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Kiev gioisce per Kherson, «ma la guerra non è finita qui»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito «storica» la giornata di ieri — Ma il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, sottolinea: «Dobbiamo continuare» — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Kiev gioisce per Kherson, «ma la guerra non è finita qui»
Red. Online
12.11.2022 08:35
22:49
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In Estonia una conferenza per ricostruire la regione di Zhytomyr

Il prossimo 7 dicembre, l'Estonia ospiterà una conferenza internazionale per discutere, assieme ai partner da vari paesi europei, della ricostruzione della regione ucraina di Zhytomyr (140 km a ovest di Kiev). Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Tallinn.

La conferenza si svilupperà attorno a tre principali temi: le sfide della ricostruzione, le azioni pratiche da intraprendere e il ruolo della cooperazione internazionale.

Il ministro degli Esteri estone Urmas Reinsalu ha affermato che il principale obiettivo dell'evento è far incontrare un gruppo di persone chiaramente interessate ad agire fin da subito in stretta cooperazione: «Ricostruire l'Ucraina necessiterà di molto tempo e molte risorse. Un simile processo richiede sforzi comuni, nonché cooperazione a livello locale e internazionale. Siamo convinti che l'Estonia, attraverso la sua iniziativa e i primi progetti realizzati, possa servire da esempio ad altri Paesi», ha spiegato Reinsalu.

Il Paese baltico ha scelto di concentrare i propri sforzi sulla regione di Zhytomyr a causa dei rapporti esistenti con l'area prima dello scoppio della guerra. Nei mesi scorsi, il governo estone e il comune di Tallinn hanno inviato nella regione autobus, ambulanze e computer portatili.

22:48
22:48
I filorussi annunciano l'evacuazione dalla città di Kakhovka

L'amministrazione di Kakhovka, sulla sponda orientale del fiume Dnipro nella regione di Kherson, ha annunciato l'evacuazione del personale amministrativo e dei residenti della città. Un annuncio che giunge mentre le autorità ucraine della regione denunciano bombardamenti russi in un villaggio del distretto di Kakhovka per costringere i residenti a lasciare il territorio.

«L'amministrazione di Kakhovka nella regione di Kherson si trasferisce in un luogo sicuro insieme ai residenti della città, che ora si trova in una zona di evacuazione di 15 chilometri», ha annunciato Pavel Filipchuk, capo dell'amministrazione militare regionale di Kakhovka, citato dalla CNN.

Filipchuk ha definito l'amministrazione militare regionale «l'obiettivo numero uno» per le forze armate ucraine. «Pertanto, per ordine del governo della regione di Kherson, noi, come autorità, ci stiamo spostando in un territorio più sicuro», nella città russa di Tuapse, «da dove gestiremo il distretto». Filipchuk ha detto che più di 3.000 persone sono state evacuate finora.

Intanto, il presidente dell'amministrazione statale regionale di Kherson Yaroslav Yanushevich ha denunciato che le truppe russe hanno colpito il villaggio occupato di Gornostaevka, nel distretto di Kakhovka, uccidendo due civili. «Hanno colpito di proposito le infrastrutture civili», ha affermato, citato dall'Ukrainska Pravda. «A causa dei bombardamenti nemici, due donne sono state uccise e circa 10 case sono state danneggiate». Secondo il funzionario ucraino, con questi attacchi i russi vogliono convincere i residenti di Gornostaevka alla «evacuazione» dal villaggio.

20:49
20:49
«Ripreso il controllo di 60 insediamenti nella regione Kherson»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che «le forze di Kiev hanno ripreso il controllo di oltre 60 insediamenti nella regione di Kherson» e che a Kherson sono in corso misure di stabilizzazione.

Il presidente ucraino ha aggiunto che le forze russe hanno distrutto tutte le infrastrutture critiche di Kherson prima di fuggire, «comprese le comunicazioni, le forniture di acqua, riscaldamenti ed elettricità».

18:36
18:36
«A Kherson euforia per la liberazione, ma incertezza sul futuro»

Dopo otto mesi sotto gli invasori russi, è l'euforia che regna tra i cittadini ucraini a Kherson, che questa mattina si sono svegliati in una città libera dalle truppe russe. A raccontarlo è una troupe della CNN, tra i primi media internazionali a entrare oggi nel capoluogo dopo la fine dell'occupazione, sottolineando che tra la gioia della popolazione c'è anche l'incertezza sul futuro, per possibili trappole russe, nuovi attacchi e i timori di soldati di Mosca nascosti tra i civili.

Secondo quanto riferito, i residenti di Kherson non hanno acqua, connessione internet e poca corrente. Ma in ogni caso, l'atmosfera era euforica oggi nella piazza centrale della città, con alcuni tra la folla che cantavano l'inno nazionale mentre altri gridavano «Slava Ukrayini!» - gloria all'Ucraina. «Ci sentiamo liberi, non siamo schiavi, siamo ucraini», dice una residente, Olga, alla troupe del canale all news statunitense.

Alcune persone si sono arrampicate sulle cime degli edifici nella piazza per erigere bandiere ucraine, mentre i soldati di Kiev sono stati accolti con applausi, e ad alcuni è stato anche chiesto di firmare autografi sulle bandiere.

Ma la festa non può cancellare il periodo difficile dell'occupazione russa, con i residenti che denunciano che alcune persone sono scomparse, altre sono state picchiate o torturate. E la popolazione è consapevole della situazione precaria, con i russi che dall'altra parte del fiume potrebbero bombardarli.

18:33
18:33
«Da oggi coprifuoco a Kherson per motivi di sicurezza»

A Kherson, appena liberata dai russi, viene introdotto il coprifuoco dalle 17.00 alle 8.00. Lo annuncia il presidente dell'amministrazione statale regionale di Kherson Yaroslav Yanushevich, citato da Ukrainska Pravda, spiegando che «il nostro compito è garantire la sicurezza».

Pertanto, spiega, «siamo costretti a imporre il coprifuoco da oggi, alle 17.00 alle 8.00». Anche la possibilità di uscire e entrare nella città «sarà limitata fino al termine delle attività di sminamento».

La polizia nazionale ucraina ha riferito che sta portando avanti «misure di stabilizzazione» a Kherson, riporta Ukrinform. «Circa 200 agenti di polizia sono stati dispiegati in città. Sono stati istituiti posti di blocco intorno e a Kherson. Il dipartimento di polizia della regione di Kherson continua a documentare i crimini commessi dagli occupanti russi», ha affermato il capo della polizia nazionale, Ihor Klymenko.

Secondo il funzionario, la principale minaccia al momento sono le mine piazzate nella zona. Dieci artificieri stanno lavorando per rilevare e smaltire oggetti esplosivi, e oggi uno dei genieri della polizia è rimasto ferito mentre sminava uno degli edifici amministrativi di Kherson.

La Polizia Nazionale chiede ai residenti locali di seguire le regole stabilite, di muoversi con cautela in città e di non toccare oggetti sospetti. I cittadini che hanno lasciato Kherson sono inoltre invitati a non tornare indietro fino al completamento delle misure di stabilizzazione.

17:36
17:36
A Kherson tornano polizia, radio e tv ucraini

Gli agenti della polizia ucraina e i servizi televisivi e radiofonici nazionali sono tornati nella città di Kherson dopo il ritiro delle truppe russe. A riferirlo è il Guardian. Il capo della polizia nazionale ucraina, Ihor Klymenko, ha riferito in un post su Facebook che circa 200 agenti sono al lavoro in città, allestendo posti di blocco e documentando prove di possibili crimini di guerra.

Le squadre di polizia stavano anche lavorando per identificare e neutralizzare ordigni inesplosi, e un geniere è rimasto ferito mentre sminava un edificio amministrativo, ha detto Klymenko.

Intanto, l'organismo di controllo delle comunicazioni dell'Ucraina ha affermato che le trasmissioni televisive e radiofoniche nazionali sono riprese in città, e Roman Holovnya, consigliere del sindaco di Kherson, ha affermato che aiuti umanitari e rifornimenti hanno iniziato ad arrivare dalla vicina regione di Mykolaiv.

Parlando alla TV ucraina, il consigliere ha descritto la situazione nella città come «una catastrofe umanitaria», spiegando che ai residenti mancavano acqua, medicine e cibo.

14:32
14:32
«L'Occidente è sulla strada di una vittoria congiunta contro la Russia»

Il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato oggi che l'Occidente è sulla strada di una «vittoria congiunta» contro la Russia, ringraziando per gli aiuti militari che hanno reso possibile la riconquista di Kherson: «erano in pochi a credere che l'Ucraina sarebbe sopravvissuta», ha detto Kuleba incontrando il Segretario di Stato americano Antony Blinken a margine di un vertice delle nazioni del Sudest asiatico (Asean) in Cambogia, «solo insieme riusciremo a prevalere e a cacciare la Russia dall'Ucraina. Siamo sulla buona strada. La nostra vittoria sarà una vittoria comune, una vittoria di tutte le nazioni che amano la pace in tutto il mondo».

Kuleba ha poi affermato che gli ucraini che festeggiavano la liberazione di Kherson versavano anche «lacrime di gratitudine» per gli Stati Uniti per i miliardi di dollari di aiuti militari. «Saremo sempre grati per tutto ciò che il presidente Joe Biden e il popolo americano, a prescindere dalle loro preferenze politiche interne, hanno fatto perché questo accadesse», ha detto Kuleba.

Blinken, da parte sua, ha condannato la campagna della Russia che «brutalizza» l'Ucraina attaccando le infrastrutture energetiche civili. «È qualcosa di cui anche il mondo dovrebbe essere sconvolto», ha detto.

Parlando a margine del vertice dell'Asean, Kuleba ha dichiarato che la «guerra continua, la lotta per la liberazione del paese andrà avanti». «Stiamo vincendo battaglie sul campo. Ma la guerra continua», ha dichiarato ai giornalisti a Phnom Penh.

Il ministro degli esteri ucraino ha detto di comprendere che «tutti vogliano che questa guerra finisca il prima possibile. Siamo sicuramente quelli che lo vogliono più di chiunque altro. Ma finché vedremo la Russia mobilitare più coscritti e portare più armi in Ucraina, ovviamente continueremo».

Kuleba, citato da Ukrinform, ha anche invitato i paesi del Sudest asiatico a prendere tutte le misure possibili affinché la Russia non giochi a «hunger games» (i giochi della fame) con le spedizioni di grano ucraino.

13:55
13:55
Medvedev avverte: «Non abbiamo ancora usato tutto l'arsenale»

«Mosca continuerà a riprendersi i territori russi e per ovvie ragioni non ha ancora utilizzato tutto il suo arsenale di possibili armi di distruzione» in Ucraina. «Questo non solo per la nostra gentilezza umana», ma «tutto ha il suo tempo». Lo scrive l'ex presidente russo Dmitri Medvedev in un post su Telegram.

«Ricordiamo - ha aggiunto alludendo al ritiro da Kherson - che noi stiamo cercando di salvare il più possibile le vite dei nostri militari e civili mentre i nostri nemici no. E qui sta la nostra grande differenza morale con loro».

11:39
11:39
«I russi non ci daranno pace e attaccheranno Kherson»

«Gli occupanti russi non ci daranno pace e Kherson dovrà affrontare il destino delle regioni in prima linea. Dovremo aspettarci un massiccio attacco missilistico e di artiglieria lanciato dalle forze di Mosca passate sulla riva sinistra del fiume Dnipro», ha dichiarato il portavoce dello Stato maggiore ucraino Vladyslav Seleznyo, citato da Unian.

11:09
11:09
AIEA: «Gravi danni a un centro ricerca nucleare di Kharkiv»

«Sebbene i livelli di radiazioni fossero normali, l'entità dei danni a questa struttura di ricerca nucleare è drammatica e scioccante, anche peggiore del previsto». È quanto dichiara, in una nota, il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi, al termine di una missione di esperti di sicurezza nucleare in un centro di ricerca nucleare nella città di Kharkiv, in Ucraina, che è stato gravemente danneggiato dai bombardamenti.

Il sopralluogo si è svolto dall'8 al 10 novembre al Kharkiv Institute of Technology e la delegazione ha visitato anche l'impianto di gestione dei rifiuti radioattivi Radon che è rimasto intatto.

«In precedenza avevamo ricevuto informazioni dall'Ucraina - ha spiegato Grossi - su ingenti danni alla struttura di ricerca nucleare della città, ma questa è stata la prima volta che abbiamo potuto vedere la struttura di persona».

L'Aiea riferisce che non vi è stato alcun aumento delle radiazioni nel sito nonostante i danni alle sue infrastrutture, al sistema di raffreddamento e all'edificio del generatore diesel.

Il sito ha subito un centinaio di attacchi missilistici e bombardamenti durante le prime tre settimane del conflitto ed era rimasto senza elettricità e acqua per più di un mese.

11:08
11:08
«Liberati 3.000 chilometri quadrati di territorio in un giorno»

L'esercito ucraino ha liberato ieri quasi 3'000 chilometri quadrati nel sud dell'Ucraina. Lo ha detto - secondo quanto riportato dal "Kiev Independent" - Natalia Humeniuk, portavoce del comando operativo meridionale delle forze armate dell'Ucraina, riferendosi alla giornata dell'11 novembre.

09:44
09:44
«Mosca potrebbe lanciare un grande attacco durante il G20»

La Russia potrebbe lanciare un massiccio attacco missilistico contro l'Ucraina il 15-16 novembre, nei giorni del G20 a Bali: «Mosca ama molto le date simboliche e il vertice è pienamente percepito in questo paradigma», ha detto Yuriy Ignat, portavoce dell'Aeroanautica militare dell'esercito ucraino, citato da Unian. «I russi stanno accumulando forze», ha aggiunto Ignat.

09:11
09:11
«I negoziati con Kiev dipendono da Washington e dai Paesi europei»

«I negoziati tra Mosca e Kiev avranno sicuramente luogo, ma i tempi del loro svolgimento dipendono dalla posizione dei partner dell'Ucraina», facendo riferimento agli Stati Uniti e ai Paesi europei. Lo ha detto alla Tass il senatore russo Sergei Tsekov.

«I negoziati tra Russia e Ucraina alla fine avranno luogo - ha precisato - ma saranno molto difficili, molto complicati. Se continuano a alimentare il conflitto, non ci saranno negoziati».

«Oggi il raggiungimento di qualsiasi risultato a seguito dei negoziati sembra improbabile - ha aggiunto Tsekov - dal momento che Kiev assume una posizione inaccettabile, chiedendo alla Russia la restituzione dei territori perduti e un risarcimento. Dobbiamo ricordare come è iniziata l'operazione militare speciale: le questioni della smilitarizzazione e della denazificazione non sono state rimosse dall'agenda».

09:08
09:08
«La ripresa dei negoziati con Mosca non è possibile»

L'Ucraina non sta prendendo in considerazione colloqui con la Russia per porre fine alla guerra: ha detto il procuratore generale dell'Ucraina Andriy Kostin in un'intervista alla Bbc rilanciata da Ukrinform.

«Non credo che la questione della ripresa dei negoziati sia possibile», ha dichiarato con fermezza aggiungendo che la Russia deve essere ritenuta responsabile della guerra che ha iniziato.

Kostin sta cercando di istituire uno speciale tribunale internazionale e ha ribadito la richiesta di riparazioni di guerra attraverso la confisca dei beni russi.

09:08
09:08
«I russi stanno rafforzando la difesa su riva sinistra del Dnipro»

«L'esercito russo sta rafforzando la difesa sulla riva sinistra del fiume Dnipro a Kherson migliorando la fortificazione delle linee difensive. Sta cercando inoltre di mantenere i territori temporaneamente catturati», afferma lo Stato Maggiore dell'esercito ucraino, come riferisce Unian.

09:07
09:07
«Da oggi capitale temporanea Kherson è Genichesk»

La città di Genichesk è da oggi temporaneamente la capitale amministrativa della regione di Kherson, ha dichiarato all'agenzia di stampa statale russa Ria Novosti Alexander Fomin, addetto stampa del vicepresidente filorusso del governo regionale. «Oggi, la capitale amministrativa temporanea della regione di Kherson è Genichesk. Tutte le principali autorità sono concentrate lì», ha affermato. Genichesk, località turistica e città portuale dell'Ucraina, si trova nel sud della regione, sulla costa del Mar d'Azov.

08:35
08:35
Il punto alle 8.00

Continuano, in Ucraina, i combattimenti per il controllo dei territori occupati dalle truppe russe. Nella giornata di ieri Kiev ha ottenuto un'importante vittoria, quando le truppe ucraine sono entrate nella città chiave di Kherson, riconquistandola. Folle esultanti sono state viste accogliere i soldati nella città meridionale. Negli ultimi giorni, le forze ucraine hanno liberato 41 insediamenti durante la loro avanzata nel sud, ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky. Ieri, dunque, la bandiera ucraina è stata issata in piazza Svobody, vicino alla sede dell'amministrazione regionale, per la prima volta da quando la città è caduta in mano alla Russia il 2 marzo. Un'altra è stata issata fuori dalla sede della polizia nazionale della città.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che quella di ieri è una giornata «storica» per il Paese. In una dichiarazione sul suo account Telegram, ha affermato che la gente di Kherson non ha mai perso fiducia nell'Ucraina. 

Ma non è finita qui. «La guerra continua», ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, durante un incontro bilaterale con il primo ministro australiano Anthony Albanese a margine del vertice dell'Asean in Cambogia. «La guerra è in corso. Capisco che tutti vogliono che questa guerra finisca il prima possibile. Certamente siamo quelli che la vogliono più di chiunque altro» ha aggiunto.

Più di 30.000 membri del personale di servizio russo, intanto, sono stati ritirati sulla sponda orientale del fiume Dnipro. Lo riporta il Guardian. Il Ministero della Difesa ha dichiarato che l'evacuazione è stata completata alle 5 del mattino, ora di Mosca, di venerdì. Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha negato che il ritiro russo da Kherson sia stato umiliante per il Cremlino, parlando con i giornalisti ieri mattina. A fine settembre si era tenuta una sontuosa cerimonia per l'annessione della città alla Russia. 

Continuano, nel frattempo, i bombardamenti russi a strutture civili ucraine. Sette persone sono state uccise in un attacco missilistico russo contro un condominio di cinque piani a Mykolaiv, avvenuto venerdì mattina presto. E secondo l'ultima valutazione del Ministero della Difesa del Regno Unito, gli attacchi russi alle strutture elettriche stanno avendo un effetto pesante sui civili in Ucraina, con un impatto indiscriminato sulle funzioni critiche come l'assistenza sanitaria e il riscaldamento.