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La Russia usa la «superbomba», ma «sta finendo le risorse»

Secondo l'intelligence di Kiev, «in primavera Mosca rischia di esaurire i suoi strumenti di guerra» – Bild: «È scontro aperto tra il presidente Volodymyr Zelensky e il comandante in capo delle forze armate, il generale Valery Zaluzhny sulle decisioni da prendere su Bakhmut» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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La Russia usa la «superbomba», ma «sta finendo le risorse»
Red. Online
06.03.2023 06:12
22:19
22:19
Zelensky all'Esercito: «Trovate tutte le forze per difendere Bakhmut»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dato direttive all'Esercito per trovare «tutte le forze» per difendere Bakhmut. «Ho chiesto allo Stato maggiore di trovare le forze appropriate per aiutare la difesa di Bakhmut, nessuna parte dell'Ucraina può essere abbandonata», ha detto nel consueto messaggio serale al Paese.

20:13
20:13
Zelensky licenzia il vicepresidente dei servizi segreti di Kiev

Volodymyr Zelensky ha licenziato Oleksandr Yakushev, vicepresidente dei servizi segreti di Kiev (Sbu). Secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda, tra i vertici silurati dal presidente ucraino ci sarebbero anche due capi dei dipartimenti dei servizi speciali e i capi dei servizi di sicurezza di due regioni.

In particolare, sono stati licenziati il capo del dipartimento per la protezione dei segreti di Stato della Sbu, Igor Nosok, e il capo del dipartimento per il sostegno economico, Alexander Provotorov.

Oleg Khramov è già stato nominato al posto di Nosok. Zelensky ha anche licenziato due capi di dipartimento: Boris Bezrukiy, nella regione di Zaporizhzhia, ed Eduard Fedorov, nella regione di Sumy.

18:51
18:51
«La Russia restituisca i bambini ucraini alle loro famiglie»

«La mancata restituzione da parte della Russia dei bambini ucraini separati dalle loro famiglie e dai loro tutori legali è una grave violazione dei loro diritti umani». Lo ha dichiarato la commissaria del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatovic, al termine della visita che ha condotto in Ucraina. «È urgente individuare e utilizzare meccanismi e soluzioni concrete per riunire questi bambini alle loro famiglie», ha detto Mijatovic.

La commissaria ha evidenziato che Mosca ha iniziato a trasferire in Russia i bambini che si trovano negli orfanotrofi e negli istituti dai territori che sta occupando e che la pratica era già in atto sin dal 2014.

Secondo Kiev, sottolinea Mijatovic, la Russia spesso afferma che questi minori non hanno famiglia o tutori legali e li dà in affido. La stessa sorte è stata riservata anche ai bambini che hanno perso i genitori sotto i bombardamenti, come è accaduto a Mariupol e nelle zone limitrofe. Altri minori sarebbero stati separati dalle loro famiglie durante il cosiddetto processo di «filtraggio» o durante il trasferimento nella Federazione Russa. E infine un altro gruppo è stato mandato dai territori sotto il controllo temporaneo dei russi in campi in Russia o nei territori occupati da Mosca, come la Crimea.

Questi minori dovevano restare li per un periodo determinato, ma in molti casi le autorità del campo si sono rifiutate di ridarli ai genitori almeno che non si presentino di persona. La commissaria denuncia anche che «in un deliberato sfruttamento della vulnerabilità dei bambini» a molti dei minori trasferiti è stata data la nazionalità russa.

16:12
16:12
«Uccisi 18 sabotatori russi nella zona di Kherson»

Nelle ultime 24 ore, l'esercito di Kiev ha ucciso 18 membri del gruppo di sabotaggio e ricognizione delle forze armate russe, che si muovevano su barche a motore vicino a Kherson. Lo riporta Ukrainska Pravda, aggiungendo che secondo il rapporto del Comando operativo Sud sono stati distrutti anche tre sistemi missilistici antiaerei, due unità di equipaggiamento ingegneristico, due posti di osservazione e un deposito di munizioni.

Intanto, la stessa Ukrainska Pravda ha diffuso un video shock che mostra l'esecuzione a sangue freddo di un prigioniero ucraino disarmato da parte delle truppe russe che hanno ripreso la scena mentre lo insultavano. Le immagini mostrano l'uomo che dice qualche parola, fa un ultimo tiro di sigaretta e viene crivellato di colpi. Secondo quanto riporta il quotidiano online ucraino, prima di essere freddato dai soldati russi, la vittima ha esclamato: «Gloria all'Ucraina».

Al momento non è ancora chiaro dove e quando sia stato girato il video in cui soldati russi uccidono a sangue freddo un prigioniero ucraino. Il governo ucraino ha condannato l'accaduto, riporta Ukrainska Pravda.

Intanto, Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha scritto sul suo profilo Telegram che i crimini di guerra sono coltivati in Russia e mascherati dalla loro propaganda e dai miti «nazisti».

«L'omicidio di una persona che è stata fatta prigioniera ne è un altro esempio», ha commentato Yermak riferendosi al video shock in cui soldati russi uccidono a sangue freddo un prigioniero ucraino che lui stesso ha pubblicato su Telegram. «E' anche un esempio della loro insignificanza e debolezza nazionale. Ogni crimine di guerra sarà punito. Nessuno schiverà la giustizia. Li troveremo tutti», ha aggiunto.

13:40
13:40
Il gruppo Wagner: «Mosca non invia munizioni, è tradimento»

Il capo del gruppo paramilitare russo Wagner, Yevgeny Prigozhin, si lamenta di nuovo della mancanza di munizioni al fronte - dove i suoi mercenari sono impegnati soprattutto a Bakhmut - e torna a parlare di «tradimento» da parte di Mosca per i ritardi nelle consegne.

«Gli ordini sono stati dati per la consegna il 23 febbraio. Ma finora la maggior parte delle munizioni non è stata inviata», sostiene Prigozhin in un messaggio pubblicato sui social network ieri sera. E cita due possibili ragioni per il ritardo: «Ordinaria burocrazia o tradimento».

I combattenti del Gruppo Wagner sono in prima linea nella battaglia per Bakhmut, una città dell'Ucraina orientale che la Russia sta cercando di conquistare da diversi mesi e dove le forze di Mosca e Kiev hanno subito pesanti perdite. Il mese scorso Prigozhin aveva rivolto dure critiche al ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, e al capo di Stato Maggiore, Valery Gerasimov, accusandoli di aver commesso «tradimento» rifiutandosi di fornire munizioni al suo gruppo. Pochi giorni dopo, aveva annunciato che le munizioni sarebbero state finalmente consegnate.

Tuttavia, in un video diffuso nella tarda serata di sabato, Prigozhin si lamenta ancora - tra l'altro - della mancata consegna delle munizioni e avverte che «se Wagner si ritira ora da Bakhmut, l'intero fronte crollerà».

12:46
12:46
«La Russia schiera carri armati vecchi di 60 anni»

L'esercito russo sta inviando al fronte carri armati obsoleti per compensare le perdite di veicoli corazzati pesanti subite dall'inizio dell'invasione: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence.

Il rapporto, pubblicato su Twitter, indica che Mosca sta mandando in Ucraina carri armati principali T-62 vecchi di 60 anni. «Esiste la possibilità concreta che anche le unità della 1a Armata carri armati delle Guardie (1 GTA), che si suppone sia la principale forza armata russa, vengano riequipaggiate con T-62 per compensare le perdite precedenti», scrivono gli esperti di Londra ricordando che, a partire dal 2021, la 1 GTA avrebbe dovuto ricevere i carri armati di nuova generazione T-14 Armata MBT. Inoltre, negli ultimi giorni sono stati visti per la prima volta in Ucraina anche i mezzi blindati per il trasporto delle truppe BTR-50, usati per la prima volta nel 1954.

Il ministero sottolinea che dall'estate scorsa, circa 800 T-62 sono stati ritirati dai depositi e su alcuni di essi sono stati installati sistemi di avvistamento aggiornati, che molto probabilmente ne miglioreranno l'efficacia di notte. Tuttavia, conclude il rapporto, entrambi questi tipi di veicoli d'epoca presentano molte vulnerabilità sul campo di battaglia, tra cui l'assenza di una moderna corazza reattiva agli esplosivi.

12:42
12:42
Su Bakhmut è scontro tra Zelensky e il generale Zaluzhny

È scontro aperto tra il presidente Volodymyr Zelensky e il comandante in capo delle forze armate, il generale Valery Zaluzhny sulle decisioni da prendere su Bakmut, la città del Donetsk dove da mesi infuriano sanguinose battaglie.

Lo riporta il quotidiano tedesco Bild. Secondo informazioni provenienti da diverse fonti della leadership politica ucraina, Zaluzhny qualche settimana fa ha raccomandato di considerare la possibilità di lasciare Bakhmut per ragioni tattiche.

Il capo dello Stato su Bakhmut ha un'opinione completamente diversa, hanno riferito le fonti alla «Bild».

12:35
12:35
Putin: «Buon compleanno Valentina Tereshkova»

Il presidente russo Vladimir Putin ha inviato un messaggio di auguri a Valentina Tereshkova, la ex cosmonauta e prima donna nello spazio, che oggi compie 86 anni. Lo rende noto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Tereshkova, ingegnere aeronautico e membro del partito Russia Unita di Putin, è attualmente deputato della Duma, la camera bassa del Parlamento, ed è soggetta a sanzioni da parte degli Usa e della Ue.

A tutt'oggi rimane l'unica donna ad avere compiuto un viaggio nello spazio da sola. Successivamente ha continuato a lavorare nel programma spaziale come istruttrice dei cosmonauti ed è arrivata al grado di generale nell'Aeronautica militare.

10:40
10:40
«Kiev bombarda la regione russa di Kursk»

Il governatore della regione russa di Kursk, Roman Starovoitt, ha affermato che le forze armate ucraine hanno sparato oggi contro il villaggio di confine di Iskra, rimasto senza elettricità perché le «strutture di approvvigionamento energetico» nel distretto di Khomutiv sono state danneggiate.

Lo riporta Espreso tv. «Le forze armate dell'Ucraina stanno bombardando l'area di confine nel distretto di Khomutiv. Le strutture di approvvigionamento energetico sono state danneggiate, a seguito delle quali il villaggio di Iskra è stato isolato», ha dichiarato.

Sempre a Kursk, una sentinella russa ha ucciso la notte scorsa un suo commilitone. Secondo le informazioni preliminari si tratterebbe di un incidente.

La Ukrainska Pravda riporta che la sparatoria ha coinvolto i militari della 37a brigata di fucilieri motorizzati dell'unità militare 69647, che è temporaneamente di stanza nel territorio del distretto di Suzhan nella regione di Kursk.

La sentinella di 22 anni, avrebbe sentito estranei nell'area del posto di guardia ed avrebbe intimato loro l'alt. Tuttavia, non c'è stata risposta e il giovane ha aperto il fuoco.

09:35
09:35
Allarme aereo a Kiev

Un allarme aereo a Kiev e nelle regioni centrali dell'Ucraina è stato annunciato questa mattina dalle autorità, successivamente le sirene hanno risuonato in tutto il Paese, come riporta l'Ukrainska Pravda citando il monitoraggio del gruppo Belarusian Gayun su Telegram. Secondo i dati a disposizione, un MiG-31K delle forze russe è decollato dall'aeroporto bielorusso di Machulishchi.

09:34
09:34
Attacco missilistico su Kramatorsk

Le forze russe hanno lanciato la notte scorsa un attacco missilistico sulla città di Kramatorsk, nell'Ucraina orientale, distruggendo una scuola: lo riporta l'emittente statale ucraina Suspilne. Nell'attacco sono stati danneggiati anche 15 edifici residenziali. Per ora non si hanno notizie di feriti o vittime.

08:09
08:09
Una «graduale ritirata tattica» da Bakhmut

Le forze ucraine potrebbero essere impegnate in una «graduale ritirata tattica» nella parte orientale di Bakhmut, ovvero continuano a combattere anche se indietreggiano, ma continuano a infliggere forti perdite alle truppe russe che avanzano nella città assediata nell'Ucraina orientale: lo scrive l'Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo rapporto quotidiano sulla situazione sul campo di battaglia.

Anche se il centro studi statunitense afferma che è ancora troppo presto per capire quali siano le intenzioni dell'Ucraina, la difesa di Bakhmut «rimane strategicamente solida», sottolinea lo studio spiegando che potrebbe essere in corso un «ritiro graduale tattico per eliminare le forze russe attraverso una continua guerra urbana».

«È improbabile che le forze russe riescano a ottenere rapidamente guadagni territoriali significativi quando conducono una guerra urbana, che di solito favorisce il difensore e può consentire alle forze ucraine di infliggere perdite elevate alle unità russe che avanzano, anche quando le forze ucraine si ritirano attivamente», scrive il centro studi.

Secondo l'Isw, le forze russe dovranno comunque combattere attraverso il centro di Bakhmut, sulla sponda occidentale del fiume Bakhmutka, che è pesantemente difeso e questo favorirà le forze ucraine.

«La guerra urbana a Bakhmut potrebbe degradare ulteriormente le già esauste forze miste russe, in modo simile a quello causato dal ritiro dell'Ucraina dalla linea Severodonetsk-Lysychansk, che ha di fatto posto fine alle operazioni offensive russe nelle regioni di Luhansk e Donetsk nell'estate del 2022», conclude il rapporto.

07:12
07:12
«Distrutte due basi russe a Melitopol»

Le forze armate ucraine hanno distrutto due basi militari russe a Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia. Ne dà notizia il sindaco della città, Ivan Fedorov, citato da Ukrinform. Secondo quanto riporta l'agenzia stampa ucraina, sarebbero rimasti uccisi centinaia di soldati russi.

07:11
07:11
«Se la Cina inviasse armi, ci sarebbero conseguenze»

Ci sarebbero «conseguenze» se la Cina inviasse armi alla Russia per la guerra in Ucraina: lo ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un'intervista all'emittente televisiva Cnn, dicendosi però abbastanza ottimista sul fatto che Pechino si asterrà dal farlo.

Alla domanda se potesse immaginare di sanzionare la Cina nel caso aiutasse Mosca, Scholz ha risposto: «Penso che avrebbe delle conseguenze, ma ora siamo in una fase in cui stiamo mettendo in chiaro che ciò non deve accadere e sono relativamente ottimista che avremo successo con la nostra richiesta, ma dovremo verificare».

06:12
06:12
IL PUNTO ALLE 6

Mentre continua il «tritacarne Bakhmut», con le perdite russe che secondo Kiev ammontano ogni giorno a 500 soldati morti e feriti nella battaglia per la conquista della città simbolo nel Donetsk, una nuova minaccia si abbatte sull'Ucraina: il suo nome è UPAB-1500B, potente bomba planante dal peso di 1,5 tonnellate progettata per colpire obiettivi altamente protetti a una distanza fino a 40 km grazie ai suoi 1.010 kg di esplosivo ad alto potenziale.

L'ordigno è stato usato qualche settimana fa nella regione di Chernihiv, hanno riferito fonti del portale ucraino Defense Express. L'ennesimo segnale che a Mosca sono pronti a usare ogni mezzo per raggiungere gli obiettivi della loro «operazione militare speciale» in Ucraina.

Secondo il capo dell'intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov, la Russia però è a corto di risorse e non sarà in grado di sostenere economicamente la guerra dopo i prossimi tre mesi: «Mosca ha sprecato enormi quantità di risorse umane, armamenti e materiali, e la sua economia e la sua produzione non sono in grado di coprire queste perdite», ha affermato Budanov. «Se l'esercito russo fallirà nei suoi obiettivi questa primavera, esaurirà i suoi strumenti di guerra». Parole che arrivano dopo la denuncia dei giorni scorsi del super oligarca Oleg Deripaska, secondo cui la Russia potrebbe trovarsi con le casse vuote già il prossimo anno, con la necessità di ricevere investimenti da Paesi «amici» per spezzare la morsa delle sanzioni occidentali.

Poche ore dopo la denuncia di Defense Express, sull'uso della superbomba in Ucraina è arrivata la conferma dell'aeronautica di Kiev, che di fronte a questo nuovo pericolo è tornata a insistere sulla richiesta di caccia occidentali, necessari per «proteggere le nostre città e i nostri villaggi», ha detto il portavoce Yuriy Ihnat. Su questo nodo, qualcosa sembra muoversi con gli Stati Uniti: due piloti ucraini sono giunti alla base militare di Tucson, in Arizona, per un periodo di «familiarizzazione» con i caccia F-16, hanno fatto trapelare fonti alla Cnn. L'iniziativa servirà al governo americano per determinare quanto tempo sarebbe necessario ad addestrarli a pilotare i caccia statunitensi, segno che la porta non è chiusa sui jet all'Ucraina invocati dal presidente Volodymyr Zelensky per dare una svolta positiva alla guerra nel suo secondo anno.

Con il conflitto che non vede tregue nel prossimo futuro, lo scontro al fronte continua. Nel Donbass «si combatte una delle battaglie più dure, dolorosa e difficile», ha detto Zelensky. Nel punto caldo di Bakhmut da giorni si rincorrono voci di un'imminente conquista da parte dei russi, mentre Kiev si affretta a ribadire che la difesa resiste e non c'è alcun ritiro in corso. Secondo il think tank statunitense Isw, le forze di Mosca sembrano però essersi assicurate un «vantaggio di posizione» nella battaglia, «anche se i russi non hanno ancora costretto le forze ucraine a ritirarsi e probabilmente non saranno in grado di circondare presto la città». Così l'assedio continua, mentre i soldati ucraini impegnati nella più lunga e sanguinosa battaglia dell'invasione - in una prima incrinatura della narrazione ufficiale - denunciano di «non ricevere sostegno» sufficiente parlando al Kyiv Independent. Dall'altra parte del fronte, ritirarsi da Bakhmut non è un'opzione per i mercenari Wagner: «L'intero fronte crollerebbe» in quel caso, secondo il capo del gruppo Yevgeny Prigozhin, che è tornato a lamentarsi del ministero della Difesa russo che non fornirebbe al gruppo altre munizioni e detenuti da mandare al fronte.

Su tutte le linee di contatto, il comando russo continua intanto a insistere su azioni offensive, che secondo l'intelligence britannica portano a combattimenti ravvicinati con la fanteria di Mosca scarsamente equipaggiata. In particolare, alla fine del mese scorso i riservisti russi hanno dichiarato di aver ricevuto l'ordine di prendere d'assalto una roccaforte ucraina armati solo di «armi da fuoco e pale». Strumenti che molto probabilmente - commenta Londra - sono utilizzati dai soldati russi anche per il combattimento corpo a corpo. Dai cieli intanto continuano a cadere le bombe russe che hanno ucciso una donna e due bambini a Kherson e altri civili a Kupiansk e a Kharkiv, mentre i russi hanno rivendicato di aver colpito un posto di comando del reggimento Azov nella regione di Zaporizhzhia.

Mentre il sangue scorre, crescono le tensioni anche sull'accordo sul grano del Mar Nero, in scadenza il 18 marzo e considerato vitale per scongiurare una crisi alimentare globale. «Stiamo lavorando duramente per un'ulteriore estensione dell'accordo», ha dichiarato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, mentre Mosca si è detta pronta al rinnovo solo se tutte le parti lo rispetteranno.