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Israele potrebbe lanciare un attacco preventivo sull'Iran

Lo Stato ebraico starebbe discutendo un'ampia gamma di opzioni su come rispondere al meglio o prevenire un attacco di Teheran – Nove dipendenti dell'UNRWA «potrebbero essere stati coinvolti» negli attacchi del 7 ottobre - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Israele potrebbe lanciare un attacco preventivo sull'Iran
Red. Online
05.08.2024 06:06
23:08
23:08
Delta sospende i voli con Tel Aviv fino alla fine di agosto

I voli Delta tra New York-Jfk e Tel Aviv saranno sospesi fino al 31 agosto, a causa del conflitto in corso nella regione. Lo rende noto la compagnia aerea americana sul proprio sito.

«Monitoriamo costantemente l'evoluzione dell'ambiente di sicurezza e valutiamo le nostre operazioni sulla base delle linee guida sulla sicurezza e dei rapporti di intelligence», ha spiegato Delta, precisando che comunicherà eventuali aggiornamenti se necessario.

23:07
23:07
Esplosioni nella zona di Isfahan, «esercitazioni militari»

I media iraniani, tra cui l'agenzia Tasanim - ripresi da Ynet - hanno riferito di esplosioni nella zona di Isfahan, nel centro del Paese. Secondo fonti militari si sarebbe trattato di «esercitazioni militari»

23:06
23:06
IDF: nessuna modifica alle linee guida di emergenza ai civili

Il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari in tarda serata ha dichiarato su X che «alla luce dei resoconti delle ultime ore e delle questioni che sollevano, è importante chiarire che non vi è alcun cambiamento nelle direttive del Comando del fronte interno (ossia, le linee guida di emergenza per i civili, ndr.) Abbiamo il polso della situazione costantemente, e se ci sarà un cambiamento vi informeremo immediatamente»

23:04
23:04
Ucciso un comandante di un'unità d'élite di Hezbollah

Un comandante dell'unità d'élite Radwan di Hezbollah è stato ucciso questa sera in un attacco con un drone nel Libano meridionale, afferma l'Idf. Ali Jamal al-Din Jawad è stato colpito nel villaggio di Aabba, nel Libano meridionale. Secondo l'Idf, Jawad era un comandante di Radwan.

Hezbollah ha annunciato la morte di Jawad in seguito all'attacco, ma non ha fornito informazioni sul suo grado.

21:58
21:58
Ex detenuti palestinesi raccontano gli abusi sistematici

Violenza, fame estrema, umiliazioni e altri abusi sui prigionieri palestinesi sono diventati la norma nel sistema carcerario israeliano, secondo le interviste del Guardian ai prigionieri rilasciati, con maltrattamenti ormai così sistemici che il gruppo per i diritti umani B'Tselem afferma che devono essere considerati una politica di «abuso istituzionalizzato».

Ex detenuti hanno descritto abusi che vanno da gravi percosse e violenza sessuale a razioni da fame, rifiuto di cure mediche e privazione di bisogni di base tra cui acqua, luce naturale, elettricità e servizi igienici, tra cui sapone e assorbenti igienici per le donne.

In un'indagine durata mesi, B'Tselem ha intervistato 55 ex prigionieri ospitati in 16 istituti del servizio carcerario israeliano e centri di detenzione gestiti dalle Forze di difesa israeliane (IDF), mappando la portata e la natura degli abusi. Il gruppo - molto rispettato - con sede a Gerusalemme ha concluso che le prigioni israeliane dovrebbero ora essere etichettate come «campi di tortura».

«Quando abbiamo avviato il progetto pensavamo di trovare prove sporadiche e casi estremi qua e là, ma il quadro che è emerso è completamente diverso», ha affermato Yuli Novak, direttore esecutivo dell'organizzazione. «Siamo rimasti scioccati dalla portata di ciò che abbiamo sentito. È scomodo per un'organizzazione israelo-palestinese dire che Israele gestisce campi di tortura. Ma ci siamo resi conto che è quello che stiamo osservando».

Il giornale ha intervistato diversi ex detenuti che hanno confermato quanto raccolto da B'Tselem. Alcuni hanno parlato di almeno due prigionieri - Thaer Abu Asab e Abdul Rahman al-Maari - morti in seguito alle percosse dei carcerieri.

L'Israel Prison Service (IPS) ha affermato di aver operato secondo la legge e sotto la supervisione del revisore dei conti dello Stato. «Non siamo a conoscenza delle affermazioni da voi descritte e, per quanto ne sappiamo, nessun evento del genere si è verificato sotto la responsabilità dell'IPS», ha affermato in una dichiarazione. L'IDF ha respinto «categoricamente le accuse riguardanti abusi sistematici sui detenuti nelle strutture di detenzione» e di agire «in conformità con la legge israeliana e il diritto internazionale». Le accuse di abusi sono state esaminate attentamente, ha affermato in una dichiarazione.

21:23
21:23
Due razzi lanciati contro una base in Iraq che ospita truppe USA e internazionali

Due razzi sono stati lanciati contro una base in Iraq che ospita truppe americane e internazionali. Lo fanno sapere fonti della sicurezza in Iraq.

Intanto è iniziata nella Situation Room della Casa Bianca la riunione di Joe Biden e della sua vice Kamala Harris con il team della sicurezza nazionale per discutere gli sviluppi della situazione in Medio Oriente, in particolare l'annunciata ritorsione iraniana contro Israele.

19:48
19:48
Erdogan: «Manteniamo lo stop al commercio con Israele»

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che la Turchia continuerà a non esportare né importare beni verso e da Israele, come deciso nei primi giorni di maggio, fino a che non ci sarà una tregua nella Striscia di Gaza.

«Per costringere il governo israeliano ad arrivare al cessate il fuoco e permettere l'invio di aiuti umanitari, rimaniamo fermi sulla nostra posizione», ha detto Erdogan, durante un discorso dopo una riunione di gabinetto trasmesso dalla tv di Stato Trt, citando lo stop al commercio con Israele annunciato in maggio.

Intanto, «il capo del Comando centrale degli Stati Uniti, Centcom, generale Michael Erik Kurilla, oggi è arrivato in Israele come ospite ufficiale del capo di stato maggiore, tenente generale Herzi Halevi». Lo riferiscono le forze armate israeliane, aggiungendo che i due «hanno tenuto una valutazione congiunta della situazione su questioni strategiche e di sicurezza, nonché preparativi congiunti nella regione, come parte della risposta alle minacce in Medio Oriente».

L'Idf, si aggiunge, «continuerà ad approfondire la sua relazione con le forze armate degli Stati Uniti nell'impegno a rafforzare la stabilità regionale e il coordinamento tra i due eserciti».

Dal canto suo, Joe Biden ha discusso oggi con il re Abdullah II di Giordania «dei loro sforzi per la de-escalation delle tensioni regionali, anche attraverso un cessate il fuoco immediato e un accordo di rilascio degli ostaggi». Lo rende noto la Casa Bianca. Il presidente americano ha ringraziato il sovrano «per la sua amicizia e ha affermato il sostegno incrollabile degli Stati Uniti alla Giordania come partner e alleato nella promozione della pace e della sicurezza regionale».

Gli Usa chiedono a tutte le parti coinvolte in Medio Oriente di «evitare l'escalation». Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, riferendo dei colloqui avuto da Antony Blinken con le controparti egiziane e del Qatar. «L'escalation non giova a nessuno e soprattutto danneggia quei milioni di civili che vogliono vivere in modo pacifico», ha aggiunto.

19:48
19:48
«L'Iran si riserva il diritto e adotterà misure reciproche contro il regime»

«Il silenzio sulle azioni malvagie di Israele è dannoso per la stabilità regionale ed è considerato una ricompensa per il regime, pertanto l'Iran si riserva il diritto e adotterà misure reciproche contro il regime». Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri, durante una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri del Bahrein, Abdullatif bin Rashid Al-Zayani.

«È necessario fermare l'espansione della guerra da parte di Israele alle capitali del Libano e dello Yemen, in particolare la sua insolenza nell'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, nel territorio iraniano», ha sottolineato il capo della diplomazia di Teheran, come riferisce la tv di Stato. Al-Zayani, da parte sua, ha sottolineato la posizione del suo Paese riguardo alla necessità di un cessate il fuoco immediato a Gaza e del sostegno agli attori non militari.

Il ministro degli Esteri iraniano oggi ha anche ricevuto un gruppo di ambasciatori stranieri per chiarire la posizione dell'Iran riguardo alle tensioni con Israele. Lo riferisce l'agenzia ufficiale Irna. Pur assicurando i diplomatici che l'Iran «non cerca di aumentare le tensioni nella regione», Bagheri ha rivendicato il diritto di rispondere «all'avventurismo del regime sionista» che ha portato all'assassinio di Ismail Haniyeh. E la «punizione» a Israele avrà l'obiettivo di portare «stabilità nella regione» e non di creare ulteriore instabilità, ha affermato il ministro iraniano, come ha riportato il portavoce Nasser Kanaani.

«L'Iran non tollera misure contro la sua sicurezza nazionale, integrità territoriale, sovranità e dignità, soprattutto da parte di un regime che non rispetta alcuna norma internazionale», ha aggiunto il portavoce di Bagheri. Sostenendo che gli Stati Uniti e la comunità internazionale hanno fallito nel loro dovere di salvaguardare la stabilità nella regione.

Dal canto suo, in un messaggio pubblicato su X dopo i colloqui con Emirati Arabi e Arabia Saudita, il presidente francese Emmanuel Macron' ha scritto di aver «parlato con il presidente bin Zayed e con il principe ereditario Mohammed bin Salman della situazione in Medio Oriente. Ci appelliamo a tutti gli attori affinché diano prova di responsabilità e moderazione per evitare un incendio regionale. L'escalation non è nell'interesse di nessuno»:

19:41
19:41
Giudice spagnolo nega il blocco di un carico militare per Israele

Un giudice spagnolo ha respinto la richiesta del partito politico Podemos di impedire il transito in acque territoriali iberiche a una nave-cisterna che starebbe trasportando combustibile per aerei militari israeliani: lo si apprende da un comunicato.

La settimana scorsa, la formazione di sinistra aveva sporto una denuncia contro le autorità spagnole, accusandole di collaborazionismo rispetto alle azioni belliche di Israele in territori palestinesi e di essere venute meno «all'obbligo» di intervenire per «bloccare e ispezionare» la nave in questione«.

L'imbarcazione, chiamata »Overseas Santorini«, aveva infatti previsto una sosta a Gibilterra prima di attraversare il Mediterraneo. Tuttavia, il magistrato interpellato su questa vicenda, Francisco de Jorge del tribunale dell'Audiencia Nacional, ha archiviato la richiesta di Podemos (in accordo con il parere espresso dal pubblico ministero), ritenendo che la gestione del caso da parte delle autorità spagnole non può essere considerata come un atto di »complicità o cooperazione in crimini di genocidio o lesa l'umanità nella modalità della commissione per omissione«, come suggerito dai denuncianti. Tra i motivi indicati per sostenere questa tesi, il giudice osserva che al momento non ci sono risoluzioni internazionali in vigore, giuridicamente vincolanti, che obblighino altri Paesi a impedire il transito di forniture militari dirette in Israele.

Al di là di questo caso, da tempo il governo spagnolo ha stabilito come linea politica propria quella di consentire lo scalo in territorio nazionale a navi con carichi di materiale bellico diretti in quel Paese.

19:31
19:31
Nove dipendenti dell'UNRWA «potrebbero essere stati coinvolti» negli attacchi del 7 ottobre

Nove dipendenti dell'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi UNRWA «potrebbero essere stati coinvolti» negli attacchi del 7 ottobre contro Israele sferrati da Hamas. Lo fanno sapere le Nazioni Unite. «Abbiamo informazioni sufficienti per le misure che stiamo prendendo, ovvero, il licenziamento di queste nove persone», ha detto il portavoce Farhan Haq.

L'esercito israeliano ha affermato che l'UNRWA ha toccato un «nuovo punto basso» dopo che un'indagine delle Nazioni Unite ha scoperto che nove membri dello staff potrebbero essere stati coinvolti nell'attacco di Hamas del 7 ottobre. «La vostra agenzia di "soccorso" è ufficialmente scesa a un nuovo punto basso, ed è tempo che il mondo veda il vostro vero volto», ha affermato il tenente colonnello Nadav Shoshani, portavoce internazionale dell'esercito, su X.

Intanto, centinaia di persone stanno marciando a Tel Aviv per celebrare il quinto compleanno di Ariel Bibas, rapito da Hamas il 7 ottobre a Nir Oz e portato a Gaza con il fratellino e i genitori. Hamas ha affermato che i bambini non sono più in vita, ma le Forze di difesa israeliane affermano di non aver trovato alcuna prova della loro morte.

17:09
17:09
Sull'impianto di depurazione a Rafah si esprime anche l'UE

«L'Unione europea è seriamente preoccupata per la continua distruzione di infrastrutture civili fondamentali» nella Striscia di Gaza, «tra cui un impianto di depurazione di Rafah, e si unisce alle richieste internazionali affinché venga fatta chiarezza su questo incidente». Lo scrive in una nota l'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell, esortando «il governo israeliano a desistere da azioni che peggiorano le condizioni di vita della popolazione civile a Gaza e a rispettare i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale».

«La catastrofe umanitaria sempre più grave a Gaza sta creando condizioni di pericolo di vita per una popolazione civile già gravemente indebolita che continua a essere soggetta a fame e ripetuti spostamenti in campi tendati sovraffollati per il decimo mese consecutivo, senza una fine in vista e senza un posto dove andare», evidenzia Borrell, esprimendo «profonda preoccupazione per il crollo dei sistemi igienico-sanitari, di gestione dei rifiuti solidi e sanitari, che sta causando la diffusione di malattie, tra cui poliomielite, infezioni della pelle e delle vie respiratorie, in particolare tra i bambini».

«Ricordiamo che colpire infrastrutture critiche salvavita costituisce un crimine di guerra e sollecitiamo tutte le parti a prendere tutte le precauzioni possibili», scrive ancora il capo della diplomazia Ue, ribadendo l'urgenza di «un cessate il fuoco immediato per porre fine alla difficile situazione dei civili a Gaza, compresi gli ostaggi israeliani».

17:00
17:00
Mosca e Riad per un cessate il fuoco immediato israelo-palestinese

L'inviato speciale russo per il Medio Oriente Mikhail Bogdanov e l'ambasciatore dell'Arabia Saudita a Mosca, Abdel Rahman bin Suleiman Al-Ahmad, hanno lanciato un appello a un «cessate il fuoco immediato nel conflitto israelo-palestinese» al fine di favorire una «de-escalation della situazione militare e politica estremamente tesa in Medio Oriente». Lo riferisce il ministero degli Esteri russo, citato dalla Tass, al termine di un incontro tra i due tenuto oggi a Mosca.

Dal canto suo, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan - durante una conferenza stampa al Cairo con l'omologo egiziano, Badr Abdelatty trasmessa dalla tv di Stato turca Trt - ha affermato che «in questi giorni in cui i colloqui (sul cessate il fuoco) con i palestinesi erano fruttuosi, Israele ha tentato di danneggiare il negoziato, con uno sleale assassinio del principale negoziatore», il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso a Teheran la scorsa settimana.

Il premier israeliano Benyamin «Netanyahu non cerca la pace, sta cercando di dare fuoco all'intera regione. La situazione a Gaza rivela il suo vero ruolo», ha aggiunto Fidan.

16:52
16:52
Iran: «Infondate le notizie sulla visita di una delegazione dagli USA»

Teheran ha respinto la notizia apparsa su un quotidiano del Kuwait secondo cui una delegazione dagli Usa avrebbe visitato segretamente il Paese e tenuto incontri con funzionari iraniani riguardo alle recenti tensioni con Israele.

«Questa notizia non è nemmeno degna di essere respinta ed è priva di fondamento», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, come riporta Mehr, facendo riferimento a un articolo pubblicato dal quotidiano del Kuwait «Al Jarida», secondo cui una delegazione dagli Usa sarebbe arrivata in Iran dalla Turchia giovedì scorso, dove avrebbe avuto un colloquio di due ore con funzionari iraniani per cercare di dissuaderli dall'attaccare Israele.

Intanto, la compagnia degli Aeroporti dell'Iran ha respinto alcuni rapporti apparsi sui media israeliana secondo cui Teheran avrebbe emesso in mattinata un avviso (Notam) per gli operatori di volo che chiedeva ai piloti degli aerei diretti verso le zone del centro, dell'ovest o del nord ovest del Paese, o che si trovano in quelle zone, di cambiare rotta.

«Non è stato emesso alcun Notam riguardo a restrizioni o raccomandazioni per cambiare rotta dei voli», ha affermato il rappresentante per le pubbliche relazioni della compagnia degli Aeroporti dell'Iran, Reza Kargar, aggiungendo che «i rapporti pubblicati riguardo ai Notam sono falsi», riferisce il portale dei dissidenti iraniani con sede all'estero «Iran International».

16:16
16:16
L'IDF: I «piani offensivi per il futuro dell'esercito sono pronti»

Il capo del Comando settentrionale israeliano, generale Ori Gordin, ha incontrato gli amministratori locali nel nord di Israele spiegando che i «piani offensivi per il futuro dell'esercito sono pronti», in vista di un attacco da parte dell'Iran e del suo rappresentante in Libano, Hezbollah.

«Siamo preparati a questo in tutti i ranghi, da me fino all'ultimo soldato», ha detto. Lo riferisce l'Idf, aggiungendo che l'esercito è «determinato a cambiare la situazione al nord del Paese e a riportare a casa i residenti» sfollati dopo il 7 ottobre per gli attacchi di Hezbollah.

Intanto, di fronte all'intensificazione delle tensioni in Medio Oriente, il ministero degli Affari Esteri messicano ha sconsigliato ai concittadini di effettuare viaggi non essenziali nella regione, principalmente in Israele, Libano e Iran, «poiché le azioni di assistenza e protezione consolare potrebbero essere gravemente compromesse». Alle persone che si trovano già nei territori segnalati, il dicastero ha suggerito di «programmare la partenza il prima possibile».

Le preoccupazioni per una guerra regionale in Medio Oriente sono aumentate dopo l'assassinio del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran mercoledì e dell'alto comandante di Hezbollah Faud Shukr il giorno prima a Beirut.

15:54
15:54
Lufthansa cancella i voli verso Israele e Iran fino al 12 agosto

Il gruppo aereo tedesco Lufthansa - di cui fa parte Swiss - prolunga di altri 4 giorni la cancellazione dei voli verso l'area di crisi del Medio Oriente per motivi di sicurezza. I collegamenti con Israele e Teheran, infatti, sono sospesi fino a lunedì 12 agosto compreso, ha dichiarato il gruppo tedesco che nei giorni scorsi aveva annunciato la cancellazione dei voli fino all'8 agosto. Questo periodo si applicava già ai voli per la capitale libanese Beirut.

I voli per Amman in Giordania e Erbil nel nord dell'Iraq sono stati inizialmente cancellati fino a mercoledì (7 agosto) compreso. Fino ad allora, le compagnie aeree non utilizzeranno lo spazio aereo sopra l'Iraq e l'Iran. Ciò è dovuto alle crescenti tensioni tra Israele e Iran.

Lufthansa ha offerto ai viaggiatori la possibilità di cambiare volo gratuitamente. È inoltre possibile cancellare gratuitamente le prenotazioni effettuate fino al 20 agosto.

Il divieto di volo si applica a tutte le compagnie aeree del gruppo e agli aeromobili sia cargo che passeggeri. Oltre al vettore principale, il gruppo Lufthansa comprende anche Swiss, Austrian, Brussels Airlines ed Eurowings.

15:12
15:12
«Pronti a tutto, anche all'offensiva»

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha visitato il centro di comando sotterraneo dell'aeronautica militare presso il quartier generale dell'esercito a Tel Aviv.

«I nostri nemici stanno valutando attentamente i loro passi grazie alle capacità che avete dimostrato nell'ultimo anno. Tuttavia, dobbiamo prepararci a tutte le possibilità, inclusa una rapida transizione all'offensiva», ha detto il ministro, come riferisce il suo ufficio. Gallant ha preso visione dei preparativi dell'Aeronautica «alla luce degli sviluppi in materia di sicurezza» e «delle possibilità di azioni offensive in tutti i settori di combattimento».

Dal canto suo, il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha criticato il governo per la gestione della minaccia iraniana, sostenendo che «non c'è deterrenza e non c'è un governo». «Vorrei chiedere al governo israeliano: Quello che stiamo vedendo negli ultimi giorni è il nuovo standard?», ha domandato Lapid durante la riunione settimanale del suo partito.

«È accettabile per voi che per cinque giorni un intero Paese sia rimasto seduto ad aspettare di essere bombardato?», ha detto.

14:51
14:51
Erdogan: «Netanyahu è l'Hitler dei nostri tempi»

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, è tornato a paragonare il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ad Adolf Hitler.

«Coloro che applaudono alle bugie di Netanyahu, l'Hitler dei nostri tempi, non saranno in grado di pulire quella macchia nera rimasta sulle loro mani per il resto della loro vita», ha affermato il leader turco, durante un discorso a una conferenza del suo partito Akp ad Ankara, trasmesso dalla tv di Stato Trt.

Erdogan è anche tornato a contestare gli Usa per aver ospitato Netanyahu a Washington, dove ha tenuto un discorso presso il Congresso, affermando che «il luogo legittimo in cui devono trovarsi gli autori di genocidio non sono le tribune del parlamento ma le aule dei tribunali dove vengono ritenuti responsabili dei loro crimini».

12:14
12:14
«A Gaza 39.623 morti»

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a 39.623, di cui 40 nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 91.469, secondo la stessa fonte.

11:03
11:03
Ucciso Abdel-Zarii, ministro dell'Economia di Hamas

L'Idf ha annunciato che ieri aerei dell'aeronautica militare hanno ucciso Abdel-Zarii, ministro dell'Economia di Hamas, con un ruolo significativo nella gestione del controllo dell'arrivo di beni umanitari nella Striscia e nella gestione dei mercati controllati dalla milizia islamica. Inoltre, era responsabile della distribuzione di carburante, gas e fondi per le operazioni terroristiche.

Secondo l'Idf, "il quartier generale della produzione di armi a Gaza sta lavorando per rafforzare le capacità degli armamenti, tra l'altro attraverso lo scambio di conoscenze con altre organizzazioni terroristiche in tutto il Medio Oriente".

06:06
06:06
IL PUNTO ALLE 6

 Israele prenderebbe in considerazione la possibilità di lanciare un attacco preventivo per scoraggiare l'Iran se venisse a conoscenza di prove inconfutabili che Teheran si sta preparando a sferrare un'offensiva: lo scrivono i media ebraici dopo che il premier Benjamin Netanyahu ha convocato ieri sera i capi della sicurezza israeliana per una riunione. Lo riporta il Times of Israel.

All'incontro hanno partecipato il ministro della Difesa Yoav Gallant, il Capo di Stato Maggiore dell'esercito Herzi Halevi, il capo del Mossad David Barnea e il capo dello Shin Bet Ronen Bar.

Secondo quanto riferito, Israele non sa cosa aspettarsi dall'Iran e dai suoi alleati e sta quindi discutendo un'ampia gamma di opzioni su come rispondere al meglio o prevenire un attacco. Durante l'incontro con Netanyahu, è stata discussa l'opzione di colpire l'Iran come misura di deterrenza, secondo quanto riportato da Ynet, anche se i funzionari della sicurezza hanno sottolineato che una tale mossa sarebbe autorizzata solo se Israele ricevesse informazioni precise che confermino che Teheran sta per lanciare un attacco.

Secondo le indiscrezioni, per una simile iniziativa le prove in mano a Israele dovrebbero inoltre coincidere con quelle statunitensi, ma anche in questo caso Israele potrebbe comunque scegliere di evitare la strada dell'attacco preventivo.

Intanto un ufficiale e un soldato dell'esercito israeliano (Idf) sono rimasti feriti in modo non grave nella notte ad Ayelet HaShahar, nel nord del Paese, in seguito ad un attacco aereo del Libano: lo riporta l'Idf su Telegram senza specificare il tipo di arma utilizzata nell'attacco.

«Nell'alta Galilea sono stati identificati numerosi obiettivi aerei sospetti provenienti dal Libano - si legge nel messaggio -. Sono stati lanciati diversi intercettori verso gli obiettivi ed è stata identificata una caduta vicino ad Ayelet HaShahar». I due feriti «sono stati evacuati in ospedale per ricevere cure mediche. Le loro famiglie sono state informate - prosegue l'Idf -. I Vigili del Fuoco di Israele stanno operando per spegnere un incendio scoppiato nell'area a seguito dell'attacco».

Hezbollah ha rivendicato l'attacco, annunciando di aver attaccato con droni la caserma della 91ma Divisione dell'esercito israeliano ad Ayelet HaShahar: nell'attacco, ha affermato, soldati israeliani sono stati uccisi e feriti. Lo riporta Al Jazeera.