Il caso

La costruzione della nuova capitale indonesiana è sempre più problematica

Nusantara, città che dovrebbe prendere il posto di Giacarta nei prossimi anni, stenta a decollare – E le dimissioni improvvise dei due principali dirigenti del progetto rischiano di ostacolare ulteriormente i piani
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Red. Online
06.06.2024 15:00

È un progetto ambizioso. Ma che forse non vedrà mai la luce. La realizzazione della nuova capitale indonesiana, infatti, stenta a decollare. Dopo i problemi degli scorsi anni, Nusantara – questo il nome della città che dovrebbe sostituire Giacarta in futuro – deve affrontare ulteriori difficoltà. Soprattutto, quelle legate alle scelte dei due principali dirigenti che si stanno occupando del progetto. Lunedì, infatti, il direttore e il vicedirettore della Nusantara National Capital Authority si sono dimessi. Senza alcun preavviso, e soprattutto senza fornire alcuna spiegazione. Bambang Susantono e Dhony Rahajoe, insomma, hanno deciso di farsi da parte e lasciare la nuova capitale nelle mani dello stato indonesiano, che tuttavia, finanzia solo il 20% dei lavori. 

Il quadro, dunque, non è dei migliori. Già a fine 2022, il presidente Widodo, primo sostenitore (e responsabile) del progetto, aveva espresso preoccupazioni e perplessità di carattere economico sulla costruzione di Nusantara. Per realizzare la città, sulla costa orientale dell'isola del Borneo, si stima siano necessari almeno 34 miliardi di dollari. Soldi di cui l'Indonesia, però, non dispone. L'80% dei costi della nuova capitale, infatti, dovrebbe essere sostenuto da investitori stranieri. Che anche a distanza di anni, ancora non si intravedono all'orizzonte. Motivo per il quale, secondo le prime indiscrezioni, i due dirigenti principali potrebbero aver deciso di abbandonare il progetto. Per ora, però, i due si sono limitati a smentire le voci che sostenevano che, all'origine della dipartita, ci fossero motivazioni legate all'insoddisfazione del governo per i risultati ottenuti negli ultimi due anni. 

Ma prima di continuare, riavvolgiamo, per un attimo, il nastro. Per quale motivo Widodo aveva deciso di puntare tutto su Nusantara? I motivi sono diversi. Facendo un passo indietro, le prime bozze del progetto risalgono al 2019. Anno in cui il presidente indonesiano ha maturato la decisione di salvare i cittadini da Giacarta. Una città sovrappopolata, dove smog e traffico fanno da padroni. Il clima nell'attuale capitale dell'Indonesia, di fatto, è diventato invivibile. E non è tutto. A Giacarta, infatti, mancano anche parchi e spazi verdi, oltre a spazi culturali. Anche il tempo atmosferico, spesso, è considerato un problema, a causa di frequenti e forti alluvioni che colpiscono la città. Soprattutto, però, la capitale indonesiana sta affondando. Il livello del mare, sempre più alto, sta facendo sprofondare alcune zone di Giacarta addirittura di 15 centimetri l'anno. 

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Di motivi per cui costruire Nusantara, insomma, ce ne sono davvero svariati. Si tratta, per dirla in altre parole, di un'emergenza. Ma le cose, da quando le bozze del progetto del presidente Widodo sono state approvate nel 2022, non sono mai andate per il verso giusto. Basti pensare che, secondo il piano originale, la nuova capitale avrebbe dovuto essere inaugurata il prossimo 17 agosto. Giorno in cui nel Paese si festeggia l'anniversario dell'indipendenza indonesiana. Secondo nuovi calcoli, basati sull'andamento delle costruzioni, è però verosimile pensare che, qualora venisse davvero completata, Nusantara non riuscirà a vedere la luce almeno fino al 2045. Anno in cui si celebrerebbe il centesimo anniversario dell'indipendenza dai Paesi Bassi. 

Nonostante le difficoltà siano tante, per non dire tantissime, Widodo non ha mai smesso di credere nel progetto. Negli scorsi giorni, il presidente indonesiano si è recato nella nuova capitale per inaugurare scuole e altre opere. Di più, a novembre dello scorso anno, era atterrato per la prima volta nel nuovo aeroporto di Nusantara, costruito a circa 15 chilometri di distanza da quello che, in futuro, dovrebbe essere il centro della città. Rispetto a dicembre del 2022, periodo in cui la nuova capitale era solo un «point zero», fatto di abbozzi di strade e ponti, qualche passo in avanti è stato fatto. Ma non abbastanza, come dimostrano gli ultimi recenti avvenimenti. Ad agosto, se tutto fosse andato secondo i piani, i primi 12.000 funzionari pubblici si sarebbero trasferiti a Nusantara. Lo spostamento, per ora, è stato posticipato di un mese, ma le dimissioni di Susantono e Rahajoe potrebbero cambiare nuovamente i piani. 

Ma non finisce qui. Le difficoltà nel trovare investitori stranieri sarebbero aumentate negli ultimi mesi a causa di altri due grossi problemi. Il primo riguarda le difficoltà legate alla conformazione del terreno su cui sorgerebbe Nusantara, responsabile, a suo modo, del rallentamento dei lavori. Un altro grosso punto di domanda riguarda invece il passaggio di testimone che avverrà a ottobre, tra Widodo e l'ex generale Prabowo Subianto. Il ministro della Difesa, infatti, diventerà il nuovo presidente indonesiano, quando scadrà il secondo mandato di Widodo. 

A tal proposito, Subianto ha dichiarato di aver intenzione di portare avanti la costruzione della nuova capitale nella sua «forma originaria». Forma che, tuttavia, i più scettici temono possa non vedere mai la luce, nonostante gli sforzi, i sacrifici e i pericoli imminenti che potrebbero colpire Giacarta, rendendola inabitabile.