Spazio

Iss, russi espongono lo Stendardo della Vittoria

La bandiera rossa con falce e martello, simbolo della vittoria dell'URSS sulla Germania nazista, è stata esposta dall'astronauta Oleg Artemyev
© Roscosmos Space Agency Press Service
Ats
29.04.2022 19:47

È arrivata perfino nello spazio, la bandiera rossa con falce e martello che per i russi simboleggia la vittoria dell'Unione Sovietica sulla Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale e che nelle scorse settimane è comparsa in diverse città ucraine occupate.

La replica dello storico 'Stendardo della Vittoria' (issato sull'edificio del Reichstag a Berlino il 1 maggio 1945) è stata esposta per alcuni minuti fuori dalla Stazione spaziale internazionale (Iss) dall'astronauta russo Oleg Artemyev, durante l'attività extraveicolare che giovedì lo ha visto all'opera per 7 ore e 42 minuti insieme al collega Denis Matveev per l'attivazione del nuovo Braccio Robotico Europeo (Era) della stazione orbitante.

Il portavoce dell'agenzia spaziale russa Roscosmos, Dmitry Strugovets, ha affermato che l'idea di esporre una copia della bandiera nello spazio è stata di Artemyev. «La sua iniziativa è stata sostenuta a tutti i livelli - ha detto alla Tass -. Nessuno è rimasto indifferente».

Il gesto non ha sollevato commenti alla Nasa: lo stesso cronista durante la diretta streaming si è limitato a ricordare che la bandiera celebra una festa nazionale russa. I cosmonauti non sono nuovi a simili gesti simbolici: nel novembre del 2013, per esempio, hanno portato 'a spasso' fuori dalla Iss la torcia olimpica per celebrare i giochi di Sochi che si sarebbero svolti nel febbraio 2014.

Stavolta, però, tutto viene letto attraverso un'ottica diversa a causa dell'invasione dell'Ucraina, come è accaduto anche a metà marzo, quando fecero scalpore le tute gialle e blu (come la bandiera ucraina) indossate dai tre cosmonauti giunti in orbita con la Soyuz.

Intanto sulla Stazione spaziale - dove si trova da pochi giorni anche l'astronauta italiana Samantha Cristoforetti dell'Agenzia spaziale europea (Esa) - continua regolarmente la collaborazione. Lo stesso capo di Roscosmos, Dmitry Rogozin, ha ribadito che al momento la Russia non intende abbandonare: deciderà poi «in base alla situazione» e in ogni caso darà ai Paesi partner un anno di preavviso.

«Non dovremmo affrettarci a dichiarare la nostra posizione e continueremo il nostro lavoro entro il termine stabilito dal governo, che è fino al 2024», ha affermato. «Una decisione sul futuro della Iss dipenderà in larga misura dall'evoluzione della situazione sia in Russia che intorno ad essa». Intanto Roscosmos continua a sognare la Luna.

Nonostante la rottura con i partner europei dell'Esa, Rogozin rassicura che la missione Luna-25 sarà lanciata entro l'anno, mentre potrebbe slittare il lancio dell'orbiter lunare russo Luna-26 e del lander Luna-27. Tra i progetti in cantiere c'è anche la creazione di un razzo vettore super pesante, dopo il 2030, capace di inviare un equipaggio sulla Luna.

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