L'accusa di OpenAI: «Deepseek ha usato il nostro modello d'apprendimento»
![](https://naxos-cdn01.gruppocdt.ch/cdt/stories/2025/01/29/1920x1080/bf446026-c534-41a5-b00f-b3f0f5701987.jpeg)
OpenAI, proprietaria di ChatGpt, accusa il rivale cinese DeepSeek di aver utilizzato i propri modelli di apprendimento per lo sviluppo della propria intelligenza artificiale. Bloomberg, scrivono i media internazionali, riferisce che Microsoft sta verificando se i dati di OpenAI siano stati utilizzati senza autorizzazione.
Lo zar della Casa Bianca per l'intelligenza artificiale, David Sacks, ha sollevato la possibilità di un possibile furto di proprietà intellettuale da parte di DeepSeek ai danni di OpenAI. «C'è una tecnica nell'intelligenza artificiale chiamata distillazione... quando un modello impara da un altro modello (e) in un certo senso succhia la conoscenza dal modello principale», ha detto Sacks a Fox News.
«E ci sono prove sostanziali che ciò che DeepSeek ha fatto qui è stato distillare la conoscenza dai modelli OpenAI, e non credo che OpenAI ne sia molto felice», ha aggiunto Sacks, sebbene non abbia fornito prove.
I chip
Emergono, intanto, nuovi dettagli sulla tecnologia alla base di DeepSeek. Anche i chip di Huawei, non solo quelli di Nvidia, sarebbero stati usati per l'intelligenza artificiale. Un informatore ha rivelato al sito specializzato Gsm Arena che dietro al lavoro eseguito dall'IA cinese c'è un chip conosciuto come Ascend 910C di Huawei.
A questo sarebbe dedicata l'attività di inferenza del modello, ossia la generazione di risposte alle domande degli utenti. L'addestramento avviene invece, come da informazioni ufficiali, su un'unità di elaborazione Nvidia H800, una versione limitata per la Cina del più performante H100.
In entrambi i casi si tratta di hardware non di ultima generazione che permettono, comunque, a DeepSeek di raggiungere le prestazioni di ChatGpt e di altri modelli più rinomati che si basano su un hardware più potente.
La notizia del coinvolgimento di Huawei, se confermata, rappresenterebbe una prova importante della volontà del gruppo con sede a Shenzen di impegnarsi in maniera ancora più profonda nel campo dell'intelligenza artificiale.
Durante un summit dello scorso aprile, Huawei aveva delineato la sua strategia di IA sul lungo periodo, che prevede anche lo sviluppo di un nuovo assistente intelligente per i dispositivi mobili. Secondo Gsm Arena, inoltre, Huawei è prossima al lancio dei chip 920C che mirano a competere con Blackwell B200, il principale hardware di Nvidia per le operazioni di intelligenza artificiale.