Il caso

La sicurezza prima della bellezza: Venezia modifica il ponte «scivoloso»

A causa dei numerosi incidenti occorsi ai pedoni, la città progetta di sostituire con della pietra il caratteristico vetro del Ponte della Costituzione, per renderlo meno pericoloso
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Federica Serrao
04.01.2022 13:32

«Una trappola per turisti», in tutti i sensi. È così che viene definita dai veneziani l’opera dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava, il Ponte della Costituzione che con i suoi affascinanti gradini di vetro e acciaio attraversa la Serenissima sul Canal Grande, collegando Piazzale Roma e la stazione ferroviaria. Bellissimo, ma altrettanto pericoloso. Il tranello del ponte sono proprio i suoi traslucidi gradini, che sono stati – a più riprese – il palcoscenico di svariate cadute, soprattutto in inverno, quando pioggia e ghiaccio rendono la passerella ancora più sdrucciolevole, e in particolar modo tra i turisti. I veneziani, infatti, conoscono le insidie celate dietro ai ripidi e scivolosi gradini del ponte di Calatrava, ed evitano pertanto – molto accuratamente – spiacevoli capitomboli, preferendo sempre camminare sull’unica striscia di pietra posizionata al centro della struttura. E nel momento in cui quest’ultima non fosse percorribile, i cittadini procedono sempre con cautela, senza mai staccare gli occhi da terra. Al contrario, i turisti ignari e incantati dalla bellezza del ponte, si ritrovano più spesso a collezionare diverse ferite causate dagli scalini di vetro.

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La colpa è di Venezia?

Inaugurato nel 2008, il Ponte della Costituzione in questi tredici anni ha ospitato troppi incidenti di cui Venezia si è dovuta prendere carico. Come rivelato in un’intervista per «The New York Times» da Francesca Zaccariotto, assessore ai lavori pubblici di Venezia «la gente che si fa male fa causa all’amministrazione». Sembrerebbe, infatti, che le accuse principali siano indirizzate alla città e non all’architetto Calatrava. Un intervento tempestivo risulta pertanto essere più che necessario. Nel corso degli ultimi anni erano già state utilizzate soluzioni alternative per limitare le cadute, come l’applicazione di resina e adesivi antiscivolo, ma né questi rimedi, né tantomeno i più banali accorgimenti come i cartelli di invito a prestare attenzione, sono riusciti a evitare fronti e nasi sanguinanti. Inoltre, nel 2018, la città si era già adoperata verso una prima parziale sostituzione del vetro con la trachite, ma come riporta The New York Times, nemmeno questa soluzione si è rivelata efficace: infatti, le televisioni italiane che filmavano il ritorno alla normalità, dopo il lockdown del 2020, hanno inevitabilmente catturato nelle loro riprese anche molti pedoni che scivolavano o tentavano di mantenere l’equilibrio.

Rinunciare alla bellezza, per favorire la sicurezza

L’attuale decisione prevede di stanziare 500.000 euro per sostituire la sezione di vetro del ponte. Sebbene il progetto sia ancora attualmente in fase di test strutturali e necessiti dell’approvazione dell’autorità architettonica della città, le intenzioni sono più che buone e, come ribadisce Francesca Zaccariotto, «la città è pronta a procedere per prevenire le cadute quasi quotidiane». E ancora, «non si può sempre fare poesia: dobbiamo dare sicurezza», precisa l’assessore. I veneziani, così come i turisti, ammirano e apprezzano il fascino della struttura dell’architetto spagnolo, ma i canoni estetici non devono assolutamente prevalere sui principi di sicurezza. Qualche vittima del ponte, come una signora che ha raccontato la sua esperienza ai microfoni del «New York Times», confessa di portare ancora le cicatrici del suo incidente. La signora si ruppe infatti una spalla sui gradini scivolosi, considerando da quel giorno il ponte colpevole di «aver rovinato gli anni più belli della sua vecchiaia». Tuttavia, alcuni cittadini si sono mostrati più malinconici all’idea di dover dire addio ai gradini di vetro, come un ex professore che, sempre al «New York Times», ha confidato che, secondo la sua opinione, «la bellezza deve salvare il mondo». In questo caso, però, Venezia ha deciso di sacrificare una piccola parte della sua bellezza per salvare qualche naso e fronte sbucciata in più.