Kakhovka, «Probabilmente il più grande disastro europeo degli ultimi decenni»
(Aggiornato alle 10.23) Questa volta, russi e ucraini sono d'accordo: la grande diga di Kakhovka — attualmente sotto il controllo delle truppe russe — è stata distrutta. L'impianto idroelettrico situato nella regione di Kherson, alto 30 metri e lungo 3,2 chilometri, è stato fatto saltare, scatenando pesanti inondazioni. La notizia è stata confermata sia dalle principali agenzie di stampa statali russe — RIA Novosti e TASS — sia dalle autorità ucraine. Prevedibile, invece, il dissenso sulle responsabilità. «La diga di Kakhovka è stata fatta esplodere dalle forze di occupazione russe», ha dichiarato il comando meridionale delle forze armate ucraine sulla propria pagina Facebook. «Si stanno chiarendo le dimensioni della distruzione, la velocità e i volumi dell'acqua e le probabili aree di inondazione». Secondo l'emittente statale ucraina Suspilne, che cita la società statale che gestisce numerose centrali, la centrale idroelettrica sarebbe «completamente distrutta a seguito dell'esplosione della sala macchine dall'interno» e non sarebbe riparabile.
Zelensky, dal suo profilo Twitter, accusa: «La distruzione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka non fa che confermare al mondo intero che i russi devono essere espulsi da ogni angolo del territorio ucraino. Non un solo metro dovrebbe essere lasciato loro, perché usano ogni metro per il terrore».
Sempre su Twitter, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha definito la distruzione della diga «probabilmente il più grande disastro tecnologico europeo degli ultimi decenni» e un «atroce crimine di guerra».
Dalla Russia, invece, la lapidaria risposta dei media statali: «Si tratta di un attacco terroristico ucraino».
I filmati non verificati
Un bacino straripante
L'evacuazione delle zone a rischio, riporta il Guardian, è già in corso. Oleksandr Prokudin, governatore della regione di Kherson, ha pubblicato un video su Telegram alle 6.45 (5.45 in Svizzera) in cui afferma che a causa dei danni alla diga di Kakhovka «l'acqua raggiungerà un livello critico in 5 ore». Il premier ucraino Denys Shmyhal ha scritto su Telegram che «fino a 80 insediamenti rischiano di essere inondati».
Intervistato dal quotidiano britannico, il professor Hubert Chanson della University of QLD School of Civil Engineering prevede che l'inondazione proveniente dalla diga di Kakhovka potrà avere effetti devastanti. «Chiunque viva in aree basse a valle della diga potrebbe annegare. Non mi sorprenderebbe se la distruzione della diga fosse stata organizzata per rallentare l'azione militare più a valle. Il ripristino della diga non sarà un'operazione facile e la grande massa d'acqua potrebbe causare un'inondazione di lunga durata che non si esaurirà in un paio di giorni».
Già, perché la diga di Kakhovka, negli ultimi giorni, era piena. Di più: straripante. Secondo dati diffusi da un giornalista investigativo del Washington Post, Evan Hill, recentemente il bacino aveva raggiunto «livelli mai visti prima».
Nel mese di maggio, i residenti di un villaggio vicino avevano riferito di continue inondazioni, attribuite all'occupazione russa di Nova Kakhovka.
L'importanza
Nel mese di ottobre, l'infrastruttura era finita sotto i riflettori a causa dei pesanti combattimenti registrati nella zona. Allora, Kiev temeva che i russi potessero sfruttare il maggior controllo sulla zona per manomettere la diga e danneggiare — a lungo termine — l'intera regione. Sì, perché la diga, oltre a fornire importantissima elettricità a un Paese in difficoltà dal punto di vista energetico, è responsabile della fornitura di acqua delle regioni vicine, Crimea compresa. Allora, il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell'Ucraina, Oleksiy Danivol, aveva messo in guarda da un'eventuale operazione russa a Kakhovka, che avrebbe potuto causare «una catastrofe con un numero enorme di vittime».
Maria Avdeeva, direttrice di ricerca presso l'Associazione europea degli esperti in Ucraina, aveva diffuso un modello di come l'acqua potrebbe diffondersi a Kherson:
Oggi, riporta il Guardian, Anton Gerashchenko — ex ministro e consigliere del Ministero degli Interni — ha suggerito sui social media che circa 16.000 persone potrebbero essere colpite dalle inondazione dovute alla rottura della diga.
Ma non bisogna sottovalutare anche l'importanza delle acque di Kakhovka per la vicina centrale nucleare di Zaporizhzhia. Situata più a nord, a Enerhodar, Zaporizhzhia utilizza l'acqua del bacino per i propri sistemi di sicurezza e raffreddamento. Energoatom, la società statale ucraina per l'energia nucleare, ha affermato oggi che la distruzione di Kakhovka «potrebbe avere conseguenze negative per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, ma la situazione è sotto controllo». Più cupi i toni di Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell'Ufficio del Presidente ucraino Zelensky: «Il mondo è di nuovo sull'orlo di un disastro nucleare, perché la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha perso la sua fonte di raffreddamento. E questo pericolo sta aumentando rapidamente». Ma l'AIEA (Agenzia internazionale per l'energia atomica) rassicura: «Non c'è alcun pericolo nucleare immediato alla centrale di Zaporizhzhia. Gli esperti dell'AIEA presenti sul sito stanno monitorando da vicino la situazione», ha scritto l'organismo ONU su Twitter.