La Bulgaria inizierà a fornire armi e munizioni all'Ucraina

La Bulgaria inizierà a fornire armi e munizioni all'Ucraina. La decisione è stata presa oggi dal parlamento di Sofia con i voti del partito conservatore Gerb, del partito liberale «Continuiamo il cambiamento» (Pp), del partito della minoranza turca Dps, del partito di destra «Bulgaria democratica» e del neo costituito partito «Balgarski vazkod» («Ripresa bulgara», Bv).
Hanno votato contro i deputati del partito socialista Bsp e del partito nazionalista Vazrazhdane (Rinascita). Il parlamento ha dato il termine di un mese al governo ad interim per precisare quali saranno gli armamenti da inviare all'Ucraina. Successivamente dovrebbe essere firmato un accordo tra Sofia e Kiev, in base alle richieste ucraine e agli armamenti che Sofia è in grado di inviare.
Prima del voto, il ministro della Difesa ad interim Dimitar Stoyanov ha dichiarato ai giornalisti che Sofia non è in grado di inviare armamenti pesanti all'Ucraina in quanto tale passo renderebbe vulnerabile la difesa bulgara. Nel marzo scorso l'allora premier Kiril Petkov (Pp) aveva escluso la possibilità di inviare aiuti militari all'Ucraina, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Sofia con il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, in visita in Bulgaria. Secondo indiscrezioni apparse sulla stampa, Austin avrebbe chiesto alle autorità di Sofia di inviare in Ucraina i suoi sistemi missilistici antiaerei С-300 di produzione sovietica, per i quali i militari ucraini sono addestrati.
In diverse occasioni le autorità di Sofia avevano dichiarato di non voler inviare armamenti e munizioni in Ucraina ma soltanto aiuti umanitari. È noto però che sin dall'inizio del conflitto, Sofia effettua forniture di armi e munizioni prodotte nel paese alla Polonia, da dove vengono riesportate in Ucraina. La Bulgaria - che si affaccia sul Mar Nero, di fronte alla Russia - fa parte del fianco orientale della Nato.