La Russia starebbe reclutando «combattenti siriani»
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LA MATTINA DEL 24 FEBBRAIO: AL VIA L’OPERAZIONE MILITARE RUSSA
(AGGIORNAMENTO 23.55)
Forti esplosioni sono state udite questa sera nella città portuale di Odessa. Lo riferisce il corrispondente della Bbc. «Abbiamo appena sentito tre o quattro forti esplosioni provenire da ovest. Ci è stato detto che era il sistema di difesa ucraino che abbatteva i missili russi in arrivo lanciati da una delle numerose navi da guerra situate al largo della costa qui». Questa mattina la marina militare ucraina ad Odessa aveva annunciato di aver colpito una nave russa provocando danni significativi.
(AGGIORNAMENTO 22.19)
Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato stasera che non invierà in Ucraina i militari di leva né i riservisti
(AGGIORNAMENTO 22.10)
La Russia ha annunciato un cessate il fuoco per permettere corridoi umanitari in Ucraina dalle 9 di domani mattina (le 8 in Svizzera) per l'evacuazione dei civili da Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol. Lo ha dichiarato il Ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass. I corridoi umanitari erano già stati annunciati stamani, ma poi non sono stati messi in atto con accuse reciproche di sabotaggio.
(AGGIORNAMENTO 21.56)
Gli Stati Uniti non invieranno militari in Ucraina. Lo ha ribadito il portavoce del Pentagono John Kirby nel briefing con la stampa, ricordando che altri 500 soldati sono stati inviati in Europa. «Sono forze difensive e resteranno nei Paesi della NATO», ha sottolineato.
(AGGIORNAMENTO 21.56)
«Ci sono degli elementi di verità» nelle indiscrezioni che ritengono che la Russia stia cercando di reclutare «combattenti siriani» per la guerra in Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, nel suo briefing con la stampa.
(AGGIORNAMENTO 21.32)
Joe Biden «non ha ancora preso alcuna decisione in questo momento» sull'embargo del petrolio russo: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki. Psaki ha riferito che il tema è stato affrontato nel video collegamento tra Biden e i leader di Francia, Germania e Gran Bretagna, precisando che «abbiamo capacità e possibilità differenti».
(AGGIORNAMENTO 20.48)
Due aerei russi sono stati abbattuti sui cieli sopra Kiev. Ad annunciarlo, su Facebook, è il comandante in capo delle forze armate ucraine, il generale Valery Zaluzhny.
(AGGIORNAMENTO 20.46)
Il piano d'emergenza per l'energia che sarà presentato domani dalla Commissione europea punta a ridurre dell'80% già quest'anno la dipendenza dalle importazioni di gas russo. Lo scrive l'agenzia di stampa statunitense Bloomberg citando fonti europee. L'obiettivo, secondo queste fonti, potrà essere raggiunto soprattutto grazie a maggiori importazioni di gas naturale liquefatto (Lng), forniture di gas attraverso gasdotti alternativi a quelli russi, il potenziamento delle rinnovabili e altre misure. Questi interventi dovrebbero consentire di coprire gran parte dei 155 miliardi di metri cubi di gas oggi provenienti dalla Russia.
(AGGIORNAMENTO 20.06)
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sotto assedio delle forze russe, rivolgerà domani un discorso in videocollegamento ai deputati della Camera dei Comuni britannica alle 17 ora locale (le 18 in Svizzera). Lo ha annunciato oggi in aula lo speaker dell'assemblea, Lyndsay Hoyle, definendo l'evento «storico». Ci si attende che Zelensky rinnovi l'appello al Regno Unito e all'Occidente per un rafforzamento dell'aiuto militare a Kiev.
(AGGIORNAMENTO 20.06)
La Russia ha mobilitato «quasi il 100%» delle sue forze di combattimento che erano state stanziate in Russia e Bielorussia prima dell'invasione dell'Ucraina. Lo ha riferito un alto dirigente del Pentagono, citato dalla CNN.
(AGGIORNAMENTO 19.47)
Un quarto round di colloqui tra Russia e Ucraina si terrà a breve in Bielorussia. Lo annuncia la delegazione di Mosca all'agenzia Tass.
(AGGIORNAMENTO 19.11)
Si è concluso il terzo round di colloqui tra Russia e Ucraina. Lo ha annunciato l'ambasciata di Mosca in Bielorussia, citata dalla Tass. La fine del terzo round di negoziati è stata comunicata via twitter anche dal consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak. «Il terzo round dei negoziati è finito. Ci sono piccoli sviluppi positivi nel miglioramento della logistica per i corridoi umanitari», ha annunciato. Si è concluso il terzo round di colloqui tra Russia e Ucraina. Lo ha annunciato l'ambasciata di Mosca in Bielorussia, citata dalla Tass. «Le nostre aspettative non sono state soddisfatte», ma «i negoziati continueranno», ha dichiarato il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, citato dalla Tass. «Non ci illudiamo di ottenere risultati definitivi nel prossimo round di colloqui, è un lavoro difficile», ha aggiunto Leonid Slutksy, altro negoziatore russo, citato a Interfax. La fine del terzo round di negoziati è stata comunicata via twitter anche dal consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak. «Il terzo round dei negoziati è finito. Ci sono piccoli sviluppi positivi nel miglioramento della logistica per i corridoi umanitari», ha annunciato. «Intense consultazioni sono proseguite sul blocco politico di base delle regole, oltre che su un cessate il fuoco e sulle garanzie di sicurezza», ha aggiunto Podolyak. Nel frattempo però le sirene antiaereo sono tornate a suonare a Kiev, secondo quanto annunciato dalla municipalità sul proprio profilo Telegram che ha invitato i cittadini a nascondersi nei rifugi. Intanto il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha tenuto una videochiamata con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il presidente francese Emmanuel Macron e il premier britannico Boris Johnson. Al centro della videotelefonata è stata «la preoccupazione per un'ulteriore escalation russa e per la questione dell'assistenza umanitaria nell'area di crisi», si legge in una nota della cancelleria. I leader hanno «concordato che la protezione dei civili debba avere la più alta priorità» e che alla Russia resta la richiesta di «porre immediatamente fine» all'invasione che viola il diritto internazionale. «I quattro capi di Stato e di governo preparano anche ulteriori possibilità di sostegno umanitario all'Ucraina. E sono stati concordi nell'affermare che ogni sforzo diplomatico per il superamento della crisi meriti sostegno», secondo quanto si si legge in una nota della cancelleria tedesca, dopo la videochiamata tenuta nel pomeriggio fra Scholz, Biden, Macron e Johnson.
(AGGIORNAMENTO 18.41)
I danni provocati dall'invasione russa alle infrastrutture dell'Ucraina ammontano ad almeno 10 miliardi di dollari. Lo ha reso noto parlando alla tv ucraina il ministro competente di Kiev, Oleksander Kubrakov, indicando che il bilancio è aggiornato a domenica e spiegando che per le riparazioni ci vorranno tra uno e due anni.
(AGGIORNAMENTO 18.40)
«Questa mattina il liceo di Derhachi è stato colpito dal fuoco dell'artiglieria nemica». Lo ha annunciato Viacheslav Zadorenko, il sindaco della città della regione di Kharkiv. Secondo le prime informazioni, riferite ai media locali, ci sarebbe un morto e diversi feriti, tra cui anche bambini.
(AGGIORNAMENTO 17.50)
Leopoli, città dell’Ucraina occidentale, ha raggiunto i limiti della sua capacità di aiutare le persone sfollate a causa dell’assalto russo all’Ucraina e ora ha bisogno dell’aiuto delle organizzazioni internazionali. Lo ha detto il sindaco della città, che si trova a circa 70 km dal confine con la Polonia, Andriy Sadoviy, come si legge sul Guardian. «Comprendiamo che ci sarà un’altra ondata di rifugiati e invitiamo le organizzazioni umanitarie internazionali a venire qui e ad aiutare».
(AGGIORNAMENTO 17.42)
Volodymyr Zelensky? «Uno spericolato, nel senso buono della parola. Sicuramente non lascerà Kiev. Non ha paura. Crede di dover stare nel mezzo di tutto, nel cuore del Paese». Lo ha detto il consigliere dello stesso presidente ucraino, Mykhailo Podoliak, in un’intervista rilasciata alla giornalista e scrittrice russa Yulia Latynina, citata dall’Ukrainska pravda. Podoliak, che fa parte anche della delegazione negoziale di Kiev, ha poi commentato anche le notizie sui presunti tentativi di assassinio del capo dello stato. Il controspionaggio presidenziale, ha spiegato, monitora costantemente la situazione di sicurezza di Zelensky. «Il Times ha riferito finora di due attacchi alla vita del presidente. Penso che in realtà ce ne siano stati molti di più, perché nei primi tre giorni c’era solo quello come obiettivo primario. Lo scopo principale era quello di esercitare pressioni esterne su Kiev, entrare in città e cercare di uccidere Volodymyr Zelensky. Ma lo stato maggiore della Federazione Russa non ci è riuscito e ora non ha più senso», ha aggiunto Podoliak.
(AGGIORNAMENTO 17.41)
Gli USA stanno considerando di fornire sistemi di difesa missilistica agli alleati NATO sullo sfondo delle crescenti preoccupazioni per le minacce russe: lo riferisce la CNN citando fonti del Pentagono.
(AGGIORNAMENTO 17.31)
«Mentre il mondo sanziona la Russia per le sue barbare atrocità in Ucraina, alcuni preferiscono fare soldi intrisi di sangue ucraino. La compagnia aerea El Al sta accettando pagamenti usando il sistema bancario russo «Mir» progettato per eludere le sanzioni. Un fatto immorale e un duro colpo alle relazioni ucraino-israeliane». Lo scrive su twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.
(AGGIORNAMENTO 17.20)
«Entriamo in una fase molto difficile, che è quella degli assedi. A Kharkhiv, a Mariupol è già in corso ma la resistenza ucraina è molto forte. L’esempio più recente è stato ad Aleppo: bombardamenti, proposta di corridoio umanitario, denuncia di rottura del corridoio da parte della parte avversa. Poi un tentativo di dialogo, di nuovo bombardamenti e si ricomincia». Lo ha detto il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian in conferenza stampa dopo il Consiglio informale sviluppo a Montpellier (Francia). «Si va verso una ‘sirizzazione’» dello scenario ucraino, ha aggiunto l’Alto Rappresentante UE per la Politica Estera Josep Borrell.
(AGGIORNAMENTO 17.11)
Il Canada ha annunciato l’ampliamento delle sanzioni anti Mosca ad altri 10 fra individui ed entità russe. Lo ha reso noto il premier Justin Trudeau a Londra a margine di una riunione sulla guerra in Ucraina con il primo ministro britannico Boris Johnson e il collega olandese Mark Rutte. Johnson da parte sua ha formalizzato un incremento degli aiuti extra del Regno Unito a Kiev pari a 175 milioni di sterline (circa 213 milioni di franchi), fino a un totale di 400 milioni. «Siamo spalla a spalla con l’Ucraina contro la barbara invasione della Russia», ha poi detto anche a nome dei due ospiti, aggiungendo che l’isolamento di Mosca nel mondo sta crescendo dopo «12 giorni di assalto brutale e illegale contro l’indomabile popolo ucraino».
(AGGIORNAMENTO 16.57)
Il Ministero della Sicurezza Digitale russo ha dichiarato di non avere in programma di disconnettere la Russia da Internet globale. Lo riporta l’agenzia Tass sul suo profilo Telegram dopo che la testata Nexta tv aveva anticipato documenti su un piano di Mosca per disconnettere la rete dall’11 marzo. «Ci sono continui attacchi informatici ai siti russi dall’estero. Ci stiamo preparando per diversi scenari. Non ci sono piani per disconnettere Internet dall’interno», ha affermato il ministro.
(AGGIORNAMENTO 16.55)
Il primo ministro britannico Boris Johnson ha bollato oggi come «ripugnante» la strategia del presidente russo Vladimir Putin in Ucraina, sullo sfondo degli attacchi delle forze di Mosca contro alcune città e dello scontro in atto con Kiev sui corridoi umanitari per i civili tuttora intrappolati. Putin - ha detto Boris Johnson in una conferenza stampa congiunta con i premier canadese e olandese, Justin Trudeau e Mark Rutte, ricevuti a Londra per coordinare le posizioni sulla guerra in corso - «si sta chiaramente incaponendo. E ha deciso di continuare nell’attacco violento contro centri abitati in un modo che è assolutamente ripugnante». Johnson ha poi ribadito che gli alleati occidentali della Nato devono intensificare il peso della loro risposta; non senza ammettere che il Regno Unito - in coda a molti altri Paesi europei sul fronte rifugiati - deve da parte sua «fare di più» per accelerare l’accoglienza degli ucraini in fuga.
(AGGIORNAMENTO 16.52)
Le forze armate russe hanno preso il controllo della torre tv di Melitopol. Ad annunciarlo, in una diretta su Facebook, è il sindaco della città, Ivan Fedorov. «La torre della televisione della città, così come le torri della radio - ha detto -, sono sotto il controllo degli occupanti della città di Melitopol, le forze armate della Federazione Russa».
(AGGIORNAMENTO 16.51)
«Le autorità russe devono smettere la repressione senza precedenti della libertà d’espressione e di manifestare»: lo afferma Dunja Mijatovic, commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa. «Da quando la guerra è iniziata sono state arrestate oltre 13 mila persone, inclusi bambini e anziani, solo per aver manifestato pacificamente contro il conflitto», evidenzia Mijatovic. «Intanto decine di media indipendenti e stranieri sono stati soggetti alla censura con alcuni che hanno deciso di non trasmettere più informazioni», continua la commissaria, che critica le leggi passate recentemente dalla Duma che impongono fino a 15 anni di prigione e multe pesanti a chi discredita le forze armate russe o invita a protestare. «Questo non lascia più spazio alla libertà d’esprimersi», dice Mijatovic.
(AGGIORNAMENTO 16.44)
Nel corso della riunione mi sono dovuto assentare per una conversazione con la Cina. Dal mio punto di vista la Cina non può fare da mediatrice perché la sua posizione è più vicina alla Russia ma è evidente che può esercitare la sua influenza e svolgere un ruolo per una soluzione diplomatica». Lo ha detto l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell in conferenza stampa dopo il Consiglio informale Sviluppo a Montepellier. «Ho chiesto alla Cina di esercitare la sua influenza» sulla Russia per ottenere un «cessate fuoco» in Ucraina, ha aggiunto
(AGGIORNAMENTO 16.43)
Almeno 13 persone sono morte nel bombardamento contro un panificio a ovest di Kiev. Lo rendono noto i soccorsi ucraini.
(AGGIORNAMENTO 16.41)
Si accentua la crisi del rublo sui mercati valutari, specchio di un’economia messa sotto pressione dalle sanzioni internazionali, dall’isolamento finanziario e dalla fuga delle imprese straniere. La valuta di Mosca, in forte flessione verso tutte le altre monete, passa di mano a 150 sul dollaro, dopo aver toccato un minimo storico di 162, con il biglietto verde che è arrivato a guadagnare fin quasi il 32%. Se all’inizio del 2022 bastavano 75 rubli per un dollaro, ora ne servono il doppio.
(AGGIORNAMENTO 15.53)
Il sindaco della città ucraina di Irpin, alle porte di Kiev, afferma che l’evacuazione dei civili è in corso e circa 1.000 persone sono già state portate in salvo. L’operazione - ha sottolineato Oleksandr Markushyn ai media ucraini - «è stata pacifica», anche se le forze russe continuano a bombardare la città.
(AGGIORNAMENTO 15.51)
«La solidarietà, l’amicizia e l’assistenza senza precedenti all’Ucraina sono incrollabili. Discuteremo nei prossimi giorni della richiesta di adesione all’UE dell’Ucraina». Lo ha scritto, in un tweet, il presidente del Consiglio Charles Michel che, in tarda mattinata, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente curaino Volodymyr Zelensky.
(AGGIORNAMENTO 15.49)
Gli Stati Uniti non vogliono un ampliamento del conflitto e non vogliono una no fly zone sull’Ucraina. Lo afferma il segretario di Stato americano, Antony Blinken.
(AGGIORNAMENTO 15.44)
«In violazione dei precedenti accordi, la Russia ha sabotato l’apertura dei corridoi umanitari per l’evacuazione della popolazione civile. Continua a bombardare Kiev, Mariupol, Volnovakha, Sumy, Mykolaiv, Kharkiv e altre città, Paesi e villaggi». Lo scrive in una nota su Twitter il ministero degli Esteri ucraino. «Questo impedisce il passaggio in sicurezza dei convogli umanitari che trasportano persone, medicinali e cibo - si legge ancora nel comunicato del ministero degli Esteri -. Chiediamo agli Stati di compiere tutti il massimo sforzo per costringere la Russia ad assicurare il cessate il fuoco per prevenire una catastrofe umanitaria su larga scala».
(AGGIORNAMENTO 15.35)
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha chiesto al presidente russo, Vladimir Putin, di «porre fine immediatamente alle ostilità» in Ucraina e di «garantire il passaggio sicuro degli aiuti umanitari», durante una conversazione telefonica. «L’UE condanna con la massima fermezza l’aggressione della Russia contro l’Ucraina», scrive Michel in un tweet, aggiungendo che durante la sua discussione con Putin ha «sottolineato la necessità di garantire la sicurezza e l’incolumità degli impianti nucleari».
(AGGIORNAMENTO 15.27)
È appena cominciato il terzo round dei colloqui tra Russia e Ucraina in Bielorussia. Lo annuncia l’agenzia di stampa Belta.
(AGGIORNAMENTO 15.05)
L’Ungheria autorizza il dispiegamento delle truppe NATO nella parte occidentale del Paese e il trasferimento di armi dirette in altri Stati dell’Alleanza transatlantica attraverso il proprio territorio. È quanto stabilisce il decreto firmato dal premier magiaro, Viktor Orban, e pubblicato oggi in Gazzetta. Nello stesso decreto si vieta, invece, il trasferimento di armi verso l’Ucraina attraverso l’Ungheria. Fin dall’inizio dell’invasione russa, Budapest ha ribadito a più riprese la propria contrarietà a un coinvolgimento diretto nel conflitto, chiudendo all’invio di soldati e al transito di armi verso l’Ucraina, sostenendo che tali decisioni avrebbero potuto mettere a repentaglio la sicurezza nazionale.
(AGGIORNAMENTO 14.54)
«I barbari del XXI secolo. La Russia ha danneggiato/distrutto 202 scuole, 34 ospedali, oltre 1.500 edifici residenziali. Più di 900 villaggi sono completamente senza luce, acqua e riscaldamento. L’esercito russo non sa come combattere contro altri eserciti. Ma è bravo invece a uccidere i civili». Lo scrive su Twitter Mykhaïlo Podoliak, consigliere capo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
(AGGIORNAMENTO 14.53)
L’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha affermato che almeno 406 civili sono stati uccisi e 801 sono rimasti feriti dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Lo riferisce Sky News.
(AGGIORNAMENTO 14.22)
Il capo negoziatore russo ha affermato che fino ad ora nessuno dei corridoi umanitari aperti per fare partire i civili dalle zone di guerra ha funzionato e ha accusato i «nazionalisti» ucraini di averli bloccati. Lo riferisce Interfax. Il capo negoziatore ha detto che Mosca intende continuare a parlare di questo tema oggi in un nuovo incontro con la delegazione ucraina.
(AGGIORNAMENTO 13.59)
La Russia è disposta a mettere fine «in un istante» alle operazioni militari in Ucraina se Kiev accetta le richieste di Mosca. Cioè: che cambi la Costituzione per dichiararsi neutrale (e quindi rinunci ad entrare nella NATO), riconosca la Crimea come territorio russo e riconosca le Repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk nel Donbass. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Reuters.
(AGGIORNAMENTO 13.57)
Il presidente russo Vladimir Putin «sta raddoppiando» il livello di violenza nell’invasione dell’Ucraina. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson a margine degli incontri a Downing Street col collega canadese, Justin Trudeau, e quello olandese, Mark Rutte. Il primo ministro ha sottolineato che il leader del Cremlino ha scelto la via dell’attacco indiscriminato contro obiettivi civili. Johnson ha però avvertito sul fatto che nel Regno Unito non ci deve essere una «caccia alle streghe» contro i cittadini russi mossa da pregiudizi anti-Mosca.
(AGGIORNAMENTO 13.37)
Secondo un video geolocalizzato della CNN, i carri armati russi stanno prendendo posizione in un’area densamente popolata a ovest di Kiev. La clip di 17 secondi sarebbe stata filmata da un residente in un condominio nel distretto di Irpin, luogo in cui le forze russe hanno sparato verso la capitale, tra ieri e oggi, uccidendo diversi civili. Il video mostra almeno cinque carri armati russi e i loro equipaggi a pochi metri da alti condomini.
(AGGIORNAMENTO 13.30)
L’Ungheria ha emanato un decreto che vieta il trasferimento delle armi in Ucraina attraverso il territorio ungherese. Lo rende noto il premier magiaro, Viktor Orban, in un video pubblicato su Twitter al termine della riunione odierna del Consiglio per la sicurezza nazionale, convocata per fare il punto sulla situazione. Orban ha anche annunciato un incontro dei premier dei Paesi del gruppo Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia) domani a Londra.
(AGGIORNAMENTO 12.59)
L’offensiva russa intorno a Kiev sta aumentando. Lo afferma il sindaco Vitaly Klitschko che segnala pesanti combattimenti in diverse aree, scrive la CNN online. «Con estrema rabbia, il nemico distrugge Bucha, Hostomel, Vorzel e Irpin. E uccide deliberatamente i civili», ha affermato. Dalle informazioni emerse, si sono sviluppati incendi in 4 distretti della capitale ucraina mentre i civili continuano a fuggire dai combattimenti. «Stiamo facendo di tutto nella capitale per sostenere i cittadini, per creare una riserva di cibo, medicinali, beni essenziali. Distribuiamo e forniamo aiuti a chi ne ha più bisogno. Gli aiuti umanitari sono stati inviati anche a Chernihiv», città del nord di Kiev, ha proseguito il sindaco. «Stiamo cercando di consegnare viveri anche a Bucha e Gostomel e stiamo formando carichi umanitari per alcune altre città. La capitale è pronta a difendersi. Chiedo a tutti i residenti di Kiev di mantenere la calma, di rimanere a casa o, in caso di allarme, nei rifugi», è l’appello di Klitschko.
(AGGIORNAMENTO 12.39)
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov incontrerà per consultazioni il collega ucraino Dmytro Kuleba il 10 marzo in Turchia ad Antalya. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, secondo quanto riporta l’agenzia Anadolu. Il governo ucraino considera anche Gerusalemme come luogo possibile per lo svolgimento di negoziati con la Russia. Lo ha detto - secondo i media - l’ambasciatore ucraino in Israele Yevgen Kornichuk. Quest’ultimo ha ringraziato il premier Naftali Bennett e il suo governo per gli sforzi di mediazione di questi giorni. Kornichuk ha aggiunto di non essere sicuro che la mediazione sia stata utile, ma «il fatto che Bennett sia partito di sabato per parlare di pace è senza precedenti».
(AGGIORNAMENTO 12.23)
In Germania potrebbero essere stati inviati fino a 2.000 agenti segreti russi da Vladimir Putin. È quello che scrive la Bild di oggi in prima pagina. Secondo il tabloid, gli addetti alla sicurezza in Germania avrebbero già individuato 200 spie, ma non si esclude che queste siano già fino a 2.000. Si temono inoltre azioni di sabotaggio. «Vediamo un aumento dell’attività aggressiva dell’intelligence russa in tutta Europa», ha affermato l’ex capo dei servizi britannici John Sawer. «Siamo a conoscenza probabilmente solo del 10% di tutto ciò che fanno». Uno degli obiettivi degli agenti, scrive Bild, è raccogliere informazioni su politici, capi di imprese, critici della Russia, da girare al Cremlino. «Dobbiamo assolutamente evitare atti di sabotaggio alle basi Nato in Germania», ha aggiunto poi il capo del sindacato della polizia Rainer Wendt.
(AGGIORNAMENTO 12.21)
Il governo russo ha approvato oggi una lista di «Paesi ostili», per aver applicato o per essersi uniti a sanzioni contro Mosca nella quale compare anche la Svizzera. Lo riferisce la Tass. La lista comprende tra gli altri gli USA, i Paesi UE, la Gran Bretagna, il Giappone, la Corea del Sud, l’Australia, la Nuova Zelanda e l’Italia oltre che ovviamente la stessa Ucraina. Secondo il decreto, lo Stato, le imprese e i cittadini russi che abbiano debiti nei confronti di creditori stranieri appartenenti a questa lista potranno pagarli in rubli.
(AGGIORNAMENTO 12.13)
«Quanti morti vi servono per mettere in sicurezza i nostri cieli?». Lo chiede il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. «Stiamo aspettando questa decisione, o con le forze che avete o fornendoci aerei e sistemi anti-aerei che ci diano la forza di farlo», ha ribadito Zelensky. «Durante la notte la Russia ha colpito Mykolayv, le aree residenziali, usando razzi e artiglieria. Hanno colpito Kharkiv, e i quartieri vicini e hanno colpito anche altre città», ha detto ancora Zelensky, sottolineando che «questo non ha senso da un punto di vista militare, è semplicemente terrore». «Se l’invasione continua e la Russia non si ferma, è necessario un nuovo pacchetto di sanzioni», ha proseguito. Il leader ucraino propone «un boicottaggio dell’export russo, il rifiuto di acquistare petrolio e prodotti petroliferi russi. Potete chiamarlo embargo o una cosa morale da fare quando si rifiuta di dare denaro ai terroristi».
(AGGIORNAMENTO 11.53)
Il presidente russo Vladimir Putin e l’oligarca Arkady Rotenberg sono stati rimossi da tutte le loro posizioni presso la Federazione internazionale che regola il judo a livello mondiale. Lo afferma la stessa federazione in un comunicato, riferisce la CNN online. La decisione arriva dopo che la stessa Federazione aveva annunciato di aver sospeso il ruolo di presidente onorario di Putin il mese scorso. «La Federazione Internazionale di Judo annuncia che Putin e Rotenberg sono stati rimossi da tutte le posizioni ricoperte nell’organizzazione», si legge nel comunicato. La Federazione è solo l’ultima, in ordine di tempo, a privare Putin dei titoli sportivi onorari dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina.
(AGGIORNAMENTO 11.53)
È salito ad oltre 1,7 milioni il numero di persone fuggite dall’Ucraina dallo scorso 24 febbraio, data dell’invasione russa. Lo ha reso noto l’Alto commissariato ONU per i rifugiati (UNHCR). Dal 24 febbraio al 6 marzo il numero di rifugiati ha raggiunto un totale di 1.708.436, riferisce l’ultimo aggiornamento pubblicato sul sito. Di questi oltre un milione sono giunti in Polonia. Oltre 230 mila persone sono invece rifugiate in Moldavia, scatenando una pressione importante su un Paese con due milioni e 600 mila abitanti. «Su otto bambini oramai uno è un rifugiato», è l’appello della premier Natalia Gavrilita alla CNN: «L’UE deve creare corridoi per consentire ai profughi di lasciare il Paese». Sono circa 120mila i rifugiati ucraini che hanno deciso di rimanere, «siamo al limite della nostra capacità di accoglienza».
(AGGIORNAMENTO 11.48)
I russi hanno ucciso il sindaco di Gostomel, cittadina vicina a Kiev e sede dell’aeroporto strategico Antonov, già teatro di scontri. Lo riferiscono le autorità cittadine. «Il primo cittadino di Gostomel, Yuri Illich Prylypko, è morto mentre distribuiva il pane agli affamati e medicine ai malati», spiega il municipio su Facebook. Prylypko è stato raggiunto da uno sparo insieme ad altri due uomini, si aggiunge, senza specificare quando sia accaduto il fatto. «Nessuno l’ha costretto ad andare sotto i proiettili degli occupanti, è morto per il proprio popolo, per Gostomel. È morto un eroe», prosegue il post.
(AGGIORNAMENTO 11.11)
Sono oltre 5 mila le persone arrestate in Russia per le proteste in decine di città contro l’attacco in Ucraina deciso dal presidente russo Vladimir Putin. Lo fa sapere la ong Ovd-Info, che monitora gli arresti durante le proteste, secondo le cui stime la polizia ha arrestato almeno 5.016 persone in 60 città durante le proteste di ieri. In particolare, solo 2.394 persone sono state arrestate nella sola città di Mosca, mentre a San Pietroburgo gli arrestati sono 1.253. Molti attivisti hanno postato video sui social che testimoniano la violenza degli arresti. Secondo l’ong la polizia ha usato anche diassuasori elettrici sui manifestanti.
(AGGIORNAMENTO 10.46)
La Russia non si è presentata all’udienza sulla guerra in Ucraina all’Aja presso il tribunale superiore delle Nazioni Unite. «La corte si rammarica della mancata apparizione della Federazione Russa in questo procedimento orale», ha detto il presidente della Corte Internazionale di Giustizia Joan Donoghue.
(AGGIORNAMENTO 10.44)
Il ministero della Difesa russo ha dichiarato il «cessate il fuoco» per l’avvio di sei corridoi umanitari in Ucraina. Lo riferisce l’Interfax. «Un cessate il fuoco è stato dichiarato dalle 10 di stamane, ora di Mosca, e sono stati aperti sei corridoi umanitari, di cui uno da Kiev a Gomel (Bielorussia), due da Mariupol a Zaporizhzhya (sud-est Ucraina) e Rostov sul Don (Russia meridionale), uno da Kharkiv a Belgorod (Russia occidentale) e due da Sumy a Belgorod e Poltava (Ucraina centrale)», ha detto il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov. «Informazioni dettagliate sui corridoi umanitari sono state comunicate in anticipo alla parte ucraina, nonché alle Nazioni Unite, all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e al Comitato internazionale della Croce Rossa», ha affermato Konashenkov. Durante il periodo in cui i corridoi umanitari rimarranno aperti, le forze armate russe monitoreranno ininterrottamente il processo di evacuazione con dispositivi di registrazione, anche con l’uso di veicoli aerei senza pilota, ha aggiunto il portavoce.
(AGGIORNAMENTO 10.40)
Presenza di mine sui percorsi per l’evacuazione dei civili ucraini. Lo denuncia un operatore del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) alla BBC. Alcuni operatori della Croce Rossa, ha spiegato Dominik Stillhart, direttore delle operazioni del CICR, hanno cercato di uscire da Mariupol domenica lungo una strada consentita, ma subito si sono resi conto che «la strada indicata loro era in realtà stata minata». Interpellato su cosa sia andato male finora nella realizzazione dei corridoi umanitari, Stillhart ha spiegato a una trasmissione radiofonica che da entrambe le parti si è discusso «per giorni» ma i problemi sono rimasti: quello che serve è che le due parti trovino un accordo «concreto, percorribile e preciso», mentre finora ci sono stati accordi solo «di principio», che sono stati subito infranti perché senza dettagli sulle strade e su chi può usarle. «Questo è il motivo per cui è così importante che le due parti abbiano un preciso accordo per noi così da poter facilitare la gestione sul terreno», ha aggiunto.
(AGGIORNAMENTO 10.22)
Almeno 9 persone sono rimaste uccise nel raid russo di ieri che ha distrutto l’aeroporto ucraino di Vinnytsia, a circa 200 chilometri a sud-ovest di Kiev. Lo riferiscono i soccorritori ucraini. «Stamane, dalle macerie dell’edificio sono state estratte 15 persone: 9 erano morte. Si tratta di cinque civili e quattro soldati», hanno indicato su Telegram, specificando che «le ricerche continuano» per trovare altre possibili vittime.
(AGGIORNAMENTO 10.21)
Il prezzo del diesel nell’Europa nord-occidentale è salito al livello più alto almeno dall’inizio di luglio 1989, con le preoccupazioni per le interruzioni delle forniture che agitano i mercati dell’energia. Lo riporta l’agenzia Bloomberg. L’Europa importa grandi quantità di diesel dalla Russia. Il contratto diesel del primo mese - attualmente marzo - è salito fino a 1.369,50 dollari a tonnellata, prima di scendere a 1.327,75 dollari a Londra, secondo i dati dell’Ice Futures Europe.
(AGGIORNAMENTO 10.20)
Alzare il tiro della risposta degli alleati Nato all’invasione russa dell’Ucraina, con la sola linea rossa per ora ferrea di evitare il rischio di uno scontro militare diretto. E’ il messaggio che il primo ministro britannico Boris Johnson, in piena sintonia con gli Usa, rilancia oggi ricevendo a Downing Street in rapida successione il collega canadese, Justin Trudeau, che proprio con l’arrivo ieri a Londra ha iniziato dal Regno Unito un breve tour europeo, e quello olandese, Mark Rutte. L’obiettivo dichiarato di Johnson è spingere i partner a colpire «più velocemente e più duramente» gli interessi di Mosca e degli ambienti vicini al presidente russo Vladimir Putin.
(AGGIORNAMENTO 10.18)
Kiev rifiuta i corridoi umanitari verso la Bielorussia e la Russia proposti da Mosca. Lo riferisce il governo. Per l’Ucraina la proposta della Russia è «completamente immorale». Lo ha affermato un portavoce del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto riporta la BBC. «Questa è una storia completamente immorale. La sofferenza delle persone viene utilizzata per creare l’immagine televisiva desiderata», ha aggiunto.
(AGGIORNAMENTO 10.15)
Il numero di profughi in fuga dall’Ucraina che hanno attraversato il confine polacco dall’inizio dell’invasione russa sfonda quota un milione. Secondo la guardia di frontiera della Polonia, sono 1.067.000 i rifugiati arrivati nel Paese dal 24 febbraio. Solo nella giornata di domenica, si legge in un tweet della cancelleria del primo ministro polacco, si è registrato un nuovo record di arrivi nel Paese, pari a 142.300 profughi.
(AGGIORNAMENTO 10.14)
In Turchia sono arrivati oltre 20 mila profughi, mentre continua l’evacuazione di cittadini turchi ancora in territorio ucraino: sinora sono 11.800.
(AGGIORNAMENTO 09.45)
Il prezzo del gas in Europa balza al suo nuovo massimo storico. Ad Amsterdam il prezzo si infiamma a 300 euro al Mwh, con un rialzo del 54%. A Londra il prezzo sale a 697 penny al Mmbtu (+51%).
(AGGIORNAMENTO 09.37)
L’Eliseo ha precisato questa mattina che - contrariamente a quanto affermato da Mosca - il presidente Emmanuel Macron non ha «mai chiesto l’apertura di corridoi umanitari verso la Russia». L’Eliseo, in particolare, smentisce l’annuncio dell’esercito russo che la decisione di aprire i corridoi «verso la Russia» sia stata adottata su «una richiesta personale» del presidente francese: «Alla domanda ‘‘avete chiesto che i corridoi siano diretti verso la Russia’’ - sottolineano questa mattina fonti dell’Eliseo - la risposta è ovviamente no». La presidenza francese aggiunge che «il presidente ha chiesto il rispetto del diritto internazionale umanitario, la protezione delle popolazioni civili e l’invio degli aiuti. Ha ricordato l’importanza di una soluzione negoziata, pienamente accettabile per gli ucraini». Dal comunicato di Mosca si desume che soltanto alcuni dei corridoi umanitari sono diretti in Ucraina. In particolare, l’esercito annuncia, da Kiev, un unico corridoio umanitario diretto a Gomel, in Bielorussia; a Kharkiv, uno solo corridoio, verso Belgorod, in Russia; a Sumi, due corridoi, verso Belgorod (Russia) e un altro verso Poltava (Ucraina); a Mariupol, due corridoi, uno verso Rostov-sur-le-Don (Russia) e un secondo verso Zaporijia (Ucraina).
(AGGIORNAMENTO 09.30)
I corridoi umanitari annunciati dalla Russia per consentire ai cittadini ucraini di evacuare dal Paese sono diretti per lo più verso la Russia e verso la Bielorussia, alleato di Mosca. Lo evidenziano i media internazionali, sulla base dei piani pubblicati da Mosca. Il corridoio dalla capitale Kiev porta verso la Bielorussia, mentre per Kharkiv c’è un solo corridoio verso la Russia. Il corridoio da Mariupol porta alla città russa di Rosto-on-Don, vicino al confine con l’Ucraina, mentre da Sumy ci sono due corridoi, uno verso altre città dell’Ucraina e l’altro verso la Russia.
(AGGIORNAMENTO 09.14)
I servizi di emergenza russi stanno controllando le stazioni ferroviarie di Yaroslavsky, Kazansky e Leningradsky e la stazione della metropolitana di Komsomolskaya a Mosca dopo un allarme bomba anonimo. Lo riferisce l’agenzia Tass citando una fonte dei servizi di emergenza. «C’è stata un’informazione anonima su una bomba nelle stazioni ferroviarie di Yaroslavsky, Kazansky e Leningradsky a Mosca e anche nella stazione della metropolitana di Komsomolskaya. Sul posto sono stati mandate anche unità cinofile. Sono i corso controlli», spiega la fonte. Non ci sono informazioni su eventuali evacuazioni, riporta la Tass, e il servizio ferroviario e metropolitano operano normalmente.
(AGGIORNAMENTO 08.58)
È morto nel corso degli scontri a Irpin, alla periferia di Kiev, il noto attore e conduttore tv ucraino Pasha Lee. Aveva 33 anni e si era arruolato nelle truppe ucraine il primo giorno dell’inizio dell’invasione russa. A riportare la notizia della sua morte è l’agenzia di stampa ucraina Ukrinform citando il capo della Unione nazionale dei giornalisti, Serhiy Tomilenko. Da ieri nella città di Irpin le truppe russe stanno avanzando con carri armati e unità di fanteria motorizzata, oltre a tentare di raggiungere la periferia orientale di Kiev attraverso i distretti di Brovarsky e Boryspil.
(AGGIORNAMENTO 08.47)
Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, parla di «amicizia duratura» con la Russia, un’amicizia che è «solida come una roccia», affermando che i due Paesi contribuiscono a portare «pace e stabilità» nel mondo. Parlando in una conferenza stampa a margine dei lavori annuali del Parlamento, Wang ha aggiunto che «la relazione Cina-Russia è apprezzata per la sua indipendenza. Si basa sulla non alleanza, sul non confronto e sul non prendere di mira qualsiasi terza parte». I due Paesi «manterranno il focus strategico e continueranno ad approfondire il partenariato strategico globale di coordinamento per una nuova era». Wang Yi ha aggiunto che Pechino è pronta a continuare a svolgere «un ruolo costruttivo per facilitare il dialogo e per la pace, lavorando a fianco della comunità internazionale per svolgere la necessaria mediazione». La Cina «è disposta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo nella promozione dei colloqui tra Russia e Ucraina», ha assicurato, «bisogna prevenire una crisi umanitarie su larga scala». Wang Yi ha poi sollecitato Washington «a guardare alle relazioni bilaterali con raziocinio, riportandole su uno sviluppo sano e stabile». Cina e Stati Uniti devono puntare «ai tre principi del rispetto reciproco, della coesistenza pacifica e della cooperazione vantaggiosa per tutti. La competizione tra i principali Paesi non dovrebbe essere all’ordine del giorno e il gioco a somma zero non è la scelta giusta», ha concluso.
(AGGIORNAMENTO 08.42)
Dalle drammatiche notizie sul fronte di guerra in Ucraina, ne arriva una bella, che dà un po’ di speranza: una coppia di riservisti ucraini si è sposata ieri a un posto di blocco di Kiev dopo 20 anni di convivenza. «Il regalo che vorrei fargli - commenta il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko - è quello di far tornare la pace».
(AGGIORNAMENTO 08.10)
Il giornalista svizzero freelance Guillaume Briquet è stato ferito nella regione di Mykolaiv ed è stato ricoverato in un ospedale a Kirovograd. Lo riferisce l’Ukrainska Pravda. L’auto, sulla quale viaggiava in direzione di Nikolaev, secondo quanto da lui stesso riferito, sarebbe stata colpita da tiri russi. «Hanno visto chiaramente che la macchina veniva utilizzata dalla stampa, c’erano scritte appropriate», avrebbe spiegato. Il giornalista, secondo quanto riferisce il quotidiano, avrebbe subito danni al viso e all’avambraccio. Dopo un controllo gli sarebbero stati portati via anche un passaporto, 3 mila euro in contanti, effetti personali, un casco, materiale fotografico e un laptop.
(AGGIORNAMENTO 07.10)
L’artiglieria russa ha bombardato la notte scorsa la città ucraina di Mykolaiv (sud), provocando incendi in numerosi edifici residenziali: lo riporta il Kyiv Independent.
(AGGIORNAMENTO 06.58)
Netflix ha sospeso il suo servizio in Russia in segno di protesta contro l’invasione russa dell’Ucraina. La società aveva già annunciato nei giorni scorsi anche la sospensione di tutti i futuri progetti e delle future acquisizioni, unendosi alla crescente lista di compagnie occidentali che hanno tagliato i legami col Paese.
(AGGIORNAMENTO 06.40)
L’esercito russo cesserà il fuoco questa mattina per permettere i corridoi umanitari in diverse città ucraine: lo riporta il Guardian, che cita Interfax. I corridoi saranno aperti dalle 10.00 ora di Mosca (le 8.00 in Svizzera) da Kiev, Mariupol, Kharkiv e Sumy su richiesta del presidente francese Emmanuel Macron. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo. «Considerando la situazione umanitaria catastrofica e il grave deterioramento nelle città di Kiev, Kharkiv, Sumy e Mariupol, e anche la personale richiesta del presidente francese Emmanuel Macron al presidente russo Vladimir Putin, le Forze armate russe annunciano il cessate il fuoco dalle 10 del 7 marzo per scopi umanitari e l’apertura di corridoi umanitari», recita il comunicato del Centro di coordinamento dell’Agenzia russa per la risposta umanitaria, citato dall’agenzia Tass. Un corridoio, spiega il Centro, offrirà l’evacuazione dei civili da Kiev attraverso Gostomel, Rakovka, Sosnovka, Ivankov, Oranoye, Chernobyl, Gden (Bielorussia) e Gomel. L’uscita da Mariupol verrà invece organizzata lungo due vie: la prima coinvolgerà le città di Mariupol, Novoazovsk e Rostov-on-Don, dalle quali i civili verranno presi via aereo, treno e auto verso punti di destinazione selezionati o centri di sistemazione temporanea; la seconda via è strutturato lungo le città di Mariupol, Portovskoye, Mangush bypassando Nikolskoye, Respublika, Rozovka, Bilmak, Pologi, Orekhov, Zaporozhye. Da Kharkiv, gli evacuati verranno prelevati da Nekhoteyevka e più oltre a Belgorod, da dove i civili verranno portati per via area, treno e auto. Da Sumy i civili verranno portati a Sudzha e oltre a Belgorod; una seconda via passerà attraverso Sumy, Golubovka, Romny, Lokhvitsa, Lubny, Poltava.
(AGGIORNAMENTO 06.01)
La Russia ha iniziato ad «ammassare le proprie risorse per prendere d’assalto Kiev»: lo rende noto l’esercito ucraino, secondo quanto riporta il Guardian. Nella città di Irpin, alla periferia occidentale della capitale, le truppe russe stanno avanzando con carri armati e unità di fanteria motorizzata, oltre a tentare di raggiungere la periferia orientale di Kiev attraverso i distretti di Brovarsky e Boryspil, affermano i militari in un rapporto.
IL PUNTO ALLE 6.00
La Russia ha iniziato ad «ammassare» truppe e mezzi militari alle porte di Kiev in preparazione dell’atteso assalto alla capitale ucraina mentre durante la notte si sono intensificati i bombardamenti su quasi tutto il Paese: si prospetta così un’altra giornata di fuoco nella guerra ucraina, che dovrebbe vedere un terzo round di negoziati con Mosca, anche se alla vigilia le speranze di successo erano minime.
La Russia ha iniziato ad «ammassare le proprie risorse per prendere d’assalto Kiev», ha reso noto l’esercito ucraino in un rapporto: nel sobborgo di Irpin, alla periferia occidentale della capitale, le truppe stanno avanzando con carri armati e unità di fanteria motorizzata, oltre a tentare di raggiungere la periferia orientale attraverso i distretti di Brovarsky e Boryspil, affermano i militari. Un assalto a cui potrebbero partecipare anche combattenti reclutati in Siria, scrive il Wall Street Journal citando quattro funzionari americani, in virtù della loro esperienza nella guerriglia urbana.
Da parte sua, il consigliere della presidenza ucraina Oleksiy Arestovich, intervistato dall’emittente locale Belsat TV, ha definito «catastrofica» la situazione nei sobborghi di Bucha, Hostomel e Irpin della capitale, sottolineando che il governo sta facendo tutto il possibile per riprendere le evacuazioni.
Mentre il prezzo di un barile di Brent sfiora i 140 dollari (139,13 dollari) e l’oro supera il 2.000 dollari l’oncia per i timori di un’escalation della guerra, le forze russe hanno intensificato i bombardamenti notturni delle città nel centro, nel nord e nel sud del Paese, come ha aggiunto Arestovich.
Aumenta intanto il rischio di carenza di cibo, che ha costretto Kiev a sospendere le esportazioni di «carne, segale, avena, grano saraceno, zucchero, miglio e sale». Allo stesso tempo, l’export di grano, mais, pollame, uova e olio sarà consentito solo con il permesso del ministero dell’Economia. La situazione, dunque, sembra peggiorare di ora in ora, anche se il ministero della Difesa britannico riferisce in un rapporto che durante il fine settimana l’avanzata di terra delle forze russe è stata «probabilmente minima» ed è «altamente improbabile che la Russia abbia raggiunto con successo gli obiettivi pianificati fino ad oggi».
Ma l’impegno di Mosca è quasi totale: secondo un alto dirigente del Pentagono, infatti, Mosca ha mobilitato circa il 95% delle sue forze all’interno dell’Ucraina e ha lanciato 600 missili dall’inizio dell’invasione. Tuttavia, l’appoggio a Kiev da parte di USA e NATO è altrettanto massiccio, con oltre 17 mila armi anti tank (compresi i missili Javelin) inviate in meno di una settimana tramite la frontiera con Polonia e Romania, scrive il New York Times.
In un discorso alla nazione, intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky promette di «punire tutti coloro che hanno commesso atrocità in questa guerra sulla nostra terra» e di «non perdonare», ne «dimenticare»: e avverte: «Troveremo ogni bastardo che ha sparato alle nostre città, alla nostra gente, che ha bombardato la nostra terra, che ha lanciato razzi. Non ci sarà posto tranquillo su questa terra per voi. Eccetto la tomba».
Intanto, si rafforza il muro della sanzioni anti-Mosca. E mentre Gran Bretagna e USA, sostenuti da Canada, Australia e Nuova Zelanda, chiedono all’Interpol «l’immediata sospensione dell’accesso della Russia a tutti i sistemi» dell’organizzazione che riunisce 194 paesi membri, come afferma il ministro dell’Interno britannico Priti Patel, il primo ministro australiano, Scott Morrison, sollecita la Cina a condannare la guerra contro Kiev. «Nessun Paese avrebbe un impatto maggiore della Cina in questo momento sulla violenta aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina», spiega Morrison.