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La protesta pro-Gaza ha raggiunto Malmö e l'Eurovision

Migliaia di persone si sono radunate a Stortorget, la piazza a due passi dalla stazione centrale, per opporsi a quanto sta accadendo nella Striscia e alla partecipazione di Israele alla competizione canora – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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La protesta pro-Gaza ha raggiunto Malmö e l'Eurovision
Red. Online
09.05.2024 07:09
21:56
21:56
L'UNRWA chiude la sede di Gerusalemme est dopo un tentativo di incendio

L'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, chiude il suo quartier generale di Gerusalemme est dopo un tentativo di incendio da parte di «estremisti israeliani» alle aree all'aperto del complesso. Lo ha scritto su X il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Philippe Lazzarini.

«Gli israeliani hanno appiccato il fuoco per due volte al perimetro del quartier generale dell'Unrwa a Gerusalemme est occupata», mentre all'interno era presente «personale dell'Unrwa e di altre agenzie delle Nazioni Unite», ha affermato Lazzarini, precisando di aver «preso la decisione di chiudere il perimetro fino a quando non sarà ripristinato un adeguato livello di sicurezza».

Ha quindi sottolineato che si tratta di un «secondo atroce incidente in meno di una settimana», commesso a suo avviso da «estremisti» e in cui «la vita dei dipendenti dell'Onu è stata messa in serio pericolo».

21:10
21:10
ONU, verso voto assemblea generale su membership piena Palestina

L'Assemblea Generale dell'Onu potrebbe votare domani una bozza di risoluzione che riconoscerebbe la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, e raccomanderebbe al Consiglio di Sicurezza di «riconsiderare favorevolmente la questione».

Si tratterebbe di una sorta di sondaggio globale per verificare l'ampiezza del sostegno alla candidatura palestinese, alla quale gli Usa il mese scorso hanno posto il veto in Consiglio. Il parere favorevole dei Quindici è necessario per diventare membri a pieno titolo dell'organizzazione internazionale, prima di arrivare al voto ed eventualmente all'approvazione dell'Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

La bozza al vaglio dei 193 membri - che dovrebbe ottenere una larga maggioranza - prevede comunque alcuni diritti e privilegi aggiuntivi per la Palestina. Ad esempio quello di essere seduti tra gli Stati membri in ordine alfabetico, oppure di presentare proposte, emendamenti e sollevare mozioni procedurali in Assemblea (non concessi all'altro Stato osservatore non membro, la Santa Sede, né all'Unione Europea).

Tuttavia i palestinesi non avrebbero ancora il diritto di voto in Assemblea Generale, né sarebbero in grado di presentare la propria candidatura per i principali organi delle Nazioni Unite come il Consiglio di Sicurezza, il Consiglio Economico e Sociale (Ecosoc) o il Consiglio per i Diritti Umani.

19:29
19:29
Netanyahu: «Sconfiggeremo il nemico, anche da soli»

«Nella Guerra d'Indipendenza di 76 anni fa, eravamo pochi contro molti. Non avevamo armi, c'era un embargo sulle armi contro Israele, ma con la grandezza dell'anima, il coraggio e l'unità dentro di noi, abbiamo vinto». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu aggiungendo: «Oggi siamo molto più forti. Siamo determinati e siamo uniti per sconfiggere il nostro nemico. Se dobbiamo restare soli, resteremo soli». «Ho già detto - ha sottolineato - che, se necessario, combatteremo con le unghie e con i denti. Ma abbiamo molto di più».

18:34
18:34
Hezbollah rivendica attacco contro base militare israeliana

Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato un attacco con un missile di tipo Burkan (vulcano) contro postazioni militari israeliane a ridosso della linea del fronte tra il sud del Libano e l'Alta Galilea.

Lo riferisce lo stesso Partito di Dio, alleato dell'Iran e di Hamas, precisando che l'attacco ha preso di mira la base militare israeliana di Jal al-Alam, poco lontano dalla località costiera libanese di Naqura.

17:54
17:54
«L'invasione Rafah non assicura durevole sconfitta Hamas»

L'amministrazione Biden «condivide l'obiettivo di una durevole sconfitta di Hamas ma entrare a Rafah non lo garantisce»: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby.

17:54
17:54
«Evacuati da est di Rafah finora 150 mila palestinesi»

Dalla parte orientale di Rafah sono stati evacuati finora circa 150 mila sfollati palestinesi. Lo ha fatto sapere - citato dai media - l'esercito israeliano (IDF) secondo cui nell'operazione in corso da lunedì notte nella parte est della città più a sud della Striscia «sono stati uccisi dai soldati circa 50 uomini armati».

«Trovati 10 imbocchi di tunnel che - ha aggiunto - sono stati preparati per la demolizione.

17:53
17:53
«Dopo lanci dal Libano colpiti obiettivi Hezbollah»

L'esercito israeliano ha colpito in Libano «obiettivi terroristici e una struttura militare di Hezbollah nell'area di Ayta ash Shab». Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che i raid sono avvenuti dopo che «sono stati identificati numerosi lanci dal Libano verso diverse località di nel nord di Israele», in particolare nella cittadina di Shlomi dove si è verificato anche un incendio ma senza vittime. Il sistema di difesa Array - ha continuato la stessa fonte - ha intercettato anche due droni in territorio libanese.

17:52
17:52
«L'Europa alzi la sua voce per la Palestina»

«L'Europa deve alzare la sua voce per la giustizia nella questione della Palestina». Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, in un messaggio in occasione della Festa dell'Europa.

«Quello che sta succedendo a Gaza ha un forte peso sulla coscienza dell'umanità ed è un test cruciale per la legittimità di valori come i diritti umani e la dignità, per i quali gli europei affermano di lavorare», ha aggiunto Amirabdollahian, affermando che l'Iran «è pronto per continuare a lavorare con l'Europa, in base al rispetto, al dialogo costruttivo e alla cooperazione su interessi comuni, per la pace e la sicurezza nel mondo».

17:52
17:52
«Per gli USA il sostegno a Israele è più importante di diritti umani»

«Con la continua soppressione dei movimenti di protesta studentesca negli Stati Uniti, è chiaro che per gli USA e per alcuni Paesi europei, l'impegno per sostenere il regime sionista senza condizioni ha una priorità rispetto agli obblighi sui diritti umani». Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, su X.

Il funzionario della Repubblica islamica ha aggiunto che gli slogan sui diritti umani da parte di politici americani ed europei sono «falsi» dal momento che «anche i diritti di base dei loro cittadini sono stati svenduti a favore di alcuni criminali di guerra».

16:35
16:35
Eurovision, al via protesta per Gaza a Malmö

Migliaia di persone si sono radunate a Stortorget, la piazza grande a due passi dalla stazione centrale a Malmö per opporsi a quanto sta accadendo a Gaza e alla partecipazione d'Israele all'Eurovision Song Contest.

Pochi istanti fa è partito il corteo per le vie del centro che si concluderà presso un palco dove si terrà un concerto protesta fino alla serata. Tra gli slogan gridati e sugli striscioni si legge 'Stop al genocidio' 'Dove è l'umanità? Dov'è la giustizia?' e 'Boicotta Israele'.

«È molto importante venire a protestare contro la guerra d'Israele a Gaza», ha dichiarato Anders, di Malmö, venuto alla protesta con i suoi due bambini piccoli. «All'Eurovision c'è una doppia morale e vediamo anche che i governi dei paesi occidentali non fanno rispettare il diritto internazionale» ha dichiarato all'ANSA presente in piazza.

Alcuni dei partecipanti hanno cartelli con foto di bambini malnutriti e mutilati. Gli organizzatori si aspettano 25 mila partecipanti e secondo molti dei presenti questa di oggi è la manifestazione per Gaza più grande a cui sono stati.

14:14
14:14
Hamas lascia il Cairo: «Aderiamo alla proposta dei mediatori»

La delegazione di Hamas ha lasciato il Cairo per fare ritorno a Doha. Lo ha annunciato un membro dell'ufficio politico della fazione che ha detto: «Il movimento afferma il suo impegno e l'adesione alla sua posizione accettando il documento presentato dai mediatori».

«L'invasione israeliana di Rafah e l'occupazione del valico - ha concluso su Telegram Izzat Al-Rishq - mirano a bloccare gli sforzi dei mediatori e ad intensificare l'aggressione e la guerra di sterminio».

14:13
14:13
Stasera «fatidiche riunioni» del gabinetto di guerra israeliano

Il governo israeliano deciderà questa sera in «fatidiche» riunioni del gabinetto di guerra e di sicurezza come procedere sui combattimenti a Gaza e in Libano sulla scia delle decisione Usa di fermare alcune spedizioni di armi.

Lo ha riferito una fonte anonima al quotidiano Israel ha Yom, vicino alle posizioni del premier Benyamin Netanyahu. La fonte ha poi ricordato che nella conversazione con il presidente Joe Biden di domenica scorsa, il premier ha affermato che Israele «combatterà con le unghie e con i denti se necessario. E - ha concluso - lo diceva sul serio».

13:40
13:40
«Possibile embargo statunitense sulle armi solo per Rafah»

L'apparato di difesa di Israele spera che l'embargo americano sulle armi sia limitato all'operazione in corso a Rafah. «Dopo tutto - ha detto un funzionario della sicurezza a Ynet - armi e munizioni non hanno colore né odore. Se bloccano le spedizioni di armi, le bloccano anche in relazione a Beit Hanon, al quartiere di Zeitun nella Striscia e al Libano». «E questa - ha aggiunto - sarebbe una violazione di vasta portata delle sicurezza israeliana».

Secondo la stessa fonte, gli Usa proibiranno l'uso delle armi solo a Rafah: cosa che, secondo gli accordi sulla fornitura, Washington può fare mettendo una clausola a questo scopo. Una soluzione parziale - ha aggiunto - della crisi.

13:38
13:38
Israele ordina la perquisizione degli uffici al-Jazeera a Nazareth

Il ministro delle comunicazioni israeliano, Shlomo Karhi, ha fatto sapere che ha dato ordine agli ispettori e alla polizia di perquisire gli uffici di al-Jazeera a Nazareth, nel nord di Israele, in accordo con la recente decisione di chiudere l'emittente del Qatar nel paese.

«Non permetteremo al megafono di Hamas - ha detto Karhi - di trasmettere da Israele».

13:06
13:06
«Israele andrà avanti fino alla distruzione di Hamas»

Israele «continuerà a combattere Hamas fino alla sua distruzione». Lo ha detto il ministro degli esteri Israel Katz secondo cui «non c'è guerra più giusta di questa».

13:02
13:02
Dal 6 maggio fuggite 80.000 persone fuggite da Rafah

«Le persone stanno affrontando l'ennesimo sfollamento forzato nella Striscia di Gaza. Da quando l'operazione militare delle forze israeliane si è intensificata il 6 maggio circa 80.000 persone sono fuggite da Rafah, cercando rifugio altrove. Il prezzo per queste famiglie è insopportabile, nessun posto è sicuro». Lo riferisce su X l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa. «Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco ora», ha aggiunto l'Unrwa.

12:08
12:08
Spagna e Irlanda riconosceranno lo Stato palestinese il 21 maggio

Sarà il 21 maggio il giorno in cui Irlanda, Spagna ed altri paesi dell'Unione europea riconosceranno lo Stato di Palestina, secondo quanto segnala RTE, la tv pubblica irlandese, ripresa oggi dai media iberici, fra i quali l'agenzia Europa Press. La data coincide con la riunione del Consiglio dei ministri spagnolo.

Il ministro spagnolo degli affari esteri José Manuel Albares non ha voluto confermare la notizia, ma ha ribadito che la decisione in questo senso «è già stata presa». «Domani voteremo a favore dell'ingresso della Palestina come membro effettivo all'assemblea delle Nazioni Unite e presto procederemo al riconoscimento dello Stato palestinese», ha detto Albares.

Spagna, Irlanda, Malta e Slovenia si sono impegnate in una lettera comune inviata a Bruxelles il 22 marzo scorso al riconoscimento dello Stato di Palestina.

Attualmente 8 Stati membri dell'Ue riconoscono lo Stato palestinese, l'ultima in ordine di tempo a farlo è stata la Svezia nel 2014.

11:26
11:26
Chiuso il valico di Kerem Shalom, bloccati i camion con gli aiuti

«Il valico di Kerem Shalom (Salem in arabo) tra Israele, Striscia di Gaza ed Egitto non è mai stato aperto e 220 camion sono bloccati da ieri davanti al terminal, dopo che ne era stata falsamente annunciata l'apertura»: ad affermarlo è il presidente della Mezzaluna Rossa egiziana del Nord Sinai Khaled Zayed.

I camion - ha precisato - «sono bloccati davanti al valico di Kerem Abu Shalom, chiuso per il terzo giorno consecutivo, e al valico terrestre di al-Ouja, nel Sinai centrale». Il movimento degli aiuti è «completamente bloccato», ha aggiunto.

11:25
11:25
«I morti a Gaza sono 34.904

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 34.904, di cui 60 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della sanità di Hamas. I feriti sono 78.514, secondo la stessa fonte.

11:21
11:21
Negoziati al Cairo: «Oggi risolveremo i punti più controversi»

Al Cairo non si fermano i negoziati per Gaza, secondo una fonte informata che ha detto all'emittente statale egiziana al-Qahera News che «i punti controversi saranno risolti durante i negoziati che si concluderanno oggi, giovedì».

«L'Egitto continua i suoi sforzi verso un cessate il fuoco e ci sono segnali che l'accordo sta maturando», ha aggiunto la stessa fonte.

All'emittente ha parlato anche un membro dell'Ufficio politico di Hamas, Izzat al-Reshiq: «Israele - ha detto - sta usando i negoziati come copertura per invadere la Palestina».

11:17
11:17
Uccisi 4 membri di Hamas in un raid di Israele nel sud del Libano

Quattro persone sono state uccise oggi in un attacco aereo israeliano su un'auto nel sud del Libano: lo ha reso noto la difesa civile del paese, mentre fonti della sicurezza affermano che le vittime erano membri del gruppo armato Hezbollah. Lo riporta il "Guardian".

La difesa civile ha affermato di aver estratto quattro corpi da un'auto che era stata colpita da un attacco israeliano. Secondo due fonti della sicurezza i quattro erano membri di Hezbollah.

11:17
11:17
«La decisione degli USA potrebbe cambiare i piani di Israele a Rafah»

La decisione degli Usa di fermare le armi ad Israele per l'attacco a Rafah potrebbe costringere lo Stato ebraico a a modificare i suoi piani operativi. Lo ha riferito l'emittente Kan che ha citato un funzionario anonimo israeliano.

La fonte ha anche aggiunto che Israele potrebbe essere costretta ad adottare «un economia degli armamenti», ovvero di conservare le munizioni in modo che queste non finiscano.

Un'altra fonte ha sostenuto - sempre alla stessa emittente - che Israele a quel punto potrebbe anche essere indotta a procurarsi altrove le armi.

10:47
10:47
«Hamas ama Biden»

«Hamas ama Biden». Così il ministro della sicurezza nazionale e leader di destra radicale Itamar Ben Gvir ha attaccato il presidente americano dopo le affermazioni alla CNN contro l'operazione a Rafah e l'annuncio del blocco della fornitura di armi offensive ad Israele. Su X il ministro ha postato i due nomi uniti da un cuore rosso.

Contro Ben Gvir e il suo post si è levato il leader dell'opposizione Yair Lapid: «se (il premier Benyamin) Netanyahu non licenzia oggi Ben Gvir - ha detto - mette ogni soldato e ogni israeliano in pericolo».

Anche il presidente israeliano Isaac Herzog ha bacchettato le dichiarazioni anti-Biden di Ben Gvir: «Commenti insensati, irresponsabili, ingiuriosi, da evitare», li ha definiti Herzog. «Anche quando ci sono discussioni e momenti di disaccordo tra gli alleati - ha spiegato - c'è un modo per risolvere le differenze». «Quei commenti - ha sottolineato - danneggiano gli interessi di sicurezza nazionali».

08:47
08:47
L'ambasciatore israeliano all'ONU: «Da Biden commenti molto deludenti»

«Commenti molto deludenti». Così - secondo la radio Kan - l'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan ha definito le affermazioni del presidente americano Joe Biden su Israele, l'operazione a Rafah e lo stop all'invio di armi. Quella di Erdan è la prima reazione pubblica di Israele.

«Naturalmente qualsiasi pressione su Israele viene interpretata dai nostri nemici come qualcosa - ha detto ancora Erdan - che dà loro speranza. Ci sono molti ebrei americani che hanno votato per il presidente e per il Partito democratico, e ora sono esitanti».

07:42
07:42
«Raid e tank su un quartiere di Gaza City»

Fonti palestinesi citate da Times of Israel hanno riferito di «intensi raid aerei e di avanzata di tank» nel quartiere nord di Zeitun di Gaza City.

In precedenza l'Idf aveva fatto sapere che stava conducendo attacchi contro obiettivi di Hamas nella parte centrale della Striscia.

07:33
07:33
L'IDF: «In corso attacchi a obiettivi terroristici nel centro di Gaza»

 L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver attaccato «obiettivi terroristici» di Hamas nel centro della Striscia.

Il sito Ynet ha parlato di un «raid di terra piuttosto ampio» nell'area del Corridoio Netzarim.

07:15
07:15
Biden: «Israele non avrà il nostro sostegno se invaderà Rafah»

Svolta clamorosa su Israele di Joe Biden, che in un'intervista in esclusiva alla CNN ha detto per la prima volta di voler condizionare le forniture militari, continuando con quelle difensive ma non quelle offensive, se invaderà Rafah.

Parole che arrivano dopo la prima sospensione dell'invio di migliaia di bombe Usa all'alleato.

«Continueremo a garantire che Israele sia sicuro in termini di Iron Dome e della sua capacità di rispondere agli attacchi giunti di recente dal Medio Oriente», ha spiegato il presidente degli Stati Uniti. «Ma è semplicemente sbagliato. Non lo faremo, non forniremo armi e proiettili di artiglieria», ha aggiunto, riferendosi allo scenario di una vasta operazione di terra a Rafah.

«Ho detto chiaramente a Bibi (il premier israeliano Benyamin Netanyahu, ndr) e al gabinetto di guerra: non otterranno il nostro sostegno se effettivamente attaccano questi centri abitati.» Biden ha spiegato che per il momento le azioni di Israele non hanno superato questa linea rossa, anche se hanno causato tensioni nella regione. «Non sono entrati in centri popolati», ha sottolineato.

Nella sua intervista in esclusiva alla CNN, Biden ha riconosciuto che le bombe americane sono state usate per uccidere civili a Gaza nell'offensiva di Israele. «Civili sono stati uccisi a Gaza come conseguenza di quelle bombe e di altri modi in cui attaccano i centri abitati», ha detto il presidente, riferendosi alle bombe da 2'000 libbre (10'00 kg circa) la cui fornitura è stata sospesa.

Nell'intervista Biden ha anche spiegato di aver avvertito Netanyahu sui rischi di impantanarsi nella Striscia di Gaza, tracciando parallelismi con l'esperienza americana in Afghanistan e Iraq.

Subito dopo il 7 ottobre «ho detto a Bibi: 'non commettere lo stesso errore che abbiamo fatto in America» dopo l'11 settembre quando «volevamo prendere bin Laden. Ti aiuteremo ad acciuffare Sinwar'», ha affermato il presidente all'emittente americana riferendosi al leader di Hamas nell'enclave palestinese.

«Aveva senso prendere Bin Laden; non aveva senso cercare di unificare l'Afghanistan», ha spiegato Biden. Come «a mio avviso non aveva senso pensare che in Iraq avessero un'arma nucleare», ha aggiunto.

07:10
07:10
Il punto alle 7.00

Il Ministero della Difesa siriano afferma oggi di aver abbattuto missili israeliani lanciati su Damasco dalle Alture del Golan. Lo riportano i media internazionali. Inoltre, l'emittente araba Al Jazeera afferma che quattro persone sono morte e altre 16 sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che stanotte ha colpito un edificio residenziale della città di Rafah, nel quartiere occidentale di Tal as-Sultan.

Hamas, dal canto suo, ha fatto sapere di mantenere la sua posizione favorevole alla proposta di tregua con Israele, secondo quanto ha detto oggi Izzat El-Reshiq dell'ufficio politico del movimento islamista al potere nella Striscia di Gaza. Lo riportano i media internazionali.

Biden aveva avvisato Netanyahu: «Non fate il nostro errore»

Nell'intervista rilasciata in esclusiva ieri alla Cnn, il presidente americano Joe Biden ha spiegato di aver avvertito il premier israeliano Benjamin Netanyahu sui rischi di impantanarsi nella Striscia di Gaza, tracciando parallelismi con l'esperienza americana in Afghanistan e Iraq.

Subito dopo il 7 ottobre «ho detto a Bibi: 'non commettere lo stesso errore che abbiamo fatto in America» dopo l'11 settembre quando «volevamo prendere Bin Laden. Ti aiuteremo ad acciuffare Sinwar'», ha affermato il presidente Usa all'emittente americana riferendosi al leader di Hamas nell'enclave palestinese. «Aveva senso prendere Bin Laden; non aveva senso cercare di unificare l'Afghanistan», ha spiegato Biden. Come «a mio avviso non aveva senso pensare che in Iraq avessero un'arma nucleare», ha aggiunto.

Voli United per Tel Aviv bloccati fino a giugno

United Airlines cancellerà i suoi voli giornalieri per Tel Aviv in Israele fino al 5 giugno, ha annunciato ieri sera la compagnia aerea americana.

«Continuiamo a monitorare da vicino la situazione e prenderemo decisioni sui prossimi voli con particolare attenzione alla sicurezza dei nostri clienti e degli equipaggi», ha affermato United Airlines in un comunicato citato dai media israeliani. La compagnia aerea ha aggiunto che il suo secondo volo giornaliero per Tel Aviv sarà soppresso fino al 19 giugno.