La Death Valley e quelle temperature estreme

(Aggiornamento: la massima raggiunta domenica 16 luglio è stata di 53.3 gradi) C'è chi si reca al Death Valley National Park, in California, pieno di entusiasmo. Poi, una volta sceso dall’auto, dopo pochi passi, torna nell’abitacolo in cerca della salvezza: l'aria condizionata è una benedizione. Nelle giornate più estreme, il caldo si appiccica alla pelle e sembra di soffocare. È come respirare fuoco. E per questo weekend è stato lanciato l’allarme: potrebbero arrivare temperature senza precedenti. La Death Valley fa parte del Great Basin, si estende per 225 chilometri tra California (in gran parte) e Nevada, nel deserto del Mojave. Piovono dai 3 ai 6 centimetri d'acqua all'anno e in estate non è raro che il termometro raggiunga i 48 gradi Celsius di giorno e superi i 35 di notte. Non a caso è considerato uno dei luoghi più caldi e aridi della Terra. Al suo interno si trovano paesaggi molto caratteristici, come le rocce colorate di Artist Drive, le montagne ondulate e cremose di Zabriskie Point, reso celebre dall'omonimo film di Michelangelo Antonioni, fino alle saline di Badwater Basin, il punto più basso del Nord America: una distesa di sabbia e sale a 86 metri sotto il livello del mare. Il punto più elevato è Telescope Peak, a 3.367 metri. Nonostante il nome, «Valle della morte», che deriva da condizioni climatiche e ambientali eccessivamente difficili per numerose forme di vita, nel parco sono presenti molte specie di piante e animali, dai corridori della strada (il Beep Beep del famoso cartone animato della Warner Bros) ai coyote, passando per lepri, volpi e mufloni, sino a ragni, serpenti e scorpioni.
Previsti fino a 55.5 gradi

Come detto, è atteso un caldo record: domenica potrebbe essere infatti raggiunta la temperatura più alta mai registrata «in modo affidabile» sulla Terra, con i 55.5 gradi Celsius a Furnace Creek (il nome è tutto un programma) previsti dal National Weather Service. «Ci sono buone probabilità che nella Death Valley si registrino temperature molto elevate questo fine settimana, tra i 54.4 gradi e 55.5 gradi. Se ciò dovesse verificarsi, pareggerebbe o batterebbe il record di temperatura più alta misurata in modo affidabile sulla Terra», ha twittato Daniel Swain, climatologo dell'Institute of the Environment and Sustainability dell'UCLA (Università della California di Los Angeles).
Dubbi su quel record «falsato»

Perché «in modo affidabile»? Perché il record di 56.6 gradi, che venne registrato nel 1913 nella Death Valley (sempre a Furnace Creek), è stato messo in discussione da un team di esperti di climatologia della Organizzazione meteorologica mondiale (OMM). Già nel 1949, c'era chi sosteneva che la misurazione fosse stata alterata da una tempesta di sabbia: le particelle riscaldate avrebbero toccato il termometro, falsando i dati. Storici della climatologia come Christopher Burt e William Taylor Reid ritengono quella misurazione «un mito», anche se la stessa OMM ha fatto sapere che il record del 1913, su cui si sta ancora investigando, oggi è considerato «valido». Tolto questo presunto errore di inizio Novecento, nel luglio del 2021 nella Death Valley è stato stabilito il «record moderno» di 54.4 gradi Celsius, dopo che ad agosto dell’anno precedente erano stati toccati i 54.3 gradi. Più di 1,1 milioni di turisti, ogni anno, visitano il Death Valley National Park e molti lo fanno proprio durante le vacanze estive, quando le temperature, generalmente, raggiungono i 45 gradi. Per questo motivo, nei giorni più caldi, è vietata la circolazione prima delle 17: il rischio malore è troppo elevato. Il National Weather Service (NWS) ha lanciato l’allarme, non solo per la California, ma anche per Arizona, Arkansas, Nevada, Oklahoma e Texas, colpiti in queste ore da una ondata di caldo estremo. Chi si trova in negli Stati citati dovrebbe accendere l'aria condizionata, idratarsi regolarmente e non lasciare bambini o animali domestici nei veicoli incustoditi. Inoltre, si dovrebbero evitare attività faticose all'aperto, perché, ricorda il NWS, «il caldo può uccidere».