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Keith Kellogg ritratta: «Non mi riferivo a una spartizione dell'Ucraina»

Il generale, figura di spicco negli sforzi statunitensi per porre fine alla guerra, rivede le dichiarazioni concesse al Times: «L'articolo travisa ciò che ho detto, stavo parlando di una forza di resilienza post-cessate il fuoco a sostegno della sovranità di Kiev» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Keith Kellogg ritratta: «Non mi riferivo a una spartizione dell'Ucraina»
Red. Online
12.04.2025 06:39
23:01
23:01
Allerta aerea a Kiev e in varie regioni per «minaccia di droni»

Le forze armate ucraine hanno dichiarato in tarda serata un'allerta aerea a Kiev e in diverse regioni per la minaccia di droni d'attacco russi. Lo riporta Rbc-Ucraina citando l'Aeronautica militare dell'Ucraina.

20:20
20:20
«Gli USA chiedono il controllo di un gasdotto cruciale»

Gli Stati Uniti, nell'ambito delle trattative con l'Ucraina sullo sfruttamento del suo sottosuolo, hanno chiesto anche il controllo di un gasdotto cruciale in Ucraina, utilizzato per inviare gas russo in Europa. Lo riferisce il «Guardian».

Funzionari statunitensi e ucraini si sono incontrati ieri per discutere le proposte della Casa Bianca per un accordo sui minerali ma i colloqui, secondo quanto riporta la Reuters, sono diventati sempre più aspri.

L'ultima bozza statunitense è più «massimalista» rispetto alla versione originale di febbraio, che proponeva di fornire a Washington 500 miliardi di dollari in metalli rari, oltre a petrolio e gas.

Citando una fonte vicina ai colloqui, l'agenzia di stampa ha affermato che il documento più recente include la richiesta che l'International Development Finance Corporation del governo statunitense assuma il controllo del gasdotto che si estende dalla città di Sudzha, nella Russia occidentale, fino alla città ucraina di Uzhorod, a circa 1'200 km di distanza. Costruito in epoca sovietica, il gasdotto è un'infrastruttura fondamentale per il paese e un'importante via di trasporto energetico.

Il «Guardian» ricorda che il 1. gennaio l'Ucraina aveva interrotto il transito di gas russo verso l'Europa alla scadenza del contratto quinquennale con Gazprom.

17:40
17:40
«Il Barone Beseda è uomo chiave di Putin nelle trattative»

Sergei Beseda, soprannominato dalla CIA il «Barone», è uno degli uomini chiave del presidente russo Vladimir Putin nelle trattative per l'Ucraina. Dopo anni passati nell'ombra, Beseda è ora sotto i riflettori mostrando come - riporta il «Wall Street Journal» - i servizi segreti stiano soppiantando il ministero degli esteri russo nei negoziati internazionali di alto livello.

Il coinvolgimento di Beseda nelle trattative per l'Ucraina - precisa il quotidiano sulla base di interviste condotte con funzionari dell'intelligence e diplomatici - è un chiaro messaggio a Kiev sul fatto che Putin resta determinato a ottenere il controllo politico dell'Ucraina.

Entrato nel KGB negli anni 1970, poco dopo Putin, Beseda è uno dei pochi funzionari russi ad avere un filo diretto con il presidente. Ha aiutato a pianificare l'invasione dell'Ucraina e ha svolto ruoli determinanti in alcune delle missioni più delicate della Russia.

Durante l'amministrazione Biden, quando i rapporti diplomatici fra Washington e Mosca erano in una crisi profonda, Beseda era uno pochi funzionari russi autorizzati a comunicare con gli Stati Uniti. Il soprannome di 'Barone' è legato alla sua passione per gli abiti sartoriali e alla sua passione per i sigari.

«È stato incaricato dal Cremlino a negoziare gli scambi di prigionieri», ha riferito un ex funzionario americano, precisando che Beseda ha avuto un ruolo chiave anche nello scambio che ha portato alla liberazione del giornalista del «Wall Street Journal» Evan Gershkovich.

13:48
13:48
Ministri di Mosca e Kiev allo stesso forum ma non si incontrano

Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov e l'omologo ucraino Andrii Sybiha stanno partecipando al forum diplomatico di Antalya, in Turchia, ma non hanno in programma di incontrarsi. Lo hanno detto all'agenzia di stampa italiana ANSA i rispettivi addetti stampa.

Sybiha e Lavrov hanno avuto, nelle stesse ore, incontri bilaterali con altri politici nel centro congressi dove si tiene il forum ma hanno scelto di non vedersi.

Nel marzo del 2022, poche settimane dopo l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe il 24 febbraio, Lavrov incontrò durante lo stesso forum diplomatico ad Antalya l'allora ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

13:26
13:26
I cinesi al fronte con i russi sono mercenari

Gli oltre cento cittadini cinesi che combattono per l'esercito russo contro l'Ucraina sono mercenari che non sembrano avere alcun legame diretto con il governo cinese. Lo riporta il sito della Reuters citando due funzionari statunitensi a conoscenza dell'intelligence americana e un ex funzionario dell'intelligence occidentale. Ufficiali militari cinesi sono stati tuttavia sul teatro operativo, dietro le linee russe, con l'approvazione di Pechino per trarre lezioni tattiche dalla guerra, ha detto l'ex funzionario.

13:23
13:23
Keith Kellogg corregge il Times: «NON mi riferivo a una spartizione dell'Ucraina»

«NON mi riferivo a una spartizione dell'Ucraina»: lo scrive su X l'inviato speciale di Donald Trump per Ucraina e Russia, Keith Kellogg, correggendo quanto scritto dal quotidiano britannico.

«L'articolo del Times travisa ciò che ho detto. Stavo parlando di una forza di resilienza post-cessate il fuoco a sostegno della sovranità dell'Ucraina. Nelle discussioni sulla spartizione, mi riferivo ad aree o zone di responsabilità di una forza alleata (senza truppe statunitensi)», ha aggiunto Kellogg.

In precedenza il Times aveva scritto che, secondo l'inviato speciale di Trump, «l'Ucraina potrebbe essere divisa, »quasi come Berlino dopo la Seconda Guerra Mondiale«, nell'ambito di un accordo di pace tra Kiev e Mosca.

12:25
12:25
Keith Kellogg: «L'Ucraina potrebbe essere divisa come Berlino»

L'Ucraina potrebbe essere divisa, «quasi come Berlino dopo la Seconda Guerra Mondiale», nell'ambito di un accordo di pace tra Kiev e Mosca: lo ha detto in un'intervista al Times l'inviato speciale di Donald Trump per Ucraina e Russia, Keith Kellogg.

Il generale, figura di spicco negli sforzi statunitensi per porre fine alla guerra in corso da tre anni, ha suggerito che le truppe britanniche e francesi potrebbero istituire zone di controllo nell'ovest del Paese come parte di una «forza di rassicurazione», con l'esercito russo nell'est occupato. Tra di esse ci sarebbero le forze ucraine e una zona smilitarizzata.

Il generale 80enne ha affermato che la forza guidata dagli anglo-francesi a ovest del fiume Dnipro, che taglia in due l'Ucraina da nord a sud e attraversa Kiev, «non sarebbe affatto provocatoria» per Mosca. Ed ha aggiunto che l'Ucraina è un Paese abbastanza grande da ospitare diversi eserciti che cercano di imporre un cessate il fuoco.

«Si potrebbe quasi far sembrare quello che accadde a Berlino dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando c'erano una zona russa, una francese, una britannica e una statunitense», ha proseguito. «Siete a ovest del (fiume Dnipro), il che rappresenta un ostacolo importante», ha aggiunto riferendosi al Regno Unito e alla Francia. Kellogg ha poi chiarito che gli USA non fornirebbero forze terrestri, suggerendo che una zona demilitarizzata di circa 29 km potrebbe essere implementata lungo le attuali linee di controllo a est.

Implicito nel piano del generale su come passare da un cessate il fuoco a un accordo di pace duraturo è il riconoscimento da parte degli Stati Uniti del controllo di fatto della Russia sul territorio attualmente occupato, commenta il Times.

12:00
12:00
«Dal modo in cui finirà la guerra in Ucraina dipende il futuro della sicurezza in Europa»

«Dal modo in cui finirà la guerra in Ucraina dipende il futuro della sicurezza in Europa». Lo ha affermato il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, in un intervento durante il forum diplomatico di Antalya in Turchia.

«La sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa non sono divisibili. In Ucraina oggi prende forma il futuro della sicurezza europea e transatlantica», ha detto Sybiha, aggiungendo che «l'Ucraina vuole la pace, vogliamo finire questa guerra quest'anno, e un pace duratura».

«L'adesione dell'Ucraina alla Nato non deve essere fuori dall'agenda», ha aggiunto Sybiha, sottolineando l'esperienza di combattimento quotidiana delle forze di Kiev, in un'intervento durante il forum diplomatico di Antalya in Turchia.

«Nessun Paese terzo può bloccare la nostra aspirazione per diventare membri di alleanze a cui vogliamo fare parte», ha aggiunto Sybiha, citando le «aspirazioni euroatlantiche» di Kiev.

09:00
09:00
Che cosa ha detto, ieri, Steve Witkoff

Ieri, per la terza volta in due mesi l'inviato americano Steve Witkoff ha incontrato in Russia Vladimir Putin nel tentativo di spingere per un cessate il fuoco in Ucraina. Di fronte alle resistenze di Mosca, Donald Trump ha manifestato la sua impazienza, affermando che «la Russia si deve muovere», mentre il portale Axios, citando alcune fonti, ha scritto che il rappresentante del presidente Usa ha consegnato al capo del Cremlino un ultimatum: se non accetterà di porre fine ai combattimenti entro la fine di aprile, non solo non potrà sperare nella revoca delle sanzioni, ma dovrà subirne altre ancora più pesanti.

Secondo Witkoff, «il modo più rapido» per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina sarebbe «sostenere una strategia che darebbe alla Russia la proprietà delle quattro regioni orientali ucraine che Mosca ha tentato di annettere nel 2022». Lo riferisce la Reuters sul proprio sito, citando due funzionari americani e cinque persone a conoscenza della situazione.

Secondo l'agenzia, Witkoff ne ha parlato con Trump a cena giorni fa, prima del suo viaggio a Mosca, ma l'incontro tra i due «si è concluso senza che il presidente prendesse una decisione per cambiare la strategia statunitense».

Nello stesso incontro, prosegue la Reuters, l'inviato Keith Kellogg ha replicato a Witkoff che l'Ucraina, sebbene disposta a negoziare alcuni termini relativi ai territori contesi, non accetterebbe mai di cedere unilateralmente la proprietà totale di quei territori alla Russia.

06:40
06:40
Mosca: 36 droni ucraini abbattuti durante la notte

I sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato e distrutto 36 droni ucraini in cinque regioni della Federazione Russa. Lo ha riferito, riporta la Tass, il Ministero della Difesa russo. Diciotto i droni sul territorio della regione di Kursk, 13 droni su Rostov, due delle regioni di Orël e Belgorod e uno nel Krasnodar.

06:39
06:39
Il punto alle 6.30

Le forze russe hanno lanciato attacchi di droni su Kiev nella notte, causando diversi incendi e ferendo almeno due persone, ha dichiarato il sindaco Vitaly Klitschko. Nel distretto di Darnytskyi è scoppiato un incendio in un'abitazione dopo che i detriti di un drone sono caduti sulla proprietà. Nel distretto di Svyatoshyn, invece, due persone sono rimaste ferite a causa dell'attacco.

In totale, tre magazzini cittadini hanno preso fuoco a causa dell'attacco, ha dichiarato il Servizio di Emergenza Statale dell'Ucraina. La Russia ha regolarmente preso di mira le infrastrutture civili dall'inizio della sua guerra su larga scala contro l'Ucraina nel febbraio 2022, in particolare nella capitale del Paese, Kiev. L'ultimo attacco su larga scala della Russia alla capitale è avvenuto nella notte del 6 aprile e ha provocato la morte di una persona e il ferimento di altre tre.

Gli Stati Uniti, come noto, hanno avviato colloqui con l'Ucraina e la Russia per negoziare la fine della guerra russa contro l'Ucraina. L'Ucraina ha già accettato un cessate il fuoco completo di 30 giorni proposto dagli Stati Uniti, affermando l'11 marzo che Kiev è pronta se anche la Russia accetta i termini. Finora Mosca ha rifiutato.