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La CPI ha emesso mandati d'arresto per Netanyahu e Gallant

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale li ha emessi «per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi almeno dall'8 ottobre 2023»
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La CPI ha emesso mandati d'arresto per Netanyahu e Gallant
Red. Online
21.11.2024 06:32
22:50
22:50
Beirut, almeno 40 morti negli attacchi israeliani oggi a est

Il ministero della Sanità libanese ha dichiarato che gli attacchi israeliani nella Valle della Bekaa orientale hanno ucciso oggi 40 persone, aumentando il precedente bilancio di 22 morti. «Gli attacchi nemici israeliani che hanno preso di mira il distretto di Baalbek» hanno causato '«0 morti e 52 feriti», si legge in un comunicato del ministero della Sanità, che elenca i bilanci di 10 diverse località.

22:45
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Israele fa entrare a Gaza 40 camion di aiuti da Kerem Shalom

Israele ha autorizzato l'ingresso a Gaza di 40 camion di aiuti umanitari attraverso il valico di Kerem Shalom, respingendone però altri dieci. Lo ha riferito una fonte qualificata della Mezzaluna Rossa egiziana nel Sinai Meridionale precisando che quattro veicoli erano autocisterne con diesel (due) e gas.

I camion rimandati nei depositi dell'organizzazione umanitaria internazionale trasportavano «aiuti umanitari e medici», ha precisato inoltre la fonte sempre in dichiarazioni all'ANSA.

22:38
22:38
Il Paraguay condanna il mandato d'arresto contro Netanyahu

Attraverso una dichiarazione del suo ministero degli Esteri, il governo del Paraguay si è rammaricato della decisione della Corte penale internazionale di emettere due mandati di arresto per crimini di guerra e contro l'umanità nei confronti del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant.

La presa di posizione del Paraguay arriva pochi giorni dopo che presidente di Israele, Isaac Herzog, ha invitato il presidente del paese sudamericano, Santiago Peña, a Gerusalemme per partecipare alla riapertura dell'ambasciata paraguaiana.

«Questa decisione viola il legittimo diritto di Israele di difendersi. Il Paraguay respinge fermamente la strumentalizzazione politica del diritto internazionale e ritiene che questa decisione comprometta la legittimità della Corte penale internazionale, oltre ad indebolire gli sforzi per la pace, la sicurezza e la stabilità in Medio Oriente», si legge nel testo divulgato dal ministero degli Esteri paraguaiano.

18:25
18:25
«Crimini di guerra a Gaza», le accuse della CPI

Crimini di guerra e crimini contro l'umanità, commessi nell'ambito di «un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza» tra l'8 ottobre 2023 - all'indomani del sanguinoso attacco di Hamas nel sud di Israele - fino ad «almeno» il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura della Corte penale internazionale ha depositato le richieste di arresto.

Sono queste le accuse con cui la Camera preliminare I della Corte dell'Aja ha spiccato i mandati nei confronti del premier Benyamin Netanyahu e dell'allora ministro della Difesa Yoav Gallant, in quanto responsabili delle «attività degli organi governativi israeliani e delle forze armate», e in base al diritto internazionale umanitario, l'insieme delle norme che regolano la protezione dei civili durante i conflitti armati.

In particolare i giudici accusano i due leader israeliani di aver usato «la fame come metodo di guerra». La Camera preliminare - che ha respinto due richieste di Israele che contestava la giurisdizione della Corte e chiedeva la sospensione di ogni provvedimento sul caso - sostiene che «vi siano fondati motivi per ritenere che entrambi gli individui abbiano intenzionalmente e consapevolmente privato la popolazione civile di Gaza di beni indispensabili alla loro sopravvivenza, tra cui cibo, acqua, medicine, nonché carburante ed elettricità», ostacolando il lavoro delle organizzazioni umanitarie e degli ospedali. Le volte che Israele ha deciso di aumentare gli aiuti è stato su «pressione della comunità internazionale o degli Usa», ma «l'assistenza umanitaria non è stata sufficiente», anzi è stata «minima». Non c'era inoltre - sottolineano i giudici - «alcuna chiara necessità militare o altra giustificazione» per queste restrizioni.

Tutto questo ha «creato condizioni di vita tali da provocare la distruzione di parte della popolazione civile di Gaza, con la morte di civili, compresi bambini, per malnutrizione e disidratazione». La Camera non ritiene tuttavia che vi siano elementi per accusare i due leader del «crimine contro l'umanità di sterminio», ma piuttosto di «crimine contro l'umanità di omicidio». «Limitando o impedendo intenzionalmente l'ingresso di forniture mediche e medicinali a Gaza», inoltre, i medici «sono stati costretti a operare i feriti e a eseguire amputazioni, anche su bambini, senza anestesia», «causando a queste persone estremo dolore e sofferenza. Ciò equivale al crimine contro l'umanità di altri atti disumani». La Camera ritiene che «la popolazione civile sia stata presa di mira sulla base di motivi politici e/o nazionali. Ha pertanto ritenuto che sia stato commesso il crimine contro l'umanità di persecuzione». Infine, i giudici ritengono che Netanyahu e Gallant abbiano «una responsabilità penale in quanto superiori civili per il crimine di guerra di attacchi diretti intenzionalmente contro la popolazione civile di Gaza», almeno in «due incidenti».

In un diverso comunicato, la Cpi ha reso noto di aver emesso un mandato di arresto anche per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, noto come Deif, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia lo scorso luglio. La nota ricorda che la Procura aveva chiesto anche l'arresto di «altri due importanti leader di Hamas, Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar», ma le richieste sono state ritirate «dopo la conferma della loro morte». L'accusa non esclude di presentarne altre in futuro.

Vivo o morto, il comandante delle Brigate al Qassam è accusato del «crimine di guerra per attacchi diretti intenzionalmente contro civili», del «crimine contro l'umanità di sterminio» per «l'uccisione di massa» avvenuta il 7 ottobre 2023 nei kibbutz del sud di Israele e al Supernova Festival, e del «crimine di guerra di presa di ostaggi» per aver sequestrato diverse persone «tra cui bambini e anziani, e membri dell'Idf», portati a Gaza e trattenuti in luoghi segreti, con «l'obiettivo di negoziare il loro rilascio in cambio di prigionieri palestinesi detenuti in Israele». «Alcuni ostaggi, prevalentemente donne, sono stati sottoposti a violenza sessuale e di genere», pertanto la Camera ritiene che il leader di Hamas «sia responsabile, in quanto comandante militare, della condotta criminale dei suoi subordinati» di crimini di guerra e contro l'umanità come tortura, stupro, violenza sessuale, trattamento crudele e oltraggio alla dignità personale.

16:42
16:42
Gli USA: «Respingiamo i mandati d'arresto contro Netanyahu e Gallant»

Gli Stati Uniti respingono categoricamente la decisione della Corte penale Internazionale di emettere mandati di arresto nei confronti di alti funzionari israeliani. Lo afferma un portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, riferendosi ai mandati emessi contro Benjamin Netanyhau e Yoav Gallant.

15:44
15:44
La Turchia commenta la decisione della CPI: «Una decisione che dà speranza per il futuro dell'umanità»

La Turchia ha accolto con favore il mandato d'arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e per l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi nella guerra a Gaza.

«Questa decisione non solo dà speranza per il futuro dell'umanità ma è anche un segno che lo scudo protettivo per Netanyahu e la sua gang sarà rimosso», ha affermato il presidente del Parlamento turco, Numan Kurtulmus, come riferisce Anadolu.

15:33
15:33
Hamas plaude alla decisone della CPI: «Un passo verso la giustizia»

Hamas plaude all'emissione di mandati di arresto da parte della Corte penale internazionale nei confronti del primo ministro Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant e sollecita i Paesi a sostenerli.

«È un passo importante verso la giustizia e può portare a un risarcimento per le vittime in generale, ma rimane limitato e simbolico se non è sostenuto con ogni mezzo da tutti i Paesi del mondo», afferma in una dichiarazione Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas.

15:32
15:32
L'ufficio di Netanyahu: «La decisione della CPI presa da un PM corrotto»

«La decisione (della CPI) è stata presa da un procuratore capo corrotto che cercava di salvarsi la pelle dalle gravi accuse contro di lui per molestie sessuali, e da giudici prevenuti, motivati dall'odio antisemita verso Israele». Lo dichiara in una nota l'Ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu.

«Questo è il motivo per cui il pubblico ministero ha mentito quando ha detto ai senatori americani che non avrebbe agito contro Israele prima di averlo raggiunto e ascoltato la sua posizione. Per questo motivo, lo scorso maggio, ha improvvisamente annullato il suo arrivo in Israele, pochi giorni dopo che erano stati sollevati sospetti contro di lui per molestie sessuali».

«Nessuna risoluzione anti-israeliana impedirà allo Stato di Israele di proteggere i suoi cittadini. Il primo ministro non cederà alle pressioni, non si tirerà indietro e non si ritirerà finché non saranno raggiunti tutti gli obiettivi di guerra fissati da Israele all'inizio della campagna», conclude il comunicato dell'Ufficio.

15:23
15:23
«Hamas, ora, vuole un accordo per il rilascio degli ostaggi»

Un alto funzionario dell'apparato di sicurezza ha dichiarato oggi che Israele è consapevole che Hamas vuole portare avanti un accordo per il rilascio degli ostaggi e non sta chiedendo più la cessazione totale della guerra come condizione per l'accordo. Quindi ora si può arrivare a un cessate il fuoco, dopo il quale i combattimenti potranno continuare, riferiscono i media israeliani.

Al momento, ha detto la fonte, si sta discutendo l'elenco dei prigionieri che verranno rilasciati nell'ambito dell'accordo, ma non è ancora stato concordato il numero dei rapiti che saranno liberati. Secondo alti funzionari dell'Idf è stato trasmetto un messaggio al livello politico sottolineando che la continuazione dell'attività militare nella Striscia di Gaza potrebbe mettere in pericolo la vita dei rapiti. Intanto l'operazione a Jabaliya è giunta all'esaurimento, dicono fonti militari.

14:32
14:32
Netanyahu: «La decisione della CPI? Come il processo Dreyfus»

«La decisione antisemita della Corte penale internazionale equivale al moderno processo Dreyfus, e finirà così. Israele respinge con disgusto le azioni e le accuse assurde e false contro di lui da parte della Corte Penale Internazionale, che è un organismo politico parziale e discriminatorio», dichiara una nota dell'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu.

«Non c'è niente di più giusto della guerra che Israele conduce a Gaza dal 7 ottobre 2023, dopo che l'organizzazione terroristica Hamas ha lanciato un attacco contro di esso e ha compiuto il più grande massacro commesso contro il popolo ebraico dai tempi dell'Olocausto», ha aggiunto.

Anche il ministro israeliano degli Esteri Gideon Sa'ar, su X, ha espresso amarezza contro la decisione della Cpi: «la Corte penale internazionale dell'Aja ha perso ogni legittimità per la sua esistenza e attività. Ha agito come uno strumento politico al servizio degli elementi più estremisti che lavorano per minare la pace, la sicurezza e la stabilità in Medio Oriente».

«Israele deve difendersi. Questo attacco è diretto contro il Paese più attaccato e minacciato al mondo, che è anche l'unico Paese che altri della regione chiedono apertamente e lavorano per distruggere», ha aggiunto.

Dal canto loro, i Paesi Bassi eseguiranno il mandato d'arresto della Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu, l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il leader di Hamas Deif (che Israele ritiene però di aver ucciso). Lo ha detto il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp.

«I Paesi Bassi collaborano pienamente con la Cpi», ha affermato il ministro, citato dall'agenzia Anp. I 124 Stati che aderiscono alla Cpi hanno l'obbligo di eseguire i mandati di arresto sul loro territorio, qualora Netanyahu o Gallant si recassero in questi Paesi, rendendo di fatto quasi impossibile per loro viaggiare all'estero.

14:01
14:01
«I morti a Gaza sono 44.056»

Il bilancio dei morti a Gaza dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas è salito a quota 44'056, di cui 71 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 104'268, secondo la stessa fonte, riferisce Al Jazeera.

Intanto, è iniziato nell'ufficio del premier Benyamin Netanyahu a Gerusalemme l'incontro con l'inviato degli Stati Uniti Amos Hochstein per il cessate il fuoco in Libano.

L'incontro avviene mezz'ora dopo la notizia che la Camera preliminare della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell'ambito della guerra a Gaza.

Dal canto suo, la Turchia ha condannato Israele per l'attacco che ha distrutto un intero isolato residenziale, vicino all'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, provocando almeno 66 morti.

«Condanniamo fermamente l'attacco aereo israeliano su un ospedale a Beit Lahya, nel nord di Gaza, che ha ucciso decine di palestinesi, per lo più donne e bambini», si legge in un comunicato del ministero degli Esteri di Ankara, secondo cui i continui raid su Gaza «mostrano la necessità di (imporre) sanzioni contro Israele, in particolare un embargo sulle armi».

Nel frattempo, infuria la battaglia tra militari israeliani e combattenti di Hezbollah attorno a Khiam, cittadina libanese vicino alla linea di demarcazione tra i due paesi e situata in una posizione chiave per il controllo del settore orientale della zona frontaliera. Secondo media libanesi, i combattimenti sono in corso nei quartieri orientali della cittadina, ancora sotto il controllo di Hezbollah e assediata dagli israeliani.

L'esercito israeliano, che ha cominciato l'invasione di terra del Libano quasi due mesi fa, ha ripetutamente tentato di occupare Khiam, situata su una collina da cui si domina la valle di Marjuoyoun e quella del fiume Khardali in Libano e la piana di Metulla in Israele.

13:16
13:16
La CPI emette mandati d'arresto per Netanyahu e Gallant

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell'ambito della guerra a Gaza.

La Camera ha spiccato i mandati di arresto «per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi almeno dall'8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande», riferisce una nota parlando di «un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza».

«Questo è un giorno buio per la giustizia. Un giorno buio per l'umanità. Presa in malafede, l'oltraggiosa decisione della Corte penale internazionale ha trasformato la giustizia universale in uno zimbello universale», ha scritto il presidente israeliano Isaac Herzog su X. «Si fa beffe del sacrificio di tutti coloro che lottano per la giustizia, dalla vittoria degli Alleati sui nazisti a oggi», ha aggiunto.

La Cpi «ignora la situazione dei 101 ostaggi israeliani tenuti in brutale prigionia da Hamas a Gaza. Ignora l'uso cinico che Hamas fa del suo stesso popolo come scudo umano. Ignora che Israele è stato barbaramente attaccato», ha aggiunto.

I leader dell'opposizione israeliana condannano la decisione della Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto per il primo ministro Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant per presunti crimini di guerra a Gaza. «Israele si sta difendendo dalle organizzazioni terroristiche che hanno attaccato, assassinato e violentato i nostri cittadini. Questi mandati di arresto sono una ricompensa per il terrorismo», ha dichiarato il leader dell'opposizione Yair Lapid.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha anche «emesso all'unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif», il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio. Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera «non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita».

Pertanto, ha emesso il presente mandato d'arresto contro Deif «per presunti crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023».

La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l'arresto di «altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar», ma le richieste sono state ritirate «dopo la conferma della loro morte».

«L'accusa - prosegue la nota - continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d'arresto».

11:54
11:54
Razzi sul nord di Israele e violenti raid sul Libano

Il servizio di soccorso Magen David Adom ha dichiarato che un uomo è stato ucciso dai razzi lanciati dal Libano sulla città di Nahariya, nel nord di Israele. Circa 25 razzi sono stati lanciati sulla città, alcuni sono stati intercettati.

Almeno tre violenti raid aerei israeliani hanno invece preso di mira Beirut stamani, colpendo il quartiere di Haret Hreik, nella periferia sud della capitale libanese.

Lo riferisce il ministero dell'Informazione libanese, dopo che le forze armate israeliane avevano avvertito stamani gli abitanti di alcune zone dell'area ad abbandonare gli edifici.

Intanto, il ricercatore e storico israeliano Zeev Erlich, 71 anni, è stato ucciso in uno scontro a fuoco con Hezbollah dopo essere entrato nel settore occidentale del Libano meridionale per esaminare un sito archeologico senza le autorizzazioni richieste, accompagnato da un alto ufficiale dell'Idf.

Nonostante si pensasse che la zona in cui si trovavano fosse stata sgomberata, due miliziani si erano nascosti e hanno aperto il fuoco uccidendo il ricercatore e il sergente Gur Kehati, 20 anni, della Brigata Golani. Il colonnello Yoav Yarom, comandante della Brigata e un altro comandante sono stati feriti. Erlich è entrato in Libano armato e con indosso l'uniforme dell'Idf , nonostante non fosse un soldato. Il capo di stato maggiore dell'Idf Herzi Halevi ha nominato un team per indagare sulla disciplina operativa nell'esercito dopo l'incidente.

10:16
10:16
Sventato un assassinio a Ben-Gvir, arrestati tre palestinesi

Tre palestinesi di Hebron, in Cisgiordania, sono stati arrestati per aver formato una cellula con l'obiettivo di assassinare il ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben-Gvir e il figlio. Lo rendono noto la polizia e lo Shin Bet (sicurezza interna).

Secondo l'accusa, il principale sospettato, Ismail Ibrahim Awadi, aveva stabilito contatti con Hezbollah e Hamas per assicurarsi armi e assistenza. La cellula ha sorvegliato Ben Gvir e i suoi figli che vivono nell'insediamento di Kiryat Arba. Una delle opzioni era quella di assassinarlo sulla scena di un attacco terroristico.

Intanto, le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver ucciso nove uomini armati palestinesi durante un raid durato due giorni nella città di Jenin, in Cisgiordania. Secondo l'Idf, tre uomini armati che hanno effettuato una serie di attacchi con armi da fuoco sono stati eliminati da un drone, in seguito ci sono state esplosioni secondarie, indicando che c'erano armi immagazzinate nel luogo colpito. L'esercito ha pubblicato il filmato dell'attacco.

Nel frattempo, raid aerei israeliani sono stati segnalati dai media libanesi nella città costiera di Tiro, poco dopo che l'Idf ha emesso ordini di evacuazione per diversi quartieri, affermando che avrebbero colpito obiettivi di Hezbollah.

Dal canto suo, l'Iran ha condannato gli Usa per avere bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu che chiedeva un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente nella Striscia di Gaza e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi.

«Questo vergognoso veto non solo segna un altro fallimento del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel rispettare il suo mandato in base allo Statuto ma serve anche come una licenza concessa dagli Stati Uniti al regime occupante per continuare impunemente la sua carneficina a Gaza e in Libano», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Ismail Baghaei, come riferisce Press Tv.

«Nonostante l'enorme sostegno globale e l'appoggio di 14 membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite al cessate il fuoco a Gaza, l'amministrazione democratica statunitense uscente ha posto il veto alla bozza di risoluzione, rivelando il suo pieno disprezzo per le vite innocenti e la pace regionale e aumentando la sua complicità, durata 13 mesi, nel genocidio di Israele», ha scritto Baghaei in un messaggio su X.

Frattanto, il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani di ieri contro gruppi filo-iraniani nella città di Palmira, nella Siria centrale, è salito a 71. Lo ha dichiarato l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh). Secondo la Ong, uno degli attacchi ha preso di mira una riunione di comandanti di gruppi filo-iraniani con leader del movimento iracheno Al-Noujaba e degli Hezbollah libanesi.

09:46
09:46
Almeno 22 morti in un altro raid israeliano a Gaza City

Almeno 22 persone sono rimaste uccise stamane in un attacco israeliano a Gaza City. Lo riferisce Al Jazeera. Secondo quanto si apprende, il raid ha colpito un edificio a più piani nel quartiere di Sheikh Radwan, riducendolo in macerie: 22 i morti accertati finora, afferma l'emittente qatariota.

Intanto, è salito a 68 morti il bilancio degli attacchi israeliani di ieri contro gruppi filo-iraniani nella città di Palmira, nella Siria centrale. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh). Le vittime comprendono 42 combattenti filo-iraniani e 26 stranieri, la maggior parte dei quali iracheni del gruppo Al-Noujaba, ma anche quattro membri degli Hezbollah libanesi, riferisce la stessa Ong.

08:29
08:29
Oltre 60 morti in un raid israeliano nel nord di Gaza

Almeno 66 persone, la maggior parte donne e bambini, sono rimaste uccise e più di 100 ferite in un attacco aereo israeliano avvenuto all'alba nel nord di Gaza. Lo riferiscono Al Jazeera e l'agenzia di stampa palestinese Wafa. L'attacco ha distrutto un intero isolato residenziale, vicino all'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia in quello che la Wafa ha descritto come un «orribile massacro». Molte persone sono ancora disperse, secondo la Protezione civile di Gaza.

Secondo il dottor Hussam Abu Safia, direttore dell'ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia, la maggior parte delle vittime dormiva al momento dell'attacco.

«È arrivato un numero molto elevato di vittime e ci sono ancora molti corpi da recuperare. Si tratta soprattutto di bambini e donne», ha detto, riferisce al Jazeera. «La situazione è onestamente molto grave. Non riusciamo a far fronte all'enorme numero di feriti e vittime che sono arrivati all'ospedale Kamal Adwan», ha proseguito.

Il pediatra ha affermato che il raid ha colpito un intero isolato residenziale vicino a Kamal Adwan, distruggendo almeno 5 abitazioni, e che il personale dell'ospedale era sul posto per recuperare i corpi e salvare le persone rimaste intrappolate sotto i detriti.

«Stiamo già operando a corto di risorse, la maggior parte del nostro personale è ora impegnata a soccorrere i feriti sul posto a causa della mancanza di ambulanze», ha aggiunto.

Intanto, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno emesso un avviso di evacuazione per le aree a est della città costiera libanese di Tiro in vista di attacchi aerei. Lo riferisce Times of Israel. Ai civili di Burj el-Shemali, al-Housh e Maashouq è stato chiesto di evacuare immediatamente e dirigersi a nord o verso il fiume Awali.

«Le attività terroristiche di Hezbollah costringono l'Idf ad agire con forza contro di lui in queste aree, e noi non intendiamo farvi del male. Chiunque si trovi vicino a elementi, strutture o armi di Hezbollah sta mettendo in pericolo la propria vita», afferma il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell'Idf.

07:50
07:50
La Turchia denuncia: «Una nostra nave cargo attaccata dagli Houthi»

La Turchia ha denunciato un attacco missilistico contro una nave cargo nel Mar Rosso da parte dei ribelli filoiraniani Houthi dello Yemen, affermando che sono state prese misure per prevenire ulteriori incidenti del genere.

«Condanniamo l'attacco missilistico degli Houthi contro la nave cargo battente bandiera panamense Anadolu S, di proprietà di una compagnia turca, mentre navigava al largo delle coste dello Yemen», ha dichiarato il ministero degli Esteri di Ankara in una nota.

06:32
06:32
Il punto alle 6.00

Il Senato USA ha bloccato un provvedimento volto a fermare la vendita di tank e altri armi a Israele. Lo riferiscono i media americani. La misura, che avrebbe fermato la vendita, era stata introdotta per il timore di violazioni dei diritti umani e del numero eccessivo di civili e bambini uccisi dalle forze israeliane nei territori palestinesi. Cinquantoneve su 100 si sono opposti allo stop, mentre 15 l'hanno sostenuta.