La Cina tarpa le ali a Boeing? «Non siamo a conoscenza della situazione»

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian ha detto di «non essere a conoscenza della situazione» in merito all'ordine di Pechino dato alle sue compagnie aeree di bloccare le consegne di aerei e componenti della Boeing in risposta alla guerra commerciale scatenata dai dazi di Donald Trump.
Sulla questione si è espresso anche il presidente americano: «È interessante notare che hanno appena rinnegato il grande accordo con Boeing, affermando che "non prenderanno possesso" di aerei su cui si sono completamente impegnati», ha scritto Trump su Truth.
L'ipotesi, lo ricordiamo, era stata rilanciata ieri da Bloomberg. Secondo «fonti a conoscenza della questione», Pechino avrebbe ordinato alle sue compagnie aeree di non accettare ulteriori consegne di jet del produttore statunitense. E starebbe anche valutando la possibilità di fornire assistenza alle compagnie aeree che noleggiano i jet Boeing e che si trovano ad affrontare costi più elevati.
La Cina, come misura di ritorsione, ha annunciato dazi contro i prodotti statunitensi del 125%. A causa di questa mossa, tuttavia, il costo di aerei e componenti aeronautiche di fabbricazione statunitense è destinato quantomeno a raddoppiare rendendo impossibile per i vettori cinesi il loro acquisto. Per Boeing, la situazione di stallo rappresenta una nuova battuta d'arresto in uno dei mercati più grandi al mondo per la vendita di aeromobili. Si prevede infatti che la Cina rappresenterà il 20% della domanda globale di velivoli nei prossimi due decenni e, nel 2018, quasi un quarto della produzione di Boeing è finito nel Paese del dragone.