La misteriosa nave cinese nel Mar Baltico? «Potrebbe aver agito per Mosca»
È ancora presto per dire l'ultima parola, ma le possibilità che dietro al presunto sabotaggio dei cavi sottomarini nel Mar Baltico ci sia una nave cinese si fanno, ora dopo ora, sempre più concrete. L'imbarcazione in questione, chiamata Yi Peng 3, era nell'area dove sono avvenuti i due incidenti tra il 17 e il 18 novembre. Come noto dalle prime indagini, si tratterebbe di una nave portarinfuse immatricolata in Cina, lunga 225 metri.
Se da un lato, alcuni governi, come quello svedese, preferiscono non esporsi sulla colpevolezza dell'imbarcazione finché non ci saranno prove effettive, dall'altro gli inquirenti, secondo quanto dichiarato nelle ultime ore, ritengono che la nave abbia «deliberatamente reciso i due cavi principali». Di più, «trascinando l'ancora sul fondale del Baltico per oltre 160 chilometri. Un'ipotesi iniziale, questa, a cui tuttavia sono collegate altre domande. Una fra tutte riguarda il coinvolgimento di Mosca nel presunto sabotaggio. Nello specifico, ci si domanda se, qualora sia stata Yi Peng 3 a danneggiare i cavi, l'imbarcazione abbia agito sotto ordini russi.
Ora dopo ora, infatti, gli investigatori sono sempre più convinti che l'ipotesi dell'incidente accidentale non sia credibile. Secondo un investigatore coinvolto nelle indagini, citato in forma anonima dal Wall Street Journal, è infatti «estremamente improbabile che il capitano non si sia accorto che la sua nave aveva abbassato e trascinato l'ancora, perdendo velocità per ore e tagliando i cavi lungo il percorso». Per gli investigatori, insomma, la nave sarebbe stata «deliberatamente calata sul fondale marino, tagliando il cavo in fibra ottica C-Lion1 lungo 1.230 chilometri», ossia l'unico collegamento diretto tra l'Europa centrale e la Finlandia, intorno alle 21:00 locali del 17 novembre. A seguire, il secondo cavo – quello che collega Germania e Finlandia – sarebbe stato danneggiato intorno alle 3 del mattino del giorno seguente, dopo che l'imbarcazione aveva percorso quasi 180 chilometri.
Secondo le prime ricostruzioni, la nave era salpata da Ust-Luga, in Russia, ed era diretta, attraverso il Mar Baltico, verso Port Said, in Egitto. Da quando è stata identificata, Yi Peng 3 è stata circondata da navi della guerra della NATO, che sperano di ottenere accesso all'imbarcazione, per interrogare l'equipaggio in merito al presunto sabotaggio. Al momento, la nave è stata costretta ad ancorarsi nello stretto di Kattegat. In base al diritto marittimo internazionale, le navi della NATO non possono costringere la nave a salpare per uno dei loro porti: ragione per cui si ritiene che le autorità svedesi e tedesche stiano negoziando con il proprietario della nave cinese.
Per i funzionari occidentali, è improbabile che dietro al presunto sabotaggio ci sia Pechino. Nelle ultime ore, i sospetti sono piuttosto ricaduti sulle agenzie di intelligence russe, che avrebbero orchestrato l'incidente. Un'accusa che, tuttavia, il Cremlino ha fortemente respinto, etichettandola come «assurda e infondata».