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«La chiusura del valico di Rafah ha impedito l'uscita di 2.000 malati»

Lo ha detto Rik Peeperkorn, rappresentante dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l'enclave palestinese e la Cisgiordania – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«La chiusura del valico di Rafah ha impedito l'uscita di 2.000 malati»
Red. Online
26.06.2024 06:20
22:17
22:17
Protesta pro-Palestina echeggia durante il duello tv Sunak-Starmer

Le grida dei manifestanti di una protesta pro Palestina in corso davanti alla Nottingham Trent University.echeggiano nel corso dell'ultimo duello televisivo prima del voto politico britannico del 4 luglio, in onda sulla Bbc, tra il premier conservatore Rishi Sunak e il leader laburista Keir Starmer che viene ospitato all'interno dell'ateneo inglese. Mentre i due leader si affrontano nel botta e risposta sui temi politici più caldi dall'esterno si sentono chiaramente cori come «Free Palestine» (Palestina libera) intonati da un nutrito gruppo di attivisti, molto probabilmente aderenti a una delle tanti proteste organizzate negli ultimi tempi all'interno delle università del Regno Unito per il sanguinoso conflitto in corso nella Striscia di Gaza.

Anche la moderatrice del dibattito, l'anchorwoman Mishal Husain, a un certo punto ha dovuto spiegare ai telespettatori che fuori dall'edificio è in corso la rumorosa manifestazione, sottolineando come «faccia parte della democrazia nel nostro Paese».

La protesta prende di mira entrambi i leader, in una città storicamente legata alla working class e con importanti comunità di radici musulmane, visto che tutti e due sono accusati di acquiescenza verso Israele, di non aver sposato la causa di un cessate il fuoco a Gaza oltre a non aver detto 'no' all'interruzione delle forniture di armi britanniche allo Stato ebraico anche dopo le accuse di violazione del diritto internazionale imputate alle forze israeliane nei raid sulla Striscia a danno della popolazione civile palestinese.

19:03
19:03
Germania e Olanda chiedono ai cittadini di lasciare il Libano

Germania e Olanda hanno chiesto ai propri cittadini di lasciare il Libano.

«Il ministero degli Esteri ribadisce l'appello urgente a non recarsi in Libano. Sei già là? Lascia il Paese finché ci sono voli commerciali», si legge in un post su X del ministero degli Esteri olandese, secondo cui «la situazione sta diventando sempre più instabile con il rischio di un ulteriore inasprimento del conflitto tra Israele ed Hezbollah».

In un analogo messaggio, il ministero degli Esteri tedesco ha scritto su X che «ai tedeschi in Libano viene chiesto urgentemente di lasciare il Paese. La situazione al confine tra Israele e Libano è molto tesa».

15:00
15:00
«A Gaza un abitante su cinque è sull'orlo della carestia»

L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) lancia l'allarme per l'alto rischio di carestia in tutta la Striscia di Gaza a causa dei vincoli di accesso umanitario.

Una nuova analisi della FAO rivela, infatti, che quasi l'intera popolazione si trova ad affrontare «livelli elevati di insicurezza alimentare acuta» e che un abitante di Gaza su cinque è sull'orlo della carestia.

«Abbiamo osservato un alto rischio di carestia negli ultimi otto mesi a causa delle ostilità caratterizzate da bombardamenti e operazioni di terra nonché dall'accesso limitato a coloro che necessitano di aiuti umanitari urgenti che hanno avuto gravi impatti sull'intera popolazione di Gaza», ha fatto sapere il capo economista dell'Agenzia, Maximo Torero, in un incontro a New York.

«Il rapporto - ha precisato - mostra che una volta migliorato il flusso e l'accesso al cibo e all'acqua nel nord di Gaza il rischio di carestia è notevolmente diminuito, quindi la soluzione è chiara».

Mentre l'aumento delle consegne di cibo e dei servizi nutrizionali forniti ai governatorati settentrionali hanno temporaneamente alleviato le condizioni di fame, la situazione nei governatorati meridionali è peggiorata a seguito delle rinnovate ostilità all'inizio di maggio.

Secondo il nuovo rapporto FAO, circa 495'000 persone, ovvero il 22% della popolazione, stanno vivendo un'insicurezza alimentare catastrofica («Fase 5, Catastrofe»), mentre quasi l'intera popolazione - 2,15 milioni di persone, pari al 96% - si trova ad affrontare livelli di crisi di insicurezza alimentare acuta o superiore («Fase 3+»).

La recente analisi dei dati satellitari della FAO rivela «un continuo aumento dei terreni agricoli danneggiati» con più del 57% in tutta la Striscia di Gaza a maggio 2024. Di questi il 61% sono frutteti, il 19% ortaggi e il 20% cereali: da gennaio 2024 sono il 33% in più.

Le tracce dei veicoli pesanti, i terreni rasi al suolo, i bombardamenti e altre pressioni legate al conflitto hanno danneggiato in modo significativo anche le infrastrutture agricole nella Striscia di Gaza con danni alle serre di quasi il 33%, ai pozzi di oltre il 46%, ai pannelli solari di quasi il 65% e a oltre 2'300 infrastrutture agricole.

13:43
13:43
Sale a 37.718 il bilancio dei morti a Gaza

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 37'718, di cui almeno 60 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della sanità di Hamas. I feriti sono 86'377, secondo la stessa fonte.

13:30
13:30
Hamas: «Gli USA non stanno puntando attivamente sulla tregua»

I leader di Hamas a ritengono che l'amministrazione Biden aumenterà la pressione su Israele per un accordo di tregua solo quando l'IDF avrà completato i combattimenti nella Striscia di Gaza e soprattutto a Rafah. Lo ha riferito «Haaretz» che cita una fonte ufficiale palestinese.

Secondo quest'ultima Hamas è convinta che gli Usa non stiano attivamente puntando sulla tregua e sul rilascio degli ostaggi ma preferiscano, a questo punto, aspettare il completamento delle operazioni militari di Israele a Rafah.

A giudizio della stessa fonte - che ha parlato con i leader a Doha - quando l'Idf annuncerà la fine delle azioni a Rafah, allora diventerà più forte la spinta per l'accordo.

11:59
11:59
Erdogan accusa l'Occidente di sostenere Israele

«Pare che Israele, che ha devastato Gaza, stia ora mettendo gli occhi sul Libano, vediamo le potenze occidentali sostenere Israele dietro le quinte». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, aggiungendo che «il piano di (Benyamin) Netanyahu di allargare la guerra alla regione porterà a un grande disastro».

Durante un discorso al gruppo parlamentare del suo partito AKP, Erdogan ha detto che «la Turchia sta con il popolo fraterno libanese e il suo Stato» mentre «il mondo islamico e i paesi del Medio Oriente devono per primi reagire a questi piani sanguinosi».

«È estremamente grave e patetico che gli Stati che parlano di libertà, diritti umani e giustizia siano prigionieri di una persona malata di mente come Netanyahu», ha aggiunto Erdogan, come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.

09:40
09:40
L'appello: «Netanyahu non dovrebbe intervenire al Congresso»

Benyamin Netanyahu sta portando Israele «verso il declino ad una velocità allarmante, al punto che potremmo alla fine perdere il paese che amiamo». E per questo non dovrebbe intervenire al Congresso americano.

L'atto di accusa contro il premier è in un fondo sul «New York Times» firmato dal presidente dell'Accademia israeliana delle scienze e degli studi umanistici David Harel, dall'ex capo del Mossad Tamir Pardo, dall'ex procuratore di stato israeliano Talia Sasson, dall'ex premier Ehud Barak, dal premio Nobel Aaron Ciechanover e dallo scrittore David Grossman.

«Il Congresso - hanno sostenuto - ha commesso un terribile errore. La presenza del signor Netanyahu a Washington non rappresenterà lo Stato di Israele e i suoi cittadini, e ricompenserà la sua condotta scandalosa e distruttiva nei confronti del nostro paese». Motivo per il quale i firmatari hanno chiesto di ritirare l'invito al premier per il suo intervento previsto a luglio.

06:20
06:20
Il punto alle 6.00

Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver ucciso ieri in un raid di droni sulla città di Gaza un membro della Jihad islamica, che Medici senza frontiere (Msf) ha invece identificato come membro del suo staff.

Le Idf assicurano che Fadi Jihad Muhammad al-Wadiya era in particolare coinvolto nello sviluppo dei sistemi missilistici dei miliziani islamisti. Msf afferma invece dal canto suo che il 33enne era un fisioterapista che lavorava con l'organizzazione umanitaria dal 2018.

In un post sul suo account X, Msf ha postato una foto in camice di al-Wadiya specificando che l'uomo è stato ucciso insieme ad altre cinque persone tra cui tre bambini mentre andava in bicicletta alla clinica dove lavorava. «Siamo indignati e condanniamo fermamente l'uccisione del nostro collega», si legge nella nota. Si tratta della sesta uccisione di un membro dello staff di Msf a Gaza dal 7 ottobre 2023, secondo la stessa organizzazione umanitaria.

Le Idf hanno risposto a loro volta con un post su X. «Controllate sempre per vedere chi state assumendo - scrivono le forze armate israeliane -. Il vostro collega è stato un importante terrorista della Jihad islamica. Ha portato avanti il sistema missilistico dell'organizzazione terroristica ed era noto anche per mettere in pericolo la vita dei civili. È solo un altro caso di terroristi che a Gaza sfruttano la popolazione civile come scudi umani».

Nel frattempo, la chiusura del valico di Rafah tra Egitto e Striscia di Gaza ha impedito l'evacuazione medica di almeno 2.000 pazienti: lo ha detto Rik Peeperkorn, rappresentante dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l'enclave palestinese e la Cisgiordania

Almeno 10.000 persone hanno bisogno di essere evacuate da Gaza, ha affermato ieri Peeperkorn aggiungendo che si tratta di una sottostima del numero di coloro che necessitano di cure critiche sia per i traumi di guerra che per le malattie croniche. «Abbiamo bisogno di più percorsi per l'evacuazione di emergenza medica: vorremmo vedere Kerem Shalom e altri valichi aperti», ha sottolineato Peeperkorn citato dai media internazionali.