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Invalidata la cosiddetta «Clausola di ragionevolezza» che limita il controllo giudiziario sugli atti di Governo e Parlamento – Ucciso Adel Masmah, comandante locale della unità di élite di Hamas «Nukbe»: secondo le Forze di Difesa israeliane, comandò di persona la cruenta incursione nel kibbutz Kissufim e inviò due altre unità contro i vicini kibbutz di Beeri e Nirim – LA DIRETTA
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19:38
19:38
Il presidente della Knessetsi schiera contro la Corte Suprema
Il presidente della Knesset Amir Ohana (Likud) si è schierato contro la Corte Suprema, dopo la decisione sostenuta dalla maggioranza dei giudici di annullare l'emendamento della legge fondamentale relativa alla «Clausola di ragionevolezza».
«È più che ovvio - ha detto Ohana - che la Corte Suprema non ha alcuna autorità di annullare una Legge fondamentale. È altrettanto ovvio - ha aggiunto - che non potremo occuparci di questa faccenda fintanto che la guerra è in corso».
19:05
19:05
Il portavoce degli Houthi incontra il ministro degli esteri a Teheran
Il portavoce degli Houthi sostenuti dall'Iran, Muhammad Abd ul-Salam, ha avuto un colloquio a Teheran con il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian. Il diplomatico iraniano ha elogiato gli Houthi per il loro «forte sostegno ai palestinesi» e ha anche espresso la speranza per una soluzione di pace nello Yemen, accogliendo con favore i colloqui yemeniti-sauditi. «L'Iran sostiene sempre la volontà e la determinazione del popolo yemenita», ha affermato.
Secondo l'agenzia Irna, il portavoce degli Houthi, da parte sua, ha lodato il sostegno dell'Iran al fronte della resistenza. L'Iran è accusato dagli Stati Uniti e dai Paesi occidentali di essere coinvolto nei recenti attacchi degli Houthi alle navi mercantili nel Mar Rosso.
18:26
18:26
La Corte Suprema annulla la riforma giudiziaria di Netanyahu
La Corte Suprema israeliana ha deciso di annullare un elemento chiave della riforma giudiziaria intrapresa dal governo Netanyahu: l'emendamento della cosiddetta «Clausola di ragionevolezza», che il governo aveva qualificato come una legge fondamentale.
Otto dei 15 giudici che hanno esaminato la questione si sono espressi contro quell'emendamento (che di fatto annullava la «Clausola»). Dodici dei 15 giudici hanno inoltre stabilito che la Corte Suprema ha la prerogativa di annullare una legge fondamentale.
Secondo otto giudici, quell'emendamento deve essere adesso annullato «in quanto esclude in maniera generale ogni critica giudiziaria della ragionevolezza di decisioni del governo, del primo ministro o di ministri. Rappresenta - a loro parere - un colpo duro e senza precedenti inferto alle caratteristiche essenziali dello stato d'Israele quale Stato democratico».
Quanto alla questione se la Corte Suprema possa annullare una legge fondamentale, 12 dei 15 giudici hanno stabilito che è lecito «in casi eccezionali ed estremi nei quali la Knesset abbia varcato i limiti della sua autorità prestabilita».
Dura la prima reazione del ministro della giustizia Yariv Levin (Likud), l'ideologo della riforma giudiziaria del governo Netanyahu: «I giudici - ha affermato - si sono arrogati tutte le prerogative, che in un regime democratico sono spartite in maniera equilibrata fra i tre poteri dello Stato».
«Una situazione in cui non è possibile votare alla Knesset una legge fondamentale se non con il consenso della Corte Suprema - secondo Levin - priva i cittadini di Israele del diritto di partecipare alle decisioni del Paese».
16:34
16:34
L'Iran schiera un cacciatorpediniere nel Mar Rosso
La Marina iraniana ha inviato il cacciatorpediniere Alborz nel Mar Rosso. Dopo aver attraversato lo stretto di Bab-el-Mandeb, la nave è giunta oggi a destinazione, in mezzo alle tensioni, scatenate dai ripetuti attacchi contro le navi mercantili nel Mar Rosso da parte degli Houthi yemeniti sostenuti dall'Iran.
La mossa di Teheran è avvenuta in seguito alle minacce del Regno Unito di un'azione militare «diretta» contro gli Houthi dopo il loro ultimo attacco a una nave mercantile danese nel Mar Rosso di ieri. Le forze statunitensi hanno affondato tre imbarcazioni degli Houthi, uccidendo almeno 10 ribelli.
Secondo Tasnim, un membro del consiglio politico del gruppo yemenita Muhammad Abd ul-Salam ha avuto oggi a Teheran dei colloqui con funzionari del ministero degli Esteri iraniano e con il segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale Aliakbar Ahmadian.
16:32
16:32
Record di violenze dei coloni israeliani contro i palestinesi
Gli atti di violenza da parte dei coloni israeliani contro i palestinesi nella Cisgiordania occupata hanno registrato un record nel 2023 e hanno provocato almeno 10 morti. Lo riferisce l'Ong israeliana per i diritti umani Yesh Din.
«La violenza dei coloni è la politica del governo israeliano», ha denunciato l'organizzazione in un comunicato specificando che il numero di incidenti, la loro gravità, «il numero di israeliani coinvolti e il bilancio» delle violenze hanno battuto i record nel 2023 soprattutto dopo il 7 ottobre. «Gli ultimi due mesi» successivi a quella data «sono stati particolarmente violenti», ha riferito Yesh Din, che ha registrato 242 atti di violenza. Decine di case e veicoli appartenenti a palestinesi sono stati danneggiati dai coloni nel 2023, secondo l'organizzazione.
L'agenzia delle Nazioni Unite responsabile del coordinamento umanitario (Ocha) ha registrato 1.225 attacchi da parte di coloni contro palestinesi nel 2023. Tra questi, Yesh Din cita due episodi particolarmente violenti, perpetrati da «un gran numero di coloni israeliani»: il primo a Huwara a febbraio, e il secondo a Turmus Ayya a giugno, due città palestinesi tra Nablus (nord) e Ramallah (centro).
«Centinaia di israeliani hanno attaccato villaggi palestinesi, dando fuoco a decine di case e veicoli», ha spiegato Yesh Din. Nella Cisgiordania occupata vivono 490.000 coloni tra tre milioni di palestinesi. Questi insediamenti sono considerati illegali secondo il diritto internazionale.
15:18
15:18
Israele rafforzerà le difese lungo la Striscia e presso Libano
Il governo israeliano ha dato istruzione all'esercito di rafforzare - con ostacoli di carattere fisico, assieme con la dislocazione di truppe - le linee di difesa sia a ridosso della striscia di Gaza sia lungo il confine con il Libano.
Lo riferisce Ynet secondo cui fra i responsabili israeliani alla sicurezza si fa strada la consapevolezza che gli abitanti di quelle zone (centinaia di migliaia di persone, complessivamente) non saranno disposti a tornare alle loro case fintanto che continuino ad essere esposti alle minacce delle milizie attive a Gaza e degli Hezbollah nel Libano sud. I responsabili israeliani temono infatti, secondo il sito, che anche fra due-tre anni minacce immediate di sicurezza continueranno a gravare su quelle zone.
Questi piani di difesa, secondo Ynet, prevedono la costruzione di alte muraglie e di altri ostacoli fisici. In particolare, precisa il sito, si rende adesso necessaria la protezione dalla minaccia dei razzi anticarro delle strade che corrono lungo quei confini. Alla luce della falla apertasi il 7 ottobre nelle difese di Israele, i nuovi piani prevedono, secondo il sito, la dislocazione permanente di migliaia di soldati, sia nella alta Galilea sia a ridosso della striscia di Gaza.
14:51
14:51
Il bilancio dei morti a Gaza sale a 21.978
Sale a 21.978 il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia in risposta agli attacchi del 7 ottobre compiuti dai miliziani di Hamas.
Lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas, senza chiarire quante sono le vittime civili e quanti sono morti nei combattimenti. Il nuovo bilancio, afferma il ministero, include 156 persone uccise nelle ultime 24 ore, mentre i feriti sono 57.697.
11:34
11:34
«Se la guerra non cessa niente liberazione ostaggi»
Hamas ha ribadito che non accetterà di rilasciare gli ostaggi israeliani a Gaza prima della completa cessazione dei combattimenti.
Lo ha dichiarato una fonte dell'organizzazione al quotidiano Al-Arabiya, di proprietà saudita, dopo diversi giorni di colloqui per il cessate il fuoco con funzionari egiziani al Cairo. La fonte ha riferito che una delegazione di Hamas è oggi al Cairo.
10:49
10:49
Truppe escono da nord Gaza, nel sud infuria la battaglia
È iniziata oggi l'uscita graduale di forze israeliane dal settore nord della Striscia di Gaza, nel contesto di un ridispiegamento che prevede il ritorno in Israele di cinque brigate (fra cui due di riservisti) nel corso di questa settimana.
Lo ha riferito la radio militare, secondo cui al tempo stesso i combattimenti si intensificano nel settore sud, in particolare a Khan Yunis, a Deir el-Balah e a Bani Suheila.
Fonti locali aggiungono che all'estremità sud della Striscia, a Rafah, la popolazione teme l'imminenza di un ingresso di forze israeliane di terra che potrebbero assestarsi sull' «Asse Filadelfia», al confine con l'Egitto.
10:18
10:18
Da Gaza razzi di Hamas su Israele
Hamas ha voluto «celebrare» la scorsa notte l'inizio del 2024 con lanci di razzi verso diverse città israeliane.
Sirene di allarme sono risuonate, alla mezzanotte, nelle città di Ashdod e di Rishon le-Zion, a sud di Tel Aviv. Secondo la radio militare sono partiti da Gaza 27 razzi, la maggior parte dei quali sono stati intercettati in volo dalle batterie di difesa Iron Dome, mentre i rimanenti sono caduti in zone aperte. Gli attacchi non hanno provocato vittime, né danni.
09:54
09:54
Ucciso comandante Hamas che guidò attacco a kibbutz
Un comandante militare di primo piano di Hamas è stato ucciso oggi a Deir el-Balah, nel settore meridionale della Striscia di Gaza, da un aereo da combattimento israeliano.
Lo ha reso noto il portavoce militare secondo cui si tratta di Adel Masmah, comandante locale della unità di élite di Hamas «Nukbe». Il 7 ottobre, secondo il portavoce militare, comandò di persona la cruenta incursione nel kibbutz Kissufim ed inviò due altre unità di contro i vicini kibbutz di Beeri e Nirim.
08:04
08:04
Il ministro delle Finanze chiede il ritorno dei coloni a Gaza
Il ministro delle Finanze israeliano di estrema destra, Bezalel Smotrich, ha auspicato il ritorno dei coloni ebrei nella Striscia di Gaza dopo la guerra, sostenendo che la popolazione palestinese dovrebbe essere «incoraggiata» a emigrare in altri Paesi.
«Per avere sicurezza, dobbiamo controllare il territorio e per controllarlo militarmente a lungo termine, abbiamo bisogno di una presenza civile», ha detto Smotrich in un'intervista alla radio militare, rispondendo a una domanda sull'opportunità di ristabilire gli insediamenti israeliani nella Striscia di Gaza.
Israele ha ritirato unilateralmente le ultime truppe e gli ultimi coloni nel 2005, ponendo fine a una presenza all'interno di Gaza iniziata nel 1967, ma mantenendo un controllo quasi completo sui confini del territorio.
Smotrich, capo del partito ultranazionalista 'Sionismo Religioso' che fa parte della coalizione di governo, ha anche detto che Israele dovrebbe «incoraggiare» i circa 2,4 milioni di palestinesi del territorio a trasferirsi in altri Paesi.
«Aiuteremo a riabilitare questi rifugiati in altri Stati in modo appropriato e umano con la cooperazione della comunità internazionale e dei Paesi arabi che ci circondano», ha aggiunto il ministro.
Reagendo a queste osservazioni, Hamas le ha descritte come «un invito a sfollare due milioni di palestinesi» dalla Striscia di Gaza. «Questo è un crimine di guerra che si aggiunge all'aggressione criminale in corso che non ha eguali nella storia moderna», ha dichiarato il movimento islamista. «Il nostro popolo rimarrà fermo e incrollabile di fronte a tutti i tentativi di sfollare dalla propria terra, fino alla completa liberazione», si legge in un comunicato.
07:34
07:34
Il punto alle 7
In un incontro con la stampa per Capodanno, il contrammiraglio delle Forze di Difesa israeliane Daniel Hagari ha indicato che il conflitto potrebbe proseguire a lungo nel 2024, affermando che «gli obiettivi della guerra richiedono combattimenti prolungati», e che la gestione delle forze di difesa «è stata concepita per garantire la pianificazione e la preparazione per il proseguimento del 2024». Ovvero, «ci verranno richiesti compiti e azioni di guerra supplementari per tutto l'anno».