Giustizia

La CEDU condanna la Russia per violazione dei diritti LGBTI

Le autorità russe hanno violato la privacy, discriminato e represso la libertà di espressione della comunità LGBTI tra il 2014 e il 2022
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Ats
04.02.2025 15:11

La Corte europea dei diritti umani (CEDU) ha condannato la Russia per violazione della privacy, discriminazione e repressione della libertà di espressione nei confronti della comunità LGBTI tra il 2014 e il 2022.

In una doppia sentenza i giudici evidenziano che le autorità russe non hanno indagato sulla diffusione di dati sensibili di coppie omosessuali su siti omofobi, hanno bloccato piattaforme LGBTI, multato i loro gestori per i contenuti pubblicati dagli utenti e raccolto dati personali attraverso i servizi di sicurezza.

Nella prima sentenza, la CEDU ha stabilito che Mosca ha discriminato le coppie gay non proteggendo la loro privacy quando nomi, foto e indirizzi sono stati pubblicati online. In una seconda decisione, la Russia è stata condannata per violazione della vita privata e della libertà di espressione con l'imposizione di restrizioni ingiustificate alle piattaforme della comunità LGBTI.