Specie invasive

La formica di fuoco trovata in Italia: una minaccia per l'Europa

Scoperti a Siracusa 88 nidi di Solenopsis invicta, insetto invasivo tra i più distruttivi: «Con il riscaldamento globale potrebbe facilmente diffondersi nel Continente»
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Michele Montanari
16.09.2023 13:50

Le specie esotiche invasive sono dannose per gli ecosistemi, per l'agricoltura e rappresentano una minaccia per le popolazioni indigene di molti Paesi. Una problematica che nel 2019 è costata, a livello globale, 423 miliardi di dollari. Recentemente è stata scoperta una nuova specie che minaccia l’Europa: si tratta di una formica invasiva non autoctona ritrovata in Italia che, stando a uno studio dei ricercatori dell’Institute of Evolutionary Biology (IBE), pubblicato su Current Biology, potrebbe diffondersi rapidamente in tutto il Vecchio continente a causa del cambiamento climatico.

La formica di fuoco, o formica guerriera (Solenopsis invicta), è considerata una delle specie esotiche invasive più distruttive: è dotata di un pungiglione velenoso che provoca punture molto dolorose, è in grado di danneggiare i raccolti e può infestare apparecchiature elettriche, come i computer, o i veicoli. Può formare rapidamente «supercolonie» con più regine. Le formiche rosse predano invertebrati, vertebrati e piante, danneggiando le specie autoctone: sono una minaccia per l'agricoltura e gli ecosistemi locali.  

L’insetto, originario del Sud America, in meno di un secolo si è diffuso - attraverso gli spostamenti umani, verosimilmente legati al commercio - in gran parte degli Stati Uniti, Messico, Caraibi, Cina, Taiwan e in Australia. La sua eradicazione ha avuto successo solo in Nuova Zelanda. Secondo uno studio pubblicato su Nature, la formica di fuoco è la quinta specie invasiva più costosa al mondo: solo negli USA, ogni anno, provocherebbe danni per 6 miliardi di dollari. In Europa ci sono stati almeno tre avvistamenti documentati di Solenopsis invicta: in Spagna, in Finlandia e nei Paesi Bassi, ma il primo ritrovamento di colonie, come detto, è recentemente avvenuto in Italia. Stando allo studio, sono infatti stati identificati 88 nidi di formiche rosse in un’area di 4,7 ettari vicino a Siracusa, in Sicilia. Secondo le analisi genetiche effettuate dai ricercatori, le colonie invasive potrebbero provenire dalla Cina o dagli Stati Uniti. Parlando con gli abitanti della zona, gli autori dello studio hanno però scoperto che le prime punture dolorose risalgono almeno al 2019, quindi l'arrivo della formica di fuoco non sarebbe così recente e l'estensione dell'area invasa potrebbe essere molto maggiore.

Secondo Roger Vila, capo ricercatore dello studio, occorrono «sforzi coordinati per il rilevamento precoce e la risposta rapida nella regione, per gestire con successo questa nuova minaccia, prima che si diffonda in modo incontrollabile». Le specie di formiche invasive possono infatti diffondersi facilmente attraverso la vendita di piante e il commercio di ortaggi.

Nello studio si legge che il 7% circa del Continente europeo e il 50% delle città europee hanno condizioni adatte alla possibile diffusione della formica di fuoco. Il ricercatore dell’IBE Mattia Menchetti ha spiegato all’ANSA: «Secondo i risultati del nostro modello ecologico, le grandi città costiere sono tra i siti più adatti ad ospitare Solenopsis invicta, in Italia come nel resto d'Europa». Inutile dire che con il riscaldamento globale, molte più aree del continente potrebbero diventare adatte alla specie: il caldo, infatti, favorisce la diffusione dell’insetto anche in Europa.

Secondo Mattia Menchetti, «i cittadini potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nell’individuazione della formica, considerando che si trova frequentemente nelle aree urbane. È possibile riconoscerla dalle sue punture dolorose e dai caratteristici nidi, anche se è necessaria la conferma di un esperto». Ad oggi, in Svizzera, non risultano segnalazioni relative alla formica di fuoco.

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