Il caso

La «virilità» di Emmanuel Macron: un messaggio a Vladimir Putin?

Stanno facendo discutere (ma anche sorridere, per tacere dell'accusa di aver usato Photoshop) le immagini che ritraggono il presidente francese durante un allenamento di boxe: quale lo scopo?
© Instagram/Soazig de la Moissonnière
Marcello Pelizzari
21.03.2024 10:30

Da colomba a falco. Da leader politico (quasi) accomodante con Mosca, al punto da non voler umiliare la Russia volendo ripescare una sua frase del maggio 2022, a presidente interventista. Pronto, se necessario, perfino a inviare truppe francesi in Ucraina. Emmanuel Macron ha abbracciato una narrazione decisamente più muscolosa e muscolare in queste ultime settimane. Di più, attraverso la fotografa ufficiale della presidenza – Soazig de la Moissonnière – lo stesso Macron ha veicolato un'immagine virile, finanche machista. Paragonabile, secondo i critici, al peggior Vladimir Putin immortalato, a suo tempo, mentre si cimentava con il judo (lo sport prediletto dello «zar») o mentre cavalcava a torso nudo. Due, nello specifico, gli scatti pubblicati in queste ore. Entrambi legati, appunto, a un Macron più intimo ma allo stesso tempo combattivo. E questo perché, nelle fotografie in bianco e nero, il presidente francese sta tirando di boxe. Sudato, con i bicipiti in bella mostra («photoshoppati», hanno subito tuonato non pochi utenti sui social) e un sottotesto fin troppo chiaro: se necessario, caro Vladimir, ti prendo a pugni. 

CNews, in questo senso, ha scritto che Macron è «pronto alla battaglia». Con lo sguardo fisso sul sacco, «come se fosse determinato a battere i suoi avversari», e i lineamenti «disegnati». Un vero guerriero, leggiamo. Ma gli scatti sono, altresì, una rappresentazione plastica delle tensioni vissute recentemente. Il presidente francese, dicevamo, ha adottato una linea più dura e diretta nei confronti della guerra in Ucraina. Non escludendo, e chiedendo in questo senso appoggio alla NATO, un dispiegamento di truppe occidentali sul terreno. 

© Instagram/Soazig de la Moissonnière
© Instagram/Soazig de la Moissonnière

Fra satira e accuse

Come spesso accade, la satira e le battute si sono sprecate. Il Macron boxeur, per dirla con i francesi, ha suscitato allo stesso tempo ammirazione ma anche, anzi soprattutto ilarità. L'Essentiel, al riguardo, ha scritto che il presidente a quattro mesi dai Giochi di Parigi è «in forma olimpica». Alcuni utenti, via social, hanno invece individuato dei parallelismi – meglio, dei pallidi tentativi di imitazione – con il Robert De Niro di Toro scatenato o il Rocky Balboa interpretato da Sylvester Stallone. Qualcuno si è perfino chiesto, buttandola sulla virilità più becera, chi vincerebbe un incontro di arti marziali miste fra Macron e Putin. E poi, appunto, c'è chi ha avanzato non pochi dubbi vedendo quei bicipiti così gonfi: «L'intelligenza artificiale può fare cose meravigliose» il commento più gettonato in questo senso. «Non ho paura di nulla, nemmeno del ridicolo» ha scritto un altro utente, fingendosi Macron. «Vi prego, ditemi che è un fotomontaggio o uno sketch». Non è mancata l'accusa velata, ma nemmeno troppo, di sessismo. Sandrine Rousseau, deputata dei Verdi, ha parlato di «codici maschilisti usati ad nauseam». Aggiungendo: «Che miseria politica. Che sconfitta per il progressismo. E che cattiva comunicazione politica».

A proposito di ammirazione: Gaspard Gantzer, uno spin doctor francese, come spiega il Telegraph ha elogiato e non poco le immagini. Definendole interessanti «sia in termini di pubbliche relazioni che di estetica». Macron, in sostanza, ha dimostrato non solo di essere in buona forma fisica ma anche di «essere pronto a combattere». Non solo, molti francesi – come il presidente – vanno in palestra, si sottopongono se necessario a ritocchini estetici, in sostanza amano mostrare il proprio corpo. La first lady francese, Brigitte Macron, a tal proposito aveva affermato lo scorso dicembre che il marito si concede almeno due sedute settimanali da 45 minuti in palestra. La boxe, poi, sarebbe una vera e propria passione: a gennaio, per dire, Macron aveva pubblicato un video, sempre in palestra, con maglietta della Federazione pugilistica francese e guantoni in spalla. Nella clip, incoraggiava i francesi a esercitarsi almeno mezz'ora al giorno per entrare nel cosiddetto spirito olimpico. Lo sport o, meglio, l'attività sportiva avevano caratterizzato anche la presidenza di Sarkozy in Francia, basti pensare alle scene di jogging o in bicicletta, e quella di Barack Obama negli Stati Uniti, con improvvisate partite di basket o baseball. Si dice, venendo al Regno Unito, che Rishi Sunak si goda ogni mattina un po' di cyclette.

La fotografa ufficiale della presidenza francese, Soazig de la Moissonnière, aveva già pubblicato foto «fisiche» di Macron. Nel tentativo di far sembrare il leader dell'Eliseo più attivo e meno distaccato, finanche altezzoso. Una, in particolare, aveva attirato l'attenzione di analisti ed esperti: il presidente con una felpa verde, incappucciato, in una sorta di imitazione dell'omologo ucraino Volodymyr Zelensky. 

Macron, Putin e il «tavolone». Un'immagine iconica della visita del presidente francese a Mosca nel febbraio del 2022. © EPA/KREMLIN POOL
Macron, Putin e il «tavolone». Un'immagine iconica della visita del presidente francese a Mosca nel febbraio del 2022. © EPA/KREMLIN POOL

Da colomba a falco

Detto questo, le immagini si collegano alle (nuove) posizioni di Macron sulla guerra in Ucraina. Se, in passato, il presidente francese insisteva sul non voler «umiliare la Russia» e sulla possibilità di un dialogo con Mosca e con lo stesso Putin, tant'è che Macron era stato fra gli ultimi leader occidentali a visitare il Cremlino prima dell'invasione su larga scala dell'Ucraina, ora il leader dell'Eliseo insiste su un sostegno militare a Kiev sempre più forte. Recentemente, a tal proposito, il Parlamento francese ha approvato il piano decennale di collaborazione sulla sicurezza con l'Ucraina. Un piano voluto espressamente da Macron e che impegna l'Esagono a inviare più armi, oltre ad addestrare truppe. 

Non solo, il presidente francese – intervistato la scorsa settimana da France 2 – ha confermato di non poter (né voler) escludere l'invio al fronte di truppe occidentali. Una tattica che gli esperti hanno definito come ambiguità strategica, come scrive il Post: parlare di un possibile invio di truppe, teoricamente, dovrebbe intimorire la Russia e, soprattutto, dissuaderla dal prendere misure azzardate. «Di fronte a qualcuno che non ha limiti – ha dichiarato il presidente francese – non possiamo essere così ingenui da dire che non andremo oltre un certo limite: in quel modo non stiamo scegliendo la pace, ma stiamo scegliendo la sconfitta». Di più, «se la Russia vincerà questa guerra la credibilità dell’Europa sarà ridotta a zero e Polonia, Lituania, Estonia, Romania e Bulgaria sarebbero in pericolo».

I guantoni sono pronti, insomma. Parola (e immagini) di Emmanuel Macron.

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