La Russia, sempre più disperata, ha chiesto aerei a Kuwait e Qatar
«E se ci facessimo aiutare?». L'appello, in un certo senso, è rimasto valido. L'aviazione russa, da quasi tre anni oramai, sta male. Molto male. Il divieto di importare pezzi di ricambio e aggiornamenti di software per gli aerei di fabbricazione occidentale, al di là dei dribbling di cui abbiamo riferito più volte, come noto sta mettendo in ginocchio la flotta commerciale. Al punto che, nell’attesa (vana?) che i vari attori nazionali producano velivoli al 100% russi, c’è chi ha ripescato aerei dismessi da tempo. D’altro canto, ce n’è bisogno.
Le autorità russe, aveva riferito tempo fa il Moscow Times, stanno sempre più valutando la possibilità di affidare a compagnie di Paesi amici l’organizzazione di alcune rotte interne. E questo, banalmente, perché i vettori russi potrebbero presto ritrovarsi a corto di aerei. Il ministro dei Trasporti, in questo senso, aveva parlato di un dialogo in corso con il Kazakistan. Detto in altri termini, Mosca intende aprire ai cosiddetti voli di cabotaggio. Parentesi: il termine cabotaggio indica il trasporto di merci o passeggeri tra due luoghi all’interno dello stesso Paese da parte di un operatore registrato in un altro Paese. «Stiamo considerando la possibilità di aprire ai voli di cabotaggio vista la scarsità di aerei» aveva spiegato Roman Starovoit, il ministro dei Trasporti russo. Un’ammissione di difficoltà in tutto e per tutto. O, se preferite, una richiesta di aiuto.
Rispetto a quelle parole, qualcosa si è mosso. Non, evidentemente, nella direzione auspicata dalla Russia. Astana Airlines e Scat, le due maggiori compagnie kazake, hanno infatti (gentilmente) rifiutato l'offerta. E così, Mosca ha rivolto e sta rivolgendo lo sguardo altrove. Secondo il canale Telegram specializzato Aviatorshina, infatti, le autorità russe avrebbero intavolato delle trattative con il Kuwait e il Qatar. Stando all'agenzia di stampa Interfax, citata fra gli altri da aeroTELEGRAPH, Doha non sarebbe granché interessata a operare all'interno della Federazione Russa. Il Kuwait, invece, starebbe esaminando l'offerta con maggiore attenzione.
I negoziati sarebbero stati avviati durante il forum internazionale ICAN 2024. E riguarderebbero, detto del cabotaggio, anche un altro aspetto: l'acquisto, diretto o tramite leasing – di aeromobili da parte della Russia. Anche qui, le risposte sono state differenti come ha sottolineato Aviatorshina: il vettore di bandiera qatariota, Qatar Airways, ha ribadito che al momento lamenta una carenza di velivoli e, quindi, non può assolutamente vendere parte della sua flotta, mentre le autorità kuwaitiane hanno promesso di informare le compagnie del Paese. La flotta di Kuwait Airways, controllata dallo Stato, comprende aerei a lungo raggio come l'Airbus A330neo e il Boeing 777-300ER, oltre a velivoli per il medio raggio come l'Airbus A320. La low cost Jazeera Airways, invece, opera unicamente con la famiglia A320
Al di là delle risposte, definitive, che daranno gli operatori coinvolti, resta una domanda di fondo più o meno inevasa. Dalla fine del 2023, come spiega l'ISPI, l'Istituto per gli studi di politica internazionale, gli Stati Uniti prima e l’Unione Europea poi hanno inasprito le rispettive politiche a livello di sanzioni. Varando misure secondarie per colpire chi, in qualsiasi modo, aggira i divieti attualmente in vigore. Come quello, venendo all'aviazione, di acquistare parti di ricambio, aggiornamenti di software o aeromobili di fabbricazione occidentale.