USA

La coppia Trump-Vance sarebbe «un disastro» per l’Ucraina

Con la nomina del senatore dell'Ohio come vice di Trump, si rafforza la possibilità che, in caso di vittoria a novembre, vengano tagliati gli aiuti a Kiev - Le misure commerciali contro la Cina, invece, potrebbero diventare più aggressive
©Paul Sancya
Michele Montanari
16.07.2024 13:30

L’idea di un secondo mandato da presidente per Donald Trump fa tremare l’Ucraina e i Paesi alleati di Kiev, intimoriti dal fatto che gli USA potrebbero tagliare gli aiuti militari destinati alla difesa contro i russi. E la recente scelta del tycoon di farsi accompagnare nella corsa alla Casa Bianca da J.D. Vance, non fa altro che aumentare le preoccupazioni.  

Il senatore 39.enne dell'Ohio è infatti uno degli esponenti repubblicani che più si è opposto al pacchetto di fondi per aiutare l'Ucraina, criticando duramente l'eccessiva dipendenza dell'Europa dagli Stati Uniti in termini di investimenti militari.

Un alto funzionario dell’UE, a cui è stato garantito l’anonimato da Politico, ha definito la nomina di Vance un «disastro» per l’Ucraina e, di riflesso, per l’Unione Europea, la quale ha sempre sostenuto Kiev contro l’aggressione russa.

Vance, all’inizio del 2024, ha strenuamente cercato di bocciare un disegno di legge sugli aiuti all'Ucraina in Senato e, nonostante il tentativo andato a vuoto, ha comunque sottolineato come la mossa intendesse far capire «all'Europa e al resto del mondo che l'America non può firmare assegni in bianco all'infinito».

In una intervista rilasciata a Politico lo scorso febbraio, il senatore dell’Ohio aveva dichiarato: «Semplicemente non abbiamo la capacità produttiva per supportare una guerra nell'Europa orientale a tempo indeterminato. Per quanto tempo potrà durare? Quanto costerà? E, cosa importante, come dovremmo effettivamente produrre le armi necessarie per supportare gli ucraini?».

In politica estera, Vance è totalmente allineato all’«America first» di Trump e l’Ucraina non è l’unico tema che potrebbe impensierire l’Europa. Il senatore dell'Ohio è infatti un sostenitore del protezionismo e dei dazi commerciali, dunque un suo ruolo di spicco alla Casa Bianca potrebbe ostacolare i rapporti commerciali tra Vecchio continente e Stati Uniti. Vance ha a lungo sostenuto la causa dei lavoratori americani e l'importanza del settore manifatturiero statunitense.

Secondo l’alto funzionario dell’UE, c’è da aspettarsi che, in caso di vittoria di Trump, gli USA si schiereranno ancora più apertamente contro la Cina: di fatto, la coppia Trump-Vance potrebbe spingere l'Europa ad avvicinarsi maggiormente alla posizione degli Stati Uniti nei confronti di Pechino. Finora l'UE si è dimostrata meno aggressiva rispetto agli USA in materia di commercio con il Dragone, imponendo, ad esempio, tariffe meno onerose sulle importazioni di veicoli elettrici asiatici.

Nella già citata intervista a Politico, Vance era stato chiaro sui rapporti commerciali con l'estero, in particolare con la Cina: «Se Trump conquistasse un secondo mandato, assisteremmo a un approccio molto più deciso nel proteggere i produttori nazionali. Penso certamente che dovremmo essere molto più aggressivi nell'applicare i dazi su una vasta gamma di settori».

E Trump, annunciando il suo vice, ieri è stato altrettanto eloquente: «J.D. ha avuto una carriera imprenditoriale di grande successo nel campo della tecnologia e della finanza e ora, durante la campagna, si concentrerà fortemente sulle persone per cui ha combattuto così brillantemente, i lavoratori e gli agricoltori americani in Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Ohio, Minnesota e ben oltre...».

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