Giappone

Japan Airlines vuole usare i resti del suo aereo per un memoriale

È quanto intende fare la compagnia, secondo le indiscrezioni del Japan Times – Una decisione simile, nel 1985, era stata presa dopo la sciagura del Boeing 747 nella quale morirono 520 persone
Marcello Pelizzari
13.01.2024 21:30

Che fare con ciò che resta dell'Airbus A350 della Japan Airlines, protagonista di una collisione con un Dash 8 della Guardia Costiera giapponese lo scorso 2 gennaio durante l'atterraggio all'aeroporto di Tokyo Haneda? I detriti del velivolo, per il momento, sono stati trasferiti in un hangar dello scalo. L'impatto, ricordiamo, ha provocato la morte di cinque dei sei occupanti del turboelica mentre le 379 persone a bordo dell'A350 hanno potuto lasciare in tempo l'aereo.  

Le autorità giapponesi hanno reagito introducendo nuove misure per aiutare a prevenire, in futuro, collisioni simili. Da nuovi metodi di comunicazione a una migliore segnaletica delle piste, le regole introdotte sono tante e diverse. La domanda, tuttavia, rimane: che fare con i resti dell'Airbus? Japan Airlines, il vettore di bandiera, starebbe valutando la possibilità di creare una sorta di monumento con i detriti al fine di promuovere la cultura della sicurezza all'interno della compagnia. Ne ha scritto, fra gli altri, il quotidiano in lingua inglese Japan Times. 

Sulle prime, la decisione potrebbe sembrare strana. Insolita, anche. Eppure, non si tratterebbe di una novità assoluta. Negli edifici della compagnia, infatti, sono esposti i resti del volo JL 123: all'epoca, era il 12 agosto del 1985, un Boeing 747-100 SR in viaggio da Tokyo Haneda a Osaka si schiantò contro una montagna in seguito al distacco dello stabilizzatore verticale e al conseguente danneggiamento dell'impianto idraulico. Il distacco fu provocato da uno squarcio, improvviso, nella paratia posteriore che causò a sua volta una decompressione esplosiva. Quello di quasi quarant'anni fa, a oggi, rimane il peggior incidente aereo che ha coinvolto un aereo della Japan Airlines. Durante le indagini, emerse che all'incidente avevano contribuito anche evidenti errori di manutenzione. I detriti del jumbo, dunque, fungono da monito in sede affinché una tragedia del genere non accada più.

Resta da capire, ora, se una misura simile verrà adottata o meno anche per il volo JL 516. Prima, evidentemente, bisognerà aspettare la conclusione e l'esito delle indagini avviate dal Japan Transport Safety Board e dal Dipartimento di polizia metropolitana di Tokyo. 

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