La Groenlandia, da oggi, è un po' più vicina al resto del mondo
Per alcuni è l'inizio di un'era. Per altri, la fine. Ciò che è certo, è che da oggi, 28 novembre, la Groenlandia diventerà un po' più vicina al resto del mondo. E il merito è tutto del nuovo aeroporto internazionale, che apre i battenti nella capitale Nuuk. Con la promessa di rendere questo luogo così remoto – e in gran parte inospitale – più accessibile. Anche e soprattutto come meta turistica.
Fino ad ora, infatti, la Groenlandia era rimasta una delle poche destinazioni non ancora toccate dal turismo di massa. In parte a causa del suo territorio, ricoperto per lo più dalla calotta glaciale. Ma dall'altro lato, anche a causa della mancanza di piste aeroportuali adatte a velivoli di grandi dimensioni. Motivo per cui, fino ad ora, chiunque volesse atterrare nella terra di ghiaccio, per eccellenza, doveva intraprendere un vero e proprio «viaggio della speranza». Prima dell'apertura del nuovo aeroporto, per raggiungere la Groenlandia dal resto del mondo si poteva partire quasi esclusivamente da Copenhagen (o, in alcuni casi, dall'Islanda), su un volo diretto in città più piccole come Kangerlussuaq nel nord del Paese, o Narsarsuaq, più a sud. Due ex basi militari statunitensi, costruite durante la seconda guerra mondiale, in grado di ospitare aerei più grandi, rispetto alle altre piste presenti sul suolo groenlandese.
Ridurre la distanza
Si tratta, insomma, di un grosso cambiamento per un Paese che, ad oggi, accoglie circa 130.000 visitatori all'anno, molti dei quali arrivano a bordo di grosse navi da crociera. Motivo per cui, l'apertura di un nuovo aeroporto nella capitale non potrà non rendere più semplice arrivi e partenze dalla Groenlandia. Anche per gli stessi cittadini che, a loro volta, vorrebbero riuscire a vedere il resto del mondo in maniera più semplice.
Fra qualche mese, però, Nuuk sarà diventato «il principale hub della Groenlandia», in grado di collegare più facilmente il Paese all'Europa e agli Stati Uniti. Secondo le indiscrezioni, da giugno 2025 sarà possibile prenotare voli diretti da New York (Newark) – con United Airlines – della durata di poco più di quattro ore. Sulla nuova pista della capitale, lunga 2.200 metri, potranno finalmente atterrare anche grandi jet, come gli Airbus A330neo di Air Greenland da e per Copenhagen, in grado di trasportare 800 passeggeri all'ora. E lo stesso avverrà con i voli provenienti da Reykjavik o diretti in Islanda. «Un volo dall'Europa a Nuuk dura poco più di quattro ore», ha ricordato Jens Lauridsen, CEO di Air Greenland. «Dalla costa orientale degli Stati Uniti sono sempre quattro ore. Siamo posizionati proprio nel mezzo, e per questo c'è un interesse molto, molto grande da parte di tutti i principali vettori in Europa». I nuovi collegamenti, infatti, oltre a ridurre gli attuali tempi di percorrenza infiniti, tra uno scalo e l'altro, saranno con ogni probabilità accessibili a prezzi accessibili. Non a caso, secondo Bloomberg, anche Icelandair e SAS avrebbero messo gli occhi sulla tratta.
«Secondo le previsioni, con l'apertura del nuovo aeroporto il traffico passeggeri raddoppierà da 50.000 a 100.000 viaggiatori solo nel primo anno», ha aggiunto Lauridsen.
Non uno, ma tre aeroporti
Quello di Nuuk, però, è solo il primo aeroporto di un progetto più vasto, che ha l'intento di rilanciare l'economia groenlandese, rendendo il territorio più accessibile. Secondo quanto riportano i media internazionali, nel 2026 aprirà un secondo aeroporto internazionale in quella che oggi è «la destinazione più turistica della Groenlandia», ossia Ilullisat. Un villaggio famoso per gli enormi iceberg che galleggiano attorno alla sua costa. Per completare l'opera, negli anni successivi, verrà costruito anche un aeroporto regionale a Qaqartoq, la città più grande nel sud del Paese. Di certo, si tratta di un progetto ambizioso. Basti pensare che per realizzare tutti e tre gli aeroporti si sborseranno più di 800 milioni di dollari, anche se parte della costruzione sarà finanziata dalla Danimarca, intervenuta con un pacchetto di prestiti agevolati.
Qualche preoccupazione
Da un lato, come detto, la nuova apertura è motivo di grandi speranze per il futuro della Groenlandia. Secondo Anne Nivíka Grødem, CEO dell'ente turistico Visit Greenland, il nuovo aeroporto rappresenta «una pietra miliare che darà impulso al turismo». «La Groenlandia non è solo una destinazione: è un'esperienza che cambia il modo in cui si guarda il mondo», ha aggiunto. Dall'altro lato, però, non mancano le preoccupazioni. In particolare, quelle legate agli effetti «negativi» dell'aumento del turismo, che potrebbe compromettere un territorio così delicato. Ma non solo. I timori sulla realizzazione dell'aeroporto riguardano anche i costi e l'impatto ambientale di queste costruzioni. Non da meno, preoccupa anche il rumore degli aerei, che diventerà sempre più frequente.