La CEDU condanna la Russia per violazione dei diritti LGBTI
La Corte europea dei diritti umani (CEDU) ha condannato la Russia per violazione della privacy, discriminazione e repressione della libertà di espressione nei confronti della comunità LGBTI tra il 2014 e il 2022.
In una doppia sentenza i giudici evidenziano che le autorità russe non hanno indagato sulla diffusione di dati sensibili di coppie omosessuali su siti omofobi, hanno bloccato piattaforme LGBTI, multato i loro gestori per i contenuti pubblicati dagli utenti e raccolto dati personali attraverso i servizi di sicurezza.
Nella prima sentenza, la CEDU ha stabilito che Mosca ha discriminato le coppie gay non proteggendo la loro privacy quando nomi, foto e indirizzi sono stati pubblicati online. In una seconda decisione, la Russia è stata condannata per violazione della vita privata e della libertà di espressione con l'imposizione di restrizioni ingiustificate alle piattaforme della comunità LGBTI.