La Russia a muso duro: «Non volate con Turkish Airlines»
La Turchia, lo abbiamo visto, è una destinazione molto importante per i cittadini russi. Da sempre, ma ancora di più da quando l'esercito di Mosca ha invaso l'Ucraina: l'Unione Europea, infatti, ha reagito sanzionando pesantemente la Federazione Russa e, parallelamente, chiudendo il proprio spazio aereo ai vettori russi. Nel 2022, l'anno in cui è scoppiata la guerra, 5,2 milioni di russi erano stati in ferie in Turchia. Nel 2023, addirittura, sono saliti a 6,3 milioni. Si è trattato, nello specifico, del secondo maggior numero di arrivi di sempre dalla Federazione Russa.
Ma la Turchia, proprio in virtù della chiusura dello spazio aereo europeo, è diventata anche uno snodo fondamentale. Attraverso cui i cittadini russi possono raggiungere altre mete. Difficili, o impossibili, da raggiungere altrimenti. La compagnia di bandiera turca, in questo senso, svolge un ruolo fondamentale. Da un lato, continua a offrire voli da e per la Russia e, dall'altro, ha un network impressionante in termini di rotte da Istanbul. Ovunque ci sia un aeroporto nel mondo, verrebbe da dire, c'è (quasi) sicuramente anche un volo di Turkish Airlines. Ultimamente, però, i cittadini russi stanno avendo non pochi problemi a proseguire il loro viaggio in arrivo dalla Russia. Addirittura, l'Ambasciata russa ad Ankara ha invitato i propri connazionali a non volare con Turkish Airlines. Il motivo? Di recente, a un numero crescente di passeggeri sui voli in coincidenza da Istanbul verso destinazioni dell'America Latina è stato negato l'imbarco. «Ci sentiamo costretti a consigliare ai nostri cittadini di valutare attentamente se sia consigliabile utilizzare i servizi di questa compagnia aerea» ha dichiarato l'Ambasciata in un comunicato diffuso a inizio settimana. Fra le motivazioni citate dalla compagnia figurano l'assenza di bagagli per viaggi che prevedono soggiorni lunghi o la mancanza della necessaria documentazione.
L'Ambasciata, in particolare, ha accusato Turkish Airlines di aver negato, nelle ultime settimane, a non pochi viaggiatori russi di imbarcarsi sui voli per Argentina, Brasile, Messico, Panama e altri Paesi dell'America Latina. Il tutto, evidentemente, senza fornire spiegazioni. «Il problema esiste ed è un problema serio» ha avvertito l'Ambasciata. «E non ci è chiaro fino a che punto le autorità turche siano consapevoli della gravità di questo problema». Il Ministero degli Esteri turco, finora, non ha fornito risposte chiare sull'argomento. L'Ambasciata russa, ancora, ha criticato il fatto che la compagnia aerea non pubblichi alcuna informazione chiara sulle motivazioni per rifiutare un imbarco. Non solo, sul sito web di Turkish Airlines non sono disponibili informazioni in russo. Di più, l'Ambasciata ha consigliato ai viaggiatori cui viene negato l'imbarco di adottare «misure per registrare oggettivamente il caso in questione». Ovvero, fare video, foto o comunque documentare le conversazioni con i rappresentanti del vettore. L'Ambasciata, infine, ha consigliato altresì di intentare una causa contro Turkish Airlines in Russia. Chiedendo un risarcimento per «danni materiali e morali». «Presentare una causa presso un tribunale turco contro la compagnia aerea nazionale sarebbe ovviamente inutile» ha chiosato l'Ambasciata russa.
L'Associazione russa degli operatori turistici, scrive fra gli altri il Moscow Times, sospetta che le decisioni prese da Turkish Airlines siano legate a doppio filo all'immigrazione illegale negli Stati Uniti. Dall'invasione russa dell'Ucraina, nel febbraio del 2022, il numero di cittadini russi che hanno attraversato (e continuano ad attraversare) il confine fra Messico e Stati Uniti è aumentato notevolmente. Secondo Shot, un canale Telegram che avrebbe legami con i servizi di sicurezza russi, ha stimato che, nelle ultime settimane, l'imbarco sarebbe stato negato a circa mille cittadini russi in partenza da Istanbul verso destinazioni dell'America Latina.