Kiev esce temporaneamente dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo (Cedu)

L'Ucraina ha deciso di svincolarsi temporaneamente dagli obblighi previsti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo (Cedu), per poter pienamente applicare sul suo territorio nazionale la legge marziale, peraltro in vigore dal giorno dell'attacco russo, il 24 febbraio 2022. Lo scrive Rbc-Ucraina, che pubblica anche il documento inviato e pubblicato sul sito del Consiglio d'Europa.
In esso, scrive Rbc-Ucraina, si afferma che la leadership militare dell'Ucraina ha il diritto di limitare la libertà di movimento dei cittadini, di ispezionare le cose e anche di espropriare con la forza le proprietà per le esigenze dello Stato.
«Ai sensi dell'articolo 3 del decreto presidenziale in relazione all'introduzione della legge marziale in Ucraina, i diritti e le libertà costituzionali della persona e del cittadino, previsti dagli articoli 30-34, 38, 39, 41-44, 53 della Costituzione dell'Ucraina, può essere temporaneamente limitata per il periodo della legge marziale», si legge nel documento.
In particolare, scrive Rbc-Ucraina, possono essere attuate le seguenti misure giuridiche: espropriare con la forza proprietà per i bisogni dello Stato, introdurre il coprifuoco, impostare una modalità speciale di entrata e uscita, introdurre il divieto di riunioni e manifestazioni pacifiche.
Inoltre è consentito ispezionare cose, veicoli, bagagli e merci, uffici e abitazioni dei cittadini, fatte salve le restrizioni stabilite dalla Costituzione dell'Ucraina. L'Ucraina può anche vietare o limitare la scelta del luogo di soggiorno o di residenza delle persone nel territorio in cui è stata imposta la legge marziale.
La legge marziale, in vigore dal giorno dell'invasione, è stata estesa in più fasi, l'ultima delle quali, scrive Rbc-Ucraina, risale allo scorso 14 febbraio, quando la Verkhovna Rada ha votato per prolungarla di 90 giorni, fino al prossimo 13 maggio. «Lo scopo della legge marziale - si legge su Rbc - è di garantire la sicurezza dei cittadini e dello Stato, proteggere la sovranità e l'integrità territoriale del Paese e respingere l'aggressione».