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Israele ricorda il 7 ottobre, ancora bombe su Gaza e Beirut

Nella notte attaccato l'ospedale Shuhada al-Aqsa, nella zona di Deir al Balah – L'Iran revoca le restrizioni ai voli – In corso «un raid mirato» nell'area di Dahiyeh – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Israele ricorda il 7 ottobre, ancora bombe su Gaza e Beirut
Red. Online
07.10.2024 06:33
22:36
22:36
Colpito il comando dell'intelligence Hezbollah a Beirut

L'Idf ha riferito che alcuni caccia israeliani hanno colpito i centri di comando della divisione di intelligence di Hezbollah a Beirut. Lo riporta The Times of Israel. In mattinata, l'esercito aveva dichiarato di aver preso di mira diversi altri siti di Hezbollah, tra cui stabilimenti di produzione di armi e postazioni di lancio di razzi nel Libano meridionale e nella valle della Beka.. Inoltre, nell'ambito delle operazioni di terra nel Libano meridionale, oggi sono stati colpiti più di 70 altri siti di Hezbollah, aggiunge l'Idf.

21:34
21:34
Israele: Netanyahu agli israeliani: «Continueremo a combattere»

«Finché il nemico minaccia la nostra esistenza e la pace del nostro Paese, continueremo a combattere. Finché i nostri ostaggi saranno a Gaza, continueremo a combattere».

Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu alla cerimonia commemorativa del 7 ottobre, giornata che a suo dire «simbolizzerà per generazioni il prezzo della nostra rinascita, esprimerà per generazioni la grandezza della nostra determinazione e la forza del nostro spirito». Lo riporta Haaretz.

Netanyahu ha poi affermato che quando incontra i soldati feriti delle Idf e le famiglie colpite dal lutto, «sentiamo ripetutamente lo stesso messaggio, cioè che la campagna non deve essere interrotta prematuramente».

20:08
20:08
Gli Houthi rivendicano: «Contro Israele droni e due missili»

I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, hanno rivendicato oggi la responsabilità di attacchi contro Israele. L'esercito in precedenza aveva dichiarato di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen.

Gli Houthi hanno riferito di aver sparato contro «due obiettivi militari del nemico israeliano» nell'area di Tel Aviv con due missili. Lo ha detto il portavoce militare Yahya Saree, aggiungendo che sono stati lanciati anche droni contro diversi obiettivi israeliani.

18:44
18:44
Trump: «Israele ha il diritto di attaccare l'Iran»

Israele ha il diritto di attaccare l'Iran e «nessuno si arrabbierebbe se lo facesse». Lo ha detto Donald Trump in un'intervista a Hugh Hewitt.

«La cosa buona è che hanno il diritto di farlo e nessuno di arrabbierebbe se lo facessero soprattutto dopo che l'Iran ha lanciato 187 missili. E comunque quanto è efficiente lo scudo? Anche gli Stati Uniti dovrebbero averlo», ha aggiunto l'ex presidente riferendosi all'Iron Dome, di cui - sostiene da mesi - anche gli Usa dovrebbero munirsi.

Nei giorni scorsi Trump aveva detto che Israele «dovrebbe colpire i siti nucleari iraniani prima e preoccuparsi poi».

17:56
17:56
«Cento aerei hanno attaccato 120 siti Hezbollah»

Cento aerei dell'aeronautica militare israeliana hanno attaccato oltre 120 obiettivi terroristici di Hezbollah nel sud del Libano in un attacco durato più di un'ora. Lo riferisce l'IDF aggiungendo che sono stati colpiti obiettivi di unità del fronte meridionale, delle forze Radwan, un sistema missilistico e il quartier generale dell'intelligence di Hezbollah nel sud del Libano.

17:47
17:47
Alain Berset chiede la «liberazione immediata degli ostaggi» a Gaza

Il segretario generale del Consiglio d'Europa Alain Berset «chiede solennemente l'immediato rilascio degli ostaggi» ancora detenuti a Gaza, in un messaggio a un anno dai massacri del 7 ottobre 2023. «Commemoriamo con commozione la memoria delle vittime», ha scritto oggi su X.

«Siamo in lutto per tutte le vittime innocenti di entrambe le parti e auspichiamo un cessate il fuoco immediato che aprirebbe la via a una pace giusta e duratura, che le popolazioni di questa regione meritano da tanti anni», sottolinea l'ex consigliere federale sul sito del Consiglio d'Europa.

Quest'ultimo «non si fermerà davanti ai pericoli dell'estremismo e non accetterà né l'odio né la paura. Continueremo a combattere con determinazione le discriminazioni in tutte le sue forme», scrive Berset, che ribadisce la sua «condanna assoluta del terrorismo», in riferimento all'attacco di Hamas un anno fa sul suolo israeliano.

17:09
17:09
Libano: finora oltre duemila morti e quasi 10 mila feriti

Il numero totale delle vittime dall'inizio degli attacchi israeliani al Libano è di 2'083 morti e 9'869 feriti, secondo le ultime cifre del Ministero della salute libanese.

Si tratta di un bilancio, riferisce l'emittente tv libanese Lbc nel suo sito web, che tiene conto degli attacchi aerei israeliani su città e villaggi nel Libano meridionale, Nabatieh, Bekaa, Baalbek-Hermel e Monte Libano di ieri, che hanno causato la morte di 22 persone e il ferimento di 111.

Dal canto suo, il braccio armato di Hamas ha giurato che continuerà la «lunga guerra di logoramento» contro Israele e ha affermato che gli ostaggi di Gaza sono in una situazione «molto difficile».

16:56
16:56
Iran: «Se minacciati rivedremo la politica sulle armi nucleari»

«In base ai principi islamici, non è consentito costruire e utilizzare armi nucleari, e l'Iran ha sempre annunciato che non lo farà. Ma quando c'è la necessità di proteggere le vite, la proprietà e l'onore dei musulmani e del popolo iraniano, Teheran prenderà le misure necessarie e certamente rivedrà la sua politica».

Lo afferma la rivista dell'ufficio di rappresentanza di Ali Khamenei nelle Guardie Rivoluzionarie. «Secondo il diritto islamico, quando un musulmano o una società islamica si trovano sotto minaccia sono autorizzati a intraprendere un'azione che era considerata Haram (religiosamente proibita) in condizioni normali».

Analisti hanno osservato che, a causa dell'uccisione da parte di Israele dei leader dei proxy dell'Iran nella regione e del fallimento di Teheran nell'infliggere danni significativi a Israele nel suo attacco missilistico del primo ottobre, l'Iran potrebbe pensare che l'unico deterrente possano essere la costruzione e l'uso di armi nucleari.

Queste speculazioni sono aumentate dopo che un insolito terremoto di magnitudo 4.6 è stato avvertito sabato in un deserto nella provincia di Semnan, con epicentro vicino a una centrale nucleare, suscitando il sospetto di un test nucleare sotterraneo.

16:55
16:55
Netanyahu rinomina il conflitto «guerra della resurrezione»

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha presentato una proposta per rinominare la guerra scatenata dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre in «guerra della resurrezione».

Lo riporta la Cnn, ricordando che attualmente l'operazione israeliana è denominata «Spade di ferro».

«Questa è la 'guerra della resurrezione' per garantire che il 7 ottobre non accada mai più», ha detto Netanyahu oggi nel corso di una riunione del governo che ha segnato il primo anniversario degli attacchi.

«Questa è una guerra per la nostra esistenza», ha aggiunto il primo ministro, precisando che la guerra non finirà finché non saranno completati tutti i suoi obiettivi, tra cui la distruzione di Hamas, il recupero degli ostaggi, «l'ostacolo a qualsiasi futura minaccia da Gaza» e il ritorno dei cittadini evacuati del nord alle loro case.

Nel frattempo l'esercito israeliano ha affermato che Hezbollah ha lanciato oggi circa 135 razzi contro Israele, mentre il Paese celebrava il primo anniversario dell'attacco di Hamas del 7 ottobre.

«Alle 17:00 (le 16 in Svizzera), circa 135 razzi sparati dall'organizzazione terroristica Hezbollah sono arrivati dal Libano nel territorio israeliano», hanno precisato i militari in una nota, mentre le sirene dei raid aerei suonavano frequentemente nel nord di Israele.

16:27
16:27
Putin e Erdogan discutono la situazione in Medio Oriente

Il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdogan hanno discusso, tra l'altro, dei «pericolosi sviluppi della situazione in Medio Oriente» durante una conversazione telefonica avuta oggi. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino, citato dalla Tass.

Durante il colloquio telefonico, iniziato da Erdogan per fare gli auguri di buon compleanno a Putin, i due presidenti hanno confermato un incontro bilaterale in programma a Kazan, in Russia, durante il vertice dei Paesi Brics, dal 22 al 24 ottobre.

«I due leader hanno espresso soddisfazione per la natura costruttiva delle relazioni russo-turche» e manifestato la volontà di perseguire una «ulteriore stretta interazione», aggiunge il Cremlino.

15:51
15:51
Viola Amherd rende omaggio alle vittime del 7 ottobre in Israele

A un anno esatto dall'attacco a Israele da parte dell'organizzazione islamista Hamas, la presidente della Confederazione Viola Amherd ha rivolto un pensiero alle vittime e alle loro famiglie. Ha inoltre chiesto il rilascio di tutti gli ostaggi.

«I brutali attacchi terroristici di Hamas di un anno fa hanno scosso Israele, la regione e il mondo intero», ha scritto oggi Amherd sul social network X. «Gli sforzi per liberare tutti gli ostaggi, porre fine alle sofferenze e trovare un percorso di pace in Medio Oriente devono continuare».

Il 7 ottobre 2023 Hamas ha attaccato Israele dalla Striscia di Gaza. Circa 1'200 persone sono state uccise e quasi 5'500 ferite. Più di 200 persone sono state rapite e portate nella Striscia di Gaza. Secondo l'organizzazione per i diritti umani Amnesty International, circa 100 ostaggi vi sono ancora trattenuti.

15:41
15:41
Netanyahu convoca una riunione urgente di sicurezza

Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha convocato una riunione sulla sicurezza dopo l'incontro del governo in occasione dell'anniversario degli attacchi del 7 ottobre: lo ha riferito un funzionario israeliano al Times of Israel.

L'incontro sembra essere urgente, poiché un incontro programmato tra il ministro degli Affari strategici Ron Dermer e il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot è stato rinviato all'ultimo minuto.

15:39
15:39
In corso «un raid mirato» nell'area di Dahiyeh

L'IDF annuncia che sta attualmente conducendo «un raid mirato» nell'area di Dahiyeh, la roccaforte di Hezbollah nel sud di Beirut.

14:14
14:14
In un anno sono rimasti uccisi 128 giornalisti

Dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza, almeno 128 giornalisti e operatori dei media, tutti tranne cinque cittadini palestinesi, sono stati uccisi.

Lo scrive nel suo sito web il Committee to Protect Journalists (Cpj), precisando che si tratta di più di quanti ne siano morti nel corso di qualsiasi anno da quando lo stesso Cpj ha iniziato a documentare l'uccisione di giornalisti nel 1992.

«Tutte le uccisioni, tranne due, sono state compiute dalle forze israeliane», scrive il Cpj, aggiungendo di aver «scoperto che almeno cinque giornalisti sono stati specificamente presi di mira da Israele per il loro lavoro». Il Cpj sta inoltre indagando su almeno altri 10 casi di presunti attacchi deliberati.

Il Cpj - un'organizzazione indipendente, con sede a New York. impegnata nella difesa della libertà di stampa e dei diritti dei giornalisti in tutto il mondo - annota anche che due giornalisti israeliani sono stati uccisi nell'attacco del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas.

14:11
14:11
Ondata «estesa» di attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale

L'esercito israeliano ha affermato che sta conducendo un'ondata «estesa» di attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale. Lo riporta il Times of Israel.

14:00
14:00
Biden: «Continuo a sostenere il diritto di Israele a difendersi dagli attacchi di Hezbollah, Hamas, Houthi e Iran»

«Ho detto chiaramente al popolo di Israele: non siete soli. Un anno dopo, la vicepresidente Harris e io rimaniamo pienamente impegnati per la sicurezza del popolo ebraico, la sicurezza di Israele e il suo diritto a esistere. Sosteniamo il diritto di Israele a difendersi dagli attacchi di Hezbollah, Hamas, Houthi e Iran».

Lo ha detto Joe Biden in una dichiarazione in occasione dell'anniversario del 7 ottobre, sottolineando che «la scorsa settimana, su mia indicazione, l'esercito Usa ha nuovamente assistito attivamente nella difesa di successo di Israele, aiutando a sconfiggere un attacco missilistico balistico iraniano».

13:45
13:45
Il mondo ricorda le vittime del 7 ottobre

Una commemorazione prima dell'alba, per ricordare le vittime e gli ostaggi del 7 ottobre in Israele, si è tenuta stamani davanti alla Porta di Brandeburgo di Berlino.

Alle 5.29 del mattino - l'orario dell'attacco sferrato da Hamas - sono stati letti i nomi dei 1170 assassinati e dei 255 ostaggi. La commemorazione, che si è tenuta in diverse città del mondo contemporaneamente, è stata lanciata con lo slogan «Never Forget October 7th».

La lettura dell'elenco dei nomi era prevista in decine di città, fra le quali in Germania Lipsia e Duesseldorf, Varsavia, Belfast, Lima, e New York, nel resto del mondo. L'iniziativa è parte di una campagna internazionale del movimento «Marcia per la vita».

13:01
13:01
Otto pompieri morti in un raid israeliano nel sud del Libano

Almeno otto vigili del fuoco libanesi sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano contro le loro caserme in una città nel sud al confine con Israele, ha detto all'Afp un funzionario locale.

"Un attacco israeliano ha colpito nella notte la caserma Baraachit dove c'erano dieci vigili del fuoco (...) finora sono stati estratti dalle macerie otto corpi", ha detto Reda Achour, un funzionario locale.

Dall'inizio degli scontri tra Israele e Hezbollah, un anno fa, sono stati uccisi più di 115 soccorritori e vigili del fuoco, secondo un rapporto dell'Afp basato su dati ufficiali libanesi.

12:55
12:55
Kamala Harris: « Il mio impegno per la sicurezza di Israele resta incrollabile»

«Dobbiamo tutti assicurarci che non accada mai più nulla di simile agli orrori del 7 ottobre. Farò tutto ciò che è in mio potere per garantire che la minaccia rappresentata da Hamas venga eliminata, che non sia mai più in grado di governare Gaza». Lo afferma la vicepresidente Usa e candidata democratica alla Casa Bianca Kamala Harris in una dichiarazione per l'anniversario del 7 ottobre.

«Non smetterò mai di lottare per la liberazione di tutti gli ostaggi» e «mi assicurerò sempre che Israele abbia ciò di cui ha bisogno per difendersi dall'Iran e dai terroristi sostenuti dall'Iran come Hamas. Il mio impegno per la sicurezza di Israele è incrollabile», ha sottolineato.

«Sono addolorata per la portata della morte e della distruzione a Gaza nell'ultimo anno. È tempo che un accordo di ostaggi e cessate il fuoco metta fine alle sofferenze di persone innocenti. E combatterò sempre affinché il popolo palestinese possa realizzare il proprio diritto alla dignità, alla libertà, alla sicurezza e all'autodeterminazione».

«Continuiamo anche a credere - ha aggiunto Harris - che una soluzione diplomatica nella regione di confine tra Israele e Libano sia l'unica via per ripristinare una calma duratura e consentire ai residenti di entrambe le parti di tornare sani e salvi alle loro case».

12:35
12:35
«Continueremo a sostenere la resistenza in Libano e Palestina»

"La forza militare dell'Iran è completamente pronta e continuerà a sostenere i movimenti di resistenza islamica, specialmente in Palestina e Libano". Lo ha detto il comandante delle Guardie della rivoluzione iraniana, Hossein Salami.

"Non esiteremo né ci affretteremo a rispondere in modo deciso e forte alle malefatte dei nemici, specialmente al feroce regime di Israele, che è il cane rabbioso degli Stati Uniti nella regione", ha avvertito il capo dei pasdaran, in un messaggio di congratulazioni al comandante delle Forze aerospaziali delle Guardi rivoluzionarie, Amir Ali Hajizadeh, che ieri è stato decorato con la "medaglia della conquista" dalla Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei.

"L'operazione aprirà un nuovo capitolo nel potere di deterrenza dell'Iran, specialmente nei missili e nell'aerospazio", ha sottolineato Salami, facendo riferimento al bombardamento in territorio israeliano da parte dell'Iran la scorsa settimana, ribattezzato 'Operazione vera promessa 2' ed effettuato come segno di ritorsione per le uccisioni del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran durante l'estate, e del segretario generale di Hezbollah, Hasan Nasrallah.

12:34
12:34
«L'IDF chiede evacuazioni ai residenti del nord di Gaza»

Il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano (Idf) ha chiesto ai residenti di Beit Hanun, Jabaliya e Beit Lahia, nel nord di Gaza, di evacuare in direzione sud a Mawasi.

12:33
12:33
«Siamo obbligati a riportare indietro gli ostaggi»

"Siamo obbligati a riportare indietro" gli ostaggi: lo dichiara il premier israeliano Benyamin Netanyahu nel primo anniversario della strage del 7 ottobre da parte di Hamas.

12:29
12:29
«Il nostro leader Qaani è in buona salute»

Il comandante supremo della Forza Quds dell'Iran, Esmail Qaani, è in "buona salute". Lo ha affermato il vice comandante della forza, Iraj Masjedi, secondo i media statali rilanciati da Al Arabiya.

Ieri, due alti funzionari della sicurezza iraniana avevano riferito a Reuters di avere perso i contatti con Qaani dagli attacchi a Beirut della scorsa settimana.

Masjedi ha sottolineato che Qaani è vivo e "continua a svolgere le sue attività quotidiane". Le dichiarazioni di Masjedi giungono dopo le speculazioni sulla morte di Qaani, che si trovava a Beirut al momento dei recenti attacchi da parte di Israele. Da allora non è stato visto in pubblico ed era persino assente durante le preghiere del venerdì, guidate dal leader iraniano Ali Khamenei, così come durante una cerimonia tenutasi domenica per la decorazione del comandante della divisione aerospaziale delle Guardie Rivoluzionarie, Amirali Hajizadeh.

12:28
12:28
«41.909 uccisi a Gaza in un anno di guerra»

Il ministero della Salute a Gaza, gestito da Hamas, sostiene che è di 41.909 palestinesi uccisi e di 97.303 feriti il bilancio nella Striscia dall'inizio della guerra. Lo riporta Haaretz.

10:18
10:18
Due forti boati a Tel Aviv

Due forti boati si sono sentiti a Tel Aviv. L'esercito israeliano ha reso noto che i due boati sentiti poco fa a Tel Aviv sono stati provocati dall'intercettazione di due razzi sparati da Gaza verso il centro di Israele.

Le sirene sono state attivate solo nell'area dove gli ordigni sono stati distrutti.

10:18
10:18
Le famiglie degli ostaggi fanno suonare una sirena fuori casa di Netanyahu

Le famiglie degli ostaggi israeliani tenuti a Gaza hanno suonato una sirena per due minuti fuori dalla residenza del premier Benyamin Netanyahu a Gerusalemme per esortarlo a riportare indietro i loro cari, segnando un anno dal loro rapimento da parte di Hamas.

Lo riporta la Cnn ricordando che dopo gli attacchi del 7 ottobre, le famiglie hanno fatto una campagna senza sosta affinché il governo israeliano raggiungesse un accordo per il cessate il fuoco a Gaza che avrebbe garantito il rilascio dei loro cari.

«È passato un anno da quel sabato mattina in cui i miei genitori si sono svegliati nel panico e sono corsi nella stanza di sicurezza. Un anno da quando i terroristi si sono infiltrati nel kibbutz. Un anno di paura mortale che nessuno può comprendere», ha detto Shir Siegel, i cui genitori sono stati rapiti e portati a Gaza.

La madre, Aviva Siegel, è stata rilasciata dopo due mesi di prigionia, ma suo padre, Keith Siegel, rimane un ostaggio. «È passato un anno da quando ho immaginato i miei genitori tornare a casa e abbracciarci. È passato un anno, ma sembra solo un lungo giorno», ha detto Siegel.

Altri parenti hanno espresso messaggi di speranza: «Omer, vita mia. Mi manchi», ha detto Niva Wenkert, il cui figlio Omer è stato rapito al festival musicale Nova l'anno scorso. «Non ci arrendiamo, non mi arrenderò nemmeno per un secondo», ha aggiunto. «Siamo qui, vinceremo finché non sarai a casa».

10:16
10:16
IDF: «Oltre 35 razzi dal Libano stamattina, nessun ferito»

Più di 35 razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele da questa mattina. Lo afferma l'Idf citata dal Times of Israel.

Circa 15 razzi sono stati lanciati prima delle 7 del mattino nella zona di Karmiel. Alcuni dei razzi sono stati intercettati e il resto ha colpito aree aperte, ha detto l'esercito.

Poco prima delle 9 del mattino, 20 razzi sono stati lanciati nella Galilea occidentale. Almeno uno dei proiettili è atterrato in una città, causando danni a diverse auto. Molti altri razzi sono stati lanciati nella zona di Dovev mezz'ora fa, che secondo l'Idf hanno tutti colpito terreni aperti. Non ci sono segnalazioni di feriti negli attacchi.

10:16
10:16
«In un anno 17,9 miliardi di aiuti militari USA a Israele»

Gli Stati Uniti hanno speso la cifra record di almeno 17,9 miliardi di dollari in aiuti militari a Israele dall'inizio della guerra a Gaza e hanno portato a un'escalation del conflitto in Medio Oriente.

A dirlo è un rapporto per il progetto Costs of War della Brown University, pubblicato nell'anniversario del 7 ottobre e rilanciato dall'Ap online.

Altri 4,86 miliardi di dollari sono stati investiti in operazioni militari Usa nella regione dal 7 ottobre, dicono i ricercatori. Ciò include i costi della campagna contro gli attacchi Houthi alle navi commerciali. Il rapporto è uno dei primi conteggi dei costi stimati Usa nella guerra.

09:46
09:46
Hamas: «Il 7 ottobre ha minacciato l'esistenza dell'occupazione»

L'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso ha riportato Israele al «punto zero»: lo ha dichiarato uno dei capi di Hamas Khaled Meshaal alla tv Al Arabiya. «L'alluvione di Al-Aqsa ha riportato l'occupazione al punto zero e ha minacciato la sua esistenza», ha dichiarato.

09:46
09:46
Idan Shtivi è stato dichiarato morto in base a nuove informazioni di intelligence

L'Idf ha affermato che l'ostaggio Idan Shtivi è stato dichiarato morto in base a nuove informazioni di intelligence. Lo riporta il Times of Israel.

L'esercito israeliano ha detto ieri alla famiglia di Shtivi di aver concluso che il giovane è stato ucciso durante l'attacco del 7 ottobre al festival Nova e che il suo corpo è stato portato a Gaza.

L'Idf afferma che «la decisione di dichiararlo morto si basa su informazioni di intelligence confermate da un gruppo di esperti del ministero della Salute, insieme a partecipanti del ministero degli Affari religiosi e della polizia israeliana». L'esercito ha quindi confermato che 34 dei restanti 97 ostaggi a Gaza rapiti il 7 ottobre sono morti.

09:24
09:24
Hezbollah promette di continuare a combattere «l'aggressione» di Israele

Nel giorno dell'anniversario del 7 ottobre, Hezbollah promette di continuare a combattere «l'aggressione» di Israele, definendo lo Stato ebraico un'entità «cancerosa» che deve essere «eliminata».

09:23
09:23
Tre morti nell'attacco al campo profughi di Bureij

Un attacco israeliano al campo profughi di Bureij nella parte centrale di Gaza ha ucciso tre persone e ne ha ferite molte altre. Lo ha affermato la Mezzaluna rossa palestinese citata dalla Cnn.

I feriti sono stati trasferiti all'ospedale Al Awda nel campo profughi di Nuseirat, ha aggiunto. L'esercito israeliano ha affermato di aver colpito più punti di Gaza durante la notte, descrivendoli come «obiettivi e lanciatori» di Hamas.

09:23
09:23
Quattro morti nella città di Srifa

I jet israeliani hanno bombardato una casa nella città di Srifa, a sud della città di Tiro nel Libano meridionale, uccidendo almeno quattro persone. Lo riferiscono i media Lebanon 24 e Quds News Network rilanciati da Al Jazeera.

09:22
09:22
Teheran: «Il nostro attacco voleva contenere la brutalità di Israele e fermare i tentativi di espandere i suoi crimini nella regione»

«L'attacco missilistico dell'Iran contro Israele, che ha preso di mira solo le postazioni militari israeliane, è stato condotto per contenere la brutalità del regime sionista e fermare i suoi tentativi di espandere i suoi crimini nella regione». Lo ha detto il presidente iraniano Masoud Pezeshkian in una conversazione telefonica con il primo ministro olandese Dick Schoof domenica sera.

«In nessun modo, l'Iran cerca la guerra e la tensione», ha aggiunto il presidente, sottolineando che «stiamo cercando di rafforzare i legami con tutti i paesi, compresi gli stati europei, attraverso il dialogo per risolvere i problemi esistenti».

Secondo l'Irna, Schoof ha affermato da parte sua che il suo paese ritiene che il Medio Oriente non possa sopportare più tensione e chiede a tutte le parti di astenersi dall'espandere il conflitto.

09:21
09:21
Israele annuncia la morte di un ostaggio: «Il corpo di Idan Shtivi è a Gaza»

Il comune di Petah Tikva, nel centro di Israele, ha annunciato che l'ostaggio Idan Shtivi, 28 anni, è stato assassinato il 7 ottobre 2023 al festival Nova di Reim e il suo corpo è trattenuto a Gaza. Lo riporta Haaretz.

Anche il Forum delle famiglie degli ostaggi ha annunciato la morte di Idan Shtivi, mentre non ci sono commenti immediati da parte dell'Idf.

Come racconta il Times of Israel, il 28.enne è stato preso in ostaggio dai miliziani di Hamas al rave Nova, dove si era offerto volontario per fotografare l'evento. Il 7 ottobre dello scorso anno si era unito alla festa alle 6 del mattino, e ha chiamato la sua ragazza alle 7 raccontandole dei missili e dicendole che se ne sarebbe andato.

Shtivi è partito in auto con due amici, Lior e Yulia, ma è stato bloccato dai terroristi sulla strada che si dirigeva a nord. Ha quindi girato la macchina e ha iniziato a guidare verso sud, ma è uscito di strada, ha perso il controllo del veicolo e ha colpito un albero. La macchina è stata poi ritrovata piena di fori di proiettile e sangue. I corpi dei suoi amici sono stati ritrovati, mentre Shtivi è stato in seguito elencato dalle forze di sicurezza tra le persone prese in ostaggio a Gaza.

Descrivendo il giovane, il Forum delle famiglie ha riferito che «Idan amava la natura, la fotografia e gli animali. Aveva un legame speciale con i cani e stava per iniziare il suo secondo anno di studi alla Reichman University. Idan era sempre premuroso con gli altri e spesso sacrificava i propri bisogni per aiutare chi era in difficoltà». Il 7 ottobre, «quando è iniziato l'attacco, ha aiutato un ragazzo e una ragazza che aveva appena incontrato mentre stavano scappando: una decisione che alla fine ha portato al suo rapimento».

Secondo il Times of Israel, si ritiene che 97 dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre siano ancora a Gaza, compresi i corpi di almeno 33 morti confermati dall'Idf.

09:19
09:19
L'IDF: «Intercettati 2 bersagli aerei sospetti lanciati da est»

L'aeronautica militare israeliana ha intercettato nella notte «due bersagli aerei sospetti lanciati da est», dopo allarmi aerei scattati nelle zone di Rishon LeZion, a sud di Tel Aviv, e Palmachim, a sud-ovest di Rishon LeZion. Lo ha reso noto l'esercito su Telegram.

09:19
09:19
La 91. Divisione dell'esercito si è unita all'incursione di terra nel Libano meridionale

L'esercito israeliano ha annunciato che la 91. Divisione dell'esercito si è unita all'incursione di terra nel Libano meridionale. «Le forze della divisione Galilea (91), compresi i combattenti delle brigate di riserva Alexandroni (3), 'Hazaken' (8) e Northern Nahal (228) hanno iniziato un'operazione di terra mirata e delimitata nel sud del Libano», ha scritto l'Idf sui social.

«Dopo quasi un anno di attività operativa nell'arena settentrionale e nella Striscia di Gaza, nelle ultime due settimane le brigate di riserva sono state rimobilitate per addestrarsi e migliorare la prontezza. Dall'inizio della guerra, la 91. Divisione ha condotto una notevole quantità di operazioni offensive e difensive al fine di colpire l'organizzazione terroristica Hezbollah e la sua infrastruttura nel Libano meridionale, utilizzando attacchi terrestri e aerei. Nelle ultime settimane, la divisione ha condotto centinaia di attacchi ed eliminato decine di terroristi», ha sottolineato l'Idf.

08:53
08:53
Hezbollah rivendica un attacco con razzi sul nord di Israele

Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato razzi sulla città israeliana di Karmiel, nel nord di Israele, alle 6:55 ora locale di questa mattina (le 5:55 in Svizzera).

Lo riporta Al Jazeera sottolineando che l'attacco ha fatto suonare le sirene nella località e in altre comunità nella regione dell'Alta Galilea, secondo i media israeliani. Non ci sono stati commenti immediati da parte dell'Idf.

Gli ultimi lanci seguono una raffica di razzi di Hezbollah nella tarda serata di domenica che ha ferito almeno 10 persone nella città portuale di Haifa e un analogo attacco sulla città settentrionale di Tiberiade.

08:39
08:39
Herzog: «Per portare la pace, il mondo deve sostenere Israele nella sua battaglia contro i suoi nemici»

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha affermato che il mondo «deve sostenere Israele» per portare la pace, mentre il Paese celebra il primo anniversario dell'attacco di Hamas del 7 ottobre.

«Il mondo deve realizzare e comprendere che per cambiare il corso della storia e portare la pace, un futuro migliore alla regione, deve sostenere Israele nella sua battaglia contro i suoi nemici», ha affermato il presidente che in occasione delle commemorazioni del 7 ottobre ha raggiunto Reim, luogo del massacro del Nova Festival.

08:17
08:17
Attacco di Hezbollah contro le città di Haifa e Tiberiade

Nove persone sono rimaste ferite nella notte in seguito ad un attacco missilistico di Hezbollah contro le città di Haifa e Tiberiade, nel nord di Israele: lo riporta il Jerusalem Post, secondo cui nell'attacco è stato colpito anche un ristorante di Haifa.

Otto persone sono state ricoverate all'ospedale Rambam Health Care Campus di Haifa, hanno riferito i media israeliani. Tra loro c'è anche un tredicenne che ha riportato ferite lievi.

08:15
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Circa 140 razzi provenienti dal Libano sono entrati nello spazio aereo israeliano

Circa 140 razzi provenienti dal Libano sono entrati nello spazio aereo israeliano durante la giornata di domenica, inclusi cinque che hanno fatto scattare gli allarmi aerei nelle aree di HaCarmel e HaMifratz - nel nord del Paese - ieri sera.

Lo ha reso noto l'esercito israeliano (Idf) su Telegram, senza precisare quanti razzi siano stati intercettati.

08:14
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Iran: «Persi i contatti con il capo della Forza Quds»

Due alti funzionari iraniani hanno fatto sapere - scrive Reuters sul suo sito - di avere perso i contatti con il capo della Forza Quds dell'Iran dopo gli attacchi israeliani a Beirut in cui è stato ucciso il leader di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah.

Uno dei funzionari ha detto che Qaani si trovava nella periferia meridionale di Beirut, Dahiyeh, durante un attacco che si dice abbia preso di mira il nuovo leader di Hezbollah Hashem Safieddine, ma il funzionario ha detto che non vi sarebbe stato alcun incontro tra i due.

La fonte afferma che l'Iran e Hezbollah non sono stati in grado di contattare Qaani.

08:12
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L'Iran revoca le restrizioni ai voli

Le restrizioni ai voli annunciate nel pomeriggio di ieri sono state revocate anticipatamente in Iran - riporta Reuters sul suo sito - dopo che le autorità hanno garantito la sicurezza delle operazioni, abbreviando lo stop temporaneo dalle 21 alle 6 (le 19.30 e le 4.30 in Svizzera) diramato in precedenza dall'Organizzazione per l'aviazione civile.

«Dopo aver garantito condizioni di volo favorevoli e sicure da parte dell'Organizzazione per l'aviazione civile, tutte le restrizioni annunciate sono state rimosse e alle compagnie aeree è consentito di effettuare operazioni di volo», hanno affermato i media statali iraniani.

I voli sono di nuovo operativi dalle 23:00 di ieri (le 21:30 in Svizzera) e vengono «effettuati secondo il programma iniziale», ha dichiarato Jafar Yazarloo, portavoce dell'Organizzazione per l'aviazione civile iraniana, citato dall'agenzia di stampa iraniana Irna.

08:12
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Foto satellitari di truppe israeliane vicino all'UNIFIL

L'esercito israeliano si è installato vicino all'Unifil, occupando alcune posizioni vicino alle forze di pace durante l'invasione della scorsa settimana in Libano. Lo riporta il New York Times citando due portavoce dell'Onu e alcune immagini satellitari che risalgono a ieri, indica il giornale.

Andrea Tenenti, portavoce della missione , ha riferito che l'esercito israeliano ha sparato da quelle posizioni a Hezbollah. Siamo stati informati dall'Idf di un'incursione limitata. Siamo ancora qui, non ci siamo mossi«, ha aggiunto Tenenti, secondo quanto riportato dal New York Times.

»Questa è una preoccupazione per la missione e qualcosa di cui si sta parlando con l'Idf e all'Onu«, ha detto Tenenti, secondo quanto riporta il New York Times. »Questo è uno sviluppo estremamente pericoloso«, ha messo in evidenza Nick Birnbak, il portavoce a New York per le missioni di pace dell'One.

»E' inaccettabile compromettere la sicurezza delle forze di pace dell'Onu che svolgono compiti affidati dal Consiglio di Sicurezza«, ha aggiunto Birnbak, mettendo in evidenza che l'Onu ha inviato una notifica formale delle sue preoccupazione alla missione permanente di Israele all'Onu. Un ufficiale israeliano ha confermato al New York Times la presenza dell'Idf vicino alla base dell'Unifil, spiegando che le posizioni sono state scelte perché offrivano strade e altre infrastrutture.

»Sappiamo che ci sono armi nella zona. Ma a questo punto bisogna trovare soluzioni praticabili«, ha osservato Tenenti. »La nostra priorità è tornare alla fine delle ostilità. Il conflitto potrebbe finire se ci fosse un impegno da entrambe le parti«, ha messo in evidenza Tenenti

08:11
08:11
Nuovi attacchi israeliani hanno colpito Beirut sud

I media statali libanesi affermano che due nuovi attacchi israeliani hanno colpito Beirut sud. L'agenzia ufficiale libanese Ani riporta che Israele ha lanciato ieri sera quattro raid aerei contro la periferia sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah bombardata da diversi giorni.

«Aerei da guerra nemici hanno effettuato due attacchi sulla periferia sud, il primo contro il distretto di Sainte-Thérèse e il secondo contro il distretto di Bourj al-Barajneh», ha affermato l'agenzia, aggiungendo successivamente che erano stati lanciati altri due attacchi, di cui uno - che ha definito «violento» - contro la città di Hadeth.

I caccia israeliani hanno attaccato ieri sera «obiettivi terroristici del quartier generale dell'intelligence di Hezbollah a Beirut, tra cui mezzi di raccolta di informazioni, centri di comando e altri siti di infrastrutture terroristiche»: lo riporta l'esercito israeliano (Idf) su Telegram.

Inoltre, prosegue il comunicato, l'Aeronautica militare (Iaf) «ha colpito strutture di stoccaggio di armi di Hezbollah nella zona di Beirut. A seguito degli attacchi sono state rilevate esplosioni secondarie, che indicano la presenza di armi».

Infine, «i jet da combattimento dell'Iaf hanno colpito obiettivi terroristici di Hezbollah nel sud del Libano e nell'area della Beqaa, tra cui strutture di stoccaggio di armi, siti di infrastrutture terroristiche, un centro di comando e un lanciatore».

Hezbollah ha da parte sua reso noto di aver preso di mira ieri sera una seconda base militare israeliana vicino ad Haifa, nel nord del Paese, dopo due attacchi con droni contro un'altra base nella stessa zona.

Il movimento filo-iraniano ha affermato in un comunicato di aver «lanciato una salva di razzi 'Fadi 1' contro la base di Carmelo, a sud di Haifa» ed ha dedicato l'attacco al suo leader Hassan Nasrallah, ucciso dall'esercito israeliano alla fine di settembre.

07:10
07:10
Amnesty continua a chiedere il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi

A un anno dal massacro del 7 ottobre, Amnesty International continua a chiedere più che mai un cessate il fuoco e il ritorno in libertà degli ostaggi, definendo «orribili» gli attacchi di Hamas e «devastante» l' «assalto di Israele contro la Striscia di Gaza»: 1200 morti e 250 rapiti da un lato, 41.500 morti e 900.000 sfollati dall'altro.

«Il 7 ottobre è un giorno pieno di dolore per gli israeliani che hanno perso i loro cari, uccisi o rapiti, e per le migliaia di persone che continuano a essere sfollate anche dopo gli atroci attacchi di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi», ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.

«Il 7 ottobre ci ricorda anche che è passato un anno dall'inizio degli orribili attacchi delle forze israeliane contro la Striscia di Gaza, che hanno ucciso decine di migliaia di persone, costretto allo sfollamento il 90 per cento della popolazione e dato luogo a una catastrofe umanitaria senza precedenti, ponendo la popolazione palestinese della Striscia di Gaza a rischio di genocidio, come affermato dalla Corte internazionale di giustizia», ha aggiunto Callamard.

«Mentre la guerra s'infiamma senza alcuna prospettiva di una sua fine, la necessità di un cessate il fuoco, del rispetto del diritto internazionale e del diritto di tutte le vittime alla verità, alla giustizia e alla riparazione è più urgente che mai. È vergognoso, e insieme un fallimento dell'umanità, che a un anno di distanza dal 7 ottobre non vi sia alcun cessate il fuoco né alcun ritorno in libertà degli ostaggi. Queste atrocità non avrebbero mai dovuto essere state commesse, eppure si consente loro di continuare», aggiunge la segretaria di Amnesty International.

Callamarde ricorda infine, che «le violazioni dei diritti umani nel Territorio palestinese occupato e in Israele sono iniziate ben prima degli attacchi del 7 ottobre 2023. Amnesty International ha indagato e denunciato il crudele sistema israeliano di apartheid e l'occupazione illegale, che è anche oggetto di risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite».

06:48
06:48
Hamas rivendica il lancio di razzi da Gaza verso Israele

L'ala militare di Hamas ha rivendicato il lancio di razzi da Gaza verso Israele. Le Brigate Ezzedine Al-Qassam hanno affermato in un comunicato che i loro combattenti hanno sparato proiettili contro «raduni nemici» ai valichi di Rafah, al valico di Kerem Shalom e al kibbutz Holit, vicino al confine con Gaza.

06:33
06:33
Il punto alle 06.00

L'esercito israeliano (IDF) ha segnalato quattro razzi provenienti dal sud della Striscia di Gaza quando erano iniziate da poco le celebrazioni per il primo anniversario dell'attacco di Hamas il 7 ottobre 2023. I razzi sono stati individuati dopo allarmi aerei scattati alle 06:31 ora locale in diverse comunità vicine alla Striscia di Gaza. Le celebrazioni sono cominciate a Reim, sul luogo del massacro al festival musicale Nova, con un minuto di silenzio alle 6:29, ora di inizio dell'attacco del movimento islamista palestinese nel sud del Paese. L'Aeronautica israeliana ha intercettato tre razzi e il quarto è caduto in un'area aperta.

L'Aeronautica militare israeliana ha lanciato nella notte un «attacco mirato contro terroristi di Hamas che operavano all'interno dei centri di comando e controllo situati nell'ospedale Shuhada al-Aqsa, nella zona di Deir al Balah», nella Striscia di Gaza centrale. Lo rende noto su Telegram l'esercito, aggiungendo che «questi centri di comando e controllo erano utilizzati dai terroristi di Hamas per pianificare ed eseguire attacchi terroristici contro le truppe dell'IDF e lo Stato di Israele». L'agenzia di stampa palestinese Wafa, dal canto suo, riporta che 11 persone, tra cui bambini e giornalisti, sono rimaste ferite nel bombardamento effettuato nella notte da un drone israeliano che ha preso di mira le tende per gli sfollati all'interno dell'ospedale dei martiri di Al-Aqsa. Una fonte medica dell'ospedale ha riferito che i feriti hanno ricevuto cure immediate, in un contesto di peggioramento delle condizioni umanitarie a causa dei continui attacchi israeliani.

Wafa riporta pure che l'esercito israeliano ha preso d'assalto all'alba la città di Jenin, in Cisgiordania. Un corrispondente dell'agenzia ha riferito che diversi veicoli militari, accompagnati da bulldozer, sono entrati nella città, dirigendosi verso i quartieri orientali di Halima al-Saadia e al-Bayader. Secondo il corrispondente, le forze dell'IDF hanno circondato l'ospedale governativo di Jenin e hanno chiuso le strade circostanti.

L'IDF ha annunciato che un suo soldato è stato ucciso durante i combattimenti al confine con il Libano e altri due sono rimasti gravemente feriti. La vittima è il 25.enne Sergente maggiore Etay Azulay, dell'Unità 5515.