La Russia sarebbe pronta a rispolverare il suo Concorde, il Tupolev Tu-144
Mettiamola così: la Russia fatica, e non poco, a costruire aeroplani home made. Eppure, a livello di proclami non è seconda a nessuno. Mosca, considerando le sanzioni occidentali varate in risposta all'invasione su larga scala dell'Ucraina, presto dovrà sostituire gli Airbus e i Boeing «nazionalizzati» con la forza sulla scia della guerra. Di qui la decisione di investire, pesantemente, nell'aviazione russa. Con risultati, sin qui, tutto fuorché lusinghieri al netto di comande e ordini che, leggiamo, continuano a confluire.
Dicevamo dei proclami. Giorni fa, il vice-ministro dei Trasporti, Vitaly Savelyev, ha addirittura dichiarato che la Russia tornerà a sviluppare aerei supersonici per i voli di linea. Lo stesso Savelyev, con sicumera, ha ricordato che ai tempi dell'Unione Sovietica il Paese aveva prodotto il famoso (e famigerato) Tupolev Tu-144. Un velivolo sviluppato negli anni Sessanta e passato alla storia per la sua netta, nettissima somiglianza con l'elegantissimo Concorde (non a caso venne ribattezzato Concordski) ma anche per l'incidente mortale del 1973 durante il Salone internazionale dell’aeronautica e dello spazio di Parigi-Le Bourget. Un velivolo, per dirla con Savelyev, «in anticipo rispetto ai suoi tempi». Sì e no... La sua vita, di per sé, fu breve. E nemmeno intensa. L’entrata in servizio effettiva, tramite Aeroflot, il vettore nazionale, avvenne nel 1977. Pronti via, però, emersero problemi su problemi. Il Tu-144 si rivelò inaffidabile, a rischio rottura e terribilmente rumoroso. Rumoroso perché, a differenza del Concorde, il Tu-144 doveva utilizzare i postbruciatori (come gli aerei militari) in regime di volo supersonico. Il colpo di grazia, se vogliamo, lo diede Aeroflot. La compagnia non credette granché nel progetto, anzi: l’utilizzo del Tu-144 fu limitato alla rotta secondaria e poco frequentata Mosca-Almaty, in Kazakistan. Fu scelta proprio quella tratta perché, dicevano, il bestione avrebbe sorvolato quasi esclusivamente aree poco abitate. Ma i voli finirono per trasportare più che altro posta e vario materiale, a fronte di pochissimi passeggeri. Dopo sei, brevissimi mesi e la miseria di cinquantacinque voli il servizio venne sospeso. Il Tu-144 subì molti guasti, gran parte dei quali in volo. Citiamo depressurizzazione e problemi ai motori fra i guai più frequenti. Le leggende e le storie attorno al Tu-144 circolarono con forza. Il rumore, sostenevano alcuni, era talmente forte che i passeggeri erano costretti a comunicare scrivendo su foglietti di carta. E ancora: ogni volo in partenza da Mosca poteva decollare soltanto dopo un’attenta ispezione del progettista in persona, Alexei Tupolev.
Savelyev ha spiegato che il Paese, viste le distanze, immense, avrebbe forte necessità di voli più brevi. Oggi, per dire, da Mosca all'Estremo Oriente russo i velivoli tradizionali impiegano fra le 8 e le 9 ore. Parecchie. Il vice-ministro dei Trasporti non è nuovo a simili uscite. Un anno fa, quando era ancora a capo del Ministero dei Trasporti, Savelyev aveva osservato che il Paese non può prescindere dallo sviluppo dell'aviazione commerciale supersonica e che, visti i progressi compiuti, la Russia ha tutte le carte in regola per creare e produrre un aereo simile al Tu-144. Considerando la fine che fece quel modello e, parallelamente, l'attuale stato in cui versa il settore, stritolato dalle citate sanzioni internazionali e impossibilitato a importare parti di ricambio e componenti occidentali, a meno di non dribblare le misure, sulle prime viene quantomeno da dubitare.
Come riferisce il canale Telegram Aviatorshina, Savelyev non è il solo politico e dirigente a credere in una possibile rinascita dei voli supersonici. Konstantin Timofeev, consigliere delegato di Tupolev, si è perfino spinto ad affermare che un vecchio esemplare del Tu-144 potrebbe «tecnicamente» essere consegnato in tempi brevi. Il velivolo si trova a Zhukovsky ed è, citiamo, in condizioni «soddisfacenti». A detta di Timofeev, il ripristino di questo aereo sarebbe il primo passo verso la ripresa dei servizi supersonici. Realtà o finzione? Poco dopo aver parlato in termini entusiastici del Concordski, Timofeev si è affrettato a dire (e ribadire) che l'obiettivo è riattivare la produzione in serie del Tu-214, un «normale» aereo di linea che dovrebbe appunto fungere da colonna portante dell'aviazione commerciale russa nel prossimo futuro. Nonostante sia un modello vecchio.