dopo, secondo comunicati del partito libanese alleato dell'Iran, un altro attacco con missili teleguidati ha preso di mira un veicolo di pattuglia israeliana vicino al sito di Ramiya. Hezbollah afferma di aver distrutto i mezzi coinvolti e colpito i rinforzi israeliani giunti sul posto.
Il movimento armato libanese ha inoltre rivendicato un attacco contro edifici utilizzati dai soldati israeliani a Manara come risposta agli attacchi israeliani sui villaggi del sud del Libano. Sempre nelle ultime ore, l'organizzazione sciita ha affermato di aver colpito la caserma Ramot Naftali con razzi katiuscia, di fronte ad Aitaroun. E di aver preso di mira edifici utilizzati dalle forze israeliane a Metulla, in risposta ai bombardamenti su Adaisse e Taybe.
12:43
12:43
Libano: «Ripetuti raid aerei israeliani nel sud del Paese»
Secondo il governo libanese, Israele ha colpito diversi obiettivi nel sud del Libano nelle ultime ore. Il ministero dell'informazione di Beirut ha riferito che l'artiglieria israeliana ha bombardato le località di Majidiye, Aita Shaab e Blida, causando danni consistenti.
Attacchi aerei e colpi di artiglieria israeliani hanno preso di mira Hula e Markaba, dove è stato segnalato l'impiego di proiettili al fosforo bianco. Questi sono stati segnalati anche nell'area di Khiam.
Altri bombardamenti israeliani tra tra Kfar Kila e Deir Mimas hanno provocato un incendio, seguito poco dopo da attacchi su Abbasiye. Successivamente, un aereo israeliano ha colpito una casa a Taybe e bombardato altri edifici ad Aitarun.
11:37
11:37
Save the Children, 158 bimbi uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre
Il numero di bambini uccisi o feriti dalle forze israeliane e dai coloni in Cisgiordania è più che raddoppiato dallo scorso ottobre, con un bilancio di 158 morti e almeno 1.400 feriti.
Si teme che ci siano ulteriori vittime in seguito all'escalation di violenza delle ultime sei settimane: lo dichiara Save the Children.
Secondo gli ultimi dati disponibili, scrive l'Ong, 115 bambini sono stati colpiti a morte tra il 7 ottobre e il 14 agosto, il triplo rispetto ai 10 mesi precedenti. Altri sono stati uccisi in attacchi aerei e di droni.
In totale sono 1'558 i bambini colpiti, ciò significa che da ottobre sono stati uccisi o feriti in media 5 bambini al giorno. Save the Children chiede alla comunità internazionale di intraprendere azioni incisive per assicurare la responsabilità delle violazioni contro i bambini in Cisgiordania e di porre immediatamente fine all'uso eccessivo della forza contro i civili, in particolare i più piccoli.
10:45
10:45
Ucciso il capo della Jihad del sud di Gaza
Un raid aereo israeliano ha ucciso il comandante dell'unità missilistica della Jihad islamica palestinese nel sud di Gaza. Lo rende noto l'Idf. Ahmed Aish Salame al Hashash era il responsabile del lancio di razzi dall'area umanitaria della Striscia contro Israele, ha detto l'esercito. Durante l'attacco dell'Idf stava operando all'interno dell'area umanitaria di Khan Younis.
07:36
07:36
Bombardamenti a Gaza e su un accampamento di sfollati a Deir el-Balah
L'agenzia di stampa palestinese Wafa e l'emittente araba Al Jazeera affermano che cinque persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in bombardamenti israeliani che stanotte hanno colpito una casa nella città di Gaza e un accampamento di sfollati a Deir el-Balah, nel centro dell'enclave palestinese.
07:34
07:34
Guterres: niente giustifica la punizione collettiva a Gaza
«Niente giustifica la punizione collettiva» inflitta da Israele alla popolazione di Gaza che soffre sofferenze «inimmaginabili»: lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres in un'intervista all'Afp.
«Ovviamente condanniamo tutti gli attacchi terroristici di Hamas, così come la presa di ostaggi», ma «la verità è che nulla giustifica la punizione collettiva della popolazione palestinese, e questo è ciò che vediamo drammaticamente a Gaza», ha aggiunto, descrivendo le morti, la distruzione, la fame e le malattie subite dal territorio assediato.
06:37
06:37
Il punto alle 06.00
L'agenzia di stampa palestinese Wafa e l'emittente araba Al Jazeera affermano che cinque persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in bombardamenti israeliani che stanotte hanno colpito una casa nella città di Gaza e un accampamento di sfollati a Deir el-Balah, nel centro dell'enclave palestinese.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato un'espansione degli obiettivi di guerra dello Stato ebraico per includere il ritorno dei residenti nelle aree settentrionali del Paese, da cui sono fuggiti per gli attacchi di Hezbollah dal Libano. «Il gabinetto politico e di sicurezza ha aggiornato gli obiettivi della guerra, in modo che includano la seguente sezione: il ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case», ha affermato stanotte l'ufficio di Netanyahu in un comunicato.
Con il diffondersi delle voci sul cambio al vertice del ministero della Difesa israeliano, la piazza ha cominciato a mobilitarsi. Oltre un migliaio di manifestanti si sono riuniti sotto casa di Sa'ar mentre il Forum dei familiari degli ostaggi ha esortato il leader del partito di destra New Hope a non unirsi a «questo governo che abbandona gli ostaggi». «Dobbiamo fermare questa mossa sconsiderata e pericolosa prima che sia troppo tardi per i 101 rapiti rimasti», aggiunge l'organizzazione, esortando a protestare. Anche gli Stati Uniti, in forma privata, esprimono perplessità: funzionari americani hanno trasmesso il messaggio alla stampa israeliana che sostituire un ministro della Difesa come Gallant nel pieno della guerra a Gaza e in vista di un allargamento del conflitto al Libano sarebbe «una follia». Fonti americane hanno esaltato l'esperienza di Gallant nel suo ruolo attuale, sostenendo che le ragioni dietro il suo potenziale licenziamento siano politiche. A favore dell'ingresso di Sa'ar nel governo si è invece espresso il ministro per la Sicurezza nazionale e leader di estrema destra Itamar Ben-Gvir, che spinge per aprire un nuovo fronte contro Hezbollah in Libano: «Da molti mesi ho chiesto al primo ministro Netanyahu di licenziare Gallant ed è giunto il momento di farlo, immediatamente. Abbiamo bisogno di prendere una decisione a nord e Gallant non è l'uomo giusto per guidarla».