Stati Uniti

Joe Biden a valanga in South Carolina

Vittoria del presidente nello Stato che quattro anni fa, grazie al voto degli afroamericani, gli aprì la strada verso la Casa Bianca
©Copyright 2024 The Associated Press. All rights reserved.
Ats
04.02.2024 19:46

Joe Biden ha vinto a valanga alle primarie democratiche in South Carolina, lo Stato che quattro anni fa, grazie al voto degli afroamericani, gli aprì la strada verso la Casa Bianca. Il successo di quest'anno tuttavia non è esattamente il riflesso dell'entusiasmo dem nei confronti del presidente che ha tempo fino alla convention di agosto, a Chicago, per convincere gli elettori.

«Il popolo della South Carolina ha parlato e non ho dubbi che ci abbia messo sulla strada per vincere di nuovo la presidenza e sconfiggere ancora una volta Donald Trump», ha esultato il commander-in-chief subito dopo la vittoria ringraziando lo Stato preferito quest'anno al New Hampshire per ospitare le prime vere consultazioni democratiche.

«La posta in gioco in queste elezioni non potrebbe essere più alta», ha sottolineato Biden «Ci sono voci estremiste e pericolose per il Paese guidate da Donald Trump e determinate a dividere la nostra nazione e riportarci indietro. Non possiamo permettere che questo accada».

«Abbiamo fatto molta strada negli ultimi quattro anni, con l'America che ora ha l'economia più forte del mondo e l'inflazione più bassa di qualsiasi altra grande economia. Continuiamo ad andare avanti. Finiamo quello che abbiamo iniziato, insieme», ha insistito il presidente. Biden ha ottenuto la stragrande maggioranza dei voti - oltre il 96% contro poco più dell'1% dei suoi avversari Dean Phillips e Marianne Williamson - dominando ogni contea con oltre il 95% dei voti, comprese le aree a maggioranza afroamericana.

La sua campagna voleva che il South Carolina dimostrasse che la base del partito - in particolare gli elettori afroamericani - rimane devota al commander-in-chief, tuttavia trasportare questi risultati alle elezioni di novembre sarebbe, secondo gli analisti, un grave errore. Innanzitutto perché nelle primarie di sabato non c'è stata gara: con l'appoggio del deputato James E. Clyburn e la volata tirata dalla vice presidente Kamala Harris, molto amata nello Stato, la vittoria di Biden era scontata sin dall'inizio. In secondo luogo, se pure non ci siano dati ufficiali sull'affluenza e molte persone abbiano votato per corrispondenza, la barra posta dalla campagna del presidente era bassissima, 150.000 persone.

Nel 2016, quando l'ex segretaria di Stato Hillary Clinton sconfisse il senatore Bernie Sanders votarono 370.864 persone; nel 2020, con 12 democratici al ballottaggio, 536.949 persone. In ogni caso, dopo mesi di sondaggi che indicavano una disaffezione dell'elettorato nero verso l'amministrazione, Biden e i suoi possono per ora tirare un sospiro di sollievo e affidarsi al motto dello Stato: «Finché respiro, spero».

La prossima tappa per i democratici sarà il 6 febbraio in Nevada, dove due giorni dopo si affronteranno i candidati repubblicani, Trump e Nikki Haley. Quindi il 24 febbraio sarà la volta del Grand old party in South Carolina, dove l'ex governatrice giocherà in casa. Tre giorni dopo, il 27, il Michigan ospiterà le primarie dei dem, mentre i caucus dei repubblicani si svolgeranno il 2 marzo. Fino ad arrivare al Super Tuesday, il 5 marzo, quando voteranno 16 Stati, fra i quali l'Alabama, la California, il Colorado, il Texas, il Minnesota, il Massachusetts, la Virginia e il North Carolina.