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Si fa sempre più incerta la posizione del capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny, dopo le recenti tensioni con il presidente Volodymyr Zelensky sull'andamento del conflitto con la Russia — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:00
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Zelensky assicura: «L'Ucraina farà parte dell'UE»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha assicurato oggi che il suo Paese farà «parte dell'Unione europea», alla vigilia della pubblicazione di un rapporto sullo stato dei progressi compiuti dall'Ucraina, che ha lo status di candidato. «Domani è un giorno importante», ha detto nel suo discorso quotidiano alla nazione, definendo «storico» il prossimo rapporto.
L'esecutivo europeo domani dovrà infatti riferire sullo stato dei progressi compiuti da Ucraina, Moldova e Georgia e decidere se aprire o meno i negoziati di adesione, prima che se ne occupino i 27. La questione è stata posta nel corso del vertice di Bruxelles di metà dicembre.
Zelensky ha affermato che il suo Paese «sta già preparando i prossimi passi», in particolare sta «rafforzando» le sue istituzioni. «L'Ucraina farà parte dell'Unione europea», ha promesso il presidente, riferendosi alla «lunga strada» già intrapresa per avvicinarsi all'Unione. Tuttavia, ha ricordato che ciò richiederebbe «lavoro» da parte del Paese per «adattarsi agli standard dell'Ue».
Nel giugno 2022, l'Unione europea ha concesso all'Ucraina lo status di candidato, con un gesto altamente simbolico. Per passare alla fase successiva, quindi all'apertura dei negoziati di adesione, la Commissione Europea ha definito sette criteri di riferimento per Kiev. Si tratta di condizioni da soddisfare, soprattutto per quanto riguarda la lotta alla corruzione diffusa e le riforme giudiziarie.
18:56
18:56
I filorussi condannano 4 soldati «per le violenze a Mariupol»
Le autorità russe nel territorio occupato dell'Ucraina orientale hanno condannato altri quattro soldati ucraini prigionieri per presunte violenze contro civili durante la battaglia di Mariupol dello scorso anno. La città sul Mar d'Azov è caduta in mano alle forze russe dopo essere stata praticamente rasa al suolo durante un assedio durato un mese la primavera scorsa e da allora è stata occupata dall'esercito russo.
Migliaia di soldati ucraini sono stati fatti prigionieri dopo che Mosca ha conquistato la città. Alcuni sono stati inviati in Russia, mentre altri sono stati processati nelle aree occupate dell'Ucraina orientale.
Il comitato investigativo di Mosca ha detto che tre soldati di un battaglione di carri armati ucraini - Alexei Koval, Andrei Chumak e Valery Federovich - sono stati condannati a 26 anni di prigione dopo essere stati giudicati colpevoli nella regione occupata del Donetsk per avere trattato in modo «duro» i civili a Mariupol. Il comitato ha affermato che gli uomini hanno «aperto il fuoco» su un edificio amministrativo nel «marzo-aprile 2022», accusandoli anche di «tentato omicidio» e di danni alla proprietà.
Mosca afferma inoltre che un cecchino dell'esercito ucraino, Igor Kleshchunov, è stato condannato all'ergastolo perché ritenuto colpevole di «aver sparato a quattro civili». Secondo il comitato investigativo, nel marzo 2022 hanno sparato a «tre uomini disarmati che erano vicini a posizioni di combattimento» e ad un altro uomo che «non partecipava al conflitto armato».
18:00
18:00
Sei morti in un bombardamento nel Donetsk
Almeno sei persone sono rimaste uccise dopo un bombardamento sulla città di Donetsk, nell'Ucraina orientale, controllata dalle forze russe.
Lo riferisce sui social media il capo dell'amministrazione locale russa, Alexei Kulemzin. «Il raid ha colpito un edificio pubblico e ne ha fatto crollare il soffitto», ha detto, aggiungendo che «sei persone (sono rimaste) uccise».
17:21
17:21
Cina, +27,7% l'interscambio con la Russia a 196 miliardi
L'interscambio commerciale sino-russo è aumentato del 27,7% annuo a gennaio-ottobre 2023 al record di 196,48 miliardi di dollari, risultato di un export della Cina verso la Russia di 90,08 miliardi (+52,2%) e di un import di Pechino da Mosca del valore di 106,41 miliardi (+12,4%).
I dati, diffusi oggi dalle Dogane cinesi, sono una conferma "dell'approfondimento della cooperazione bilaterale tra i due Paesi", hanno sottolineato i media statali. Le parti sono adesso "sulla buona strada per superare quota 200 miliardi di interscambio già quest'anno, raggiungendo l'obiettivo fissato dai due Paesi nel 2019 un anno prima del previsto".
16:23
16:23
«Kiev vuole silurare il capo dell'esercito», poi la smentita
Si fa sempre più incerta la posizione del capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny, dopo le recenti tensioni con il presidente Volodymyr Zelensky sull'andamento del conflitto con la Russia.
Secondo l'agenzia russa Ria Novosti un deputato del parlamento ucraino, Vladimir Ariev, nel corso della giornata ha affermato che il ministro della Difesa Rustem Umerov ha proposto di rimuovere Zaluzhny dall'incarico.
Tale ipotesi è stata però smentita a stretto giro da un consigliere dell'ufficio di Zelensky, Sergiy Leshchenko. Successivamente, lo stesso deputato Ariev ha cancellato il messaggio precedente, affermando di aver ricevuto informazioni opposte.
Nei giorni scorsi Zaluzhny aveva creato non pochi malumori a Kiev, perché in una conversazione con l'Economist aveva parlato di una guerra diventata ormai di «posizione» e di «logoramento» che avrebbe favorito la Russia. Posizione su cui Zelensky si è mostrato in aperto disaccordo, affermando che il conflitto «non è in una situazione di stallo» e che l'obiettivo resta quello di battere i russi sul terreno.
14:40
14:40
Mosca si ritira dal Trattato sulle forze convenzionali in Europa
La Russia ha concluso oggi la procedura per ritirarsi dal Trattato sulle forze convenzionali in Europa (Cfe), al quale aveva già sospeso la sua partecipazione negli anni passati: lo annuncia il ministero degli Esteri di Mosca sul suo sito web ufficiale.
«La procedura prevista dal Trattato Cfe per il ritiro della Russia da questo trattato si è conclusa alla mezzanotte del 7 novembre 2023. Pertanto, il documento giuridico internazionale, la cui validità il nostro Paese ha sospeso nel 2007, è diventato per noi storia», ha dichiarato il dicastero russo.
Il presidente russo Vladimir Putin aveva firmato una legge per il ritiro di Mosca dall'intesa a maggio, cioè poco più di un anno dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe.
L'accordo risale al 1990 e poneva dei limiti al numero di armi convenzionali che la Nato e i Paesi allora nel Patto di Varsavia potevano dispiegare in Europa. Il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991 aveva portato ad un totale cambiamento degli equilibri strategici, inducendo la Russia a ratificare nel 1999 una versione aggiornata del trattato. Nel 2007 aveva imposto tuttavia una moratoria all'osservanza del trattato e nel 2015 aveva sospeso la propria partecipazione all'organo consultivo lamentando che i Paesi della Nato non lo avevano ratificato.
09:50
09:50
«Mosca sposterà la sua flotta più lontano dalla linea del fronte»
Il recente attacco ucraino che ha colpito una zona più a est della Crimea occupata danneggiando la nave corvetta Askold, potrebbe costringere la Russia a ridistribuire la sua flotta più lontano dalla linea del fronte: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence.
La Askold, una nave di nuova costruzione, è stata «quasi certamente danneggiata» il 4 novembre scorso dopo essere stata colpita nel cantiere navale di Zaliv a Kerch, si legge nel rapporto pubblicato su X.
«La capacità dell'Ucraina di colpire le infrastrutture cantieristiche della Crimea spingerà probabilmente la Russia a considerare di trasferirsi più lontano dalla linea del fronte, ritardando la consegna di nuove navi», commentano gli esperti di Londra.
La Askold, di classe Karakurst, varata nel 2021, non era ancora in servizio nella Marina russa, precisano, sottolineando che l'attacco è avvenuto più a est in Crimea rispetto alla maggior parte di quelli precedenti a lungo raggio rivendicati da Kiev.
08:33
08:33
«I russi stanno minando infrastrutture critiche nel Kherson»
Le forze russe stanno minando infrastrutture critiche nelle aree occupate della regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale, e ciò potrebbe indicare che hanno intenzione di distruggerle in vista di una futura ritirata.
Lo scrive su Telegram la direzione principale dell'intelligence del ministero della difesa ucraino (Gur), come riporta Rbc-Ucraina.
Secondo l'intelligence militare, i russi stanno piazzando esplosivi vicino a infrastrutture critiche come sottostazioni elettriche e centrali termoelettriche. «Le azioni degli occupanti testimoniano la loro probabile intenzione di distruggere elementi di infrastrutture critiche quando dovranno ritirarsi», commenta il Gur.
06:34
06:34
Il punto alle 6.00
Continuano gli scontri tra Kiev e Mosca. Nelle ultime ore, i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto cinque veicoli aerei senza pilota ucraini nelle acque del Mar Nero vicino a Sebastopoli, in Crimea. Lo afferma il governatore Mikhail Razvozhayev.