Guerra

La «russificazione» dei bimbi ucraini e la storia falsificata: «Il Paese di Zelensky è neonazista»

La ONG Human Rights Watch denuncia l'imposizione di programmi di studio russi dominati dalla propaganda anti-Kiev nelle scuole dei territori occupati, nonché casi di maltrattamenti e minacce a insegnanti e genitori
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Michele Montanari
21.06.2024 16:43

Soppressione dei programmi di studio ucraini, imposizione della lingua russa agli studenti e una forte propaganda contro Kiev. Ma anche intimidazioni nei confronti dei genitori degli alunni e minacce agli insegnanti. Nelle scuole dei territori occupati dai russi in Ucraina, le autorità stanno mettendo in atto quella che la ONG Human Rights Watch (HRW) definisce la «russificazione forzata del sistema scolastico». È quanto emerge da un rapporto di 66 pagine dal titolo Education under Occupation: Forced Russification of the School System in Occupied Ukrainian Territories pubblicato ieri da HRW.

Secondo la ONG, le misure introdotte dalle autorità dei territori occupati «violano le leggi sui conflitti armati, che proibiscono a una potenza occupante di apportare modifiche non necessarie alle leggi nel territorio occupato, così come gli standard internazionali in materia di diritti umani e diritto all’istruzione». Stando alle stime, circa un milione di bambini ucraini in età scolare si trova nei territori occupati dai russi, di cui 458 mila nella sola Crimea.

Il report, nello specifico, documenta le violazioni del diritto internazionale da parte delle autorità russe nella regione ucraina di Kharkiv (lasciata dai soldati di Putin a settembre del 2022) e nelle aree di Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk, ancora occupate dai russi. Le autorità filo-Cremlino, riferisce ancora HRW, che ha intervistato 42 persone, tra insegnanti e personale scolastico, hanno imposto modifiche al programma di studio e hanno minacciato il personale scolastico che si rifiutava di eseguire gli ordini. Sono stati documentati anche casi di detenzione, di maltrattamenti e persino di tortura. Pure alcuni genitori hanno subito intimidazioni, una volta scoperto che stavano facendo studiare il programma ucraino online ai propri figli.

Il piano scolastico russo imposto nelle aree occupate dell’Ucraina include libri di testo in cui la storia è falsificata per giustificare l’invasione russa e dipingono il Paese governato da Volodymyr Zelensky come uno «Stato neonazista», con l’insegnamento della lingua ucraina fortemente limitato. Nei testi la guerra è presentata come «un’operazione speciale di mantenimento della pace», nonché una necessità per porre fine al «genocidio» di «milioni» di persone russofone che abitano nelle regioni di Donetsk e Lugansk. La Russia si starebbe semplicemente difendendo dagli «attacchi dell'Occidente».

I bambini ucraini sotto l’occupazione russa, inoltre, ricevono un addestramento militare come parte del curriculum formativo. La Missione di monitoraggio dell'ONU in Ucraina ha riferito che le autorità russe chiedono alle scuole secondarie nei territori ucraini occupati di condividere i nomi degli studenti di età pari o superiore a 18 anni, in modo che quelli ritenuti idonei possano essere arruolati nell'esercito di Putin.

Bill Van Esveld, direttore associato per i diritti dei bambini presso Human Rights Watch, ha dichiarato: «La Russia dovrebbe smettere di negare ai bambini ucraini il diritto all'istruzione garantito loro dal diritto internazionale. Dovrebbe cessare immediatamente i tentativi di russificare il sistema educativo e di effettuare l’indottrinamento politico nei territori occupati dell’Ucraina. Le autorità russe dovrebbero garantire che l’istruzione nei territori occupati dell’Ucraina segua i programmi di studio ucraini e la legge ucraina».

HRW, infine, sottolinea che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia garantisce il diritto dei bambini a un'educazione che sviluppi il rispetto per la «propria identità culturale, la lingua e i valori» dei bambini, nonché per i «valori nazionali» del loro Paese di origine. L’imposizione da parte della Russia di modifiche all’istruzione nei territori occupati viola anche altri standard internazionali sui diritti umani, tra cui il divieto di propaganda di guerra, il diritto dei bambini all’istruzione nella loro lingua madre e il diritto di scelta dei genitori riguardo all’istruzione dei propri figli.

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