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«Israele ha informato gli USA subito dopo l'assassinio di Haniyeh»

Lo rivela il Washington Post, citando funzionari dell'amministrazione Biden – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Israele ha informato gli USA subito dopo l'assassinio di Haniyeh»
Red. Online
07.08.2024 06:27
22:01
22:01
«Israele è responsabile della morte di Haniyeh»

Israele ha la piena responsabilità nell'uccisione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh: lo ha affermato l'Organizzazione per la Cooperazione islamica (Oic) in occasione di un vertice del blocco dei 57 Paesi musulmani a Gedda, in Arabia Saudita.

L'Oic, se legge in una dichiarazione, «ritiene Israele, la potenza occupante illegale, pienamente responsabile per questo odioso attacco» che costituisce una «grave violazione» della sovranità dell'Iran.

21:42
21:42
Casa Bianca: «Ignari dell'attacco ucraino a Kursk»

L'amministrazione Usa non era a conoscenza in anticipo dell'attacco ucraino nella regione russa di Kursk e intende contattare l'esercito di Kiev in merito: lo ha detto oggi la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre.

In precedenza, il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, aveva precisato che Washington «non ha cambiato la sua politica di consentire all'Ucraina di usare le armi americane per combattere le minacce immediate oltre confine».

21:09
21:09
«Vorrei sgozzare gli ebrei»

Davanti alla distruzione a Gaza «divento così furioso che vorrei affondare un coltello affilato nella gola di ogni ebreo che incontro». È scandalo in Belgio per le frasi shock apparse in una rubrica satirica sulla rivista fiamminga Humo per mano dello scrittore Herman Brusselmans.

L'autore, tra i più letti nelle Fiandre, attacca l'esercito israeliano e Benyamin Netanyahu, al quale attribuisce la volontà di «annientare» l'intero mondo arabo anche a costo di provocare una nuova guerra mondiale.

E, evocando il conflitto a a Gaza, si mette nei panni di un palestinese immaginando di assistere a una scena in cui suo figlio urla vedendo la madre - la sua compagna - giacere sotto le macerie di un edificio distrutto. È in quel momento che vorrebbe sgozzare ogni ebreo che incontra, scrive in prima persona. «Certo, dobbiamo sempre dirci che non tutti gli ebrei sono bastardi assassini», aggiunge.

La risposta della comunità belga non si è fatta attendere. Il testo equivale a «incitare apertamente all'omicidio» degli ebrei, è stata la dura condanna dell'associazione ebraica europea (Eja) con sede a Bruxelles, che ha chiesto le scuse della rivista Humo e la «sospensione immediata» dello scrittore. Anche l'Unia, organizzazione belga che lotta contro le discriminazioni, ha annunciato di aver sporto denuncia dopo aver ricevuto «una decina di segnalazioni» da parte di associazioni o cittadini «sotto shock».

Ex batterista rock, noto per i romanzi spesso autobiografici che mescolano vita intima, dipendenze e disillusione, Brusselmans ha respinto tutte le accuse di antisemitismo e incitamento all'omicidio o all'odio rivendicando l'uso di uno stile provocatorio che usa «l'esagerazione, l'ironia e persino il sarcasmo per combattere l'ipocrisia». «Non voglio incitare all'odio. Figuriamoci all'omicidio. Voglio che questa guerra, che non avrebbe mai dovuto iniziare, finisca», ha scritto il 66.enne sul suo account Instagram.

21:08
21:08
L'Ue condanna fermamente le recenti dichiarazioni del Ministro delle Finanze israeliano

L'Ue condanna fermamente le recenti dichiarazioni del Ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich. Affamare deliberatamente i civili è un crimine di guerra, ha affermato l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell.

L'affermazione di Smotrich secondo cui «potrebbe essere giustificato e morale» lasciare che Israele «faccia morire di fame 2 milioni di civili» fino alla «restituzione degli ostaggi» è oltremodo ignominiosa, ha aggiunto Borrell. Dimostra, ancora una volta, il suo disprezzo per il diritto internazionale e per i principi fondamentali dell'umanità. Secondo Borrell, il governo di Israele deve prendere le distanze da certe affermazioni.

19:55
19:55
Oms: «Un milione di vaccini antipolio a Gaza, stop ai combattimenti»

Il rilevamento della poliomielite nelle acque reflue della Striscia di Gaza è un segno del fatto che il virus è circolato nella comunità, mettendo a rischio i bambini non vaccinati.

Per questo, l'Oms sta inviando più di un milione di vaccini contro la poliomielite a Gaza, che saranno somministrati nelle prossime settimane, ha affermato oggi il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in un incontro con la stampa.

L'incontro è stata l'occasione per ricordare Aidan O'Leary, direttore del programma dell'Oms per l'eradicazione della polio, «morto improvvisamente la scorsa notte per cause naturali mentre era in vacanza con la sua famiglia». «Una delle ultime cose su cui Aidan stava lavorando erano i preparativi per due cicli di campagne vaccinali anti-polio a Gaza, mirate a 600mila bambini di età inferiore agli 8 anni.

L'Oms sta anche supportando le immunizzazioni di routine e la sorveglianza delle malattie, inclusa la poliomielite». Ma, ha concluso «abbiamo bisogno di assoluta libertà di movimento per gli operatori sanitari e di attrezzature mediche per svolgere queste complesse operazioni in modo sicuro ed efficace. Un cessate il fuoco, o almeno giorni di tranquillità durante la distribuzione e la preparazione delle campagne di vaccinazione, sono necessari per proteggere i bambini di Gaza dalla poliomielite».

18:25
18:25
USA: «Più vicini che mai all'accordo sulla tregua a Gaza»

«Siamo più vicini che mai ad un accordo sul cessate il fuoco» a Gaza. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti.

In precedenza, lo stesso Kirby aveva dichiarato che gli Stati Uniti «non vogliono un'escalation» del conflitto in Medio Oriente e una «guerra totale» nella regione.

Gli Usa, ha aggiunto, stanno «lavorando duramente per tentare di evitare un'escalation, ma non possiamo essere sicuri al 100% di avere successo». «È per questo che il presidente Biden ha ordinato l'invio di risorse militari aggiuntive nella regione».

Stando a Kirby, inoltre, «se ci sarà un'escalation» in Medio Oriente gli Stati Uniti sono «pronti a difendere Israele e noi stessi nel modo appropriato.

17:47
17:47
«Non vogliamo la guerra totale in Medio Oriente»

Gli Stati Uniti «non vogliono un'escalation» del conflitto in Medio Oriente e una «guerra totale» nella regione. Lo ha ribadito il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti.

Gli Usa stanno «lavorando duramente per tentare di evitare un'escalation, ma non possiamo essere sicuri al 100% di avere successo», ha aggiunto il funzionario. «È per questo che il presidente Biden ha ordinato l'invio di risorse militari aggiuntive nella regione».

Stando a Kirby, inoltre, «se ci sarà un'escalation» in Medio Oriente gli Stati Uniti sono «pronti a difendere Israele e noi stessi nel modo appropriato».

17:42
17:42
Nuovo appello del Papa: «A Gaza situazione insostenibile»

Nuovo appello del papa per la pace in Medio Oriente. Il Pontefice segue «con grande preoccupazione» l'evolversi della situazione e teme un allargamento del conflitto.

Lo sguardo di papa Francesco è rivolto in particolare alle sofferenze di Gaza «dove la situazione umanitaria è gravissima e insostenibile. Prego perché la ricerca sincera della pace estingua le contese, l'amore vinca l'odio e la vendetta sia disarmata dal perdono», ha dichiarato.

In mattinata il Papa ha incontrato Raphael Yaakov Schutz, l'ambasciatore di Israele presso la Santa Sede che ha terminato il suo mandato. Nei mesi scorsi il rapporto tra il papa e l'ambasciata non sono sempre stati semplici: Tel Aviv non ha gradito gli appelli a favore di Gaza, situazione che Francesco ha a cuore e che segue quotidianamente di persona con le telefonate, ogni sera, alla parrocchia della Sacra Famiglia.

17:39
17:39
Ankara all'Aja al processo per genocidio contro Israele

La Turchia ha presentato un fascicolo per intervenire a favore della Palestina al processo, presso la Corte internazionale di giustizia dell'Aia, dove Israele è imputato per genocidio, per le sue azioni militari a Gaza, dopo la denuncia presentata dal Sudafrica.

«Incoraggiato dall'impunità che ha ricevuto per i suoi crimini, Israele sta uccidendo sempre più palestinesi innocenti ogni giorno», ha affermato su X il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, commentando la decisione di Ankara e aggiungendo che «la comunità internazionale deve fare la sua parte per fermare il genocidio ed esercitare la pressione necessaria su Israele e i suoi sostenitori».

14:30
14:30
Raid di droni israeliani nel sud Libano, due morti e sei feriti

Due persone sono state uccise e altre sei sono rimaste ferite in seguito ad un raid di droni israeliani che ha preso di mira una motocicletta in movimento su una strada nei pressi della città di Tiro, nel sud del LIbano.

Secondo una fonte della sicurezza citata dal quotidiano l'Orient le Jour, almeno una delle vittime era a bordo della moto mentre i feriti erano in un'auto nelle vicinanze.

14:07
14:07
La bomba per Haniyeh «piazzata poco prima da pasdaran corrotti»

Come è stato universalmente ritenuto, anche se non confermato dal governo israeliano, Israele è effettivamente responsabile dell'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh avvenuta a Teheran la scorsa settimana. Ma il Jewish Chronicle fornisce una nuova ricostruzione rivelando che l'ordigno esplosivo sotto il letto di Haniyeh è stato piazzato solo poche ore prima da due iraniani reclutati dal Mossad dall'unità di sicurezza Ansar al-Mahdi del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, le stesse persone che avrebbero dovuto proteggere l'edificio e i suoi ospiti.

Una nuova versione che non coincide con quelle circolate nei giorni scorsi: secondo il New York Times l'ordigno sarebbe stato piazzato settimane o mesi prima dell'esplosione (forse già nei giorni dei funerali di Raisi) mentre fonti iraniane avevano parlato di un missile terra-aria lanciato lo stesso giorno dell'insediamento del nuovo presidente iraniano Massoud Pezeshkian e della morte di Hanyeh.

Secondo la nuova ricostruzione del Jewish Chronicle i video delle telecamere di sicurezza mostrano che la bomba è stata collocata il giorno dell'esplosione, alle 16:23 - circa nove ore prima che venisse attivata all'arrivo del leader di Hamas nella sua stanza. L'esplosione, che è stata innescata a distanza da un robot - riferisce la stessa fonte -, è avvenuta dopo mezzanotte, esattamente all'01:37 di notte ora locale.

Le guardie, a cui era stata offerta una somma a sei cifre a testa e l'immediato trasferimento in un paese del Nord Europa, sono state riprese dalle telecamere mentre uscivano con calma dall'edificio per poi salire su un'auto. La guardia al posto di blocco del parcheggio li ha riconosciuti e ha aperto il cancello senza fare domande. Un'ora dopo, con l'aiuto dell'intelligence israeliana hanno lasciato l'Iran.

13:09
13:09
Distrutta una fabbrica di armi nella zona umanitaria di Gaza

Un impianto di produzione di armi di Hamas e della Jihad islamica collocato nella zona umanitaria designata da Israele a Gaza è stato distrutto in un attacco aereo. Lo riferisce l'esercito israeliano (IDF), affermando di aver adottato «molte misure» per mitigare i danni ai civili.

Secondo l'esercito, negli ultimi giorni sono stati effettuati decine di altri attacchi aerei a Gaza, prendendo di mira edifici utilizzati da gruppi terroristici e cellule operative. Nel frattempo, le truppe della 162esima Divisione hanno ucciso numerosi uomini armati e distrutto alcuni siti appartenenti alle milizie terroristiche durante le operazioni a Rafah condotte ieri. Nel corridoio di Netzarim, nella parte centrale di Gaza, i riservisti della 252esima divisione hanno ucciso molti uomini armati durante gli scontri.

13:03
13:03
Aerei da guerra israeliani sorvolano Beirut

Per la seconda volta in due giorni, aerei da guerra israeliani hanno sorvolato questa mattina Beirut, infrangendo il muro del suono e provocando quindi il caratteristico bang supersonico.

Lo riferisce l'Orient le Jour online, precisando che si sono udite almeno due esplosioni, ma meno forti di quelle di ieri pomeriggio.

Secondo la National News Agency, aerei israeliani hanno infranto la barriera del suono anche sul Libano meridionale e sul Monte Libano, nonché sulla valle orientale della Bekaa.

12:47
12:47
Gli Houti si congratulano per la nomina di Sinwar

Il portavoce degli Houthi, Mohammed Abdulsalam, si è congratulato con Hamas per la scelta di Yahya Sinwar come capo dell'ufficio politico di Hamas, come successore di Ismail Haniyeh.

In un post pubblicato su X, Abdulsalam - riportano i media internazionali - ha scritto che gli Houthi pregano affinché a Sinwar venga concesso il «sostegno e la guida divina per assolvere a questa responsabilità in questa fase storica del confronto con il nemico israeliano».

12:46
12:46
Il bilancio dei morti a Gaza sale a 39.677

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a 39'677, di cui 24 nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti nella guerra tra Israele e i militanti, che oggi è entrata nel suo 11° mese, sono 91'645, secondo i dati del ministero.

12:04
12:04
Lufthansa estende il divieto di utilizzo dello spazio aereo iraniano e iracheno

Lufthansa eviterà di utilizzare lo spazio aereo iraniano e iracheno fino al 13 agosto, estendendo una precedente decisione di non sorvolare i due Paesi a causa delle tensioni in Medio Oriente.

In un comunicato la compagnia aerea tedesca, di cui fa parte anche Swiss, ha inoltre precisato che i voli per Tel Aviv, Teheran, Beirut, Amman ed Erbil saranno sospesi fino alla stessa data.

11:53
11:53
Gallant a colloquio con Pistorius per discutere delle minacce dell'Iran

«Ho avuto un'importante conversazione telefonica con il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius per informarlo sugli sviluppi in materia di sicurezza e sulle minacce dell'Iran e dei suoi alleati contro Israele e l'intera regione ». Lo ha scritto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant su X.

Gallant ha aggiunto: «Grazie ministro, per l'appoggio a Israele. Il mondo libero deve essere unito contro il più grande destabilizzatore ed esportatore del terrorismo, l'Iran».

11:52
11:52
La polizia perquisisce il ministero degli esteri a Gerusalemme

La polizia ha perquisito la sede del ministero degli esteri israeliano a Gerusalemme in base al sospetto che siano stati rilasciati passaporti diplomatici a persone che non ne hanno diritto. Lo riferisce il Times of Israel citando la polizia.

L'unità investigativa per i reati gravi Lahav 433 ha avviato un'indagine sotto copertura sui sospetti diverse settimane fa. Gli investigatori hanno perquisito gli uffici e sequestrato i documenti rilevanti per le indagini.

10:49
10:49
«Israele informò gli Stati Uniti dopo l'eliminazione di Haniyeh»

Secondo funzionari dell'amministrazione Biden, subito dopo l'assassinio del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh a Teheran - di cui Israele non si è assunto ufficialmente la responsabilità - gli americani sono stati informati da funzionari israeliani: «Lo abbiamo eliminato». Lo riferisce il Washington Post.

Secondo il quotidiano, i funzionari dell'amministrazione Biden erano infuriati per la decisione di eliminare Haniyeh, temendo che potesse compromettere mesi di attenti negoziati per una tregua a Gaza. Il Washington Post scrive anche che i funzionari statunitensi si indignarono per il fatto che Israele non li aveva informati prima di lanciare altre operazioni per assassinare comandanti di Hezbollah o iraniani.

10:06
10:06
Colpiti lanciarazzi di Hamas accanto ai siti di aiuti umanitari

Caccia israeliani hanno colpito i lanciarazzi di Hamas situati accanto ai depositi di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza meridionale e utilizzati nei giorni scorsi per attacchi contro il sud di Israele. Lo rende noto l'esercito (IDF).

Decine di razzi sono stati lanciati la scorsa settimana dal sud di Gaza, per lo più contro comunità israeliane al confine, ma sono stati effettuati anche diversi attacchi a lungo raggio nella zona di Gan Yavne, vicino ad Ashdod, e nelle città vicino a Kiryat Malachi.

Secondo l'IDF, i tiri sono stati effettuati da lanciatori posizionati adiacenti a due magazzini di distribuzione di aiuti umanitari, uno dei quali appartenente all'UNRWA.

«L'organizzazione terroristica di Hamas viola regolarmente il diritto internazionale, sfruttando sistematicamente gli edifici civili e la popolazione civile come scudi umani per attività terroristiche contro lo Stato di Israele», afferma l'IDF in una dichiarazione.

09:47
09:47
«L'Iran non farà alcun compromesso per difendere la sua sicurezza»

L'Iran non farà alcun compromesso per difendere la sua sicurezza nazionale, integrità territoriale e sovranità nazionale. Lo ha affermato il ministro degli esteri ad interim iraniano, Ali Bagheri, durante una telefonata con l'omologo britannico, David Lammy.

«Le azioni aggressive e terroriste del regime sionista nella regione causano soltanto instabilità nella regione», ha aggiunto Bagheri. «Dopo l'assassinino di Ismail Haniyeh, (il capo dell'ufficio politico di Hamas ucciso a Teheran la scorsa settimana), da parte di Israele, l'Europa ha sprecato la prima opportunità di diplomazia senza agire e persino non condannando questo atto che viola la pace e la sicurezza internazionale», ha sottolineato Bagheri, aggiungendo che questo comportamento degli europei non avrà altro risultato che «incoraggiare il regime sionista a continuare le attività terroristiche e promuovere instabilità e insicurezza nella regione».

Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa Mehr, Lammy ha affermato che «Israele e il Libano sono sull'orlo della guerra e se non esercitiamo moderazione vedremo risultati disastrosi che non sono nell'interesse di nessuno».

«Purtroppo, alcuni Paesi europei sono rimasti in silenzio riguardo alle azioni terroriste da parte del regime sionista e sulle violazioni del diritto internazionale e questo ha portato l'arroganza della gang che governa Tel Aviv ad aumentare e diffondere tensione e insicurezza nella regione», ha ribadito il ministro degli esteri iraniano ad interim in'occasione di un colloquio telefonico con l'omologo austriaco, Alexander Schallenberg.

«La parte europea ha praticamente bloccato tutti i canali diplomatici non condannando l'ovvia aggressione terrorista del regime sionista e impedendo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di adottare una decisione efficace e deterrente contro il regime sionista», ha aggiunto il capo della diplomazia di Teheran.

Secondo quanto riporta il governo iraniano, Schallenberg ha affermato che «chiedendo a tutte le parti di esercitare moderazione, l'Austria sottolinea la necessità di utilizzare tutte le capacità diplomatica per minimizzare le tensioni».

08:14
08:14
L'IDF invita i residenti a lasciare Beit Hanoun

Il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano, il tenente colonnello Avichay Adraee, ha invitato i residenti della città di Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, a lasciare le proprie abitazioni.

Nella dichiarazione su X, si avvertono i residenti che «Hamas e le organizzazioni terroristiche stanno lanciando razzi dalla vostra zona verso lo Stato di Israele. L'IDF agirà con forza e immediatamente contro di loro. Per la vostra sicurezza, evacuate subito nei rifugi conosciuti nel centro di Gaza City».

07:53
07:53
L'Australia convoca ambasciatore dell'Iran dopo un post anti-Israele

L'ambasciatore dell'Iran in Australia, Ahmad Sadeghi, è stato convocato per colloqui al ministero degli esteri per un richiamo formale, dopo per aver diffuso post su social media in cui dichiara che Israele dovrebbe essere annientato e lo descrive come «una piaga sionista». Lo ha reso noto il primo ministro australiano Anthony Albanese, che ha definito «aborrenti» i suoi commenti.

In un post diffuso sabato scorso, Sadeghi definisce Israele «una piaga sionista» e descrive la promessa di Hamas di eliminare Israele entro il 2027 come «celeste e divina». La ministra degli Esteri, Penny Wong, ha descritto i commenti dell'ambasciatore come «ripugnanti» e in contraddizione con i valori dell'Australia, pur notando che Canberra ha interesse a mantenere attive le relazioni diplomatiche con l'Iran. Un simile richiamo formale è stato diretto lo scorso giugno all'ambasciatore di Israele Amir Maimon per la condotta del suo governo nella guerra in Gaza, da parte del vice ministro degli Esteri Tim Watts.

06:27
06:27
Il punto alle 6.00

I caccia dell'aeronautica militare israeliana hanno colpito una base militare di Hezbollah, nella zona del villaggio di Yaroun in Libano, «dove erano presenti terroristi e che stavano operando». Lo ha riferito - come riporta il The Jerusalem Post - l'esercito israeliano aggiungendo che i caccia hanno colpito anche un'infrastruttura terroristica di Hezbollah nella zona di Kfarkela, nel Libano meridionale.