La minaccia di Trump: «Se gli ostaggi non saranno rilasciati, sabato si scatenerà l'inferno»
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La tensione, in Medio Oriente, aumenta. Complici, in particolare, le ultime dichiarazioni di Hamas in cui annuncia il rinvio della nuova fase di rilascio ostaggi prevista per sabato a causa di Israele. Ma anche l'avvertimento lanciato da Donald Trump nelle scorse ore, in risposta a questa decisione. Rivolgendosi ai giornalisti presenti nello Studio Ovale, il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che se tutti gli ostaggi israeliani detenuti a Gaza non saranno rilasciati entro sabato a mezzogiorno proporrà, come prima cosa, di «annullare il cessate il fuoco tra Israele e Hamas». E, secondariamente, di «scatenare l'inferno». Ma non è tutto. Trump ha anche affermato che potrebbe sospendere gli aiuti alla Giordania e all'Egitto, qualora questi due Paesi non dovessero accogliere i rifugiati palestinesi trasferiti da Gaza.
Dichiarazioni, queste, particolarmente forti, che arrivano, come detto, dopo quelle di Hamas in cui rivela di voler «ritardare a tempo indeterminato il rilascio degli ostaggi», a causa di «violazioni dell'accordo di cessate il fuoco». In particolare, Hamas punta il dito contro Israele «per aver ritardato il rientro degli sfollati nel nord, delle forniture mediche e delle attrezzature per rimuovere le macerie». Un'accusa che ha spinto il ministro della Difesa israeliano a mettere in stato d'allerta l'esercito del Paese, con l'ordine di «prepararsi a qualsiasi scenario a Gaza». Questo sabato, sarebbe infatti dovuto avvenire il sesto scambio di prigionieri tra Hamas e Israele. Ma l'ala della fazione palestinese ha comunicato che tutto «è rinviato fino a nuovo avviso, in attesa che gli occupanti adempiano ai loro obblighi». Tuttavia, la fazione islamica ha poi dichiarato di volere lasciare «la porta aperta» per sabato, dando però cinque giorni di tempo a Israele per adeguarsi all'accordo.
Ma non è ancora finita. Trump, tra i commenti, ha anche definito «terribile» la dichiarazione di Hamas, sottolineando che «lascerà che sia Israele a decidere che cosa dovrebbe accadere in ultima analisi al cessate il fuoco». «Per quanto mi riguarda, se tutti gli ostaggi non saranno restituiti entro sabato a mezzogiorno – che penso sia un orario appropriato – lo annullerei e chiudere tutte le scommesse, scatenando l'inferno», ha dichiarato il tycoon. Un ultimatum che potrebbe porre fine al cessate il fuoco iniziato tre settimane fa.
Trump, inoltre, ha affermato che gli ostaggi dovrebbero essere rilasciati tutti insieme e non «a pezzetti, non due e uno alla volta, o tre e quattro e due». «Li vogliamo tutti indietro. Parlo per me stesso. Israele può ignorare le mie parole, ma per me deve essere così, sabato alle 12 in punto. E se non saranno lì, scoppierà l'inferno».
A tal proposito, Trump ha sottolineato di non aver parlato, precedentemente, con Benjamin Netanyahu della tempistica da lui proposta nell'avvertimento. Alle domande in cui gli si chiedeva di «eventuali misure concrete» che prenderebbe per far rispettare la sua richiesta, il presidente USA ha risposto in maniera criptica, quanto minacciosa. «Lo scoprirete. E lo scopriranno anche loro. Hamas scoprirà cosa intendo. Queste persone sono malate».