La disinformazione ha colpito Taylor Swift dopo il suo appoggio elettorale a Kamala Harris

L’11 settembre 2024 Taylor Swift ha annunciato su Instagram il proprio appoggio politico a Kamala Harris alle prossime elezioni presidenziali statunitensi di novembre. Subito dopo questo endorsement alla candidata democratica, la cantante statunitense è stata presa di mira dalla disinformazione: sui social media sono iniziate a circolare varie notizie infondate secondo le quali la cantante statunitense avrebbe perso non solo milioni di follower, ma addirittura anche più di 100 milioni di dollari.
Il tracollo social
Il 16 settembre è stata diffusa la notizia secondo cui la popstar avrebbe «perso 17 milioni di follower sui social media cinque giorni dopo aver espresso il suo sostegno a Harris alle elezioni presidenziali americane».
La notizia è infondata: è nata infatti originariamente sul sito satirico Esspots, ma è stata in seguito creduta reale.
Secondo poi un’analisi fatta dalla redazione di Facta con Social Blade, uno strumento di analisi dei social media, dall’11 di settembre (giorno in cui ha sostenuto pubblicamente Harris) al 16 settembre (giorno della pubblicazione del post disinformativo analizzato), dopo il suo endorsement, Taylor Swift ha guadagnato: 44,233 follower su X, 14,581 su Facebook e 379,078 su Instagram.
Le perdite economiche
Negli stessi giorni, è circolato anche un post su X secondo cui la cantante avrebbe perso circa 150 milioni di dollari «a causa del boicottaggio dei suoi prodotti e dei suoi cimeli dopo aver sostenuto Kamala Harris come presidente». Ad accompagnare questa informazione, veniva mostrata una foto della cantante, in primo piano, mentre piange.
La notizia è falsa e anche in questo caso è nata come contenuto satirico su Esspots, creduto però vero da molti utenti. Inoltre, la foto della cantante in lacrime risale al 2012, in occasione dell’evento di beneficenza «Stand Up 2 Cancer»: Swift era emotivamente provata perché aveva cantato per la prima volta il suo singolo Ronan, ispirato alla storia vera di una madre che nel 2011 aveva perso il figlio a causa di un neuroblastoma.