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«La tregua a Gaza inizia domenica»

Il primo ministro del Qatar Mohammed Al Thani ha confermato che Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e gli ostaggi – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«La tregua a Gaza inizia domenica»
Red. Online
15.01.2025 06:48
22:49
22:49
Netanyahu chiama Trump e Biden: «Grazie per l'aiuto sull'intesa»

Benyamin Netanyahu ha appena parlato con Donald Trump e lo ha ringraziato per l'aiuto nel promuovere il rilascio degli ostaggi e aver sostenuto Israele a porre fine alla sofferenza degli ostaggi e delle loro famiglie. Lo riferisce l'ufficio del premier israeliano. Netanyahu ha chiarito «di essere impegnato a riportare a casa tutti gli ostaggi con ogni mezzo possibile» e ha elogiato Trump per le sue parole secondo cui gli Usa lavoreranno per garantire che Gaza non diventi mai più un rifugio per il terrorismo. Successivamente, il premier ha parlato con Joe Biden, ringraziando anche lui per l'aiuto nel promuovere l'accordo.

22:48
22:48
Riad: «La tregua a Gaza ponga fine all'aggressione israeliana»

L'Arabia Saudita ha salutato il cessate il fuoco nella guerra tra Israele e Hamas, chiedendo la fine dell'«aggressione israeliana» a Gaza dopo 15 mesi di conflitto. Riad ha sospeso i colloqui provvisori sulla normalizzazione dei legami con Israele all'inizio del conflitto e ha indurito la sua retorica mentre la guerra continuava.

«Il Regno sottolinea la necessità di aderire all'accordo e fermare l'aggressione israeliana a Gaza», ha affermato il ministero degli Esteri saudita, chiedendo «il completo ritiro delle forze di occupazione israeliane dalla Striscia di Gaza e da tutti gli altri territori palestinesi e arabi e il ritorno degli sfollati nelle loro aree».

22:30
22:30
Palestinesi: «Almeno 5 morti in raid nel campo profughi di Jenin»

È di almeno cinque palestinesi uccisi il bilancio di un attacco aereo israeliano nella città di Jenin, nella Cisgiordania occupata, avvenuto prima che venisse annunciato l'accordo di un cessate il fuoco a Gaza. Lo ha affermato il ministero della Salute con sede a Ramallah.

Il ministero ha affermato che cinque persone sono arrivate all'ospedale principale di Jenin «a seguito del bombardamento del campo da parte degli occupanti», che recentemente è stato anche teatro di intensi scontri tra le forze di sicurezza palestinesi e militanti armati.

L'esercito israeliano ha reso noto di aver condotto oggi un attacco aereo «nell'area di Jenin».

21:58
21:58
Smotrich: «Con Hamas accordo pericoloso, voteremo contro»

Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze israeliano ed esponente dell'estrema destra, ha parlato di un accordo «pericoloso» per Israele, dopo l'annuncio di un'intesa per un cessate il fuoco a Gaza.

«L'accordo che sarà presentato al governo è un accordo cattivo e pericoloso per la sicurezza dello Stato d'Israele», ha affermato in un comunicato Smotrich, precisando che i ministri del suo partito voteranno contro l'accordo che dovrà essere convalidato domani dal governo israeliano.

21:40
21:40
Hamas: «Non perdoneremo mai le sofferenze inflitte a Gaza»

«A nome di tutte le vittime, di ogni goccia di sangue versata e di ogni lacrima di dolore e oppressione, diciamo: non dimenticheremo e non perdoneremo» le sofferenze inflitte alla popolazione di Gaza durante la guerra. Lo ha detto da Doha il capo negoziatore di Hamas, Khalil al-Hayya, dopo l'accordo sulla tregua con Israele.

21:33
21:33
Unrwa: «Ora accesso umanitario e rifornimenti rapidi a Gaza»

«Accolgo con favore l'annuncio del cessate il fuoco a Gaza. Molti hanno atteso questo momento per gli ultimi 15 mesi. Questo accordo porterà finalmente un sollievo tanto necessario alla popolazione di Gaza e la liberazione degli ostaggi». Lo scrive su X il capo dell'Unrwa, l'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini.

«Ciò di cui c'è bisogno è un accesso umanitario e rifornimenti rapidi, senza ostacoli e senza interruzioni per rispondere alle enormi sofferenze causate da questa guerra», aggiunge.

21:32
21:32
Herzog: «È un momento cruciale per Israele, approviamo l'accordo»

«Sorelle e fratelli, cittadini di Israele, siamo in un momento cruciale. Per centinaia di giorni, le nostre sorelle e i nostri fratelli sono stati detenuti e tormentati da vili assassini, dopo che lo Stato di Israele ha fallito nel suo dovere e nel più fondamentale patto tra uno Stato e i suoi cittadini: quando non li ha protetti e non ha impedito il loro rapimento».

Inizia così il messaggio del presidente israeliano Isaac Herzog al Paese dopo l'annuncio che l'accordo di tregua a Gaza e rilascio degli ostaggi è andato in porto. «Offro il mio supporto al primo ministro e al team di negoziazione per finalizzare questo accordo e chiamo il gabinetto e il governo ad approvarlo per riportare a casa i nostri figli e le nostre figlie: questa è la mossa giusta, importante, necessaria».

Herzog ha ricordato «l'immagine straziante della piccola Avigail Idan, di quattro anni, rimasta orfana dopo che i suoi genitori sono stati uccisi, liberata dalla prigionia». «Quando Avigail è tornata un intero mondo si è salvato».

«Rispetto e solidarizzo profondamente con le paure e il dolore che questo accordo suscita, specialmente dopo il grande trauma degli accordi passati e dopo il 7 ottobre», ha affermato, ma «dobbiamo avere fiducia nel nostro popolo e nella nostra forza per superare ogni sfida che ci attende... ogni giorno, ogni ora, gridiamo per la loro liberazione, desideriamo la loro liberazione e preghiamo con le lacrime. Credo sinceramente che questo ci renderà una nazione più forte, migliore e più unita».

Il presidente ha sottolineato che «per le famiglie dei prigionieri, queste ore e questi giorni sono un inferno sulla terra». «Sorelle e fratelli - ha concluso - in mezzo a tutto il dolore e la preoccupazione, sono anche colmo di speranza e fede. Le parole del Profeta si compiranno: 'E i redenti del Signore torneranno'. Questo sarà il nostro momento di maggiore gloria, un momento di responsabilità nazionale».

20:19
20:19
Hamas: «L'accordo è frutto della tenacia palestinese»

Hamas ha confermato il raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco di Gaza, affermando in una dichiarazione che si tratta del risultato della «tenacia» palestinese.

20:05
20:05
Biden: «L'accordo è frutto di molti mesi di intensa diplomazia»

«Oggi, dopo molti mesi di intensa diplomazia da parte degli Stati Uniti, insieme a Egitto e Qatar, Israele e Hamas hanno raggiunto un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi. Questo accordo fermerà i combattimenti a Gaza, aumenterà l'assistenza umanitaria tanto necessaria ai civili palestinesi e riunirà gli ostaggi alle loro famiglie dopo oltre 15 mesi di prigionia»: così Joe Biden sull'accordo per Gaza.

«Ho esposto i contorni precisi di questo piano - ricorda in una nota - il 31 maggio 2024, dopo di che è stato approvato all'unanimità dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. È il risultato non solo dell'estrema pressione a cui è stato sottoposto Hamas e del cambiamento dell'equazione regionale dopo un cessate il fuoco in Libano e l'indebolimento dell'Iran, ma anche della tenace e scrupolosa diplomazia americana. La mia diplomazia non si è mai fermata negli sforzi per ottenere questo risultato».

«Mentre accogliamo questa notizia - prosegue - ricordiamo tutte le famiglie i cui cari sono stati uccisi nell'attacco di Hamas del 7 ottobre e le tante persone innocenti uccise nella guerra che ne è seguita. È da tempo che i combattimenti devono finire e che il lavoro di costruzione della pace e della sicurezza deve iniziare. Sto anche pensando alle famiglie americane, tre delle quali hanno ostaggi in vita a Gaza e quattro in attesa della restituzione delle spoglie dopo quella che è stata la prova più orribile che si possa immaginare. Con questo accordo, siamo determinati a riportarli tutti a casa», conclude, dicendosi «emozionato che coloro che sono stati tenuti in ostaggio possano essere riuniti alle loro famiglie».

Il presidente si è poi espresso in prima persona dalla Casa Bianca, parlando dell'accordo come «uno dei più difficili della mia carriera». La tregua a Gaza continuerà oltre le sei settimane della prima fase se necessario mentre i negoziati continueranno per la fase successiva, ha detto Joe Biden con al fianco la sua vice Kamala Harris e il segretario di Stato Antony Blinken.

«Sono completamente fiducioso che l'accordo reggerà», ha poi sentenziato. «I palestinesi potranno tornare nei quartieri di tutte le aree di Gaza», ha aggiunto, ricordando che «i civili hanno vissuto l'inferno, una sofferenza inimmaginabile». Riguardo all'apporto di Donald Trump, che per primo qualche ora fa ha ufficializzato l'intesa, Biden ha dichiarato che «abbiamo fatto gioco di squadra».

20:04
20:04
Premier del Qatar: «La tregua a Gaza inizia domenica»

Il primo ministro del Qatar Mohammed Al Thani ha confermato che Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e gli ostaggi a Gaza, annunciando che la tregua inizierà domenica.

Al Thani ha poi confermato il rilascio di 33 ostaggi israeliani nella prima fase della tregua. Ha anche riferito che Qatar, Egitto e Stati Uniti monitoreranno l'attuazione dell'accordo.

19:58
19:58
Trump brucia tutti e annuncia l'intesa: «Merito mio»

«Abbiamo un accordo per gli ostaggi in Medio Oriente. Saranno rilasciati a breve. Grazie!». Con questo post a caratteri cubitali su Truth poco dopo mezzogiorno in America, le 18 in Svizzera, Donald Trump si è precipitato ad annunciare l'intesa su Gaza dopo le indiscrezioni diffuse qualche minuto prima dai media internazionali.

L'obiettivo era prendersene subito il merito, benché non si sia ancora insediato alla Casa Bianca, bruciando tutti sul tempo: da Joe Biden, che ha inseguito questo risultato per oltre un anno e che si vede quasi strappare il trofeo nel giorno del discorso d'addio alla nazione, al premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, pronto per una conferenza stampa a Doha dopo una dichiarazione congiunta dei tre Paesi negoziatori (Usa-Qatar-Egitto).

È stato lo stesso Trump a sostenere sulla sua piattaforma social che «questo epico accordo di cessate il fuoco avrebbe potuto realizzarsi solo in seguito alla nostra storica vittoria di novembre, poiché ha segnalato al mondo intero che la mia amministrazione avrebbe cercato la pace e negoziato accordi per garantire la sicurezza di tutti gli americani e dei nostri alleati». «Abbiamo ottenuto così tanto senza nemmeno essere alla Casa Bianca. Immaginate tutte le cose meravigliose che accadranno quando tornerò alla Casa Bianca e la mia amministrazione sarà pienamente confermata, così da poter garantire altre vittorie per gli Usa», si è vantato il tycoon, accreditandosi come l'artefice di questo successo diplomatico.

Non solo. Il tycoon ha già dettato la linea muscolare sul Medio Oriente: «Con questo accordo in atto, il mio team per la sicurezza nazionale, attraverso gli sforzi dell'inviato speciale in Medio Oriente Steve Witkoff, continuerà a lavorare a stretto contatto con Israele e i nostri alleati per garantire che Gaza non diventi mai più un rifugio sicuro per i terroristi. Continueremo a promuovere la pace attraverso la forza in tutta la regione, mentre sfruttiamo lo slancio di questo cessate il fuoco per espandere ulteriormente gli storici accordi di Abramo».

Del resto appare innegabile che la spinta forse decisiva all'accordo sia frutto delle pressioni di The Donald sul premier israeliano Benjamin Netanyahu e i suoi ripetuti ultimatum ad Hamas, con la minaccia di scatenare «l'inferno» in Medio Oriente se non avesse liberato gli ostaggi prima del suo insediamento. Ma dietro c'è un lungo, paziente e infaticabile lavoro diplomatico dell'amministrazione di Biden, che ha messo a dura prova i rapporti tra Usa e Israele e che i democratici hanno pagato in termini elettorali, con proteste di manifestanti pro Gaza che inseguono anche oggi i loro leader accusandoli di «genocidio».

Ora l'attuale commander in chief rischia di veder ridotti i suoi meriti su questo fronte in quell'eredità difesa a spada tratta nel suo congedo alla nazione in diretta tv. Un discorso che mette fine a mezzo secolo di carriera politica e ad una presidenza chiusa non come lui avrebbe voluto, a partire dal ritiro forzato della ricandidatura e dalla vittoria di un rivale che considera un pericolo per la democrazia. «Ho corso per la presidenza perché credevo che fosse in gioco l'anima dell'America. Era in gioco la vera natura di quello che siamo. Ed è ancora così», ha ribadito in una lettera agli americani prima di rivendicare le conquiste della sua presidenza, dove però l'accordo per Gaza appare un trofeo da condividere almeno in due.

19:34
19:34
L'intesa e la tregua, subito liberi primi tre ostaggi

Un'intesa in tre fasi, le prime due da 42 giorni ciascuna, con il cessate il fuoco e il rilascio dei primi ostaggi già dal primo giorno. L'accordo tra Hamas e Israele siglato oggi a Doha dovrebbe prevedere anche un graduale ritiro dell'Idf dalla Striscia.

Hamas, secondo le prime bozze che circolano sui media, dovrebbe rilasciare subito i primi tre rapiti, «entro domenica prossima»: nella prima fase dell'intesa sono 33 gli ostaggi (bambini, donne, anziani e malati) che dovrebbero essere liberati gradualmente. Dopo i primi tre nel primo giorno della tregua, quattro dovrebbero poter tornare a casa una settimana dopo, altri tre in quella successiva e altrettanti al 21esimo giorno.

Nell'ultima settimana della prima fase è prevista poi la liberazione di 14 rapiti. Tra i 33 ostaggi dovrebbero esserci anche cinque soldatesse israeliane in cambio di 250 prigionieri palestinesi, in rapporto di una a 50. Hamas e i suoi alleati detengono ancora 94 persone portate via da Israele il 7 ottobre: almeno 34 di loro sono morte, secondo il governo israeliano, anche se si teme che il numero reale sia più alto. Nelle mani di Hamas ci sono poi altri quattro ostaggi, catturati dal 2014, almeno due dei quali sono morti.

Tra i 94 ostaggi presi a ottobre 2023, ci sono 81 uomini e 13 donne, secondo l'ufficio del premier israeliano. Due hanno meno di 5 anni (si tratterebbe dei fratellini Bibas, la cui sorte è sconosciuta) mentre 84 sono israeliani, otto thailandesi, uno nepalese e uno tanzaniano.

Israele avrebbe accettato di rilasciare almeno mille prigionieri palestinesi (potrebbe arrivare fino a 1650 secondo alcune fonti e dipenderà dagli ostaggi liberati) durante la prima fase, tra cui circa 190 che hanno scontato condanne di 15 anni (un centinaio quelli all'ergastolo). Chi è accusato di aver ucciso israeliani non sarà rilasciato in Cisgiordania ma nella Striscia di Gaza o all'estero (si parla di Qatar e Turchia), in base ad accordi con i Paesi stranieri.

Non sarà invece liberato Marwan Barghouti, il leader della prima Intifada condannato a vita. Il governo Netanyahu avrebbe anche respinto la richiesta di Hamas di riavere il corpo di Yahya Sinwar, il leader di Hamas ucciso ad ottobre scorso, mentre avrebbe accettato di rilasciare un numero maggiore di prigionieri palestinesi per gli ostaggi vivi rispetto ai corpi. Nella prima fase sarebbe esclusa anche la liberazione di miliziani che hanno partecipato all'attacco al Nova Festival e ai kibbutz in cui furono uccise circa 1200 persone.

L'accordo si articolerebbe in tre fasi. Al 16esimo giorno dall'intesa inizierebbero i colloqui per la definizione della successive: nella seconda, sempre di 42 giorni, dovrebbero essere rilasciati tutti i rimanenti ostaggi maschi e le forze israeliane dovrebbero ritirarsi quasi completamente dalla Striscia. E, ancora, dovrebbe essere affrontato il nodo della restituzione delle salme, la cui consegna sarebbe prevista nella terza fase in cui dovrebbe essere definito anche un piano di ricostruzione e di una nuova struttura di governo sotto la supervisione di Egitto, Qatar e Nazioni Unite.

Per quanto riguarda il delicato nodo della presenza di Israele nella Striscia, l'accordo prevedrebbe un graduale ritiro dai centri abitati durante la prima fase mentre ai civili palestinesi di Gaza sarà consentito di tornare nel nord con un ombrello di non meglio precisati «accordi di sicurezza» (possibile un passaggio adiacente alla Salah al-Din Road, monitorato da una macchina a raggi X). L'Idf dovrebbe rimanere lungo il confine tra Gaza e l'Egitto, noto come Corridoio di Filadelfia, che separa la Striscia dal Sinai egiziano, mantenendo una zona cuscinetto di circa 800 metri lungo i confini orientali e settentrionali durante la prima fase. Le forze israeliane dovrebbero poi ritirarsi gradualmente anche dal corridoio di Netzarim che divide la Striscia in due e conduce fino al Mediterraneo.

L'attuazione dell'accordo sarà garantita da Qatar, Egitto e Stati Uniti e prevede, secondo alcune fonti, un meccanismo di monitoraggio internazionale. Progressi sarebbero stati raggiunti anche per un regolare flusso di aiuti umanitari alla Striscia, stremata da 15 mesi di guerra, con un aumento dei convogli (si parla di 600 camion al giorno, di cui 300 diretti al Nord) delle organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite.

19:15
19:15
«I primi 33 ostaggi da liberare sono vivi»

Tra i primi 33 ostaggi che saranno rilasciati da Hamas ci sono tutti i rapiti ancora vivi: una richiesta su cui Israele ha particolarmente insistito durante i negoziati, come riferisce Channel 12.

Tra gli ostaggi in vita destinati ad essere liberati in questa fase ci sono l'israeliano di origine etiope Avera Mengistu e il beduino israeliano Hisham al-Sayad, detenuti rispettivamente dal 2014 e dal 2015. In cambio dei 33, saranno liberati oltre 1000 prigionieri palestinesi, tra cui almeno 250 terroristi definiti «con le mani sporche di sangue».

19:12
19:12
Netanyahu: «Non rinunciamo a un millimetro sull'asse Filadelfia»

Il portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Omer Dostri, ha dichiarato, riferendosi ai dettagli dell'accordo raggiunto in Qatar, che «le notizie sul ritiro dall'asse Filadelfia sono una completa menzogna. Il primo ministro non ha rinunciato ad un millimetro del controllo israeliano sull'asse Filadelfia».

«Alla luce della ferma posizione del primo ministro Netanyahu, Hamas ha ceduto all'ultima richiesta di modifica della disposizione delle forze dell'Idf lungo il Corridoio Filadelfia. Tuttavia, ci sono ancora alcuni punti non risolti nel piano, e speriamo che i dettagli vengano definiti questa notte», scrive in una nota l'ufficio del premier israeliano.

19:08
19:08
Casa Bianca: «Il cessate il fuoco a Gaza inizia subito»

Il cessate il fuoco a Gaza entrerà in vigore immediatamente. Lo ha detto un funzionario della Casa Bianca al New York Times. La prima fase durerà sei settimane, durante le quali inizierà il rilascio degli ostaggi.

18:35
18:35
Migliaia in festa a Gaza per l'annuncio della tregua

Migliaia di persone in tutta Gaza celebrano l'accordo per il cessate il fuoco, annunciato dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump.

I palestinesi hanno iniziato a festeggiare a Gaza: la gente ha esultato e applaudito per strada, mentre altri suonavano il clacson delle auto nella città meridionale di Khan Younis, quando è giunta la notizia di un accordo per il cessate il fuoco dopo 15 mesi di guerra. Lo riferisce Sky News mostrando le prime immagini dalla Striscia.

18:23
18:23
Al Arabiya: «Israele libera 30 palestinesi per ogni ostaggio»

Al Arabiya sta rilanciando su X una serie di messaggi introdotti dalle parole «accordo su Gaza» scrivendo che «Israele libererà 30 palestinesi per ogni ostaggio» e «50 palestinesi per ogni donna soldato israeliana»: il numero totale di palestinesi liberati potrebbe raggiungere i 1650.

«Hamas libererà 33 ostaggi israeliani entro 42 giorni», «dapprima le donne e i giovani sotto i 19 anni», scrive ancora in messaggi urgenti la tv panaraba, senza citare fonti.

18:19
18:19
Trump: «Accordo a Gaza, gli ostaggi rilasciati tra poco»

«Gli ostaggi di Hamas saranno rilasciati tra poco». Lo ha detto il presidente eletto americano Donald Trump su Truth, annunciando l'accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

«Questo epico accordo di cessate il fuoco avrebbe potuto realizzarsi solo in seguito alla nostra storica vittoria di novembre, poiché ha segnalato al mondo intero che la mia amministrazione avrebbe cercato la pace e negoziato accordi per garantire la sicurezza di tutti gli americani e dei nostri alleati», ha commentato il tycoon sul social.

«Abbiamo ottenuto così tanto senza nemmeno essere alla Casa Bianca. Immaginate tutte le cose meravigliose che accadranno quando tornerò alla Casa Bianca e la mia amministrazione sarà pienamente confermata, così da poter garantire altre vittorie per gli Usa», ha aggiunto Trump.

Il raggiungimento dell'intesa è stato confermato anche da un funzionario della Casa Bianca. Lo riporta l'agenzia France Presse.

Un alto diplomatico arabo vicino ai negoziati ha da parte sua dichiarato al Times of Israel che Stati Uniti, Qatar ed Egitto faranno a breve una dichiarazione congiunta per annunciare ufficialmente l'accordo.

Successivamente, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani terrà una conferenza stampa a Doha per fornire i dettagli, ha affermato il funzionario.

17:52
17:52
Axios cita fonti USA: «Raggiunto l'accordo su Gaza»

È stato raggiunto l'accordo per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo scrive Barak Ravid di Axios citando fonti USA.

17:51
17:51
«Hamas ha posto nuove condizioni sull'asse Filadelfia»

«Hamas, all'ultimo momento, ha avanzato nuove richieste relative al corridoio di Filadelfia, in contrasto con le mappe già approvate dal gabinetto israeliano e dai mediatori statunitensi», hanno riferito fonti politiche di alto livello ai media israeliani. Israele tuttavia si oppone fermamente a qualsiasi modifica a queste mappe.

17:50
17:50
Hamas ad Al Jazeera: «Inviato il nostro ok all'intesa»

Hamas ha comunicato ad Al Jazeera che una sua delegazione, guidata da Khalil al-Hayya, ha consegnato ai mediatori in Qatar ed Egitto la sua approvazione all'accordo per un cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri a Gaza.

16:50
16:50
Fonti egiziane: «L'Idf ha lasciato l'asse Filadelfia»

Fonti egiziane hanno riferito al canale qatariota al Araby che «la maggior parte delle forze dell'Idf ha lasciato l'asse Filadelfia (al confine tra Gaza e il Sinai egiziano) nelle ultime ore».

16:49
16:49
«Raid israeliano su una postazione militare in Siria, tre morti»

Un attacco aereo israeliano ha colpito per la prima volta un obiettivo militare delle forze di sicurezza del nuovo regime siriano, provocando la morte di tre persone: lo hanno riferito fonti mediche e l'ong Osservatorio siriano per i diritti umani.

«Un drone israeliano ha lanciato un attacco contro un convoglio militare uccidendo due membri del dipartimento delle operazioni militari e ferendo un'altra persona» nella regione di Quneitra, nella Siria meridionale, ha detto l'ong basata a Londra. Una fonte medica ha detto all'Afp che tra le vittime c'è anche un funzionario locale.

16:45
16:45
«Il premier del Qatar annuncerà l'accordo questa sera»

Questa sera il primo ministro del Qatar Mohammed al-Thani e il ministro degli Esteri Mohammed bin Abd al-Rahman terranno una conferenza stampa a Doha: secondo il quotidiano del Qatar Al-Arabi Al-Jadeed i due dovrebbero annunciare l'accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

Nel frattempo, stasera alle 17.30, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu valuterà la situazione.

15:51
15:51
Al-Arabiya conferma: «Hamas e Jihad accettano l'intesa su Gaza»

L'intesa sulla Striscia risulta anche a una grande tv panaraba. «Una fonte palestinese ad Al-Arabiya: Hamas, la Jihad Islamica e il Fronte Popolare hanno accettato l'accordo su Gaza», scrive su X l'emittente emiratina.

Secondo una fonte israeliana citata dalla tv pubblica Kan, «l'annuncio dell'accordo tra Hamas e Israele avverrà al Cairo».

15:23
15:23
Fonti palestinesi: Hamas e Jihad approvano l'intesa

Hamas e la Jihad islamica hanno approvato l'accordo di tregua a Gaza. Lo affermano fonti palestinesi vicine ai colloqui all'agenzia francese Afp.

15:15
15:15
«Il rilascio di ostaggi inizierà domenica prossima»

La prima fase dell'accordo tra Hamas e Israele inizierà domenica, con la liberazione di tre ostaggi israeliani. Lo riferiscono fonti a Channel 12.

13:48
13:48
L'IDF emette un avviso di evacuazione a Jabalya nel nord di Gaza

Il portavoce per la lingua araba dell'IDF Avichay Adraee ha twittato che l'esercito israeliano ha emesso un ordine di evacuazione per i residenti del campo profughi di Jabalya nella Striscia di Gaza settentrionale.

L'ordine chiede loro di evacuare immediatamente nei rifugi nel centro di Gaza City, in preparazione di un attacco da parte delle forze israeliane. Lo riportano i media israeliani.

13:12
13:12
Fonte di Israele: Hamas cerca di far deragliare l'accordo

Hamas sta tentando di far fallire i colloqui per il cessate il fuoco sostenendo che Israele ha aggiunto nuove richieste ai negoziati: lo ha detto ad Haaretz una fonte israeliana di alto livello, designazione spesso usata per ambienti vicini al primo ministro Netanyahu.

Altre fonti israeliane hanno aggiunto che, nonostante il ritardo nella risposta ufficiale di Hamas alla bozza dell'accordo, i negoziati non sarebbero invece in crisi. Un'altra fonte israeliana ha dichiarato ad Haaretz che sembra «che Hamas sia interessata all'accordo, ma che nulla è stato ancora finalizzato».

12:24
12:24
L'UNRWA continuerà a fornire aiuti alla popolazione dei territori palestinesi nonostante il divieto israeliano

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi UNRWA continuerà a fornire aiuti alla popolazione dei territori palestinesi nonostante il divieto israeliano che sarà applicato entro fine gennaio, ha dichiarato il commissario generale Philippe Lazzarini.

«Noi... resteremo e forniremo assistenza» ha detto Lazzarini a una conferenza a Oslo. «Il personale locale dell'UNRWA rimarrà e continuerà a fornire assistenza d'emergenza e, dove possibile, istruzione e assistenza sanitaria di base».

12:06
12:06
62 morti nelle ultime 24 ore nei raid a Gaza

Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, sotto il controllo di Hamas, ha affermato che 62 persone sono state uccise nel territorio palestinese nelle ultime 24 ore, portando il bilancio complessivo delle vittime di guerra a 46'707.

Il ministero ha dichiarato che almeno 110'265 persone sono state ferite in più di 15 mesi di guerra tra Israele e Hamas, scatenata dall'attacco del gruppo palestinese del 7 ottobre 2023.

11:54
11:54
Erdogan chiede nuovamente il disarmo alle forze curde

«Se non abbandonano le armi, non saranno in grado di salvarsi». Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, rivolgendosi alle forze curde siriane YPG, ritenute terroriste da Ankara, mentre da settimane la Turchia minaccia un'operazione militare oltre confine.

«Un terzo del territorio (della Siria) è occupato dall'organizzazione terroristica YPG, sfruttano anche le risorse siriane», ha detto Erdogan durante un intervento al gruppo parlamentare del suo partito AKP ad Ankara, trasmesso dalla TV di Stato TRT. Ankara sostiene «soluzioni per tutti i problemi dei nostri fratelli curdi, esattamente come per gli altri gruppi della Siria, siamo garanti dei curdi», ha aggiunto il presidente turco.

10:59
10:59
L'aeronautica militare israeliana ha lanciato raid aerei su oltre 50 obiettivi nella Striscia di Gaza

L'aeronautica militare israeliana ha lanciato raid aerei su oltre 50 obiettivi nella Striscia di Gaza, colpendo gruppi operativi di Hamas e Jihad islamica palestinese. Lo riferisce l'IDF. Uno degli attacchi, avvenuto durante la notte, aveva come obiettivo un importante terrorista che operava in una ex scuola di Gaza City.

L'esercito non fornisce né l'identità né ulteriori dettagli sul ruolo del terrorista in questione. L'edificio scolastico fungeva da rifugio per gli sfollati di Gaza e i media palestinesi riferiscono di almeno 5 morti nell'attacco.

Ulteriori attacchi durante la notte hanno colpito miliziani di Hamas a Khan Younis e Deir al-Balah, rispettivamente nella parte meridionale e centrale di Gaza, afferma l'IDF, aggiungendo che tra gli altri obiettivi colpiti nei giorni scorsi c'erano cellule di agenti, depositi di armi, infrastrutture di tunnel, postazioni di lancio di carri armati ed edifici utilizzati da Hamas. Secondo Al Jazeera, sono almeno 22 i morti nei raid su Gaza.

06:48
06:48
Il punto alle 06.30

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha tenuto consultazioni con il team israeliano incaricato dei negoziati e con i membri delle forze di sicurezza israeliane. Il suo ufficio ha inviato un aggiornamento alle famiglie degli ostaggi, affermando che i colloqui a Doha sono incorso e che le parti stanno discutendo i dettagli finali necessari per raggiungere un accordo. I negoziati proseguiranno per tutta la notte, ha affermato l'ufficio di Netanyahu, aggiungendo che aggiorneranno le famiglie degli ostaggi il prima possibile. Lo riporta il Times of Israel.

Hamas non ha ancora fornito la sua risposta ai mediatori perché Israele non ha presentato le mappe del ritiro delle sue truppe da Gaza: lo ha detto ieri in serata un funzionario di Hamas a Reuters, aggiungendo che le mappe devono includere il ritiro israeliano dall'area di Netzarim, al centro della Striscia di Gaza, per consentire il ritorno degli sfollati alle loro case, Jabalia, nel nord della Striscia, il corridoio Filadelfia lungo il confine meridionale con l'Egitto e Rafah. Israele ha smentito l'affermazione di Hamas, secondo quanto riporta Ynet.

L'emittente araba Al Jazeera afferma che almeno 22 persone sono morte in diversi attacchi israeliani che hanno colpito nelle prime ore di oggi la Striscia di Gaza, mentre si attende l'annuncio di un accordo con Hamas per una tregua nell'enclave palestinese.