La cugina di Putin ha rivelato dati «classificati» sui soldati russi scomparsi in Ucraina
Anna Tsivileva, cugina di Vladimir Putin, nonché attuale viceministro della Difesa russo, è stata rimproverata per aver divulgato dati «classificati» sulle possibili vittime di guerra in Ucraina, durante una seduta della Duma di Stato in diretta televisiva. Lo riporta Newsweek, spiegando che la 52.enne, a cui il presidente russo ha concesso l’incarico governativo lo scorso giugno, ha rivelato che le autorità hanno ricevuto 48 mila richieste di test del DNA da parte dei parenti che intendono identificare i soldati scomparsi.
Tsivileva è la figlia di un defunto cugino di primo grado di Vladimir Putin, il che la rende la cugina di secondo grado del leader del Cremlino, anche se c’è chi la considera sua nipote.
Dopo l’intervento parlamentare della politica, Andrey Kartapolov, un membro della Duma, è intervenuto affermando: «Devo chiederti gentilmente di astenerti dal rivelare queste cifre in qualsiasi momento. Si tratta di informazioni classificate, piuttosto sensibili. E quando elaboreremo i documenti finali, non vogliamo che queste cifre vengano divulgate da nessuna parte». La donna ha quindi risposto: «Non ho rivelato il numero di persone scomparse, ma il numero di richieste a noi rivolte. Molte di loro saranno ritrovate». La trasmissione è stata rimossa dal sito della Duma, ma quello spezzone era già stato condiviso sui social media.
Il passo falso di Tsivileva va assolutamente contro la politica del Cremlino di non rivelare il numero di soldati rimasti uccisi in guerra. Mosca raramente ha diffuso dati sui morti. Il Ministero della Difesa russo, nei primi mesi di guerra, parlò poco realisticamente di appena 6 mila uomini deceduti, senza più aggiornare le cifre pubblicamente. Le 48 mila richieste di test del DNA citate dal viceministro russo dicono poco o niente sul numero totale dei morti tra le file dell’esercito di Putin, ma possono fornire qualche indizio sui soldati deceduti che ancora devono essere identificati o su quelli dati per dispersi.
Secondo le autorità ucraine, dopo 1000 giorni di guerra, sarebbero 719.240 i soldati russi rimasti uccisi o feriti dal 24 febbraio 2022, di cui circa 360 mila solamente quest’anno. Le cifre fornite da Kiev, tuttavia, paiono gonfiate rispetto a quelle fornite dai servizi di intelligence dei Paesi NATO, secondo cui Mosca avrebbe perso tra i 600 mila e i 700 uomini dall’inizio del conflitto. Queste stime spesso includono anche i feriti gravi e quelli lievi, cioè i soldati che prima o poi potrebbero tornare in battaglia.
Stando a una approfondita analisi di BBC Russian, Mediazona e Meduza, l'esercito russo potrebbe aver perso più verosimilmente tra i 405 e i 480 mila uomini da febbraio 2022 a ottobre 2024, considerando i morti e i feriti gravi, cioè quelli che non potranno più combattere. I soldati uccisi accertati sarebbero circa 80 mila.