Italia

La lite sfocia nel sangue: noto capo ultras dell'Inter uccide un membro della 'ndrangheta

L'omicidio a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano: vittima e assassino sono legati al tifo organizzato nerazzurro – I due hanno iniziato a litigare su un'auto targata Ticino
© Shutterstock
Red. Online
04.09.2024 17:15

(Aggiornato) Prima uno sparo, poi la coltellata. Un grave fatto di sangue è andato in scena questa mattina introno alle 10.50 a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano. Stando ai media italiani, Antonio Bellocco, 36.enne membro del clan della ‘ndrangheta di Rosarno, in Calabria, è stato ucciso dal 49.enne Andrea Beretta, noto capo ultras dell’Inter. Il fatto di sangue è avvenuto in via Besozzi, fuori dalla palestra Testudo, un ambiente molto frequentato dai tifosi della curva Nord, ma anche dai membri di CasaPound, il movimento politico di matrice neofascista.

I due avrebbero iniziato a litigare all’interno di una Smart parcheggiata nei pressi della palestra. Smart che, secondo nostre informazioni, era targata Ticino. Secondo le prime ricostruzioni dei Carabinieri di Pioltello, Bellocco avrebbe sparato un colpo di pistola alla gamba di Beretta, il quale ha reagito colpendo il rivale con una coltellata alla gola.

I due sono personaggi legati alla curva nerazzurra: entrambi capi ultras e membri del tifo organizzato dell’Inter. Secondo il Corriere della Sera, Beretta e Bellocco erano amici e la sera prima avevano giocato una partita di calcetto. Il primo aveva subito un daspo di 10 anni per reati da stadio. Nei suoi confronti era scattata la sorveglianza speciale del tribunale di Milano in seguito al violento pestaggio di un venditore ambulante. Il secondo, invece, era già stato condannato per mafia nell’operazione «Tramonto» della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Era figlio di Giulio e nipote di Umberto Bellocco, «capobastone» di una delle più potenti famiglie 'ndranghetiste di Rosarno, da anni insediata pure nel Nord Italia.

Dopo il fatto di sangue, Beretta è stato trasportato in ospedale, dove si trova in stato di arresto con l’accusa di omicidio.

Secondo Repubblica, negli ultimi mesi ci sarebbero state forti tensioni nell’ambiente della curva nerazzurra, ma al momento le forze dell'ordine sembrano escludere un movente legato al tifo organizzato. Dopo l'omicidio, nei pressi della palestra sono stati avvistati anche Marco Ferdico, Matteo Norrito e Mauro Nepi, i vertici della curva nord dell’Inter. Questo ennesimo fatto di sangue nell'ambito del tifo organizzato arriva a quasi due anni dall’assassinio dell’ex capo storico della curva interista, Vittorio Boiocchi, ucciso sotto casa sua a colpi di pistola.