«La Corea del Nord si prepara a inviare altri soldati in Russia»
La Corea del Nord si starebbe preparando a inviare altri soldati per combattere al fianco dei russi nella guerra in Ucraina. Lo fanno sapere i funzionari militari della Corea del Sud, nonostante le notizie sulle ingenti perdite subite dalle truppe di Pyongyang impegnate al fronte nella regione russa di Kursk.
La valutazione dei militari sudcoreani arriva dopo che Seul e Washington hanno accusato la Corea del Nord di aver già inviato tra i 10 e i 12 mila soldati per supportare l’esercito di Vladimir Putin. Negli scorsi giorni l'agenzia di spionaggio sudcoreana, il National Intelligence Service (NIS), aveva affermato che almeno 300 soldati nordcoreani sono stati uccisi, mentre circa 2.700 sono rimasti feriti nei combattimenti con gli ucraini.
L'affermazione secondo cui Pyongyang potrebbe pianificare di aumentare il suo sostegno al Cremlino, tra l’altro, arriva in un momento delicato del conflitto, con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha minacciato ulteriori sanzioni contro la Russia nel caso Putin decidesse di non negoziare un cessate il fuoco. Il tycoon, inoltre, ha pure dichiarato di voler riallacciare i suoi rapporti con il leader nordcoreano Kim Jong Un, descritto come un «ragazzo intelligente» in una recente intervista per Fox News.
Nello specifico, i capi di stato maggiore congiunti (JCS) della Corea del Sud hanno dichiarato che, quattro mesi dopo l'invio da parte del Nord di circa migliaia di soldati, il regime nordcoreano starebbe «accelerando i preparativi per misure aggiuntive e l'invio delle truppe, in seguito alle numerose vittime e alla cattura di prigionieri». All'inizio di dicembre, le forze ucraine hanno infatti catturato due soldati nordcoreani, uno dei quali ha affermato di non essere stato informato che sarebbe stato mandato a combattere in guerra, credendo invece di prender parte a un'esercitazione di addestramento.
I servizi segreti di Seul hanno pure evidenziato come la Corea del Nord abbia intimato ai suoi uomini di suicidarsi per evitare di essere catturati vivi dall'esercito di Kiev. Questo andrebbe ad aggiungersi alle testimonianze ucraine sul fatto che i soldati asiatici vengano giustiziati dai loro compagni quando gravemente feriti o che i loro cadaveri vengano bruciati per nascondere le prove della presenza straniera nel conflitto.
Il JCS inoltre prevede che la Corea del Nord continui i preparativi per il lancio di armi avanzate, come un satellite spia o un missile balistico intercontinentale, ma ha osservato che non vi sono segnali imminenti di tali lanci, evidenzia il Guardian. All'inizio di gennaio 2025, la Corea del Nord ha effettuato due lanci di missili, tra cui un missile ipersonico, stando alle affermazioni di Pyongyang, proprio a pochi giorni dall'insediamento del presidente USA Donald Trump: «Sebbene non siano stati rilevati segnali imminenti di un lancio di missili da quando Trump è entrato in carica, i preparativi per un satellite spia o un missile balistico intercontinentale sembrano continuare», hanno sottolineato i sudcoreani.
L’intelligence di Seul, sulla base delle analisi di video dei combattimenti nella regione di Kursk, ritiene che le perdite subite dalle truppe di Pyongyang siano dovute alla loro «mancanza di comprensione della guerra moderna», incluso il loro «inutile» atto di sparare contro droni a lungo raggio. Il NIS ha sottolineato come la Russia stia usando le truppe asiatiche come «carne da cannone».
Si ritiene che la Corea del Nord abbia iniziato a inviare truppe in Russia dallo scorso autunno, alcuni mesi dopo al patto di difesa reciproca firmato da Kim e Putin per rafforzare la loro alleanza contro quella che è stata definita dai due leader l’«egemonia occidentale» guidata dagli Stati Uniti. In cambio della fornitura di soldati per la guerra in Ucraina, nonché armi e munizioni, la Corea del Nord avrebbe ottenuto dai russi l'accesso a tecnologie missilistiche e satellitare, nonché ingenti forniture di petrolio.