Italia

«La crisi politica potrebbe privare l'Ucraina delle armi»

È l'avvertimento del ministro degli esteri Luigi Di Maio: «I russi stanno celebrando di aver fatto cadere un altro governo occidentale»
©Andrew Medichini
Ats
16.07.2022 10:39

La crisi politica italiana potrebbe privare l'Ucraina delle armi. È l'avvertimento del ministro degli esteri Luigi Di Maio, in un'intervista a Politico, in cui lancia un appello al voto di fiducia del Parlamento al presidente del Consiglio Mario Draghi.

«I russi proprio ora stanno celebrando di aver fatto cadere un altro governo occidentale», ha affermato. «Ora dubito che possiamo inviare armi» in Ucraina «È uno dei tanti problemi seri». «Se il governo cade mercoledì, non avremo il potere di firmare nuovi contratti per l'energia e questo è grave perché siamo diretti verso l'inverno», ha segnalato poi. Di Maio, riferisce Politico, ha sottolineato che Draghi è stato uno dei leader occidentali più duri contro Putin e tra i primi a proporre forti sanzioni e il congelamento delle riserve estere della Russia, oltre a sostenere la candidatura dell'Ucraina all'UE.

Su Giuseppe Conte, ha detto Di Maio a Politico, «la cosa incredibile è che si tratta di un ex primo ministro che attacca Draghi, aiutando la propaganda di Putin e l'autocrazia sulla democrazia». Le azioni di Conte sono ciò che «gli fa più male», ha detto Di Maio a Politico.

Il ministro si è poi detto preoccupato che in caso di elezioni e in attesa del nuovo governo l'Italia potrebbe non riuscire a passare la finanziaria per il 2023: «Non ci sono state elezioni in Italia per più di cento anni in autunno perché è così sensibile». A rischio anche le riforme e la possibilità di avere i pagamenti del piano di Ripresa e resilienza dell'Ue.

Di Maio si è però detto fiducioso. Molto dipende dalla «maturità dei partiti», ha spiegato. La maggioranza di loro «riconosce» il valore di Draghi. «Devono mettere da parte veti e bandiere in modo che Draghi possa andare avanti, possiamo approvare la legge di bilancio e la legislatura può raggiungere la sua naturale conclusione».

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