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Il ministro degli Esteri Badr Abdelatty, a Washington per un incontro con la sua controparte americana Marco Rubio, ha affermato che il Cairo intende mantenere la propria posizione sull'allontanamento degli abitanti di Gaza promosso dal tycoon – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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![L'Egitto non si piega a Trump: «Qualsiasi compromesso violerebbe i diritti dei palestinesi»](https://naxos-cdn01.gruppocdt.ch/cdt/stories/2025/02/10/1920x1080/7bf129bc-ff51-4617-88f9-bb6042a115c0.jpeg)
22:37
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L'Egitto non si piega a Trump: «Qualsiasi compromesso violerebbe i diritti dei palestinesi»
L'Egitto ha rifiutato «qualsiasi compromesso» che violerebbe i diritti dei palestinesi, in una dichiarazione rilasciata dopo che il ministro degli Esteri Badr Abdelatty ha incontrato la sua controparte americana a Washington.
«L'Egitto mantiene la sua posizione rifiutando qualsiasi compromesso su questi diritti, compreso il diritto all'autodeterminazione, alla permanenza sulla terra e all'indipendenza», ha affermato il ministero degli Esteri egiziano, dopo che il presidente americano Donald Trump aveva suggerito di allontanare i palestinesi dalla Striscia di Gaza martoriata dalla guerra.
22:18
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Israele manda rinforzi alle sue truppe schierate a Gaza
L'Idf ha annunciato in un messaggio su Telegram che «è stato deciso di rafforzare significativamente l'area (di Gaza) con forze aggiuntive per missioni difensive».
«In base alla valutazione della situazione, è stato deciso di aumentare il livello di prontezza e posticipare il congedo per i soldati combattenti e le unità operative nel Comando meridionale», aggiunge la nota. «Il rinforzo alle truppe aumenterà la capacità di difesa nell'area e aumenterà l'allerta rispetto a vari scenari nella regione».
21:35
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«La porta per lo scambio di prigionieri resta aperta»
Hamas ha reso noto che «la porta resta aperta» per rispettare la data di sabato prossimo per il nuovo «scambio prigionieri». «Posticipare il rilascio dei prigionieri è un messaggio di avvertimento all'occupante», afferma Hamas in una nota, spiegando di aver sospeso lo scambio 5 giorni prima «per dare ai mediatori sufficienti opportunità di fare pressione sull'occupante affinché adempia ai propri obblighi».
Secondo Hamas Israele ha violato l'accordo tra le altre cose ritardando il ritorno degli sfollati di Gaza nel nord, sparando ai palestinesi, ritardando l'ingresso di forniture medie e delle attrezzature per rimuovere le macerie.
20:28
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Centinaia di israeliani in piazza a Tel Aviv dopo l'annuncio di Hamas
Centinaia di israeliani sono scesi in piazza per protestare nel centro di Tel Aviv, dopo che l'ala armata di Hamas ha dichiarato che posticiperà il rilascio di tre ostaggi israeliani previsto per sabato. Lo riporta Haaretz. La polizia ha finora arrestato un manifestante, secondo quanto riferito dagli organizzatori della protesta.
19:53
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«Con il piano di Trump saltate le garanzie USA sulla tregua»
I negoziatori di Hamas hanno dichiarato che le garanzie USA per il cessate il fuoco non sono più in vigore di fronte al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di voler trasferire i palestinesi fuori da Gaza. Lo hanno affermato 2 fonti della sicurezza egiziana a Reuters rilanciata dal Times of Israel.
I mediatori temono la rottura dell'accordo di cessate il fuoco dopo che Hamas ha annunciato il rinvio del prossimo scambio di prigionieri accusando Israele di violare la tregua. I mediatori hanno rinviato i colloqui fino a quando non sarà ricevuta una chiara indicazione dell'intenzione di Washington di continuare l'accordo a fasi.
19:03
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«Profondamente inquietanti le immagini degli israeliani e palestinesi rilasciati»
Le Nazioni Unite hanno esortato oggi Israele e Hamas a garantire un trattamento umano a tutti i detenuti, affermando che le recenti immagini di ex ostaggi israeliani ed ex detenuti palestinesi «emaciati» sono «profondamente inquietanti».
«Le immagini degli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi emaciati, rilasciati nell'ambito della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza, sono profondamente inquietanti», ha dichiarato in un comunicato il portavoce dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani a Ginevra.
17:49
17:49
«Rinviato il prossimo rilascio di ostaggi israeliani»
Hamas afferma che ritarderà il prossimo rilascio degli ostaggi israeliani «fino a nuovo avviso».
Hamas ha annunciato il rinvio a tempo indeterminato per il prossimo scambio di ostaggi-prigionieri in base all'accordo di tregua, accusando Israele di non aver rispettato i termini dell'intesa.
«Il rilascio dei prigionieri, programmato per sabato 15 febbraio 2025, sarà posticipato fino a nuovo avviso, in attesa del rispetto da parte dell'occupazione e dell'adempimento retroattivo degli obblighi delle ultime settimane. Riaffermiamo il nostro impegno nei confronti dei termini dell'accordo fintantoché l'occupazione vi aderirà», ha affermato in una dichiarazione Abu Ubaida, portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam, ala armata di Hamas.
Il ritardo del rilascio degli ostaggi annunciato da Hamas è stato definito dal ministro israeliano della difesa Israel Katz «una totale violazione» dell'accordo di cessate il fuoco di Gaza.
«L'annuncio di Hamas di interrompere il rilascio degli ostaggi israeliani è una totale violazione dell'accordo di cessate il fuoco e dell'accordo per il rilascio degli ostaggi. Ho ordinato all'IDF di prepararsi al massimo livello di allerta per qualsiasi possibile scenario a Gaza», ha affermato Katz in una dichiarazione.
17:10
17:10
«Trump ha presentato una visione rivoluzionaria»
Benjamin Netanyahu, parlando al plenum della Knesset durante un voto di sfiducia nei confronti del governo, ha affermato che «il presidente Trump ha presentato una visione nuova e rivoluzionaria per il giorno dopo Hamas» a Gaza e che «dopo un periodo difficile, siamo d'accordo con l'amministrazione statunitense su tutti gli obiettivi della guerra». Lo riporta Haaretz.
Netanyahu si è poi rivolto ai membri dell'opposizione che lo stavano fischiando e ha detto: «Continuate a parlare del 'giorno dopo' e ora l'avete ottenuto. Il vostro problema è che non corrisponde alla narrazione di Oslo. Vi rifiutate di imparare».
Numerosi deputati sono stati espulsi, scrive il Times of Israel, per aver interrotto Netanyahu: l'opposizione ha fischiato e urlato contro il premier e alcuni parlamentari, tra cui Elazar Stern, Vladimir Beliak, Gilad Kariv e Merav Cohen, sono stati fatti uscire.
Netanyahu ha affermato che Israele non è mai stato così forte e che il suo incontro con Trump è stato il più caloroso che abbia mai sperimentato nei suoi decenni di politica. «L'incontro storico con Trump è stato il più importante, il più amichevole e il più significativo» tra qualsiasi primo ministro israeliano con un presidente degli Stati Uniti, ha detto.
16:34
16:34
Teheran: «Abbiamo missili a lungo raggio potenziati con l'AI»
Il Comandante della Marina delle Guardie Rivoluzionarie Alireza Tangsiri ha dichiarato che l'Iran ha sviluppato missili da crociera a lungo raggio, che superano la portata di 1'000 km, integrando l'intelligenza artificiale per migliorarne la precisione.
«Missili da crociera supersonici indigeni, con una gittata di 2'000 chilometri, saranno presentati all'inizio del prossimo anno iraniano (a partire dal 21 marzo)», ha aggiunto. Secondo Tasnim, ha sottolineato la piena disponibilità militare delle forze navali iraniane a salvaguardare i 2'200 km di coste meridionali iraniane e ha messo in guardia «gli avversari e le potenze straniere» da qualsiasi minaccia alle acque territoriali del Paese. Ha anche avvertito che l'Iran ha le capacità militari per chiudere lo Stretto di Hormuz, ma non lo farà per ora, «poiché il potenziale dei suoi missili, droni e navi supera tale tattica».
15:38
15:38
Trump: «No, nel mio piano i palestinesi non avrebbero diritto di tornare a Gaza»
Donald Trump afferma che i palestinesi non avrebbero alcun diritto al ritorno in base al suo piano per impossessarsi di Gaza. "No, non ne avrebbero, perché avranno alloggi molto migliori", ha detto Trump a Bret Baier in un estratto di una intervista a Fox News quando gli è stato chiesto se i palestinesi avrebbero avuto il diritto di tornare. "In altre parole, sto parlando di costruire un posto permanente per loro", ha spiegato.
15:15
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UNRWA, dal cessate il fuoco aiuti ad oltre 1,2 milioni di persone
Con oltre 7.000 lavoratori, in sole due settimane «dall'inizio del cessate il fuoco, l'UNRWA ha raggiunto più di 1,2 milioni di persone con aiuti alimentari», insieme con il Programma alimentare mondiale.
Lo rende noto sul suo profilo X Philippe Lazzarini, Commissario generale dell'UNRWA, aggiungendo che nello stesso arco di tempo l'agenzia ha inoltre «aperto 10 nuovi rifugi per supportare le persone che tornano al nord distribuendo tende, coperte, teli di plastica, oltre a vestiti caldi mentre tempeste e pioggia continuano».
Allo stesso tempo, aggiunge sempre Lazzarini nel suo post, «i nostri team di assistenza sanitaria primaria hanno ricevuto forniture mediche da distribuire ai pazienti nelle nostre cliniche tramite i nostri team mobili» e «forniscono fino a 17 mila visite mediche ogni giorno».
15:00
15:00
L'ANP firma un accordo da 80 milioni per rimuovere le macerie a Gaza
Il primo ministro dell'Autorità Nazionale Palestinese Mohammad Mustafa, il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite e l'Organizzazione Internazionale Araba per la Ricostruzione in Palestina hanno firmato un memorandum d'intesa per rimuovere le macerie e creare rifugi a Gaza. Lo riferisce Al Jazeera online aggiungendo che l'accordo è stato firmato presso l'ufficio del Primo Ministro a Ramallah, nella Cisgiordania occupata, e vale 80 milioni di dollari, nella sua prima fase.
L'obiettivo dell'intesa, secondo l'agenzia di stampa ufficiale WAFA, è limitare i danni e rimuovere le macerie in aree vitali, occuparsi degli ordigni inesplosi e creare una serie di centri di accoglienza temporanei.
«Il governo palestinese - ha affermato Mustafa - ha sviluppato un programma per i primi sei mesi per affrontare la situazione sul campo, nonché un piano triennale per passare dagli aiuti alla ripresa economica e alla ripresa rapida, e poi alla ricostruzione completa nell'arco di 10 anni, come parte di un programma sviluppato in coordinamento con la Banca Mondiale, l'Unione Europea e le Nazioni Unite».
13:20
13:20
Jolani: «A migliaia si arruolano nel nuovo esercito siriano»
Migliaia di siriani si stanno arruolando nel nuovo esercito governativo: lo ha detto l'autoproclamato presidente Ahmed al Sharaa (più noto con il suo nome di battaglia Abu Mohammed al Jolani) parlando ai media internazionali e dopo che nei giorni scorsi era stato annunciato lo scioglimento delle forze armate e di sicurezza.
Jolani ha ribadito di aver abolito la coscrizione obbligatoria e di aver lasciato che l'adesione alle forze armate sia volontaria. «Migliaia di persone si uniscono alla nuova armata siriana», ha dichiarato.
Fa ancora molto discutere nel Paese, afflitto dalla peggiore crisi finanziaria della sua storia, frammentato a livello territoriale e afflitto dalle occupazioni militari di Israele, Stati Uniti e Turchia, la decisione di sciogliere l'esercito regolare, lasciando di fatto improvvisamente 300mila persone senza stipendi.
«Numerosi ex ufficiali che avevano disertato in passato stanno gradualmente aderendo ai quadri del ministero della difesa», ha aggiunto Jolani in riferimento agli ufficiali che nel 2011 e nel 2012 avevano disertato le forze armate coinvolte nella repressione sanguinosa delle allora proteste popolari anti-governative.
13:12
13:12
Netanyahu rinvia di tre mesi la commissione d'inchiesta sul 7 ottobre
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di rinviare di tre mesi la discussione sull'istituzione di una commissione statale d'inchiesta sugli eventi del 7 ottobre 2023, contro il parere del procuratore generale Gali Baharav-Miara. Lo scrive Haaretz.
Nel corso di una riunione governativa convocata dalla corte suprema del Paese sull'argomento, Baharav-Miara ha affermato che il governo deve istituire immediatamente una commissione d'inchiesta statale o fornire motivazioni esplicite per il suo rifiuto di farlo.
12:17
12:17
La delegazione negoziale israeliana rientra da Doha
La delegazione negoziale israeliana sta tornando da Doha, dove sono cominciate nei giorni scorsi le discussioni sulla seconda fase del cessate il fuoco. Domani il governo israeliano ha in programma un confronto sull'intesa che riguarda anche la liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. Lo riporta Haaretz.
12:16
12:16
Hamas: «Abbatteremo i progetti di Trump su Gaza»
Il capo di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya, ha detto che i piani di Donald Trump per la Striscia di Gaza sono «condannati»: «Li abbatteremo come abbiamo abbattuto i progetti che li hanno preceduti», ha dichiarato durante una commemorazione del 46esimo anniversario della rivoluzione iraniana a Teheran, come riporta il Guardian.
Hamas, che governa la Striscia di Gaza dal 2007, ha già detto che il piano di Trump «metterà benzina sul fuoco» nella regione.
11:14
11:14
«Il Regno Unito complice di crimini di guerra a Gaza»
Il Regno Unito è stato «complice» consapevole di crimini di guerra commessi da Israele nella Striscia di Gaza palestinese e dall'Arabia Saudita nello Yemen con l'uso anche di armi britanniche fornite ai due alleati mediorientali. Lo denuncia dalle colonne del Guardian un ex diplomatico del Foreign Office, Mark Smith, dimessosi per protesta nell'agosto scorso dopo essersi occupato in prima persona di questo dossier.
Smith rivela di aver contribuito alla stesura di rapporti di valutazione legale interne che suggerivano una sospensione generalizzata dell'invio di armamenti letali a questi due Paesi sulla base di evidenze d'un loro utilizzo indiscriminato in azioni di guerra: contrario sia alla normativa britannica sia agli «standard etici» internazionali a cui il Regno sulla carta aderisce. Rapporti rimasti tuttavia lettera morta per scelta dei responsabili politici. «Sono stato testimone non solo di un fallimento morale, ma di condotte che credo abbiano oltrepassato la soglia della complicità in crimini di guerra», le sue parole.
Smith punta il dito contro i governi conservatori precedenti per aver di fatto «manipolato» e insabbiato un rapporto sull'uso di armi britanniche da parte dei sauditi in «bombardamenti aerei che hanno causato vittime in massa fra i civili nello Yemen». Ma pure su quello laburista attuale di Keir Starmer per aver fatto in sostanza lo stesso - al netto della sospensione simbolica di una piccola fetta di contratti militari - per garantire la prosecuzione di forniture belliche a Israele in grado di contribuire a «una campagna militare segnata da distruzioni senza precedenti e attacchi deliberati su aree civili» a Gaza: situazione che il diplomatico - trasferito a Dublino prima delle dimissioni - racconta d'aver evocato anche con David Lammy, ministro degli Esteri in carica, senza risultato alcuno.
10:38
10:38
Netanyahu in tribunale: «Devo fare cure mediche»
Il processo penale a carico del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per accuse di corruzione è ripreso stamattina presso il tribunale distrettuale di Tel Aviv, dopo il ritorno del premier da Washington ieri.
All'inizio dell'udienza, Netanyahu ha affermato di trovarsi ad affrontare «sfide» mediche e che gli sono state prescritte forti dosi di antibiotici. Lo riporta il Times of Israel.
Il premier descrive la sua visita negli Stati Uniti per incontrare il presidente Donald Trump come «storica», ma afferma che è stata «una sfida dal punto di vista medico».
Il primo ministro è stato sottoposto a un intervento chirurgico per rimuovere la prostata nel dicembre 2024 e ha avuto complicazioni postoperatorie tra cui infezioni.
06:42
06:42
Il punto alle 6
La carestia è stata in gran parte scongiurata a Gaza grazie all'afflusso di aiuti nel territorio durante il fragile cessate il fuoco, ha dichiarato domenica il responsabile umanitario delle Nazioni Unite. Il quale, tuttavia, ha avvertito che la minaccia potrebbe tornare rapidamente se la tregua dovesse crollare.
Tom Fletcher ha parlato con l'Associated Press dopo una visita di due giorni a Gaza, dove centinaia di camion che trasportano aiuti umanitari sono arrivati ogni giorno dall'inizio del cessate il fuoco, il 19 gennaio. «La minaccia di carestia, a mio avviso, è ampiamente scongiurata» ha dichiarato Fletcher al Cairo. «I livelli di fame sono diminuiti rispetto a prima del cessate il fuoco».
Fletcher ha parlato mentre crescono le preoccupazioni in merito alla possibilità di estendere il cessate il fuoco: è previsto l'inizio dei colloqui per la difficile seconda fase.