La Russia ha lanciato davvero un missile balistico intercontinentale con capacità nucleare?
(Aggiornato) Non sarebbe stata così infondata, come sostenuto dai servizi segreti ucraini, l’allerta che ieri ha portato alla chiusura di diverse ambasciate straniere a Kiev, tra cui quella americana, che per prima ha lanciato l’allarme. La sede diplomatica USA, poi seguita da quelle spagnola, italiana e greca, era corsa ai ripari parlando di «un possibile importante attacco aereo il 20 novembre». Il GUR ucraino, innervosito, aveva replicato accusando la Russia di «portare avanti un massiccio attacco informativo e psicologico contro l'Ucraina».
Ebbene, il massiccio attacco alla fine c'è stato: la Russia avrebbe infatti lanciato diversi missili, tra cui un Kinzhal ipersonico, sette missili da crociera Kh-101 e un altro potente vettore, identificato dall’aeronautica militare ucraina come un missile balistico intercontinentale (ICBM). Un’arma mai utilizzata finora nel conflitto, con capacità nucleare - come del resto altri missili già utilizzati dai russi - e con una gittata di migliaia di chilometri. Un funzionario occidentale citato da ABC News ha però mostrato scetticismo, affermando che l'attacco non sembra essere stato effettuato con un ICBM. Altre due fonti, a cui la Reuters ha garantito l'anonimato, hanno contraddetto la versione ucraina, sottolineando che la loro valutazione «si basa su un'analisi iniziale e lascia aperta la possibilità che le conclusioni possano cambiare». Secondo un funzionario americano sarebbe stato lanciato «un missile balistico sperimentale a medio raggio» per intimidire «l'Ucraina e i Paesi che la sostengono». Tesi poi confermata in serata dal presidente russo Vladimir Putin.
Gli ucraini hanno invece riferito ai media locali che il vettore utilizzato sarebbe un RS-26 Rubezh, un ICBM lungo 12 metri con una gittata di 5.800 km. Una fonte militare di Kiev ha riferito all'agenzia AFP che non trasportava una testata nucleare. Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che avrebbero indagati sul possibile lancio dell'ICBM. Commentando il presunto attacco con quel tipo di arma, il leader di Kiev ha detto che il presidente Putin è «così spaventato che sta già utilizzando nuovi missili. Oggi, il nostro pazzo vicino ha dimostrato ancora una volta chi è veramente e quanto disprezza la dignità, la libertà e la vita umana in generale», ha riferito in un video pubblicato su Telegram.
L'aeronautica militare di Kiev ha fatto sapere che l'attacco missilistico ha colpito «aziende e infrastrutture critiche» nella città centro-orientale di Dnipro, senza fornire dettagli sui danni provocati dall’arma. Secondo il governatore regionale Serhiy Lysak, l'attacco missilistico avrebbe danneggiato anche un edificio amministrativo, cinque condomini e tre veicoli. Almeno 26 persone sarebbero rimaste ferite e due donne sarebbero in gravi condizioni. Una avrebbe riportato tagli alla testa, l'altra una ferita da scheggia all'addome.
Il nuovo devastante attacco russo arriva in seguito all’utilizzo da parte ucraina dei missili statunitensi ATACMS e dei britannici Storm Shadow contro obiettivi all'interno del territorio russo, nonostante il monito di Mosca, la quale aveva affermato di considerare tali azioni, dopo il via libera dell’amministrazione Biden, come «una grave escalation» del conflitto. Ma non sono stati solo i missili balistici occidentali a innervosire il Cremlino: gli USA hanno infatti approvato la consegna di mine antiuomo all’Ucraina, una decisione, questa, molto criticata per l’effetto letale che tali congegni hanno anche sulla popolazione civile e vista dal Cremlino come il tentativo dell'amministrazione Biden di «continuare la guerra in Ucraina».
La Russia inizialmente non ha commentato ufficialmente l’accusa dell’aeronautica militare sul presunto impiego di un ICBM: il ministero della Difesa del Paese ha omesso qualsiasi riferimento all'uso di tale missile nel suo briefing quotidiano. Tuttavia, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, sembra aver inavvertitamente rivelato alcuni dettagli durante una conferenza stampa in diretta. Un microfono acceso avrebbe catturato la conversazione telefonica della politica con un interlocutore non identificato, che le avrebbe detto di non commentare l'attacco missilistico. L'interlocutore non ha mai utilizzato la parola «intercontinentale». La persona all'altro capo del telefono avrebbe però citato la base militare di Yuzhmash a Dnipro, il probabile bersaglio dell'attacco.
I missili balistici intercontinentali sono armi strategiche progettate principalmente per lanciare testate atomiche su lunghe distanze, ma possono montare anche testate convenzionali, e fanno parte della strategia di deterrenza nucleare russa. Hanno una gittata minima intorno ai 5 mila chilometri, ma alcuni sono in grado di percorrere oltre 9 mila chilometri di distanza. La loro enorme potenza gli permette di viaggiare negli strati superiori dell’atmosfera. Possono anche entrare in orbita con velocità massime comprese tra i 24 mila e i 27 mila km/h, prima di ricadere con una traiettoria parabolica sul bersaglio.
L’ICBM, secondo gli ucraini, sarebbe stato lanciato dalla regione russa di Astrakhan verso Dnipro, percorrendo circa 700 chilometri. Stando alla Associated Press, la gittata di un ICBM «sembrerebbe eccessiva» per un utilizzo contro quella zona del Paese.
In serata, come detto, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che l'attacco di questa mattina su Dnipro è stato effettuato con un «nuovo missile convenzionale a raggio intermedio», il cui nome in codice è Oreshnik.