Il caso

«La Regina Elisabetta aveva un cancro alle ossa»

L'ex premier britannico Boris Johnson, nel suo libro infrange il protocollo reale e svela qualcosa di più sulla morte di Queen Elizabeth: «I suoi dottori erano preoccupati che da un momento all'altro potesse avere un brusco declino»
© Dominic Lipinski/Pool via AP
Red. Online
02.10.2024 12:01

I segreti di Buckingham Palace, rimangono segreti. Questo è ciò che prevede il rigidissimo protocollo reale. Dopotutto, quanto successo negli ultimi mesi non fa che confermarlo. Basti pensare alle malattie che hanno colpito prima re Carlo III e poi la principessa del Galles Kate. In entrambi i casi, da Palazzo è stato mantenuta la massima riservatezza. Ai sudditi – e al resto del mondo, in generale – sono state date poche, pochissime informazioni sulla salute dei reali. Lo stretto necessario, verrebbe da dire. Lo stesso, a suo tempo, è accaduto anche con la morte della Regina Elisabetta. Poche, anche in quel caso, le spiegazioni su che cosa abbia portato al decesso della sovrana più longeva d'Inghilterra, nel giro di poche ore. 

Dopo qualche settimana, poi, era arrivato il certificato di morte del National Records of Scotland. Su cui si leggeva che Queen Elizabeth era «morta di vecchiaia». Un referto che aveva messo a tacere le domande di molte persone. Ma che, di certo, non aveva accontentato tutti. E ora, a svelare qualche dettaglio ulteriore, ci ha pensato Boris Johnson. Violando però il protocollo reale.

L'ex primo ministro britannico – che si è formalmente dimesso due giorni prima della morte di Elisabetta II, avvenuta l'8 settembre 2022 – ha infatti scritto un «libro di memorie». Libro che arriverà sugli scaffali il 10 ottobre e in cui, oltre a raccontare la sua vita come premier, parlerà anche delle interazioni avute con Queen Elizabeth. Svelando, oltretutto, dettagli che – qualora fossero veri – Buckingham Palace non aveva mai divulgato. Secondo quanto scrive Johnson, infatti, la regina «soffriva di cancro alle ossa». «Sapevo da un anno o più che aveva una forma di cancro alle ossa. I suoi dottori erano preoccupati che da un momento all'altro potesse avere un brusco declino», si legge nell'estratto. 

Quella di Johnson è, a tutti gli effetti, la prima indicazione pubblica da parte di un ex alto funzionario governativo su quale potrebbe essere stata, realmente, la causa di morte di Elisabetta II. Ma, come tipico della famiglia reale, Buckingham Palace ha seguito la sua politica, evitando di commentare il libro dell'ex premier. Senza confermare e neppure smentire le sue dichiarazioni, insomma. 

Ma non è tutto. Nel libro, Johnson racconta anche il suo ultimo incontro con Queen Elizabeth, avvenuto proprio a settembre, poco prima della morte, per la consueta udienza di commiato e le dimissioni come premier (la regina aveva incontrato anche Liz Truss per la cosiddetta cerimonia del «baciamano», due giorni prima del decesso). Di quell'incontro tra lui e Elisabetta II, Johnson scrive di essersi recato alla residenza reale di Balmoral, dove ad accoglierlo era stato il segretario della regina, Edward Young. Il quale gli aveva «fatto capire che le sue condizioni erano notevolmente peggiorate durante l'estate». Situazione che l'ex premier avrebbe poi compreso coi suoi occhi, dopo essersi trovato di fronte alla regina. «Sembrava pallida e più curva. Aveva lividi scuri sulle mani e sui polsi, probabilmente dovuti a flebo o iniezioni. Ma la sua mente – come aveva detto anche Edward – era completamente indenne dalla malattia, e di tanto in tanto durante la nostra conversazione sfoggiava ancora quel grande sorriso bianco nella sua improvvisa bellezza che sollevava l'umore».