La conversazione tra Elon Musk e Donald Trump: «Dovresti vincere per il bene del Paese»
Picchi di 1,3 milioni di utenti ad ascoltare contemporaneamente. Problemi tecnici per il troppo traffico su X (si è parlato di un cyberattacco) che hanno ritardato di oltre 40 minuti la tanto attesa intervista di Elon Musk a Donald Trump. Ma alla fine, la conversazione con il tycoon è stata trasmessa sul social network. «Scusate il ritardo. Questo massiccio attacco mostra che c'è molta opposizione a sentire cosa Trump ha da dire, quindi sono onorato di avere questa conversazione», ha riferito il patron di Tesla prima di iniziare. Anche se Trump ha rigirato subito il problema, congratulandosi con Musk per l’elevato numero di persone che ha cercato di seguire l’evento, seguito in diretta, stando ai dati di X, da 16,4 milioni di persone spalmate su due ore.
I due si sono scambiati ripetutamente complimenti, con Musk che ha elogiato Trump per il suo coraggio durante l'attentato di Butler (dove è intenzionato a tornare, ha fatto sapere), mentre il tycoon si è congratulato con l’intervistatore per la sua capacità di licenziare i lavoratori che chiedono condizioni migliori: «Sei il più grande tagliatore di teste. Entri, dici semplicemente: “Volete andarvene? Va bene, andate via tutti"», ha ironizzato il tycoon.
Al di là dei momenti più leggeri, la conversazione, critica il New York Times, ha portato alla luce poche novità sulle opinioni del candidato repubblicano alla Casa Bianca. Per oltre 2 ore, Trump ha attaccato la vicepresidente USA Kamala Harris, definendola una «falsa» che, insieme al presidente Biden, non ha affrontato il problema degli attraversamenti al confine tra Stati Uniti e Messico. Il miliardario ha osservato che Trump dovrebbe vincere le elezioni USA «per il bene del Paese», definendo Harris una non moderata, ma di sinistra. E Trump si è detto d'accordo con lui: «È una radicale di San Francisco, è più a sinistra di Bernie Sanders: sarà peggio» di Joe Biden: «Non sono un fan di Biden, che è il peggiore presidente della storia, ma quello che gli hanno fatto è stato un colpo di Stato», ha affermato in merito al ritiro del presidente USA dalla corsa alla Casa Bianca.
Il tycoon ha dichiarato una serie di falsità, parlando delle elezioni «truccate» del 2020, dei procedimenti penali contro di lui, i quali sarebbero una «cospirazione dell'amministrazione Biden» per indebolire la sua candidatura, nonché del fatto che i leader di altre Nazioni starebbero inviando criminali dalle proprie prigioni negli USA. O ancora, del prezzo del bacon, che sarebbe aumentato di «quattro o cinque volte» sotto l’amministrazione Biden.
Musk ha lasciato che fosse Trump a guidare la conversazione, non contestando mai le sue dichiarazioni palesemente senza fondamento, facendo piuttosto il suo gioco. Il miliardario patron di Tesla ha annunciato il suo sostegno al tycoon poco dopo il tentato assassinio avvenuto in Pennsylvania, nonostante l'opposizione dei repubblicani al sostegno statale per le case automobilistiche elettriche. Musk, nel 2020, aveva appoggiato il presidente democratico Joe Biden, ma negli ultimi anni ha virato a destra.
Proseguendo con l’intervista, si è parlato anche dei rapporti tra USA ed Europa. Secondo Trump l'UE si sta «approfittando» degli Stati Uniti «negli scambi commerciali» mentre «noi li difendiamo con la NATO: dovrebbe pagare quanto noi» per Kiev, ha commentato l’ex presidente USA, affermando: «Avevo messo in guardia Vladimir Putin dal non attaccare l'Ucraina». Il tycoon ha poi ribadito che se ci fosse stato lui alla Casa Bianca, l'invasione da parte di Mosca non sarebbe avvenuta e Israele non sarebbe stato attaccato da Hamas.
Trump è poi tornato a parlare di un possibile «Iron Dome» (il sistema di difesa anti-missile israeliano, ndr) per gli Stati Uniti, perché «rischiamo la Terza guerra mondiale», ha evidenziato, trovando l’approvazione del suo interlocutore, secondo cui «la gente sottovaluta il rischio». Musk ha poi proposto all'ex presidente USA di poter far parte di una commissione sulle spese americane, dichiarando che sarebbe felice di poter aiutare.
«Penso che siamo a un bivio nel cammino del destino, della civiltà, e penso che dobbiamo prendere la strada giusta, e penso che tu sia sulla strada giusta», ha commentato Trump al termine di un'intervista che, di fatto, non è stata altro che un'occasione per esprimere senza filtri un mix di attacchi personali ai suoi avversari e affermazioni quantomeno esagerate.